ANNO 2007 Settembre - Ottobre

 

 

"A r s P o e t i c ae"
(L'Arte della Poesia)

 

Foglio periodico letterario - artistico -

 

Fondato e redatto a cura da:
Sandro Ciapessoni
Via Dignano, 6 - 35135 - PADOVA
Telef. 049612286

 

Edizione cartacea non in commercio



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Tutti i testi qui contenuti sono di proprietà
dei vari Autori;
pertanto sono tutelati a norma di Legge.

 

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CONTENUTO:

Siti Web Autori

Articolo: su G. d'Annunzio di Sandro Ciapessoni

Poesie:

Antonia Migliaresi: Voli di fantasia e Per questi attimi…
Ilde Andreaggi: Patek Carso
Matilde Di Martino: All'ombra di alberi magri… e Sfilano lente…
Gianna Comelli: Giocherò e sognerò… e Ricordi lontani…
Sandro Ciapessoni: Occhi da poesia…
Daniella Pasqua: E' tortura… e Sogno d'amore…
Mariangela Fumagalli: Sacra polenta…

Corrispondenza Lettori:

Dino Cagnolini
Antonia Migliaresi
Gianna Comelli
Matilde Di Martino

Sandro Ciapessoni

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SITI WEB AUTORI

 

Sandro Ciapessoni: http://digilander.libero.it/ciapessoni.sandro
E-Mail: ciapessoni.sandro@libero.it
E-Mail: sandrociapessoni1@virgilio.it

Migliaresi Antonia: http://amoillario.blog.tiscali.it
E-Mail: anto.resi@libero.it

Daniella Pasqua: http://www.daniellapasqua.it
E-Mail: maria-dani@libero.it
oppure:
Daniella Pasqua:
http://it.geocities.com/daniella_pasqua_poesie
E-Mail: maria-dani@libero.it

Mariangela Fumagalli: http://www.geocities.com/Fumagallimar
E-Mail: fumanet@libero.it

Comelli Gianna:http://digilander.libero.it/jennifer321/Jennifer/index.html

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Gabriele d'Annunzio: l'ultimo grande Poeta del secolo scorso.

Gabriele d'Annunzio - (nato: Rapagnetti - che successivamente assunse il cognome dello zio: d'Annunzio) nacque a Pescara il 12 marzo 1863 e concluse la sua vita a Gardone Riviera nel "Vittoriale degli Italiani" sua definitiva dimora, il 1 Marzo 1938 all'età di 74 anni. Durante l'autunno del 1872, i suoi genitori: don Francesco Paolo Rapagnetti e Donna Luisetta De Benedictis, col piccolo Gabriele che aveva nove anni, si recarono a Firenze a rendere visita ad un vecchio amico; il colonnello in pensione Coccolini che al tempo dei Borboni, comandava la piazza di Pescara. Scopo della visita: si trattava di trovare un collegio dove il livello d'istruzione fosse elevato, di prim'ordine e la retta, i costi accessibili alle loro disponibilità. Il colonnello suggerisce e raccomanda all'amico, il collegio di Prato, fondato in pieno Rinascimento, dal cardinale conte Cicogna, per cui il nome del collegio è "Cicognini". Non è un collegio molto elegante ma è il migliore d'Italia, organizzato dall'Ordine dei Gesuiti sotto una direzione clericale ma con un Corpo Insegnante formato da professori laici, la maggior parte di essi positivisti o addirittura anticlericali che avevano combattuto con Garibaldi. La decisione viene presa ed il piccolo Gabriele nel 1874 all'età di 11 anni, suo zio lo affida al collegio Cicognini di Prato. Si dimostra subito come allievo attivo, intelligente e creativo - nonostante alcuni episodi di indisciplina - ma non trova difficoltà ad entrare nelle grazie dei suoi professori. Si arriva così all'anno 1877. Trascorre le vacanze di Pasqua a Firenze nella casa dell'amico di famiglia colonnello Coccolini. D'Annunzio ha 14 anni ed è a questa età che egli conosce la sua prima esperienza d'amore. La protagonista di questa sua prima avventura è la figlia del colonnello Coccolini: Clemenza, la "Clematide o Melanconia delle "Faville del maglio" di dieci anni più anziana di lui e che gli fece provare, a suo dire, i primi brividi della sensualità. E' l'episodio che d'Annunzio ricorda avvenuto a Firenze durante una visita al Museo Etrusco, come egli stesso ricorderà anni più avanti nel suo "Libro Segreto". Sempre durante il soggiorno a Prato, conobbe il suo primo vero amore, la fiorentina Elda Zucconi figlia del professore di lingue straniere presso il collegio dove studiava, poeticamente ricordata col nome di "Lalla" in "Canto novo". Il d'Annunzio l'aveva conosciuta nella primavera del 1881 in occasione delle ripetute visite alla sua casa e subito si era acceso per lei un'ardente passione e immediatamente ricambiata. Nacque così un amore che nei primi tempi Gabriele visse con un caloroso e appassionato entusiasmo sentimentale, sì da proporre alla stessa Elda in più riprese, l'intenzione del matrimonio, intenzione espressa oltre che a voce, con numerose lettere che costituiranno, durante la vecchiaia del Poeta al Vittoriale degli Italiani, un intenso carteggio epistolare, oggetto di "scambio" nell'età adulta fra gli stessi interessati. Elda Zucconi resterà per il Poeta: "Lalla… con gli occhi misteriosi e profondi come il mare… ".

