"Assegnazione degli insegnanti ai plessi, alle classi e alle attività": fa riferimento alla normativa riportata di seguito.

TESTO UNICO TITOLO I CAPO I art. 7 “Collegio dei docenti”. 

Punto b) formula proposte al direttore didattico o al preside ( oggi dirigente scolastico) per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Circolo. 

SENTENZA CONSIGLIO DI STATO sez. IV, 145/95. Il dirigente scolastico può discostarsi dalle proposte formulate dal Collegio dei docenti solo motivatamente.<>  >

bulletTESTO UNICO TITOLO I CAPO I art.10 comma 4 “Consiglio di Circolo o di Istituto”.

Il Consiglio di circolo o di istituto indica, altresì, i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’assegnazione ad esse dei singoli docenti, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altra attività scolastiche, alle condizioni ambientali…. . 

bulletD.P.R. n. 275 dell’8.3.1999 sull’Autonomia scolastica – art. 5 ( “ Autonomia organizzativa”) – commi 1 e 4.

Comma 1: “ Le istituzioni scolastiche adottano, anche per quanto riguarda l’impegno dei docenti, ogni modalità organizzativa che sia espressione di libertà progettuale…” 

Comma 4: “ In ciascuna Istituzione scolastica le modalità di impiego dei docenti possono essere diversificate nelle varie classi e sezioni in funzione delle eventuali differenziazioni nelle scelte metodologiche ed organizzative adottate dal POF”.

bulletCCNL  del 26.5. 1999 - art. 19 ( “ Compiti del Capo d’Istituto”).

Comma 2: Il  capo d’istituto assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica e la finalizza all’obiettivo della qualità dei processi formativi, predisponendo gli strumenti attuativi del POF”. 

bulletCCNL DEL 26.5.1999 art. 24 comma 4 

Comma 4: Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente che può prevedere attività aggiuntive. Il piano è deliberato dal Collegio dei docenti… e con la stessa procedura è modificato, nel corso dell’anno, per far fronte a nuove esigenze”.

bulletCCNL del 26.5.1999- art. 6 comma 3 e 6. 

Comma 3: Il Capo d’Istituto ( oggi dirigente scolastico) fornisce alla RSU un’informazione preventiva consegnando l’eventuale documentazione sulle seguenti materie:

proposte di formazione delle classi;

modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF;

criteri riguardanti le assegnazione alle sezioni staccate e ai plessi.

Comma 6: Sulle materie che incidono sull’ordinato e tempestivo avvio dell’anno scolastico tutte le procedure previste dal presente articolo debbono concludersi…nei tempi congrui per assicurare il tempestivo ed efficace inizio delle lezioni, nonché la necessaria informazione agli allievi e alle loro famiglie. 

bulletCONTRATTO ECONOMICO 15.3.2001 art.3 

Costituiscono oggetto  di contrattazione integrativa a livello d’istituto:

la modalità di utilizzazione in rapporto al POF;

criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente alle sezioni staccate e ai plessi.

·        CCDN SULLA MOBILITA’ del 21.12.2001, nota su art. 25 soppresso. 

In caso di mancato accordo tra RSU e Dirigente scolastico, quest’ultima è tenuto ad attenersi per l’assegnazione ai plessi, scuole e attività, ai contenuto  previsti dal presente articolo: 

“Il Dirigente scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo ed in conformità al piano annuale deliberato dal collegio dei docenti, assegna gli insegnanti di scuola elementare e materna ai plessi, alle scuole ed alle attività assicurando il rispetto della continuità didattica, in coerenza con quanto previsto sulla stessa della programmazione didattico-organizzativa, elaborata dal collegio dei docenti.

La continuità in caso di richiesta volontaria di assegnazione ad altro plesso o altra scuola, formulata dal singolo docente non può essere considerata elemento ostativo. Il dirigente scolastico opererà valorizzando altresì le competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa e tenendo conto delle opzioni e delle esigenze manifestate dai singoli docenti. L’assegnazione ai plessi, alle scuole ed alle attività del circolo, anche su richiesta degli interessati, è da effettuarsi con priorità per i docenti già titolari, rispetto a quella dei docenti che entrano a far parte per la prima volta dell’organico funzionale di circolo; tali assegnazioni avvengono sulla base dei criteri sopra descritti.

In caso di concorrenza l’assegnazione sarà disposta sulla base della graduatoria formulata in base alla tabella di valutazione dei titoli ai fini delle utilizzazioni allegata al CCND concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente”. 

CCDN CONCERNENTE LE UTILIZZAZIONI E LE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL 29.5.2002, art. 5. 

Nella scuola materna ed elementare le modalità di assegnazione ai plessi e alle scuole, nell’ambito dell’organico funzionale, sono regolate dal contratto d’Istituto, ai sensi del CCNL 1999, art. 6 comma 3 lettera H e del CCNL biennio economico 2000/2001, art. 3 comma 1 lettera E. L’assegnazione a domanda ai plessi e alle scuole nell’ambito dell’organico funzionale del personale già titolare precede quella del personale neo-trasferito e, a tal fine, la continuità didattica non costituisce elemento ostativo.

Nel caso in cui il contratto d’istituto non venga definito, il Dirigente scolastico del circolo o istituto comprensivo, si atterrà ai criteri richiamati precedentemente ( vedi nota su art. 25 soppresso). 

Nella scuola scuola secondaria, qualora l’istituto sia articolato su più sedi che non costituiscano autonoma dotazione organica, le modalità di assegnazione dei docenti alle cattedre o ai posti sono regolate dal contratto d’istituto.