Itinerari


IL TRENINO VERDE
E

DA CALA GONONE A GOLORITZE'  

Tappa 1:

da Cala Gonone lo sguardo spazia sul golfo abbracciando la costa che si allontana verso sud.
Seguendo sino alla fine la strada asfaltata che costeggia il mare per circa 3 km, si arriva a Cala Fuili.
Cala Fuili è una piccola spiaggetta, qui sono tanti gli angolini per un bivacco.
All'interno sale la Codula Fuili (nella foto).

Tappa 2:

un buon sentiero sale sul fianco della Codula omonima in direzione sud e poi, tenendosi all'interno con qualche piccola veduta verso il mare, lo costeggia sino ad incontrare la Codula di Luna.
Scesi sul fondo, in breve si raggiunge Cala Luna, la bellissima spiaggia con le sue grandi grotte spalancate sul mare. Trascorrere la notte qui, all'imbocco di una delle grandi grotte, è un'emozione stupenda.

VARIANTE: Tra Cala Fuili e Cala Luna si può scendere rapidamente alla Caletta di Oddoana.

Tappa 3: itiner7.jpg (13057 bytes)

si prosegue verso sud, lungo una buona pista che con qualche tornante si porta al di sopra della Codula e prosegue costantemente in salita verso l'interno, lungo una sorta di vallone chiamato Badde de Lupiru.
Incontrata S'Arcada S'Architieddu Lupiru, una bella arcata rocciosa, si prosegue sino a dove la pista diviene finalmente piana: ora lo sguardo può spaziare sul Golfo.
Più avanti, dopo una breve salita e un paio di tornanti, si abbandona la pista per seguire un sentierino che si snoda lungamente scendendo nella fitta macchia in direzione del mare.
Si arriva a Cala Sisine.
Il bivacco è sulla grande spiaggia al cospetto di Plummare, la più alta parete a picco sul Mediterraneo. Là ancora nessuno è mai stato.

Tappa 4:

itiner8.jpg (14276 bytes)

si cammina per la Codula Sisine, lunga ma molto bella, contornata da pareti rocciose e a tratti immersa nell'ombra di maestosi lecci.
Il percorso segue una comoda pista che sale sino al grande altipiano del Golgo. Si passa oltre la zona di Ololbizzi [VARIANTE] e attraverso il vasto bellissimo altipiano si raggiunge un'altra pista che si dirama sulla
sinistra. Seguendola, poco dopo il bivio,si incontra una vasca di pietra, un abbeveratoio, dove ci si può rifornire d'acqua.
  Sin qui circa 3 ore.  

itiner9.jpg (16109 bytes)  

Proseguendo, la pista punta
ora verso nord, invertendo la direzione di marcia seguita sin'ora.
Lasciato sulla destra il cuile (ovile) di Antonio Cabras si continua sino a dove la pista piega a est e ci si imbatte in una nuova biforcazione.
A sinistra si scende nel Bacu Mudaloro [VARIANTE], a destra si prosegue verso la Serra 'e Lattone.
Il cammino è ancora lungo e iniziano le difficoltà.
Il sentiero pian piano scompare confondendosi in una sorta di avvallamento sassoso. Poco prima della fine della salita, al termine della quale, dalla sella si apre la vista sulla valle di Goloritzé, una traccia piega decisamente a sinistra lungo il crinale della Serra 'e Lattone.
Facendo attenzione a non perdere la traccia si giunge ad alcuni cuili abbandonati.
Da qui, si prosegue in salita sino alla vasta sommità della Serra.
Ora è fondamentale non smarrire la traccia più marcata che si snoda in direzione nord tra sassi aguzzi ed arbusti per poi pian piano abbassarsi verso est e il mare, sino ad incontrare un bellissimo foro in una lama di roccia.
Il mare appare laggiù.
Il passaggio è a sinistra dell'arcata e poi ci imbattiamo in una ripida discesa che s'immerge nel grande bosco di Ispuligidenìe.
Si raggiunge il bordo della balza che precipita sulla sottostante spiaggia.
Il sentierino rasenta il salto sino a portarsi sulla rocciosa Punta Ispuligi. Si scende sulla sinistra un saltino di rocce verticali e, con quattro balzi sui massi della scogliera, si tocca finalmente la fantastica spiaggia di Ispuligidenìe (Cala mariolu) [VARIANTE].
Si trascorre qui una notte indimenticabile.

