Home

ALLA RICERCA DELL'ACQUA

Il fiume Ofanto

I testi tra virgolette sono tratti dal video "Alla ricerca dell’acqua"

prodotto con gli stessi alunni.

"Ci piacerebbe poter osservare da vicino un vero fiume, ma dove possiamo trovarlo?

Le nostre carte ci dicono che i fiumi, in Puglia, si trovano nel Tavoliere, che è costituito da un substrato di rocce argillose, impermeabili.

Il fiume più vicino a noi è l'Ofanto, che si trova al confine tra la provincia di Bari e quella di Foggia."

I FIUMI DELLA PUGLIA IN RAPPORTO ALLA COSTITUZIONE DEL SUOLO - Carta ottenuta dagli stessi alunni con la tecnica della correlazione (lavoro individuale).

Gli alunni hanno lavorato sulla base di carte semplificate che ho ottenuto modificando gli originali presenti nel testo "Puglia come e perché" di A.A. Bissanti

Hanno costruito prima la carta geologica della Puglia, colorando una base fotocopiata in bianco e nero secondo una legenda prestabilita; successivamente, la carta dei fiumi, nella stessa scala su un foglio di acetato trasparente.

Sovrapponendo le due carte, essi hanno potuto osservare, in maniera evidente, il rapporto tra suolo argilloso e presenza di acque superficiali.

(Anna Velussi)

VERIFICA SPERIMENTALE

Obiettivo: Riconoscere materiali permeabili e impermeabili.

Problema: Come si comportano ghiaia, sabbia, argilla con l’acqua?

1) Abbiamo praticato dei fori sul fondo di alcuni barattoli di plastica e vi abbiamo inserito un tondo di carta da filtro per evitare che i materiali più fini escano.

2) Abbiamo messo in ogni barattolo un tipo di materiale diverso (ghiaia, sabbia e argilla) nella stessa quantità (3 o 4 cm.).

3) Abbiamo posto i barattoli in una vaschetta per farli saturare d’acqua, quindi abbiamo fatto scivolare l’acqua in eccesso.

4) Abbiamo sistemato uno alla volta i vari barattoli su dei cilindri e abbiamo versato rapidamente una quantità d’acqua prestabilita, uguale in tutte le prove. Cronometro alla mano, abbiamo registrato il tempo che l’acqua ha impiegato a percolare.

L’ACQUA E’ COLATA ATTRAVERSO LA GHIAIA IN 5 SECONDI,

ATTRAVERSO LA SABBIA IN 9 MINUTI,

MENTRE DALL’ARGILLA NON E’ PROPRIO PASSATA.

Conclusione: Ghiaia e sabbia sono permeabili; l’argilla è impermeabile.

(L'esperimento è stato eseguito in classe e verbalizzato collettivamente)

7 aprile 1997

E’ notte; sto pensando all’Ofanto. Me lo immagino grande, con un bosco intorno e con degli animali fantastici.

(Alessandro Triggiani -5^A)

"La prima tappa del nostro viaggio è l'antica cittadella di Canne della Battaglia, strettamente legata alla presenza del fiume". "Roccaforte romana, il 2 agosto del 216 a.C. fu teatro di una grande battaglia che vide i Cartaginesi vittoriosi sui Romani."

La collina di Canne della Battaglia fa capolino da una strada ferrata, una stazioncina sta come "guardiana" sull'ingresso della città.
La collina di Canne, ricoperta da un manto soffice di fiori ed erba da farfalle di tutti i colori, è circondata da rupi rocciose perfettamente tagliate dalla natura.
Dal nostro punto di osservazione si intravedono una colonna, le mura della città che quasi sembrano volerci raccontare la loro storia, un albero enorme che domina su tutto e sembra proteggere la cittadella.

(Di Cunsolo Marcello 5^A)

ESCURSIONE A CANNE DELLA BATTAGLIA

-Tecnica pittorica della contestualizzazione - disegno di E. De Nucci - 5^A -

 

 

"A quel tempo il fiume, molto più ricco di acqua, costituiva una barriera insormontabile che impedì la fuga ai Romani, accerchiati dai soldati di Annibale".

STRATEGIA DELLA BATTAGLIA DI CANNE - Cartellone presente all'interno della "Cittadella": in verde la rappresentazione dell'esercito romano; in rosso quella dell'esercito di Annibale; in alto a sinistra, sono sempre visibili, in azzurro, le anse del fiume Ofanto.

Ci avviamo verso il fiume

 "Il tratturo che stiamo percorrendo, probabilmente, copre una antica strada di epoca romana.

Dove una volta sorgeva il bosco ripariale, oggi ci sono vigneti, irrigati con l'acqua del fiume che viene aspirata per mezzo di grossi tubi di gomma"…

GLI ALUNNI DELLE CLASSI 5^A E 5^B NEI PRESSI DEL FIUME OFANTO CON LE LORO INSEGNANTI

Continuiamo a camminare e ci sono sempre vigneti e alberi.

Ai lati del sentiero che percorriamo ci sono fiorellini gialli, bianchi, violetti.

Su di noi un cielo celeste, ma un vento gelido.

Ad un certo punto la guida ci dice di stare attenti a dove mettiamo i piedi, perché possiamo scivolare nell’acqua, ma nessuno di noi individua tracce d’acqua.

Ci inoltriamo ancora verso i vigneti ed a un certo punto vediamo le canne mosse dal vento. La guida ci dice che quando ci sono delle canne, allora, lì c’è l’acqua.

(Daniela Di Gioia – 5^B)

Finalmente il fiume

…"Che meraviglia! Non è molto largo; non ha una grossa portata d'acqua, ma per alcuni di noi è il primo fiume.

Il paesaggio è bellissimo: i rami degli alberi sembrano tuffarsi nell'acqua. Vorremmo farlo anche noi, ma soffia un gelido maestrale e dobbiamo accontentarci di prelevare alcuni campioni d'acqua da analizzare in classe con l'aiuto del nostro naturalista."

L'acqua è verdognola a causa del fondale ed i rami dei salici si protendono verso di essa.

Andiamo avanti e gli olmi, i pioppi, gli ontani, i salici, le canne e i fiori rosa delle tamerici ci passano sotto gli occhi.

Ad un'ansa ci fermiamo e raccogliamo un po' d'acqua: essa è limpida, al contrario di quel che credevamo.

Andiamo ancora avanti e vediamo tre alzavole che, appena sentono le nostre voci, volano via.

(Di Cunsolo Marcello - 5^A)

 

 

 TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE