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di Cagliari Est
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Rei | Teulada | Sulcis
- Iglesiente | Costa
Verde
La zona
La
vasta zona compresa nel territorio della XXIV Comunità Montana "Serpeddì",
rappresenta per la Sardegna un'area di immenso interesse. Le ragioni sono tante,
dalla grande varietà della flora e della fauna alla presenza di realtà sociali
che mantengono intatte le antiche culture campidanesi.
A ridosso del capo di monte Moru si trova l'antico insediamento agro-pastorale
di Geremeas, frazione di Maracalagonis che si distende ai piedi di
un bel scenario montuoso, malgrado le gli intereventi turistici che
colmano le pendici del promontorio proteso sul mare.
In una fascia di terreno compresa tra il monte Nieddu e il mare, in mezzo a
ripide colline degradanti sul mare, superato il piccolo promontorio di Baccu
Mandara, troviamo l'esteso agglomerato di Torre delle Stelle: formato da
una fitta edificazione di villette che si spinge sino alle spiagge di Cannesisa
e Genna 'e Mari.
Solanas è una frazione di Sinnai distesa in una piccola piana
allo sbocco di una valletta, presso un ampio arco di spiaggia allungato a
sud-est fino a Capo Boi. La zona, frapposta tra l'immensa foresta demaniale di
Sette Fratelli e il mare, si anima soprattutto d'estate, mentre d'inverno è
sostanzialmente disabitata.
La Natura
La
zona fa parte dell'immenso territorio della foresta dei Sette Fratelli, Un'area
ricca di suggestive emergenze granitiche e di profonde valli ricoperte da lecci,
sughere e conifere. E' una delle selve più vaste di tutta l'isola: vi si
incontrano magnifiche leccete con corbezzolo, erica, alaterno, lillatro, mirto,
ginepro coccolone e lentaggine dalle candide infiorescenze; in un foltissimo
intrico reso ancora più ostile e impenetrabile dall'abbondanza di caprifoglio,
smilacee, edera e pungitopo.
Nei luoghi più aperti e degradati la foresta sfuma a macchia o gariga con
ginestra o asfodelo. La caratteristica più interessante è data dalla
vegetazione degli alvei fluviali, dove accanto a bellissimi oleandri prosperano
anche salici, iperici e la bella felce osmunda regale. In questa zona solitaria,
una parte della fauna originaria sarda ha potuto tuttora conservarsi, anche se
in forte diminuzione rispetto al passato: abbondano cinghiali, martore, gatti
selvatici, ghiri e anche il cervo sardo.
La zona costiera è un susseguirsi di piccole cale e ampie spiagge di sabbia
bianchissima che si riversano sulle trasparenti e calme acque
10
COSE DA NON PERDERE
1.
Il Parco Naturale Regionale dei Sette Fratelli:
boschi fittissimi, cervi in libertà e rocce scolpite dal vento.
2.
Sa Perda'e Subu'e Pari:
una roccia granitica davvero spettacolare: nel tempo l'acqua e gli altri
agenti atmosferici hanno modellato la pietra dandole un aspetto originale,
infatti è nota anche come "Testa di Garibaldi" per la
somiglianza con il profilo del busto dell'eroe.
3.
I cestini di Sinnai:
in
giunco e paglia di grano dalle tipiche forme a canestro e corbula con
colorazioni gialle e rosse a motivi geometrici o floreali.
4.
Tomba dei giganti di is Concias nel
bosco dei Sette Fratelli:
tomba megalitica del periodo nuragico (1600-500 a.C.). La "facciata"
ha la classica forma a protome taurina (testa di toro)
5.
Casa museo Sa Dom'e farra a
Quartu S. Elena:
il museo ricavato in una vecchia abitazione campidanese, espone numerosissimi
oggetti appartenenti alla tradizione contadina ottocentesca quartese.
Imperdibile per chi ama osservare da vicino come vivevano e quali strumenti
utilizzavano i contadini sardi vissuti nel secolo scorso.
6.
Il pane coccoi e modditzosu,
giudicati da Valery, nel suo "viaggio in Sardegna", il miglior
pane d'Italia e di Francia.
7.
La chiesa di N. S. d'Itria e di S. Ilario,
risalenti al XIII secolo di impianto romanico con capitelli di ricavati da
templi pagani.
8.
Museo del cervo sardo,
nel comprensorio di Campu Omu presso la caserma forestale Umberto Noci,
reperti riguardanti il cervo sardo e proiezione di audiovisivi.
9.
I grandi panorami sul Golfo di Cagliari
e sul
basso campidano da uno dei tanti punti panoramici del monte dei Sette Faratelli.
10.
Sagra delle ciliegie, compiendo una piccola deviazione lungo la ss.
125 dopo S. Gregorio si incontra il paese di Burcei dove tra
fine maggio e i primi di giugno si possono gustare le rinomate e gustose
ciliegie.
DIETRO IL
MARE
massimo a ½ ora dalla spiaggia
ARKEO
NATURA
MUSEI
VILLASIMIUS
E IL SUO TERRITORIO
La zona
Il
territorio del comune di Villasimius è esteso 59 kmq. Si trova nella regione
storica del Sarrabus, a circa 49 km da Cagliari.
È circondato da monti, e ha ben 35 km di spiagge, isolotti, calette e
scogliere.
