ANNO 2007 Marzo - Aprile

 

 

"A r s P o e t i c ae"
(L'Arte della Poesia)

 

 

Poglio periodico Letterario - Artistico
(Qui canit arte canat... )

 

 

Fondato e redatto a cura da:
Sandro Ciapessoni
Via Dignano, 6 - 35135 - PADOVA
Telef. 049612286

 

 

Edizione cartacea non in commercio

 

 

 

Tutti i testi qui contenuti sono di proprietà
dei vari Autori;
pertanto sono tutelati a norma di Legge.

 

CONTENUTO:

 

Buona Pasqua
Autori vari Siti Web

Articolo:

Matilde Di Martino La gloria della foresta

Poetica:

Matilde Di Martino: "E' tempo di tacere…" e " Frammenti ad indizi… "
Daniella Pasqua: "Volti persi…" e "Angeli in terra violati… "
Antonia Migliaresi: " Il libro dell'infanzia…" e " Luna sfacciata sul Lario… "
Mariangela Fumagalli: "Foglio bianco… " e "Pastore blu…"
Ciapessoni Sandro: "Rustiche case…"

Corrispondenza Lettori

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SITI WEB vari Autori:

Sandro Ciapessoni: http://digilander.libero.it/ciapessoni.sandro
E-Mail: sandrocps@ciaoweb.it
E-Mail: sandrociapessoni1@virgilio.it

Migliaresi Antonia: http://amoillario.blog.tiscali.it
E-Mail: anto.resi@libero.it

Daniella Pasqua: http://www.daniellapasqua.it
E-Mail: maria-dani@libero.it
oppure:
Daniella Pasqua:
http://it.geocities.com/daniella_pasqua_poesie
E-Mail: maria-dani@libero.it

Mariangela Fumagalli: http://www.geocities.com/Fumagallimar
E-Mail: fumanet@libero.it

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LA GLORIA DELLA FORESTA
della Scrittrice Matilde Di Martino di Agrigento.

Come introduzione all'articolo, riporto un seducente sonetto del poeta Giuseppe Villaroel, nato a Catania nel 1889 e morto a Roma nel 1965. Si tratta della "Poesia sul Castagno dei Cento Cavalli": La gigantesca pianta ha ispirato diversi poeti che hanno cantato, sia in dialetto sia in lingua, il suo fascino.

***

Dal tronco, enorme torre millenaria,
i verdi rami in folli ondeggiamenti,
sotto l'amplesso querulo dei venti,
svettano ne l'ampiezza alta de l'aria.

Urge la linfa, ne la statuaria
perplessità de le radici ergenti,
sotto i laocoontei contorcimenti,
dal suolo che s'intesse d'orticaria.

E l'albero - Briareo lignificato -
ne lo spasimo atroce che lo stringe
con catene invisibili alla terra,

tende le braccia multiple di sfinge
scagliando contro il cielo e contro il fato
una muta minaccia ebbra di guerra.

Giuseppe Villaroel.

***

L'albero in questione sorge nei pressi del paesino di S. Alfio, alla quota di circa 700 metri s.l.m., e mostra di sé soltanto tre grossi rami, che le moderne tecniche di studio botanico hanno potuto individuare come figli di un'unica ceppaia; il più grande tronco del mondo, seppellito dai detriti trascinati sin lì da un antico torrente ormai asciutto. Questa particolare condizione ha fatto sì che a lungo in molti dubitassero che si trattasse veramente di un solo albero, tanto più che di chiome così imponenti non se ne erano viste mai.
Da Patrick Brydon nel 1770 gli fu dato il titolo di "Gloria della foresta" e credo proprio che gli stia a pennello. Il castagno dei Cento Cavalli pare che abbia circa 3.000 anni e sia capace di articolare e contorcere il suo tronco in un modo tale da dare l'impressione che sia stato intagliato abilmente da uno scultore ispirato.
Al cospetto di questo gigante della montagna, quindi, si possono trascorrere ore ad individuare nei suoi rami e negli anfratti più contorti figure fantastiche, evocative di miti e leggende che superano per età, la capacità della memoria storica dell'uomo e lasciano supporre che ben altre storie che non quella di una regina di facili costumi quel pacifico gigante sarebbe in grado di raccontarci.
Storie di genti che frequentavano questi luoghi ben prima che la lingua scritta potesse tramandarne le sensazioni e le esperienze, e storie di spaventose eruzioni che hanno vomitato dalle viscere della terra lave infuocate che, una volta raffreddatesi, hanno reso fertile questa Terra incantata e misteriosa, fonte inesauribile di ispirazione poetica.

