PREISTORIA E STORIA

Molto si è parlato del significato del nome e tante sono le ipotesi, quasi certo quello antecedente di Ibla Mayor a  ricordarci la presenza dei Greci e poi dei Romani. Di questi antichi popoli ci rimangono diverse testimonianze,ben tre vetrine di reperti storici, di epoca greca e romana proveniente dal territorio di Paternò, sono esposti nel museo archeologico nazionale di Siracusa. Trattasi di materiale fittile composto soprattutto da vasi, monete e manufatti. Una delle zone più ricche di resti greco-romano rimane la zona di Pietralunga, da tempo depredata . E' una zona strategica in prossimità del Simeto dove l'uomo è stato presente ininterrottamente dall'età preistorica del Paleolitico inferiore fino ai giorni nostri. Una storia umana che dura da circa mezzo milione di anni. Il reperto più evidente rimane un potente arco di epoca romana, rafforzato alla base, per resistere alle ondate di piena e recentemente oggetto di recupero, dopo segnalazione, da parte della Soprintendenza. Un'intera necropoli è venuta alla luce nel 1990 in contrada Ciappi Bianche e un reperto di quest'area è addirittura eccezionale; trattasi di un coperchio funerario in cotto di epoca paleocristiana recanti i segni cristiani del pesce e della Trinità, il reperto è stato consegnato alla Soprintendenza di Catania. Rimangono poi resti isolati di un acquedotto romano che da S. Maria di Licodia e attraverso Paternò, arrivava nel capoluogo etneo. L'opera è datata in epoca augustea, intorno al primo secolo dopo Cristo. Catania era infatti una delle città più importanti dell'isola e rivaleggiava addirittura con Siracusa. Terminati i fasti di Roma, l'immenso impero comincia a sgretolarsi: da nord irrompono con sempre più insistenza i barbari e da sud diventano sempre più minacciosi gli arabi , fanatica popolazione convinta da Maometto a sottomettere le altre civiltà in nome della propria religione. E' questo il momento in cui la Sicilia diventa una terra in balia degli altri e dove si susseguono continue scorrerie e conquiste. Alla caduta dell'impero fu ostrogota, bizantina( dal 535 al IX secolo) e poi sotto gli arabi. Questi furono cacciati dai normanni di Ruggero D'Altavilla. Gli Altavilla erano una principesca famiglia francese, capostipite della quale è stato Tancredi, che occuparono la Sicilia e il meridione d'Italia dalla metà dell'XI secolo fino alla fine del XII. Detti anche Vichinghi, i Normanni, erano una popolazione di origine nordica , nelle loro scorrerie invasero più volte la Normandia (Francia) e riuscirono a fondersi con la popolazione indigena. Essi intervennero anche come truppe mercenarie per conto degli Altavilla ( Roberto il Guiscardo e il fratello Ruggero II).Quest'ultimo riuscì ad unire la Sicilia, la Calabria e la Puglia in un unico Stato (1130). Tale Stato con la morte di Guglielmo II, ultimo re Normanno, passò all'imperatore Enrico VI, marito di Costanza D'Altavilla. Costanza, madre di Federico II, era figlia postuma di Ruggero II e per sposare Enrico, secondo anche Dante, sarebbe stata convinta a forza e trascinata via da un convento. I Normanni quindi furono poi assimilati dalla popolazione locale. Nel 1299 Paternò passò sotto il domino degli Angioini e nel 1402 il re Martino assegnò la città alla regina Bianca di Navarra. Alfonso D'Aragona nel 1431 la cedette a Nicolò Speciale e infine nel 1456 furono i Moncada a governarla fino all'unificazione del Regno D'Italia. Se dagli Arabi abbiamo ereditato la coltivazione dell'arancio amaro ( e non quello attuale che è una conquista recente ) dei meloni e dei limoni, dai Normanni rimane la tradizione dei pupi siciliani. Celebrazione artigianale-teatrale dell'imprese cavalleresche dei cavalieri medievali che cacciavano gli invasori musulmani. Anticamente, causa anche le continue guerre, la collina era circondata da mura e sette porte ne custodivano l'accesso, rimane visibile quella del Borgo sulla salita per il Castello.

 

 

 

 

Ponte epoca romana presso Pietralunga

 

 

 

 

Porta del Borgo Medievale

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