La zona che comprende i territori di
Villasimius e dei comuni limitrofi, si caratterizza per l'eccezionale
sintesi di mare e montagna.
Nel tratto costiero che da Cagliari porta a Castiadas, percorrendo la litoranea,
coglierai in un solo colpo le peculiarità di questi luoghi: a nord ovest i monti
dei Sette Fratelli, a sud e ad est scenari infiniti d'azzurro e
smeraldo.
Le domus de janas (grotticelle
funerarie del neolitico 6000-3500 a.C.), le tombe dei giganti e
il Nuraghe Cixilianu testimoniano che l'uomo è presente in
questa zona da migliaia di anni.
Le numerose torri e le
fortificazioni lungo la costa, erette dagli spagnoli fra il '500 e il '600,
ricordano le antiche battaglie e i pericoli che, una volta, arrivavano dal mare.
Visitate la torre conica di Capo Boi e la Fortezza Vecchia (del
1600) - a 5 km dal paese - che domina il promontorio granitico del Capo
Carbonara.
La natura
Nel 2000 è nato a Villasimius il secondo parco marino d'Italia, dopo
quello di Ustica.
Si estende in tutto il bacino costiero del territorio, comprese le isole,
con differenti zone di tutela e controllo naturalistico.
Aree di riserva integrale tutelano i fondali di maggiore rilevanza.
In quest' angolo della Sardegna, una sorta di
piccola incantevole penisola, il cobalto del mare e la preziosità dei fondali
sono i protagonisti incontrastati: Lega Ambiente ha assegnato il punteggio
massimo al mare di Villassimius.
I profumi della macchia mediterranea, le
ampie insenature, le spiagge candide, le scogliere, l'ambiente subacqueo, le isole completamente
disabitate, veri e propri paradisi vergini e solitari.
Lontani, all'orizzonte, gli spuntoni granitici dei monti del Sarrabus dominati dalla P.ta Serpeddì, particolarmente interessante per la grande varietà della flora e della fauna: qui fra rigogliosi boschi di leccio e rocce dalle forme bizzarre vive il cervo sardo.
10
COSE DA NON PERDERE
1.
Una
giornata in barca
Per
apprezzare pienamente le meraviglie di un mare eccezionale come quello
della Sardegna sud-orientale, è necessario trascorrere almeno una giornata in
barca, lungo la costa fino alla spiaggia di P.ta Is Molentis o verso gli scogli
dei Cavoli e di Serpentara, ricoperti da una rigogliosa macchia mediterranea e
popolati dalla lepre e dal ratto alessandrino.
Alzando lo sguardo potrete ammirare il falco pellegrino, il cormorano dal ciuffo
e le berte.
2.
L'immersione
Un'altra
irrinunciabile esperienza, l'escursione subacquea (meglio se guidata da guide
esperte, rivolgetevi ai diving centers della zona) alla scoperta degli scenari
marini di Villasimius, noti per la loro singolare bellezza e per le ricche
valenze naturalistiche.
3.
Il
tour panoramico
Consigliabile al calar del sole: scegliete una giornata senza foschie (appena
dopo una buona "maestralata") e attendete il tardo pomeriggio per
conquistarvi una delle tante postazioni panoramiche sulla costa. Spettacolari le
vedute del Golfo di Carbonara, chiuso ad Oriente dal promontorio omonimo e ad
occidente dal Capo Boi.
4.
La
gita in montagna
A ridosso
della costa e della fitta macchia mediterranea, c'è un paesaggio montano
intatto e di estrema suggestione. La zona è chiusa a Nord dai monti Minniminni,
Bruncu Mont'Arbu e Maria, mentre ad Est troviamo il monte Macioni. Il
territorio, bellissimo, fa parte del parco dei Sette Fratelli, una zona di
rilevante interesse paesaggistico per i magnifici boschi, i picchi rocciosi e
gli strapiombi.
Una meta consueta per chi ama il trekking e le escursioni in montagna.
5.
La
cucina tipica
Ottima
la burrida (piatto a base di pesce gatto, noci e salsa agrodolce) della
zona, ma anche la frittura di gianchettus, piccolissimi pesci. Rinomata
è anche la produzione delle arance e delle ciliegie; presso i privati è
possibile acquistare gustosi formaggi di pecora, ricotta e fiore sardo.
Ottimi il miele e l'olio d'oliva. I dolci sono quelli tipici del Campidano.
6.
I vini
Il
vino locale è il Capo Ferrato, una sottodenominazione geografica del Cannonau,
proveniente dai vigneti situati nei Comuni di Muravera, San Vito, Villaputzu e
Villasimius. E' un vino dal colore rosso rubino, più o meno intenso e dalla
gradazione alcolica particolarmente elevata.
7.
Un
pomeriggio allo stagno
Lo
stagno costiero di Notteri occupa una superficie poco estesa ed è profondo 50
cm. Per l'avifauna che lo popola e per il contesto naturale e ambientale di cui
è parte, è la meta ideale per gli amanti del birdwatching e della fotografia.
8.
Una
serata al "Pejote"
Locale in stile messicano, per mangiare piccante e, udite udite,...ballare sui
tavoli, al ritmo di musiche allegre e trascinanti.
9.
Visita
alla "Fortezza Vecchia"
Fortezza
costiera costruita nel XIV secolo e rimaneggiata dagli spagnoli alla fine del
'500. Attiva sino alla prima metà del XIX secolo, è stata successivamente
abbandonata. Vale la pena farci un salto.
10.
Visita
alla mostra "I Fenici a Villasimius"
Presso
il Museo Archeologico, dal 15 giugno al 15 settembre con i seguenti orari
10.00-12.30/19.00-24.00 (chiuso il lunedi); il resto dell'anno ven-sab-dom
10.00-13.00/17.00-19.00 - mart.-mer.-gio. dalle 10.00 alle 13.00.
DIETRO IL
MARE,
massimo
a ½ ora dalla spiaggia
NATURA
ARKEO
MUSEI
La zona
Il
territorio del comune di Pula (6.500 abitanti) si estende per 138
km2,.con 20 km di costa e 7000 ettari di foreste.
La zona è caratterizzata dal dolce digradare delle montagne
verso la costa e da una sottile linea pianeggiante che vi si frappone, fertile e
ricca di risorse.
A circa mezz'ora da Cagliari ci attende un vero e proprio paradiso
naturale arricchito da singolari testimonianze di arte e
archeologia: Nora, le torri spagnole e le chiese.
La zona costiera, soprattutto nel tratto che va da Nora a Santa Margherita, è
dotata di moderne ed efficienti strutture ricettive e turistiche.
La natura
A
Pula il bianco delle sabbie costiere e l'azzurro del mare
fanno da contrappunto al verde dei boschi montani del Parco del Sulcis: un
singolare connubio di mare e di monti.
I promontori che dominano le baie, d'altra parte, sembrano richiamare i costoni
rocciosi che precedono le cime montuose.
Il mare è popolato da svariate specie ittiche e nell'entroterra, folto di
lecci, castagni e macchia mediterranea, vivono in libertà il cervo sardo e il
daino, il picchio rosso e il corvo imperiale, la poiana e l'aquila reale.
E poi, verso sud, alcune perle irradiate dal sole: le meravigliose spiagge di
Santa Margherita, un paesaggio magico e festoso di deboli ventate, sabbia
finissima e acque limpide e turchesi come il cielo che vi si riflette
10 COSE DA
NON PERDERE
1.
L'antica
Nora
la città fenicia e poi punico-romana di Nora (VIII secolo a.C.- VIII secolo d.C.)
sta ai piedi di un promontorio dominato da una torre spagnola cinquecentesca,
prosperò per circa 1500 anni: ai fenici succedettero i cartaginesi e ad essi i
romani; per secoli Nora fu un importante scalo commerciale al centro
delle rotte che collegavano i grandi porti del Mediterraneo.
Del periodo punico rimangono quartieri, abitazioni e santuari, come il
tempio dedicato alla dea Tanit, e anche una necropoli parzialmente
conservata.
Dell'abitato romano è visibile, attualmente, solo quello del periodo
imperiale:complessi termali con mosaici, il foro, uno splendido teatro, un
mercato, templi, abitazioni e grandiosi condotti sotterranei.
Assolutamente da non perdere!
2.
Il
mare dalle torri
anche
nel litorale di Pula, così come in tutte le coste dell'isola, non mancano le
torri di avvistamento fatte costruire dagli spagnoli per prevenire le incursioni
barbaresche. Ne segnaliamo alcune:
>la torre del Coltellazzo, posta sul promontorio che chiude la baia di
Nora, offre un superbo panorama su tutto il litorale circostante;
>la torre di San Macario, nell'omonima isoletta antistante la fascia costiera
dominata dalla collina di santa Vittoria;
>la torre di Cala d'Ostia, interessante per le belle merlature che la
coronano, anch'essa un ottimo punto per godersi il paesaggio.
3.
"La
notte dei poeti"
vi segnaliamo la manifestazione "La notte dei poeti": una serie di
spettacoli di prosa e di musica di altissimo livello che ogni estate, nel
periodo di luglio e agosto, prendono vita nello splendido scenario del sito
archeologico di Nora.
4.
L'abitato
di Pula
il centro abitato conta, oltre a diversi esempi di "case a corte"
tipicamente campidanesi, alcuni edifici di pregio: la chiesa di S.Giovanni
Battista, di forme neoclassicheggianti (all'interno è conservato un sarcofago
di età paleocristiana), la cappella settecentesca di S. Raimondo e la villa di
S. Maria, una ricca dimora patrizia dell'800 disegnata dal Cima, oltre alla suggestività
dei resti archeologici di Nora, della chiesetta di S. Efisio, dei menhirs di S'Abuleu, della
bella piazza centrale, "Piazza del Popolo", stabilmente munita di
palco per i concerti e le manifestazioni che animano le serate pulesi.
5.
Visita
all' Aquarium
per gli amanti dell'ambiente marino, immancabile la visita al Padiglione
Documentazione Cetacei e all' Aquarium "Laguna di Nora",
abitato da diverse specie di fauna ittica presente nelle acque locali.
6.
La
laguna in canoa
per
osservare comodamente la ricca avifauna dello stagno si può percorrere il
complesso lagunare in canoa.
7.
La
collina di Santa Vittoria
non lontana dal centro abitato, andando verso il mare, c'è la collina di Santa
Vittoria, attraversabile lungo i sentieri che si snodano in mezzo alla macchia
mediterranea e puntellata da torrette e strutture militari ben mimetizzate,
risalenti alla seconda guerra mondiale.
8.
La
foresta di Pixina Manna
un'ottima meta per gli amanti del trekking e dell'osservazione florofaunistica:
a circa tre km d'auto dai campi da golf di Is Molas iniziano i sentieri verso la
montagna. Lasciate le macchine, è possibile seguire, tra guadi e piccole
cascate, il corso d'acqua che conduce alla Dispensa Tonietti (rifugio montano e
punto di ristoro), oppure il meno agevole sentiero che in breve porta alla
Cascata sul rio Montixeddu.
9.
Il
nuraghe di Santa Margherita
non lontano dalla borgata di Santa Margherita, in posizione dominante sulla
piana e sul mare, il nuraghe è oggi in buono stato di conservazione.
Vi si arriva percorrendo la statale che da Pula porta a Teulada, si svolta al km
35,200 e dopo circa 1/2 km si lascia l'auto per poi percorrere circa 300 mt
lungo un sentiero che porta dritti al monumento.
10.
Verso
Cagliari
attraverso
la ss 195 si arriva in 45 min. al capoluogo: vale la pena pernottare a Cagliari,
una città ricca di storia, monumenti e attrattive.
DIETRO IL
MARE
massimo
a ½ ora dalla spiaggia
NATURA
ARKEO
MUSEI
La Zona
La zona di Chia, situata nella punta sud-ovest della Sardegna,
si contraddistingue per l'armoniosa sintesi di natura e archeologia.
Sono circa 9 km di costa che vanno dalle
pinete di Santa Margherita a Nord al Capo Spartivento, a sud.
Chia è una splendida località di mare, famosa soprattutto per le spiagge
e le magnifiche dune ma anche per le rovine della città
di Bithia, la testimonianza più importante della presenza fenicio-punica
nella zona.
Dietro la costa c'è una campagna segnata
dalla mano dell'uomo e ricca di connotazioni paesistiche : vigne, orti e frutteti,
stradine che si diramano verso piccole bianche casette ombreggiate da
giganteschi alberi di fichi.
Nell'entroterra, uno dei più belli e vari
della Sardegna, tra monti e rocce granitiche si estende la riserva
naturale di Is Cannoneris, una delle più vaste dell'isola.
La Natura
Dal
promontorio di Torre di Chia, attraverso gli stagni e le rovine dell'antica
Bithia, verso la scogliera di Capo Spartivento e il porto di Teulada, possiamo
apprezzare un continuo susseguirsi di splendide spiagge di sabbia chiarissima,
mare cristallino, dune, insenature, isolotti e calette.
Uno scenario quasi caraibico
a cui fa da contrappunto l'entroterra montuoso del territorio
di Domus de Maria, il piccolo centro sfiorato dal Rio Mannu, il fiume lungo il
quale crescono rigogliosi gli oleandri.
Verso nord, oltre il rivo, le dolci colline
salgono verso i monti boscosi in cui è possibile osservare il cervo
sardo, i daini e i cinghiali: lì, l'ambiente boschivo è costituito
prevalentemente da lecci, macchia mediterranea ed erica arborea.
10
COSE DA NON PERDERE
1.
L'antica Nora
la
città fenicia e poi punico-romana di Nora (VIII secolo a.C.- VIII secolo d.C.)
sta ai piedi di un promontorio dominato da una torre spagnola cinquecentesca.
Fu un importante scalo commerciale del Mediterraneo.
Del periodo punico i resti di quartieri, abitazioni e santuari, come il
tempio dedicato alla dea Tanit, e anche una necropoli parzialmente conservata.
Dell'abitato romano è visibile, solo quello del periodo imperiale:
complessi termali con mosaici, il foro, uno splendido teatro, un mercato,
templi, abitazioni e grandiosi condotti sotterranei. Assolutamente da non
perdere!
2.
Visita alle Torri spagnole
andate
a vedere le torri litoranee costruite dagli Spagnoli a partire dal 1500, per
controllare gli sbarchi dei pirati.
La Torre di Chia, costruita sull'acropoli punica dell'abitato di Bithia,
un'imponente struttura troncoconica con diametro di 10 m e altezza di 13. Sulla
sommità si trovano le tracce di due garitte lignee e di tre cannoniere.
L'altra torre è quella di Pixini, situata in un promontorio tra Capo
Spartivento e Teulada. Ha la tipica forma a secchio rovesciato, su cui troneggia
il coronamento di merli e cannoniere. Alta circa 9 m, ha un diametro di base di
10.
3.
Dune di Chia
Nelle
spiagge de "Su Cardolinu" e di Porto Campana, davanti ad un mare
limpidissimo, le gigantesche dune di sabbia indorate dal sole e modellate dal
vento. Sedetevi all'ombra dei ginepri coccoloni e godetevi il paesaggio.
Uno scenario naturale che ha pochi riscontri da altre parti.
4.
Visita all'Aquarium di Pula
per
gli amanti dell'ambiente marino, immancabile la visita all' Aquarium
"Laguna di Nora", e al suo Padiglione Documentazione Cetacei.
5.
Le chiese romaniche del sud-ovest
vi
consigliamo di visitare almeno tre chiese non lontane da Chia, significative per
rilevanza storica e artistica:
la chiesetta di Sant'Efisio, struttura edificata su una preesistente area
paleocristiana, in stile romanico con vari rifacimenti.
la parrocchiale di Villa San Pietro, chiesa romanica con influssi arabeggianti.
la chiesa in stile romanico pisano di Santa Maria a Tratalias.
6.
La foresta de "Is Cannoneris"
sul
lato settentrionale dell'abitato di Domus de Maria, le amene colline della
riserva naturale de "Is Cannoneris" preludono ai contrafforti della
montagna.
Lungo i sentieri segnati dai colori del lentischio e del mirtillo, sulle tracce
dei daini e dei cinghiali, uno spazio eccezionale per gli amanti della natura.
7.
Gita alle isole di Sant'Antioco e San Pietro
a
meno di 80 km di distanza, seguendo la litoranea per Teulada si arriva
all'imbarco per le isole.
Vista la bellezza della zona, vi consigliamo di partite il mattino presto per
godervi la gita e poter apprezzare appieno le bellezze di Carloforte.
Imperdibile l'isola di San Pietro nei suoi aspetti più caratteristici,
pernottate assolutamente per più di una notte.
8.
Tour panoramico
percorrendo
la litoranea che segue il profilo del corno sud-occidentale dell'isola, è
possibile godere di panorami eccezionali. Spingetevi verso ovest, in direzione
Sant'Antioco: da Capo Teulada agli stagni del Golfo di Palmas vi aspettano
scenari da sogno.
9.
Da Chia a Giba
un
itinerario di circa 51 km (dirigersi verso Domus de Maria, da qui continuare
sulla ss 195 sino a Giba) percorribile in 50 minuti.
Vi consigliamo di fermarvi ad assaggiare le specialità tipiche della zona, dal
vino Carignano, ai pillus al finocchietto selvatico, passando per i prosciutti
di capra e di pecora di Teulada.
10.
Verso Cagliari
attraverso
la ss 195 si arriva in 45 min. al capoluogo: vale la pena pernottare a Cagliari,
una città ricca di storia, monumenti e attrattive.
DIETRO
IL MARE
massimo
a ½ ora dalla spiaggia
NATURA
ARKEO
MUSEI
La Zona
Nel vasto territorio comunale di Muravera e Castiadas, Costa Rei è
sicuramente il luogo più famoso, per il susseguirsi di spiagge e di pittoresche
calette lungo vaste distese sabbiose, dietro le quali si allarga la fresca e
odorosa macchia mediterranea.
Negli ultimi decenni alle case coloniche e agli ovili si sono aggiunti gli
insediamenti turistici che, se da un lato hanno modificato il paesaggio
selvaggio della zona, dall'altro hanno portato comfort e soluzioni di privacy
prima inesistenti.
Castiadas, comune dal 1985, è costituito dalle borgate di Olia Speciosa,
Camisa, Annunziata e Buddui. Nei dintorni meritano una visita i ruderi punici di
Monte Nai (VI-V secolo a.C.).
Muravera è un grosso borgo frequentato già in epoca prenuragica.
Interessanti nei dintorni il complesso megalitico di Piscina Rei e i numerosi
nuraghi, tra i quali citiamo quelli di Figu Niedda, Scalas e Sa
Domu 'e s'Orcu.
Nel paese segnaliamo la parrocchiale di San Nicola di impianto gotico-aragonese.
La zona accontenta gli amanti delle lunghe distese sabbiose, ma anche gli
appassionati degli scogli e delle rocce. La costa che va da Capo Ferrato a Cala
Sinzias è intervallata da splendide spiagge e incantevoli calette, gemme
multicolori tra la dorata distesa sabbiosa e l'ombrosa macchia mediterranea, che
in certi casi arriva sino al mare.
La Natura
La fascia di territorio antistante Costa Rei è una zona bonificata,
utilizzata in larga parte per l'agricoltura. A ridosso delle spiagge, vicino
alla frazione di San Priamo troviamo lo stagno di Colostrai, una zona umida di
grande interesse naturalistico e dalla multiforme avifauna (fenicotteri,
garzette, aironi e cavalieri d'Italia).
Verso Nord incontriamo il promontorio di Capo Ferrato, una suggestiva
propaggine, costituita da scure rocce vulcaniche, che emerge improvvisamente dal
mare tra due lunghi tratti di costa bassa e sabbiosa.
In prossimità del capo Ferrato si trova lo stagno di Feraxi, dichiarato
anch'esso oasi di protezione per la numerose specie faunistiche.
Nel territorio di Castiadas segnaliamo la foresta di Acqua Callenti, in pieno
Parco dei Sette Fratelli. E' una vasta e fitta lecceta che si estende nella zona
del Monte Minniminni. La zona ospita numerose specie protette, tra cui il cervo
sardo.
10
COSE DA NON PERDERE
1.
Monte
Nai
Nei
dintorni di Castiadas si possono visitare i ruderi punici di Monte Nai
risalenti al VI-V secolo a.C.
2.
Parco
dei Sette fratelli
Nel
bellissimo parco montano si trova l'oasi di protezione faunistica monte Genis.
3.
L'alba
da Capo Ferrato
Val
la pena levarsi dal letto la mattina presto per ammirare il naturale spettacolo
del sorgere del sole, siamo nella costa est non possiamo non vederlo.
4.
Stagni
di Feraxi e Colostrai
Lungo
la provinciale per S. Priamo a soli 20 minuti di macchina si possono ammirare
splendidi esemplari di fenicotteri, garzette, aironi e cavalieri d'Italia.
5.
Resti
peistorici
A sud
ovest del piccolo stagno della spiaggia di Cosa Rei si trova un'affascinante
allineamento megalitico.
6.
Foresta
di Acqua Callenti
Nel
territorio di Castiadas segnaliamo la foresta di Acqua Callenti, in pieno Parco
dei Sette Fratelli. E' una vasta e fitta lecceta che si estende nella zona del
monte Minniminni. La zona ospita numerose specie protette, tra cui il cervo
sardo.
7.
Il
promontorio di Capo Ferrato
Salendo
verso nord nella ss. 125 incontriamo il promontorio di Capo Ferrato, una
suggestiva propaggine, costituita da scure rocce vulcaniche, che emerge
improvvisamente dal mare tra due lunghi tratti di costa bassa e sabbiosa.
8.
Cucina
tipica
Il
territorio a vocazione agricola si esprime al meglio nella produzione dell'uva
da tavola, da vino e degli agrumi. Tra le prelibatezze culinarie, che sono
quelle tipiche della cucina sarda, spiccano l'arrosto di capretto e i piatti a
base di cacciagione. Da segnalare anche la produzione di miele delle diverse
varietà, compreso quello amaro di corbezzolo
9.
Vino
Il
vino locale è il "Capo Ferrato", una sottodenominazione geografica
del Cannonau, proveniente dai vigneti situati nei comuni di Muravera, San Vito,
Villaputzu e Villasimius. E' un vino dal colore rosso rubino, più o meno
intenso e dalla gradazione alcolica particolarmente elevata.
10.
Visita
ai nuraghi
Interessanti
i numerosi nuraghi della zona, tra i quali citiamo quelli di Figu Niedda, Scalas
e Sa Domu e' s'Orcu.
DIETRO IL
MARE
massimo a ½ ora dalla spiaggia
ARKEO:
NATURA
MUSEI
La Zona e la natura
La
strada corre parallela al mare rasentando lo stagno di Chia, posto davanti alle spiagge
della Colonia e di Porto Campana.
Subito dopo Capo Malfatano comincia uno dei più bei tratti di costa
sarda, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico.
Calette sabbiose e cordoni di dune si alternano a una costa
rocciosa e frastagliata, digradante dolcemente verso il mare e abbellita qua e là
da scogli e isolotti. Anche la vegetazione è rigogliosa
e interessante.
Dominano cisto, lentischio e olivastro, ma a
tratti la macchia è formata quasi esclusivamente dal ginepro sabino.
Percorrendo questo splendido ambiente, ancora quasi intatto, l'attenzione
è attratta dal promontorio granitico di Capo Spartivento, ricoperto da
una macchia mediterranea fittissima e dove spunta isolato un faro abbandonato.
Subito dopo, la costa cambia improvvisamente, assumendo il suggestivo aspetto
della costa a "rias".
La vista si apre su tre splendide insenature:
Perda Longa, sassosa, Tuerredda, magnifica e sabbiosa con l'isolotto
omonimo e Porto Malfatano. La strada comincia a salire tagliando il Capo
Malfatano, che reca sulla punta una torre spagnola.
Alla successiva selletta si apre uno splendido colpo d'occhio: la costa è
frastagliata, con scogli affioranti e in lontananza la granitica Isola Rossa.
Dopo qualche chilometro si arriva a Capo Piscinnì, dove si trova un'altra torre
litoranea del Seicento.
Per un breve tratto la costa è movimentata
da baie e piccoli promontori, sino a Porto Teulada, profonda insenatura
chiusa dalla torre del Budello.
Poco lontano si trova Teulada. Nel paese interessante la chiesa di San
Francesco, di forme tardogotiche.
Da segnalare nel territorio la presenza di numerosi nuraghi (Arrubiu, Perdaia,
Antoni Piu) e la chiesetta di Sant'Isidoro, con campanile seicentesco.
Qui è fiorente l'arte del ricamo
(tovaglie), della tessitura (arazzi e tappeti) e l'artigianato della pelle.
Tutto il territorio è attualmente zona
militare, sottratto agli amanti della natura, ma anche, in compenso, al
riparo dai disastrosi insediamenti turistici dilagati negli ultimi decenni nel
territorio circostante.
10
COSE DA NON PERDERE
1.
Le spiagge di Teulada
Sabbia bianchissima e mare cristallino in uno dei litorali più panoramici
dell'isola
2.
Necropoli di Montessu
Scavata in un anfiteatro roccioso naturale, è una delle necropoli a domus de
janas più vaste della Sardegna.
3.
La Chiesa di Santa Maria a Tratalias
La più
bella chiesa romanica del Sulcis
Il monumento in stile romanico-pisano, fu edificato nel XIII secolo in
trachite grigia. Ha la facciata divisa da una cornice ad archetti pensili,
mentre il portale è incorniciato da lesene ed ha un rosoncino nella parte
superiore. Nelle fiancate si aprono due portali, l'interno a tre navate è
diviso da pilastri.
4.
Il Matrimonio Maurreddino
L'antico
matrimonio rivive a Santadi
Nella prima quindicina di Agosto si svolge a Santadi il "Matrimonio
Maurreddino". Il rito, ripreso negli anni '70, si rifà ad un'antica
usanza, propria di alcune poipolazioni della Mauritania che, in epoca romana, si
trasferirono nel Sulcis. Gruppi in costume e carri addobbati a festa
accompagnano gli sposi alla chiesa parrocchiale.
5.
Ristorante La Ghinghetta a Portoscuso
Il
celebre ristorante di Portoscuso
Elegante e raffinato. Per iniziare propone tartare di pesce e gamberi con ovetto
di quaglia e un cucchiaio di caviale. Ottimi gli affumicati della casa,
preparati con il muggine o con la cernia; delicatissima anche la terrina di
aragosta.
Tra i primi segnaliamo la fregola in brodo d'astice. Tra i piatti di terra,
squisiti i pasticci imbottiti con ripieni di carne o anguilla.
6.
Grotta di Is Zuddas (Santadi)
Nei dintorni di Santadi: spettacolari concrezioni.
7.
Parrocchiale di Sant'Antioco
Edificio
romanico del 1102 e interessanti catacombe nel sottosuolo.
8.
Antica città di Sulci (Sant'Antioco)
I
resti degli edifici e la necropoli punica dei bambini nati-morti.
9.
Le tovaglie ricamate di Teulada
La biancheria di lino e i bellissimi manufatti ricamati, tipici dell'artigianato
teuladino.
10.
Il tramonto all'isola Rossa
Per
gli amanti dei tramonti infuocati.
DIETRO
IL MARE
massimo
a ½ ora dalla spiaggia
ARKEO
NATURA
MUSEI
IL SULCIS-IGLESIENTE E
IL SUO TERRITORIO
La zona
Il Sulcis-Iglesiente
è una regione che si estende fra la pianura del Campidano e la costa
sud-occidentale della Sardegna.
E' un singolare punto di convergenza tra diverse
culture e civiltà, attratte nella zona dalle imponenti risorse minerarie,
che fino a pochi decenni fa ne facevano il principale distretto estrattivo
d'Italia.
Dagli imponenti bastioni calcarei
ricchi di grotte dell'interno, attraverso la valle dove è situato il tempio
punico-romano di Antas, si passa ad uno dei più bei litorali
d'Italia.
In poche altre parti del Mediterraneo la
costa raggiunge la stessa ineguagliabile bellezza, fatta di asprezza e
isolamento. La strada litoranea ricavata su un terrazzo tagliato nel ripido
costone, permette scorci panoramici magnifici.
E' una zona selvaggia e
solitaria, sovrastata da rocce policrome a picco, mentre dal
mare azzurrissimo si ergono superbi faraglioni calcarei.
LA
COSTA VERDE E IL SUO TERRITORIO
CENTRI
ABITATI
Guspini
Nell'abitato di Guspini notevoli anche le chiese di San Nicolò, del 1625, in
stile gotico-aragonese, e di Santa Maria di Malta, bell'edificio romanico del
1200.
Da citare, in ambito architettonico, la torre spagnola di Flumentorgiu,
edificata nel Cinquecento: la fortificazione, alta circa 11 metri e con un
diametro, alla base, di 13, si trova a ridosso del villaggio turistico di Torre
dei Corsari.
Per quanto
riguarda i monumenti naturali, da segnalare nell'abitato di Guspini i Basalti
Colonnari, una rarissima formazione geologica somigliante a delle canne
d'organo e costituitasi durante il Pliocene in seguito ad una eruzione
vulcanica.
Gutturu
'e Flumini-Marina di Arbus, Tunaria e Torre dei Corsari
Sulla costa troviamo i villaggi di Gutturu 'e Flumini-Marina di Arbus, Tunaria e
Torre dei Corsari, centri vacanzieri che tendono a svuotarsi dopo la stagione
estiva.
Gutturu 'e Flumini-Marina di Arbus è un pittoresco paesino dalle casa
coloratissime, costruito in pendenza, davanti al mare.
Da qui parte la spettacolare strada costiera che attraversa tutta la Costa
Verde, sino a Piscinas. Imperdibile il panorama sulle dune al tramonto
provenendo da Gutturu 'e Flumini.
Tunaria e Torre dei Corsari sono due antichi borghi di pescatori, dove oltre ad un mare bellissimo e selvaggio potrete trovare tutta una serie di strutture ricettive. Nonostante alcuni discutibili interventi architettonici legati allo sfruttamento turistico (vedi Portu Maga e soprattutto Torre dei Corsari) la zona mantiene intatto tutto il suo fascino.
La zona
Lo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa, nell'introduzione al libro Montevecchio
una miniera di emozioni, racconta: "Un anno sono capitato a
Piscinas per quella che pensavo una piccola vacanza di mare, una delle tante che
ho fatto in Sardegna. Invece sono stato catturato da un mondo che non conoscevo.
E adesso mi scopro prigioniero di una magia che mi terrà avvinto a sé
fino all'ultimo dei miei giorni".