Inutile aggiungere che il viaggiatore che si trova al cospetto di quest'albero, prima o poi verrà catturato anche dal fascino del vulcano più alto d'Europa e dalle mille attrattive della sua cima, ora colorata di rosa dal sole, ora ravvolta dal fumo, che s'innalza come un gigantesco pennacchio, o discende e s'allarga sui fianchi del cono, in veli candidi e leggerissimi d'una trasparenza di trine, fino al felice sbocco nel mare.

Matilde Di Martino.

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Notizie storiche risalenti al 1766.

Don Giuseppe Recupero (1720-1778) in: "Storia naturale e generale dell'Etna" ci tramanda così una descrizione dettagliata e ben precisa dell'albero in questione.
"La figura esterna del nostro Castagno è una ellissoide, il suo diametro maggiore è da Tramontana a Mezzogiorno, ed il minore da Ponente a Levante. L'esterna sua circonferenza misurata a fior di terra è di palmi duecento ventisei...Pare che qualche turbine, o altro accidente abbia rotto quest'arbore; ma vi ha contribuito anche la mano dell'uomo; restando ancora visibili i colpi di scure. […] Cosicchè tutto il divisato fusto è diviso per le menzionate aperture in tanti pezzi, o segmenti, che vengono tutti a corrispondersi esattamente, onde l'occhio da per se stesso riconosce essere un solo ceppo […] Nel concavo di questo gran pedale a lato dell'apertura di Levante vi è fabbricata una capanna, ove si ripongono le castagne; al fianco opposto vi è un forno capace di cuocere un tumulo di pane; e nel mezzo vi è una casa fabbricata a secco […] lunga ventidue palmi da Tramontana a Mezzogiorno, larga quattordici. Nell'ultima visita, che feci a questo nobilissimo Castagno l'anno 1766, ritrovai la casa molto deteriorata".
A dimostrazione che il Castagno è una sola pianta, il Recupero così riferisce:
"[…] mi sono inoltrato sino alla prova più evidente e decisiva con aver fatto scavare intorno tutto il pedale, che alla profondità di due palmi ho trovato tutto intero, unico senza verun segnale di unione".
N. B. Un palmo siciliano: equivalente a cm 25,81.

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Storia…

Sicilia […] Durante l'età del ferro (si formarono le civiltà degli elimi, dei siculi e sei sicani, ancora presenti al momento delle colonizzazioni fenicia (coste occidentali) e greca (coste orientali) avvenute fra i secoli IX e VIII a C. E sulle pendici dell'Etna, il Castagno già plurisecolare, forniva il suo alimento… […] Coinvolta nella guerra del Peloponneso, invasa dai cartaginesi (distruzione di Gela e di Agrigento, sec. III a C.) la regione passò sotto il dominio Romano dopo le guerre puniche (prima provincia di Roma, sec: III a. C.) …e il Castagno già millenario, quella "Gloria della foresta" vegetava sempre e dominava quella Valle con maggior forza d'ogni invasore…

e meditazione!

resiste, resiste la "Gloria della foresta" e vegeta ancora e insegna noi la Vita!

Sandro Ciapessoni.

Opere Poetiche::

La Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento, già dai nostri lettori apprezzata Autrice di suggestive liriche, è ora qui presente con altre due sue Opere: "E' tempo di tacere… " e con "Frammenti ad indizi…". Nella prima opera tre strofe a carattere interrogativo, pongono domande ben precise… e sono domande di vita… Nella seconda lirica, la Poetessa espone il proprio pensiero sul "come" affrontare la vita soffermandosi con particolare dovizia, sulle apparenti ' certezze e seduzioni '. Insegnamento quest'ultimo cui dovremmo tutti attenersi per trarne vantaggio. Serena e felice lettura.

Sandro Ciapessoni.

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E' TEMPO DI TACERE

Giungerà sulla terra
improvvisa ala di vento
a spazzare la nebbia del pianto?

Tornerà a filare la notte
biancore di luna
annodato a ricami di stelle?

Si coglieranno nastri di fiori
nel passaggio su sassi
di strade intricate?

