Nel passato, il pane era preparato in casa. .Per la sua esecuzione vi erano diverse fasi di lavoro. Prima di tutto era necessario setacciare il grano; una volta ultimato questo compito, che era eseguito a casa, lo si portava al mulino per farlo macinare. La sera, alla semola, si aggiungeva su framentu , il lievito, che era a forma di pane o coccoi , e veniva messa da parte per la volta successiva, avvolto in un tovagliolo e fatto lievitare per tutta la notte. L'indomani mattina le donne si alzavano di buon'ora e iniziavano a impastare la farina con acqua calda e sale, all'interno di un recipiente di legno, s’ ischiu o di terracotta, su tianu. Dopo averla lavorata a lungo, a du suigire , alcune di loro preparavano pezzi di pane is cumossos . Si ponevano nei panni caldi e si lasciavano lievitare. Poi questi pezzi di venivano divisi in tante forme rotonde e lavorati con il matterello su canneddu. La pasta veniva assottigliata e assumeva una forma rotonda: questa fase era chiamata 'tenneusu su pane". Il pane veniva posto all'interno di panni caldi e fatto lievitare. La lievitazione era meno veloce nei giorni freddi, mentre nei periodi più caldi lievitava in fretta. II pane era di due tipi: su zicchi , il pane che viene fatto ancora oggi e su chivargiu , o pane di orzo. Veniva preparato ogni 10-15 giomi e conservato nelle casse di legno.
L'ultima fase era la cottura del pane che avveniva nei forni a legna. Nel
passato, quasi tutte le famiglie avevano il forno era situato, o all'interno
di una stanza, o in un scantinato. Chi non l'aveva, andava a cuocere il pane
nei forni che si trovavano vicino al suo rione, e la paga consisteva in una
forma di pane ogni 5 kg. di pasta che si cuoceva. La forma del forno era tonda
ed era fatto di tegole. Nella parte superiore c'era un coperchio, puzzu de
forru, dove c'era un foro dal quale fuoriusciva il fumo. Quando il forno
raggiungeva una certa temperatura, lo si capiva dalle pareti , perché
diventavano bianche, se invece queste erano nere, il forno non era ancora
pronto. Al centro c'era un'apertura sa ucca de su forru. in cui veniva
introdotta la legna. Accanto al forno c'era un recipiente dove si versava la
cenere, su botto e su cbinisu. II fondo del forno era fatto di calce, argilla
e pezzi di ferro o carbone fodde che si prendeva dalle fornace dove venivano
prodotti i campanacci. All'interno, il forno era diviso in due parti. L'asse
di divisione era latta di ferro, così il calore passava da una parte
all'altra. Per far alimentare il fuoco, quando si cuoceva il pane, veniva
usata l'erica. E per pulire il forno veniva usata una scopa di filige ( felce)
,bagnata con l'acqua, su botto de s’abba.