Lungo la linea di costa si susseguono
splendide spiagge, piccole cale, anfratti rocciosi, pareti a picco sul mare e
veri e propri deserti di sabbia che arrivano sino al mare.
Tutto intorno, sconfinata, la macchia mediterranea, intervallata da olivastri e
secolari ginepri coccoloni che si "arrampicano" sulle dune, piegati ad
"accarezzare" il suolo dal forte vento di maestrale.
Guardando dal mare verso l'interno non si
potrà non notare la massiccia mole dell'Arcuentu, imponente
montagna circondata da mille leggende, sulla sommità della quale si trovano,
ancora, le rovine di un castello di età giudicale.
La Natura
L'entroterra non infonde minor suggestione: boschi di lecci, sughere e roverella
nascondono le spettrali strutture delle miniere abbandonate: la bellissima
laveria di Lord Brassey nella miniera di Ingurtosu e i torrioni
di Piccalinna e Sant'Antonio nella vallata di Levante della miniera di Montevecchio,
veri e propri monumenti, dichiarati dall'Unesco "Patrimonio culturale
dell'intera umanità". All'interno si trova anche una vasta area
di reperti archeologici
di grande interesse.
La vegetazione del sottobosco è ricchissima,
tanto che Legambiente ha ottenuto, dal comune di Guspini, di
aprire una sede nei locali della vecchia scuola, per studiare da vicino flora e
fauna di quest'angolo di paradiso.
In primavera colpiscono i meravigliosi colori della ginestra, dei mandorli, dei
peschi e delle acacie.
Con la chiusura delle miniere, la zona è
diventata il regno del cervo sardo, un ungulato che vive
nell'isola da migliaia di anni, ora divenuto, finalmente, specie protetta.
Nel territorio vivono anche molte altre specie selvatiche, come il gatto
selvatico, la volpe, la martora, il cinghiale, i falchi, le poiane, l'aquila di
Bonelli e ancora una varietà incredibile di uccelli.
10
COSE DA NON PERDERE
1.
I Coltelli Artigianali di Guspini e Arbus
Splendidi
oggetti apprezzatissimi dai collezionisti
Sa Guspinesa classica e tronca, e s'Arburesa due magnifici
coltelli a serramanico che insieme alla pattadesa sono l'orgoglio della
coltelleria artigianale isolana. Utilizzato dai pastori, il coltello era anche
l'oggetto indispensabile dei minatori di Montevecchio, che utilizzavano la Guspinesa
tronca, per mangiare e tagliare pane e formaggio nei rari momenti di pausa
lavorativa.
2.
La Spiaggia di Piscinas
Il deserto sardo. La spiaggia è circondata per oltre tre chilometri quadrati da
dune altissime. Il litorale, lungo 6 km è deserto in molti suoi tratti, persino
d'estate. C'è una sola costruzione: l'Hotel "Le Dune", una struttura
industriale restaurata che si integra alla perfezione con l'ambiente
circostante.
3.
Le Miniere abbandonate e i paesini di Montevecchio e Ingurtosu
Le
strutture della miniera e il villaggio completamente immersi nel verde
Il piccoli insediamenti si trovano al centro di un complesso metallifero, che
sino a qualche decennio fa era uno dei più produttivi d'Europa. Splendidi gli
impianti ottocenteschi, inseriti in uno splendido paesaggio naturale. Da
visitare le palazzine di Gennas, con il bel palazzo della direzione, i pozzi di
Piccalinna e Sant'Antonio, a Montevecchio e la laveria Lord Brassey e la
direzione a Ingurtosu.
4.
Il panorama che si gode dal monte Arcuentu
E' una faticaccia arrivare in cima, ma nelle giornate di cielo terso la vista può
spaziare sino a Piscinas e ai suoi deserti costieri. Imperdibile.
5.
Gli affreschi della direzione di Montevecchio
Risalenti al secolo scorso e recentemente restaurati, sono stati immortalati
anche in una scena del film di Cabiddu "Il figlio di Bàkunin".
Splendida la cosiddetta "Sala Blu".
6.
La litoranea da Marina di Arbus a Piscinas
Quasi tutta asfaltata la strada corre per circa 8 km di fronte ad un mare da
favola.
7.
Gli agriturismo della zona di Guspini
Numerosi
ed economici offrono ottimi servizi e pietanze squisite.
8.
I boschi di Montevecchio
Verdissimi
e intricatissimi, un angolo di foresta nella Sardegna occidentale.
9.
Il cielo notturno di Montevecchio
Durante
le notti d'estate il cielo si presenta quasi sempre pulito, regalando al curioso
osservatore una miriade incredibile di stelle e pianeti mai visti prima.
10.
La spiaggia di Scivu
La perla della zona. Un angolo di preistoria nel ventunesimo secolo: mare
cristallino e rocce a strapiombo. Meravigliosa.
DIETRO
IL MARE
massimo
a ½ ora dalla spiaggia
NATURA
ARKEO
MUSEI
·
Museo del Coltello
In
pieno centro abitato, nella patria dell'arburesa, la bottega di un
artigiano trasformata in museo: sono esposti alcuni pezzi interessanti, tra i
quali spicca il coltello più grande del mondo.
·
Museo della vita di miniera
Nella
bellissima direzione ottocentesca di Montevecchio è allestita un'interessante
mostra, corredata da oggetti e fotografie della vita di miniera.