La verità lambisce appena
le spiagge dell'attesa,
bozzoli di risposte
s'annidano nel flusso dei misteri.

Brivido di eternità
scorre ora sulla pelle…
è tempo di tacere.

Matilde Di Martino.

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Ho anticipato nella ' presentazione ' la mia attenzione alle prime tre strofe in forma interrogativa. Strofe composte da terzine con rigorosi canoni di metrica crescente (7-8-10) la prima: intermedia la seconda: (9-6-10) e decrescente la terza: (10-7-6-). E' una forma di metrica molto adatta per far risaltare la cadenza fonica, e qui - devo affermare - va tutta la mia ammirazione per il pathos che la Poetessa ha tessuto nei tre interrogativi.

Sandro Ciapessoni.

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FRAMMENTI AD INDIZI

Non si affresca la vita in grandi quadri,
ma con leggeri colpi d'acquerello
si accenna su tela trasparente
in un reticolo di frammenti ad indizi
al di fuori di certezze e seduzioni,
e nella coltre di nebbia puntiforme
c'è sempre un nuovo senso da chiarire.

Esplode la natura dell'illuminazione
con bianco abbraccio di colomba
e rifrange policromia di colori
attraverso sottili giochi di rimandi,
poi, lascia cadere fresche stille di rugiada
che il primo raggio di sole assorbe
e consuma in lunghe pause di vento.

Turbinano i chiaroscuri,
pallidi lampi di luce tra schegge di dolore,
le ombre delle fughe impossibili o azzardate
s'involano nella polvere sottile della fantasia.

Matilde Di Martino.

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Nella Lirica: "Frammenti ad indizi…" i versi pur essendo esposti in metrica libera, mantengono egregiamente il pregio del fascino armonico di scorrevole melodia, come se di note musicali si trattasse.
Il contesto poetico e letterario si presenta come un grazioso tessuto dipinto da mani esperte, dove la finezza delle espressioni raggiunge il suo apice in quell' "Esplode la natura dell'illuminazione… ". ed in quei versi che si leggono anche dopo, emerge il valore dell'Artista…

Sandro Ciapessoni.

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Poetessa e Pittrice Daniella Pasqua di Brescia. In questo Periodico al suo terzo intervento. Il suo stile letterario forte, apprensivo ma anche appassionato e romantico, ha donato a questa Poetessa meritata fama. L'amore che Essa nutre per la Natura ha inciso nel proprio spirito, temprandolo alla valutazione d'ogni forma negativa o positiva che la Vita ci presenta. In questa Poesia: "Volti persi…", Una dolcezza infinita riaffiora dalle sue rime che cantano quella Laguna incantata e la fiducia nella ricerca di un passato che mai si estingue! Pochi versi ma parecchio. tanto suggestivi. Altro "timbro" è invece nella seconda Lirica: "Angeli in terra violati… ". Una decisa e sentita ribellione ai soprusi descritti nel contesto poetico, e che nel finale dell'Opera, si trasforma in cruda reprimenda… E' la Poetessa che non fa giri di parole! Buona lettura.

Sandro Ciapessoni.

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VOLTI PERSI…

Volti persi nell'infinito…
Ricerca di un'identità divina.

Un richiamo suadente
dalla città dei Dogi…

Amabile è immergersi
e ricercare nella storia
l'Essenza giammai morta,
degli Avi d'ogni tempo.

Daniella Pasqua.

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In quest'Opera: "Volti persi… " la nostra Poetessa si esprime mettendo a nudo tutto il suo sentimento interiore in quel ' richiamo suadente ' che la Città dei Dogi, eternamente offre. E' forse l'ancestrale richiamo del mare che scuote le sensibili corde degli animi gentili?… Rime in settenari e che magistralmente sotto ogni aspetto… dominano la scena. Complimenti sinceri Poetessa, Signora Daniella Pasqua.

Sandro Ciapessoni.

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ANGELI IN TERRA, VIOLATI…

Bimbi violati, bimbi rifiutati.

In infime bettole
poveri, alla mercé di uomini
immondi, senza morale alcuna.

In sobborghi persi,
e nelle strade in cerca
di un tozzo di pane,
di un gesto d'amore.

Sfruttati in gravosi lavori
ove rifiutato loro, viene
finanche il respirare liberamente.

Bimbi immolati, bimbi soldati.

Bimbi traditi da chi
li ha messi al mondo
usurpando la loro innocenza.

Bimbi venduti
e che svaniscono nel nulla
sacrificati per reconditi fini.

Bimbi adescati
da orchi, che agli occhi del mondo
sono persone "da bene";
gente che infesta ogni angolo
occulto della terra;
gente che agisce nell'ombra
carpendo, violando e uccidendo
queste fragili e fiduciose creature.

Come si possono chiamare
simili "esseri" immondi?

Daniella Pasqua.

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In questa Lirica di efficace e colorito effetto letterario, la Poetessa apre il suo cuore mettendo a nudo la propria indignazione verso tutte quelle forme di sfruttamento ignobile cui bimbi innocenti sono fatti oggetto. Si sbottona, e si libera di sì cotanto disgusto e denuncia apertamente soprusi ipocritamente tollerati, va direttamente al sodo senza mezzi termini o velati giri di parole. E' un atto d'accusa atto a far meditare, a far tremare… Anche lo stile letterario usato in questa particolare circostanza si mantiene e si contiene nei canoni che la metrica della poetica classica, impone. Balza evidente che la Poetessa sa dipanare matasse anche complicate o scabrose quale il tessuto poetico nell'opera, qui presenta. Congratulazioni Poetessa Signora Pasqua.

Sandro Ciapessoni.

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Due suggestive Liriche della Poetessa ed anche Pittrice: Antonia Migliaresi di Roma. Anche lei: Artista per eccellenza al pari delle Altre qui presenti, per cui questo Periodico, si onora di pubblicare. La prima Lirica: "Il libro dell'infanzia…", la seconda: "Luna sfacciata sul Lario…". … Un elogio all'affascinante splendore di un magico plenilunio lariano, visto da uno degli angoli più consolanti di quella benedetta Terra. Buona lettura.

Sandro Ciapessoni.

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IL LIBRO DELL'INFANZIA

Trepido passato
sussulto del ricordo:
la polvere del tempo
che copre e non cancella,
sommerse anni di vissuto.

Lacrime che premono
scorrendo vecchie righe
e dissotterro l'infanzia
da tomba d'oblio mai richiusa.

Riapro pagine scritte
volutamente mai rilette,
ripercorro frustrazioni...
solo timidi sorrisi
velocemente repressi
da educazione proibitiva.

Desideri di bimba insoddisfatti,
comprensioni negate
e voli mai spiccati.

Chiudo quel volume
bruciante tra le mani...
Do spazio nel presente
a una donna mia cresciuta,
mai è tardi per volare
mai per vivere l'infanzia.

Antonia Migliaresi.

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Ritornare con la propria mente ai tempi della fanciullezza, il rievocare tempi d'innocenza gioiosa talvolta ombrati da nubi improvvise ma passeggere. Sono ricordi incancellabili ma che a ben pensare contribuiscono a temprare il carattere e lo spirito umano. Il testo poetico è composto con la consueta diligenza che la Poetessa le è cara, e questo le fa onore. Rinnovo i miei complimenti Poetessa.

Sandro Ciapessoni.

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LUNA SFACCIATA SUL LARIO…

Da un intenso cielo autunnale
una luna piena e fulgente
di bellezza quasi regale,
si specchia nel lago silente.

Appare così tanto avvenente
che è simile a donna sinuosa
cosciente di sua eterea bellezza,
che attira gli sguardi ammirati
e, sfacciata, innamora gli astanti.

I gelsi sulla riva, ormai spogli
delle ultime foglie ingiallite,
attratti dall'astro splendente
innalzano i nudi rami su al cielo
inneggiando a quel lume divino.
I monti contornano la scena
in questa serata speciale
e le stelle, sul limpido cielo,
fanno brillante corona.

E Selene regina della notte
domina il cielo e la terra.

E' malia folgorante
che incanta chi incredulo osserva
e, stregato da tanta bellezza,
non sostiene il chiarore
dell'astro incantatore.

Antonia Migliaresi

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La descrizione di quel plenilunio fatta in questa Poesia è davvero incantevole. Chi conosce il luogo può farsene una ragione. Anche in questa Lirica lo stile elegante ed ordinato prevale per rendere piacevole la lettura che con l'abbinamento baciato di alcune rime, da anche quel senso di dolce melodia. Opera che si legge molto volentieri.