Tappa 5:

itiner10.jpg (16158 bytes)

L'ultima tappa si lascia alle spalle Ispuligidenìe (Cala Mariolu) percorrendo a ritroso la via del giorno precedente sino alla vasca nella rossa piana del Golgo [VARIANTE]. Circa 2 ore e mezzo o 3 ore
Da qui ci riallacciamo alla grande pista seguita nella tappa precedente da Cala Sisine, continuando verso sud. Si passa l'antica chiesetta bianca di San Pietro e si giunge al punto dove a sinistra si dirama la pista verso Goloritzé, mentre a destra si fa rotta per il Ristorante e i cuili del Golgo. Dalla vasca circa 1 ora
Eventualmente si può cenare qui e far così conoscenza con Antonello, Silvano e compagnia. Poi si può scegliere di dormire sul posto e proseguire l'indomani oppure finire il cammino la sera e la notte stesse.
Andando a Goloritzé s'incontrano le pozze di As Piscinas e la grande voragine di Su Sterru; poi la pista diviene un ottimo sentiero che dopo una breve salita si lascia alle spalle la piana del Golgo per buttarsi in discesa lungo il Bacu Goloritzé, fra lecci e pareti verticali sino all'apparizione dell'Aguglia. Il pinnacolo roccioso si lancia nel cielo proprio sopra Cala Goloritzé.
Arriviamo alla cala scendendo alla fine una breve ripida balza.
Il trekking termina qui. Circa un ora dal Golgo, circa 2 ore dalla vasca, in totale circa 4 ore e mezza/5 ore da Ispuligidenìe
Sorgenti sottomarine di acqua dolce raffreddano l'acqua marina e un sottile rivolo scivola sui bianchissimi lastroni di Piera che affiorano sulla spiaggia.
Un angolo, una spiaggia, un mare da favola, un arco di pietra, la vista sull'intero Golfo di Orosei, laggiù Cala Gonone da dove siamo partiti.
E l'Aguglia e le sue figlie
E lassù la grande Punta Salinas

Il ritorno con un gommone
Saltellando sulle onde, rivisitando le spiagge conosciute lungo il cammino, scoprendone altre nascoste qua e là
E mille insenature e grotte e sculture di Pietra e trasparenti fondali: è una bellissima conclusione mozza fiato.

IL TRENINO VERDE


Un trenino turistico attraversa la Sardegna più nascosta.
Foreste, laghi, coste, nuraghi, monumenti preistorici, capolavori di architettura ferroviaria. Nelle carrozze d'epoca in un'atmosfera sospesa nel tempo

Il Trenino Verde è il servizio turistico offerto dalle Ferrovie della Sardegna. Il nome fu dato nei primi anni Ottanta dal WWF a un'iniziativa nata sull'onda della riscoperta turistica del treno.
Il Trenino viaggia per luoghi dove la natura è ancora intatta, attraversa foreste, lambisce laghi e coste, fra monumenti antichi.
Sulle linee del Trenino, capolavori di architettura ferroviaria esempio di armonia fra tecnologia e natura.
Potrete viaggiare su eleganti carrozze d'epoca e arrivare in una stazione di fine Ottocento in un'atmosfera sospesa nel tempo, quella stessa atmosfera che stupì lo scrittore David H. Lawrence nel 1921: "E'una strana ferrovia. Sfreccia per le colline e giù per le valli attorno a curve improvvise, con la massima noncuranza...".

I PERCORSI

>Mandas-Arbatax:
lungo il versante orientale del Gennargentu. Il Flumendosa, le foreste, le grotte e infine il mare
>Nulvi-Palau:
attraverso la Gallura la terra del granito, del sughero e del mare. I dolmen e la foresta pietrificata
>Isili-Sorgono:
 
sfiorando i Nuraghi del Sarcidano e i castagni e i lecci secolari della Barbagia Occidentale
>Macomer-Bosa:
un breve ma intenso percorso attraverso la Planargia fino a Bosa, antico borgo mediovale sul mare


home