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Credi a Babbo Natale?

Quando si smette di scrivere a Babbo Natale…

«Chiedilo a Babbo Natale»: la frase mitica, l'unica che riusciva a far cessare ogni capriccio. Poi magari il regalo che arrivava non era nemmeno quello per il quale si era tanto piagnucolato. Ma non importava, nella maggior parte dei casi. L'emozione era talmente forte che, ripensandoci, ancora oggi a molti adulti scappa una lacrimuccia di rimpianto.

Sì, perché quel che è certo è che prima o poi si smette di crederci. Chi appena varcata la soglia delle scuole elementari, chi poco più tardi. Alcuni fingono di non accorgersi che a portare i regali sono mamma e papà fino a trent'anni: pare che convenga…

La rete, dal canto suo, sembra non aver ancora deciso se crederci o no. Da una parte, perpetua con entusiasmo la tradizione dedicando molti siti a Babbo Natale, Santa Claus o come dir si voglia, stimolando persino i piccoli internauti a scrivergli un e-mail, piuttosto che la classica letterina. Dall'altra, veicolando le idee di molti neo-illuministi, insinua un dubbio: Babbo Natale non esiste.

Ma visto che si tratta di cose serie, questa posizione «di rottura», non poteva che essere motivata con il giusto distacco e rigore scientifico… Renne che volano, fusi orari, carico della slitta, attrito con l'atmosfera… «La dimostrazione dell'inesistenza di Babbo Natale è tutta fondata sui precetti della meccanica classica», assicurano i miscredenti. Ma, pur partendo dallo stesso presupposto, qualche «scienziato» ha deciso di confutare questa tesi giungendo a una diversa conclusione: «Babbo Natale esiste. Oltretutto, se non fosse così, chi mi porterebbe la Vespa a Natale?». Inoppugnabile.

Come se non bastasse, ci si mettono anche gli antropologi a spogliare il caro vecchietto del suo alone di magia… «Gli elementi dialettici che compongono il mito - leggiamo in un
articolo - sono tali da porre la figura del buon vecchio Babbo Natale in una situazione cardine, tra un fase di preparazione e una di rivendicazione che presenta effettivi legami con la pratica iniziatica. Il bambino (l'iniziando) deve seguire un iter governato da regole e fasi preparatorie (il periodo precedente il Natale), mantenendo sempre uno stretto rapporto con l'entità soprannaturale (Babbo Natale) al fine di raggiungere un nuovo piano evolutivo (bambino buono) e acquisire il livello maggiore (i doni)».

Sarà… Ma forse a chiudere l'annosa questione potrebbe essere questa e-mail, che una bimba fiduciosa ha spedito a una delle tante caselle di posta elettronica di Babbo Natale: «Caro Babbo Natale, io ormai so che esisti solo nella fantasia della persone, ma mi piace comunque pensare che ci sei sul serio. Faccio male?»