Sandro Ciapessoni.

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Poetessa e Pittrice, Signora Mariangela Fumagalli di Bellagio (Como), che è presente in questo numero, con due Poesie: "Foglio bianco… " la prima, e "Pastore blu…" come seconda Opera. Al pari delle altre Poetesse, anche la Signora Fumagalli partecipa attivamente alla vita di questo Periodico, e molto volentieri non mi sottraggo al dovere di pubblicare le sue Opere. Conosciamo ormai il suo stile poetico; molto chiaro, privo di fronzoli o ricametti, ed è questo che fa delle sue composizioni, testi di ottima fattura. Sono Poesie che si leggono volentieri, ne abbiamo avuto prova coi commenti, quindi a voi Fruitori, buona lettura.

Sandro Ciapessoni.

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FOGLIO BIANCO

Foglio bianco,
sento il tuo abbraccio
e non la tua nudità.

Rimovendo la mia solitudine
tutto il mio essere è in vibrazioni,
e sillabe nere...
su di te, adagio.

Solo così, posso afferrare
rondini pregne di salsedine,
girasoli appassiti dal sole
e immortalati nei miei occhiali.

In un tendone di mille sfumature
inserisco lucciole e farfalle:
scaldo così gli angoli bui
del cuore dell'uomo...
e l'orizzonte, ampio si dilati!

Foglio, tu mi ripari
dai troppi rumori crudeli del mondo,
mandandomi torpori
e mettendo a morte la ragione.

Torpori... delirio!...
Droga per ogni forma d'arte
e per liberi pensieri:

Come tastiera immaginaria,
su di essa appoggio
l'anima della realtà d'artista
e lascio così che il tempo…
che il tempo…
mi distrugga.

Mariangela Fumagalli.

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Si tratta di un Lirica il cui contenuto ha espressioni forti ed emozionanti che scuotono l'animo del Lettore. Anche da queste rime si nota il temperamento deciso dell'Artista. Vi leggiamo immagini a paragone, a contrasto, che danno spiccato risalto a tutto il tessuto poetico e lo coloriscono con effetti di risultato emotivo.

Sandro Ciapessoni.

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PASTORE BLU

Dimmi o pastore,
che fai quando la luna muore?
Vegli?... E sotto le stelle
attendi il suo ritorno
giorni contando?

Orbo di sua luce,
quando gli armenti dormono
sotto il tendone blu
trapuntato di luci...
ti stendi a sera e sulle dune
confondi le tue vesti al lor colore.

Mentre la terra ansima
e il mare rigurgita l'alta marea
e in simbïosi col cielo...vibra;
nei due punti estremi, blu cobalto
le tue radici affondi,
tant'è che nulla temi
quando in riverente solitudine,
il cielo... ognor ti parla!

Mariangela Fumagalli.

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Altro esempio di ben diverso respiro che la Poetessa ci dimostra in questa sua Lirica che vorrei definire altamente romantica. Deserto e cielo, quindi spazi alti. Densi colori quale un cielo blu punteggiato di stelle… e il profondo silenzio meditativo che si scioglie nella mente umana mentre… "il cielo… ognor ti parla!".

Sandro Ciapessoni.

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RUSTICHE CASE...
da: "Rime"
del Poeta e Scrittore Sandro Ciapessoni di Tremezzo (Como)
abitante a Padova.

Rustiche case... rustico ristoro.
Un'osteria sul bordo della via
e un pino accanto all'orto, sul pianoro.

Lungo il bel prato fin sotto a grigia rupe,
arbusti di campanule violacee
screziate con colori bianco e rosa,
ornavano selvatiche in natura
sconnesse pietre antiche a mo' di mura.

Protetto e custodito
come familiarmente avvezzo,
nell'ora cui meriggio
vuol tacita a diletto,
sotto il bel pino ombroso
gustavo il buon sorbetto.

Nella stagione cui sole si scatena,
sul limitar del prato e l'osteria,
un pergolato verde d'uva spina
il fresco refrigerio mi porgeva,
mentre, su libro chino, cannuccia in mano
i primi rudimenti del sapere
aprivano mia mente al mio dovere.

Sul tavolato in pietra
e all'ombra degli intrecci d'uva amara,
io qui compresi a ricordar qual pietra,
aste diritte ed aste... col rampino,
il tondo della "o" e i segni col puntino,
poi... sulla pietra dura, poggiando mani al viso,
io reclinavo il capo... sognando il mio destino.