Dopo aver letto le "Odi barbare" del Carducci, nel dicembre 1879 compose i suoi primi versi che, nella raccolta "Primo vere", furono pubblicate a Chieti a spese del padre e che gli fruttò una lusinghiera recensione da parte di Giuseppe Chiarini sul "Fanfulla della domenica". Più avanti, nel maggio del 1880 pubblicò una raccolta "In memoriam" dedicata alla nonna, morta un anno prima. La pubblicazione non risentì del successo sperato. Questa piccola delusione non gli impedì di far stampare nel novembre dello stesso anno, sempre a spese del padre presso la Tipografia Niccolai di Pistoia, una ristampa di "Primo vere". Qui il Poeta ricorse ad un'astuzia ben congeniata onde evitare che la ristampa di "Primo vere" finisse come l'edizione di "In memoriam". Fece comunicare ai giornali la notizia della propria morte avvenuta a causa di un duello, pubblicando altresì anche dei necrologi. Quando i giornali ebbero riferito l'evento, puntuale arrivò secca la smentita da parte del Poeta, per cui informava inoltre, che sarebbe stata prossima l'uscita delle ristampa di "Primo vere" riveduta e "corretta con penna e fuoco". Questa nuova edizione vide la luce nel dicembre dello stesso anno, cioè del 1880. Alla fine di giugno del 1881, d'Annunzio ottiene la "Licenza liceale d'onore" e può lasciare per sempre il Cicognini di Prato. Trascorre un paio di settimane a Firenze nella casa di Elda ormai divenuta semi fidanzata, dopo di che fece ritorno in Abruzzo. Di questo appassionato primo vero amore, ho gia scritto all'inizio di questa pagina. Continua comunque una fitta corrispondenza con l'amata ma che con l'andare del tempo si affievolisce. con l'abbandono del collegio di Prato si può quindi ritenere a buone ragioni che la prima fase di formazione letteraria del Poeta sia conclusa. Sempre sulla vita amorosa con Lalla, si sono ritrovate duecentocinquanta lettere che il Poeta scrisse a Lalla. Esaminando quegli scritti si sono ritrovati "motivi" riutilizzati da d'Annunzio successivamente nelle sue Opere. E' anche giusto ricordare che il Poeta durante la sua vecchiaia, di tempo in tempo, inviava alle sue conoscenze del passato, piccole riconoscenze come suoi ricordi; così pure alla sua prima vittima, Elda Zucconi che visse a lungo a Firenze nella sua villa di famiglia, dopo aver sposato un Professore di disegno. Chiudo questa mia prima puntata sulla vita del Vate, ricordando che negli anni che seguirono, il Poeta si compiaceva per fascino e gentilezza, d'intrattenere saltuariamente delle relazioni nostalgiche con le "abbandonate". Alcuni suoi biografi mettono in dubbio questo suo comportamento di gentilezze, ma posso assicurarvi per conoscenza di causa che il suo modo di agire verso gli altri, era pari all'agire degli altri verso di Lui. Elda Zucconi, la "Lalla" morì nel 1942 all'età di 81 anni.

Sandro Ciapessoni.

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Da: "Canto novo" 15 aprile 1882 - ad E. Z.(Elda Zucconi)

O strana bimba da li occhioni erranti,
misteriosi e fondi come il mare,
bella bimba, ne' miei poveri canti
il tuo sorriso no 'l potei fermare!
Pur le strofe d'amore sussurranti
con un lene sussurro d'alveare
passando a frotte il cerchio degli incanti,
bianca maga, ti fanno addormentare

mentre guardi sfumar ne' tôni fini
d'un vespro malinconico la vetta
de 'l colle: nembi d'effluvî marini

par ti giungano, e sogni una goletta
entrante in porto a' venti mattutini
fra li opàli de l'acqua violetta.

Gabriele d'Annunzio

Opere poetiche:

Poetessa Signora Migliaresi Antonia di Roma, qui presente in questo Periodico, con due sue Liriche: "Voli di fantasia…" e "Per questi attimi…". Di questa sensibile Poetessa abbiamo letto parecchie sue Liriche. Molte di queste opere si soffermano in descrizioni emotive di luoghi a lei cari e si possono facilmente rileggere nel suo proprio Blog contrassegnato a pagina 4 del Periodico. Voglio anche ricordare che la Poetessa Signora Migliaresi ha recentemente edito una terza ristampa delle sue liriche. I commenti alle opere, ai Lettori. Grazie. A tutti auguro buona lettura.

Sandro Ciapessoni.

VOLI DI FANTASIA…

Proiettata da lamine infuocate
di vividi ricordi
e intense nostalgie,
approdo dove lasciai
profondi sentimenti.

M'accoglie un brusio d'onde leggere
che ritmicamente s'infrangono
in melodiosa poesia.

La fantasia mi parla
mentre, immersa in acque di passioni,
costeggio la rocciosa ripa.

La natura mi riconosce
e le statue dei giardini,
rompendo il secolare ciclo
d'eterno immobile silenzio,
accennano ad un complice saluto.

Mi fermo sulla desiderata spiaggia:
ritrovo il punto dove sostai beata
a sorseggiare caffè e pensieri,
persa nell'orizzonte del mio lago

Ripercorro desideri d'Amore
che serbai nell'acque turchine,
brandelli di sogni che io sola avrei
potuto ripescare.

Mi riapproprio di quella parte di me
capace di librarsi in alto:
libertà che il quotidiano nega
come ad uccello in gabbia prigioniero

Ora io vesto le ali dell'airone
che non conosce limiti di volo
e porta messaggi di gioia
al radioso sole del mio lago.

Migliaresi Antonia

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PER QUESTI ATTIMI…

Per questi attimi
intensi ma sfuggenti,
per una solitudine
fatta di meditazione
e d'instancabile ricerca
attraverso introspezioni
e in un silenzio
che mi arricchisce,
vivo la mia vita
nella giungla dell'esistenza.

Per l'intimità
con me stessa
e per riordinare
pensieri ed emozioni,
affido un senso al passato
e attendo con fiducia il futuro.

Antonia Migliaresi.

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Poetessa professoressa Signora Ilde Andreaggi Patek abitante a Padova e presentataci dal Signor Dino Cagnolini di Padova che sentitamente ringrazio. Sia "benvenuta" la Sua partecipazione a questo Periodico; la Sua presenza ci onora. La Poetessa Signora Andreaggi dopo aver frequentato il Liceo classico e Liceo Artistico, ha proseguito gli studi all'Accademia di belle Arti di Venezia. Ha insegnato nelle scuole medie e superiori. Svolge la sua attività artistica, proponendola in mostre in Italia e all'Estero. Vive e lavora a Padova. Nell'anno 2004 ha pubblicato il volume: "Se il mare… è Poesia". In questo numero del Periodico, presento la sua Opera: "Carso". Il commento all'Opera, ai Signori Lettori. Grazie. Serena lettura.

Sandro Ciapessoni.

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CARSO

Vivi di roccia
bruciata di sole
nella tua essenza disidratata
acqua di pioggia di ruscello
scivola in anfratti sotterranei
lasciandoti asciutto
disperato.
Disegnano il tessuto
del tuo corpo
lunghe sassaie composte
come tele di ragno
in scheletriche arterie
avvolgono il tuo suolo
snellito di un poco
di pietra.
Dirigono il cammino dell'uomo
in sentieri aviti.
Nutri asprezze d'arbusti
san di miracolo.
Lucentezze profonde
di rosso di giallo
di foglie morenti
vibrano d'autunno
in canto di cigno
discendi a picco nel
mare ti rispecchi in
acqua di luce
dove anneghi sciogli
la tua scabrosità.

Ilde Andreaggi Patek

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La nostra valida collaboratrice, che unitamente alle altre Poetesse tengono in vita questo Periodico. Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento. Presente con due Opere: "All'ambra degli alberi magri…" e "Sfilano lente…". Opere ben diverse una dall'altra e lascio alla Signore Lettrici ed ai signori Lettori, il compito del commento per entrambe le Liriche. Premetto tuttavia che lo stile della nostra valida Poetessa e molto sobrio nella sua eleganza e nello stile. Auguro quindi una lieta lettura.

Sandro Ciapessoni.

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ALL'OMBRA DI ALBERI MAGRI…

Non sciolgo i nodi dei miei pensieri
né mi addentro nell'intricata selva
dei "ma" e dei "perché".

Devio dal viottolo che porta
alla brulla collina dei rimpianti;
mi allontano dal dosso fumoso
delle illusioni, chiudo il cancello
che porta nel giardino delle vanità.

In prossimità del pozzo della magia
dove attingevo storie di primavera
e favole di vento,
mi sorride, stranita, la ruga del mento;
decisa mi avvio all'ombra sparuta
di alberi magri…
ad accarezzare antiche sensazioni
nelle vaste distese del silenzio.

Matilde Di Martino.

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SFILANO LENTE…

Sfilano lente…
cadenza di passi incerti;
vile marchio nel cuore,
nessuna griffe né tocchi di stilista
sulla stoffa di vesti nere…
lunghe, per tempo di dolore.

Corteo di figure abbozzate
forme vaghe… lacerate
visi esangui e smunti;
pietre scolpite da inquietudini
torri brulle su campi irti di sterpaglie.

Non hanno cesti
con germogli di sorrisi
ma spine di rovi annodate
ad echi di tormento,
eppure con voci fragili
come cristallo hanno deciso:
" Basta! ".

Negano il vortice di nuove catene,
di presenze svuotate
dal nulla della vita.

Lasciano il covo malvagio,
labirinto di ballatoi
intricato da geometrie impossibili
tracciate da ricordi assurdi e disperati
e vanno insieme
come bussole impazzite
senza traccia di cammino.

Seguono il corso della luce
per bagnarsi di quel sole
che pure un tempo fu impietoso;
allargano le braccia
con occhi bramosi
e da quel lembo di cielo asportano
fili di rosa da fissare a fermaglio
sugli umidi capelli.

Esplosione è di gesti innocenti,
dolce vagheggiamento
di pallida alba ritrovata.

Matilde Di Martino.

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Due Opere della nostra Poetessa Signora Gianna Comelli di Sale Marasino (BS). "Giocherò e sognerò…" la prima; la seconda: "Ricordi lontani…". Per le sue Opere che conosco (e non sono poche…) prevale in esse il sentimento di un'anima romantica anche quando le tematiche esposte, sono talvolta amare e sfociano nella nostalgia dei ricordi. Decisamente il suo stile appartiene all'elegante scuola del "bel rimare"(anticamente… il "Dolce stil novo". Valente Poetessa che onora la sua presenza in questo Periodico. Anche per queste Liriche, lascio il commento alle Signore Lettrici ed ai Signori Lettori. Grazie! Quindi: buona lettura.

Sandro Ciapessoni.

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GIOCHERÒ E SOGNERÒ…

Giocherò e sognerò col sole
che riflette nel mare.

Giocherò col profumo dei fiori
per ancor vibrare.

Sognerò e giocherò per non pensare
alla solitudine dei cerchi
che si perdono nell'acqua.

Sognerò la tua bocca tremante
e tu mi sognerai finché l'alba
mi porterà a scompigliarti i capelli
e sentirai che sei nella mia realtà.

Giocherò e sognerò
ancora e sempre, perché
di ricordi si muore.

Gianna Comelli.

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RICORDI LONTANI…

Ricordi d'immagini carezzevoli
di petali profumati
irrorati di brina,
portano folate di vento
nei sentieri del cuore.

Miscugli di pervinche odorose
pervadono la mente,
memorabili parole velate d'amore...
persiane socchiuse e voci lontane.

Ondate di bramosia
penetrano le vene,
scintillano le stelle,
e pulsa il languore nel mistero
traforato del tempo
ingorgando la mente
di ricami d'amore.

Gianna Comelli.

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OCCHI DA POESIA…
che dedico con sincera dolcezza al "Fiore della Primavera.

Sotto la bianca tesa
del candido riparo ,
graziosa una cornice
abbraccia due "marine" .

Occhi da poesia…
luci solari e serti come allori
ad esaltar le gioie degli albori.

Ode or Ti canto o amabile Fanciulla,
canto il Tuo sguardo dolce ed armonioso
come nel Salmo cui dolcezza addice
cantar le lodi allo sbocciar del Fiore .

Un dì, scrissi che in Delo
sull'arenoso lido
baciato dall'Egeo,
radiosa Poetessa mi parlava.

Erano gli occhi suoi
sorgenti di passioni:
era "Sirena d'Eos"
Poetessa di levante.

Pudico era il suo sguardo
e dolce il suo parlare…
ma… dimmi or Tu:

"Eri già forse allora
Poetessa del sorriso
quando mi dipingevi su nel cielo
quell'incantevole risorgere del sole
là, sull'infuocato bordo del Tuo mare ?"

Eri già "Sole" fra tutti gli astri in cielo
ed ora innanzi a me io Ti rimiro
terrena e Consolante al par di dea
nel sciogliersi il fugace di un mattino …

"Creatura di dolcezza!
Ed eri già Tu, quella Poetessa dea…";

Negli occhi tuoi, da allora…
"Poesia", mostrava lieta
l'Astro lucente… l'Eterna Giovinezza.

Sandro Ciapessoni.

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Due Liriche di efficace risalto della Poetessa Pittrice Signora Daniella Pasqua di Brescia. Anche queste Liriche ornano con piacere questa rivista. I titoli: "E' tortura…" e "Sogno d'amore…". Temi molto diversi uno dall'altro; i titoli già ne anticipano i contenuti. Conosciamo ed apprezziamo la linea poetica della Poetessa Signora Daniella Pasqua. Il suo creare emozioni con la rima ci ha sempre affascinato. Anche per questa affermata Poetessa lascio alle Lettrici ed ai Lettori, l'opera di commento. Grazie. Buona e felice lettura.

Sandro Ciapessoni.

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E' TORTURA…

E' tortura
dover sottostare a forzati doveri
per compiacere
e salvare visibili… apparenze.

E' tormento morale convivere
con persone che ti ignorano
e ti trattano come un'estranea.

Per la pace e la serenità comune
non c'è possibilità di ribellione.

Intanto l'equilibrio interiore
è messo a dura prova,
e sono fatali i disordini fisici
e interiori dell'animo umano.

Ma in quale modo
l' "Io"
deve trovare uno sbocco
al suo disagio interiore?

Daniella Pasqua

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SOGNO D'AMORE…

Camminavo con passi incerti
e all'improvviso tu
hai preso la mia mano
dicendomi: "Andiamo!"

La strada era fiorita.
A tratti inaridita…
Al fianco del sentiero,
un bosco rigoglioso e bello
attrasse il nostro intento…
e noi c'incamminammo in esso.

Dopo un breve tratto
sbucammo trasognati
su fantastica radura…

Una piccola casetta
vicino alla sorgente,
più oltre…un murmure ruscello
con limpide sue acque
vita donava a un placido laghetto.

Ci avvicinammo
togliendoci le vesti…
nell'acqua c'immergemmo.

Come seta erano le tue labbra;
si posarono sulla mia pelle
ed io con dolcezza
accarezzai il tuo capo…
uniti ci trovammo
in vortice di gioia.

Mi sussurrasti: "T'amo…"
ed io trovai l'amore.

"Abbracciami che il cuore chiama,
baciami… tremano le labbra,
carezzami che il corpo freme,
guardami…che gli occhi miei ti cercano,
parlami… perché tua voce è musica…
ma, stingimi forte e… non lasciarmi mai!".

Daniella Pasqua.

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Della Poetessa e Pittrice Signora Mariangela Fumagalli di Bellagio (CO), già conosciuta ed apprezzata scrittrice, pubblico una sua originale Lirica… tutta casalinga dal titolo: "Sacra polenta…". Il titolo è allusivo al piatto saporoso se colmo di polenta ben calda. Nella stesura di queste rime, ritroviamo tutta l'abilità creatrice della nostra Poetessa. Anche per questa Lirica lascio ai lettori il compito del commento. Grazie e serena lettura.

Sandro Ciapessoni.

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SACRA POLENTA!…

 

Dalle cascine, postumi e colori
sono arrivati alle contrade nostre.

Cibo de' Celti, Goti e Visigoti
e fino ai giorni nostri,
cibo di re, di principi e regnanti.

Mescendo e rigirando
dosa il giusto tempo
dentro ramata e ben robusta conca,
lambita in viva fiamma
in rustico camino avvinta.

Gialla farina di prezioso grano,
polvere profumata dal mulino uscita;
Taragna o Saracena qual che tu sia
che piano si rassoda e cambia nome
per diventar "Polenta"
in magica scissione.

Su tavole imbandite
con ogni ben di Dio,
regina d'ogni mensa…
colorata… oh santissima Polenta!

Ti sposi volentieri col brasato
amante sei dei sughi celebrati
e nulla rifiuti cibo d'ogni sorta;
con te i formaggi assurgono alla gloria.

Coi pesci tutti, coi missoltin di lago
sai far Natale e Pasqua e Giubileo;
oh dolce Polenta e profumata
quanto ti abbiamo amata
quando s'usava lesina in cintura…

Eri preziosa allora
qual dolce e amabile Fattura.

Mariangela Fumagalli.

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CORRISPONDENZA LETTORI.

Per l'Amico signor Dino Cagnolini di Padova, pubblico ora quanto ho potuto reperire sull'attività letteraria dello Scrittore e Poeta Mario Luzi che per scarsità di spazio, non mi fu possibile editare nel numero precedente. Nato a Sesto Fiorentino - Firenze 1914, deceduto il 28 febbraio 2005.
Si è laureato a Firenze in letteratura francese con una tessi su François Mauriac. Ha insegnato in scuole medie superiori di diverse città italiane tra le quali, Parma, Roma e Firenze e dal 1955, letteratura francese all'Università di Firenze. I rapporti tra Luzi e l'ambiente intellettuale fiorentino sono stati intensi; significative le sue collaborazioni a "Frontespizio" e successivamente a "Letteratura" e a "Campo di Marte". Amico di C. Bo, P: Bigongiari, R. Bilenchi e A. Parronchi. Luzi ha iniziato a scrivere poesie nel gusto dell'ermetismo, con le raccolte "La barca" nel 1935 ed "Avvento notturno" nel 1940. La produzione letteraria successiva all' ultimo periodo bellico, è stata molto ricca: "Un brindisi" nel 1946, "Quaderno gotico" nel 1947, "Primizie del deserto" nel 1952 fino al 1978 con "Al fuoco della controversia" col quale vinse il Premio Viareggio. Luzi ha tuttavia dato voce ai motivi profondi della propria esperienza ideale di cattolico. tra le ultime opere poetiche :"Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994) e "La Passione" scritto per l'accompagnamento testuale della Via Crucis per la Santa Pasqua del 1998.In generale nell'opera del Poeta si può rilevare che la poesia diventa diario di una vicenda metafisica, ricerca inquieta che muove dallo smarrimento alla meditazione, dall'invocazione alla speranza, fino a trovare le parole di un messaggio di tormentata religiosità. Poche e scarse ricerche sono state fatte sull'attività letteraria di Luzi; un' approfondita analisi del suo stile espressivo, è tutt'ora assente. Visto i tempi che corrono… penso sia più determinante a tale scopo, leggere le sue opere e trarne un profilo senza attendere recensioni che per quanto esplicative possono apparire, riflettono poi il pensiero di un solo, di una sola unica persona che certamente - dato la "sua singolarità" - non potrà costituire un giudizio di una certa consistenza attendibile e veritiera. A Lei Signor Dino, un caro saluto.

Sandro Ciapessoni.

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Sempre dall'Amico Signor Dino Cagnolini di Padova, pubblico per intero quanto l'Amico mi ha recentemente fatto pervenire.

Caro illustre amico
ho appreso con grande affetto e commozione dei tardivi festeggiamenti a Lei tributati nel Suo amatissimo lago di Como per le Sue opere.
Questa volta abbiamo capovolto il detto: "Nessuno è profeta in patria". Anch'io voglio personalmente partecipare ai festeggiamenti; sa perché? Perché nel momento in cui ho lasciato il lavoro da me molto amato per le selezionate amicizie che mi aveva donato, la stima e l'amicizia rinnovatami da Lei, è stata per me determinante viatico per la mia nuova di… nullafacente, ma nutrita di cose belle e di… Poesia.
Grazie di tutto cuore!
Sperando di non avere preso troppo seriamente il mio ruolo di modesto Suo collaboratore nel presentarla la lettura che segue della Poetessa Ilde Andreaggi Patek di cui Le invio il libro di Poesie. Le rinnovo la mia grande stima per Lei personalmente e le Sue opere.

Dino Cagnolini
Padova, 27-07-2007-08-09

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Caro Signor Dino, ho regolarmente ricevuto la Sua lettera che integralmente è qui sopra riportata; pure il volume "Se il mare… è poesia" della prof.ssa Poetessa Signora Ilde Andreaggi Patek le cui Liriche sono state da me lette. Ho seguito il Suo consiglio circa la pubblicazione dell'Opera "Carso" qui nel periodico riportata a pagina 10. La ringrazio quindi sentitamente per questa Sua preziosa collaborazione, sperando anche di far cosa gradita alla illustre Poetessa.
Circa i riconoscimenti ricevuti là sul mio Lario… beh! è sempre la mia amatissima terra che me li riconosce, e non è mai tardi… per me è tutto!
Un caro saluto, Signor Dino,

Sandro.

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Dalla Poetessa e Pittrice Signora Antonia Migliaresi di Roma
Bellagio 13 giugno 2007-

Caro Sandro, ho letto la tua rivista ed è sempre più ricca di pagine piene di contenuti poetici ed umani. Mi ha colpito "l'articolo" della Poetessa Daniella Pasqua di Brescia che è un invito a visitare quei luoghi che lei tanto ama e dove la natura prorompente e ricca di fascino, arricchisce gli occhi e l'anima e poi le tue notizie sulle antiche usanze ci fanno sentire nostalgia di un passato che purtroppo non si ripete. Ho apprezzato anche le liriche: "Eterna fanciulla…" e "Fugge via il pensiero…" della Poetessa Daniella che è sempre molto sensibile ai problemi sociali e sopratutto delle persone più deboli.
Un affettuoso benvenuto alla Poetessa Signora Gianna Comelli di Sale Marasino (Brescia) che tanto sento vicina in quanto ci accomuna l'amore per il Lago.
A te Sandro, La tua bellissima poesia "Le rose dell' Egeo" mi ha toccato veramente il cuore e denota grande cultura ed amore per quella terra ricca di antichità e dove dee e ninfe ci riportano a leggende e storie antiche.
Mi ha particolarmente commossa la poesia della Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento: " Mamma in silenzio" dove palpita il cuore della dolce genitrice che segue le varie fasi della vita di sua figlia, gioiendo e soffrendo con lei.
Sempre particolarmente incisivi i versi della Poetessa Signorina Monia Mariani di Sansepolcro, poesie di molti coloriti.
Dulcis in fundo la Poetessa e Pittrice Signora Mariangela Fumagalli di Bellagio (Como) che sempre spera in un ravvedimento dell'essere umano e in un domani migliore
Infine i commenti arricchiscono il già prezioso contenuto della rivista. Un saluto particolare al Signor Dino Cagnolini e un grazie per la poesia che ci ha dedicato

.Antonia Migliaresi.

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Dalla Poetessa Signora Gianna Comelli di Sale Marasino (Brescia)
Sale Marasino, 11 giugno 2007.

Caro Sandro amico mio,
oggi è arrivato il tuo interessantissimo periodico che naturalmente ho letto d'un fiato. Tutto molto bello e scorrevole, le poesie una più bella dell'altra. Penso che ogni parola sia superflua; avete già detto tutto voi e in modo superlativo. Io non potrei che aggiungere cose già dette. Il tuo operato, caro Sandro è una cosa sublime, sai dire cose che mi lasciano a bocca aperta. Vorrei fare i complimenti a tutte le Poetesse che ho letto oggi in questo tuo periodico ad una ad una; sono veramente bravissime, cominciando da te. Grazie di avermi dato la possibilità di partecipare con le mie semplici parole a questa tua opera. Con sincero affetto.

Gianna Comelli

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Dalla Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento
Agrigento, 21/06/2007.

Caro Poeta Sandro,
"Ancora una volta ARS POETICAE mi appare come un'isola felice in cui approdano i sentimenti e le emozioni dei poeti che la circumnavigano, un luogo sereno in cui le anime si lasciano bagnare dalla calda onda delle sensazioni che la vita concede, un angolo di pace che raccoglie i moti interiori e le voci che provengono dal cuore.
La Valvestino, terra a me sconosciuta, grazie all'interessante articolo
della Poetessa Daniella Pasqua di Brescia, si offre con le tonalità più alte e dirette della sua storia, delle sue leggende e della sua particolare bellezza naturale. A leggere della nascita di sette minuscoli insediamenti sembra di ritrovarsi nelle pagine di una favola antica che ritrae l'umanità ai primi albori, quando intrecciava le prime relazioni sociali quasi con timore.
Graditissime le due liriche; in "Eterna Fanciulla…" si rivela nella sua interezza la sensibilità di chi testimonia la partecipazione commossa al dolore di una donna, che vive esperienze di diversità e vede nel tempo, ombre d'ansia e di sconforto. In "Fugge via il pensiero…" c'è lo sforzo del cuore che ritorna al passato con le sue
note anche stridenti, ma nel contempo c'è il battito vivo e speranzoso che tende con occhi di luce al futuro.
Giunge tra noi la Poetessa Gianna Comelli, di Sale Marasino - lago d'Iseo prov. di Brescia alla quale manifesto il mio cordiale segno di benvenuto. Nelle sue poesie, " Dissetati… " e "Lago d'Iseo…", si colgono, anche se in maniera diversa, i suoi delicati sentimenti e la manifestazione sincera del suo intenso vissuto emotivo.
Che dire del dono poetico del nostro stimatissimo Poeta Sandro? I versi armoniosi, di "Le rose dell'Egeo…", somigliano ai petali di un fiore che si apre per intero nella sua splendida liricità. Vi convergono mirabili intrecci, l'appagante bellezza di un paesaggio variegato ed olezzante, l'affascinante mistero dei miti classici, l'anelito mai flebile, ma pregno di fede e cadenzato da un ritmo deciso, che si staglia verso l'eternità per condurre "la carena stanca" ad un approdo di infinita serenità.
"Mandami uno spicchio di lago…" è la voce tenera della Poetessa e Pittrice Antonia Migliaresi di Roma. che tende a ritrovare quel mondo d'incanto che da tempo è entrato dentro la sua anima con una forza tale che la travolge di continua commozione. In "M'aiuta…" esce fuori la tempra dell'amica poetessa. Il grigio della vita non può più appartenerle, ormai saranno i colori dell'arte, dell'amicizia, della Natura ed anche delle piccole cose a carezzarla e ad infonderle quella fiducia che forse un tempo aveva smarrito.
"Filo d'erba…" e "Medaglione d'oro…" della Poetessa Monia Mariani di Sansepolcro (AR) rappresentano un affresco leggero di improvvisi tocchi di un ambiente a lei familiare. I versi si stagliano nitidi, senza fronzoli; indossano l'essenza più significativa e splendono di luce propria.
La Poetessa Mariangela Fumagalli di Bellagio (Como), che ama rappresentare in versi i colori del tempo nel suo scorrere, in "Agosto…" pare che metta a confronto il calore del suo cuore con quello che picchietta con intensità nei giorni di quel mese che delinea uno spartiacque nella vita dell'anno. In "Attendo il Tremila…" c'è un accorato appello a quanti dovrebbero agire con estremo impegno e responsabilità per assicurare al mondo una dimensione umana che non stia sul filo del rasoio.

Le note dedicate alla corrispondenza dei lettori entrano a pieno titolo a farsi ulteriore stimolo di approfondimento delle liriche . Un plauso particolare va al Signor Dino Cagnolini di Padova, che propone dei versi pregnanti sul tema del dialogo d'intesa tra chi dispone della stessa apertura mentale, versi di Mario Luzi, poeta che merita da parte nostra una speciale attenzione.
Le porgo un sentito ringraziamento, Poeta Sandro, e mi reputo fortunata di appartenere al gruppo dei poeti a cui Ella dedica fiducia, spazio e stima.

Matilde Di Martino

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Alla cortese attenzione delle gentili Lettrici e Lettori.

Con mio piacere ho notato la nutrita partecipazione ai Commenti sulle Opere da parte dei partecipanti tutti alla vita del Periodico e di cuore, ringrazio. Ho creduto quindi opportuno, lasciare allo stesso Partecipante della Rivista, la prerogativa della stesura del commento delle opere. Il Vostro giudizio sarà così diretto all'interessato e vestirà l'aspetto di un cordiale colloquio fra Poetesse e Poeti amanti del bello! Ci conto in questo primo esperimento… e anticipatamente ringrazio tutti.

Sandro Ciapessoni

 

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