Prati, colline e monti!...
Dolci profili familiari e forti
che abbracciano solari l'orizzonte.
Folte robinie e schiere di sambuco
dove la chiara roggia scorre presso il "ponte"...
io vi conobbi allora,
quando in estate il sole si scatena,
quando cicale e grilli
allietano giornate in fino a sera.

Io vi conobbi all'alba
col sorgere del sole,
con l'animo sereno

di candido bambino,
guardando un cielo puro
disgombro dalle nubi
e il volteggiar di rondini festanti
e di colombe, in cerca di ristoro.

Guardando amene valli
al tramontar del sole...
i poggi dell'Usèria,
la bianca casa col segno di Maria,
la cima del Crocino e a fondo valle
la selva scorticata a pie' del monte.

Le fredde "piode" erose e levigate
giù nella rongia poste...
consunte da ginocchia
cui l'acqua lor lambiva,
rubando anche il sudore
che il caldo lor forniva.

Conobbi allora i segni
del ricordar soave e genuino
che in fino ad oggi dominano
la via del mio cammino.

Dei personaggi tipici del luogo
ricordo... il contadino anziano e rosso
vestito di fustagno liso e smunto:
i baffi rossi attorcigliati e a punta,
il calice di vino poggiato sovra un soglio
mentre bocciando con fragor sul ciglio,
centrava quasi sempre il suo bersaglio.

Mi sveglio da quel sogno...
e nello specchio azzurro ed infinito
rivedo i tempi antichi... ma ancor vicini,
sì, che emozioni amare e sconsolate
invadono con forza le mie vene.

La cima del Crocino è sempre verde!...
I poggi dell'Usèria, immobili e solenni
mi additano lontano lor tramontare eterno.

Nei prati che da Ponte vanno a Brenno
lungo il sentiero dove il sambuco odora,
ancora scorre giovin roggia
antica un tempo... che sempre m'innamora.

Ma sulla fronte mia e sul mio viso,
ahimè, profondi stanno i segni
della trascorsa vita... e del destino.

Sandro Ciapessoni.

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CORRISPONDENZA LETTORI.
(I commenti che seguono riguardano l'edizione precedente)

da: http://amoillario.blog.tiscali.it
[Sabato 16 Dicembre 2006 ore 13:42:08]


Caro Sandro,
mi complimento con te per il nuovo numero della tua "Ars Poeticae". Mi sono piaciuti molto i cambiamenti che hai apportato alla grafica della rivista . Ho apprezzato il tuo articolo sulla "Pisana" e, come sempre, mi sono commossa rileggendo la tua poesia "Incontro… al plenilunio". Mi congratulo con la cara Mati, con Daniella Pasqua e Mariangela Fumagalli per le loro bellissime liriche. Sono poetesse di alto spessore culturale e sono molto lieta di essere umilmente al loro fianco in questa tua encomiabile iniziativa letteraria. Sono d'accordo con il Signor Dino Cagnolini circa l'alta opinione che ha sulle tue qualità umane e di Poeta.
Il mio pensiero di gratitudine per te, è che spero di leggerti ancora per tantissimi anni sempre con la stessa grinta ed entusiasmo che dimostri in ogni tua creazione. Ti abbraccio

Antonia Migliaresi

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dalla Signora Poetessa Antonia Migliaresi
Roma, 25/12/2006-

Commoventi e coinvolgenti le liriche che la poetessa Daniella Pasqua di Brescia ha dedicato ai suoi due affetti più cari e dove si avverte tutta la sensibilità di un cuore pieno del sentimento più bello: L'Amore. Il tutto espresso attraverso versi poeticamente validi. Nel suo inconfondibile e perfetto stile la poetessa Matilde di Martino, di Agrigento, tesse liriche che lasciano estasiati noi lettori, mentre ricama sul suo telaio punti e pensieri nella poesia: "Punti e trame su telaio di vita". E nel "Ragazzo a dai riccioli inquieti" ci porta in un mondo fatto di pace e di immagini ancestrali della natura.
Un mondo ideale ci fa sognare la poetessa Mariangela Fumagalli di Bellagio (Como) fatto di serenità e di piccole grandi gioie nella sua poesia: "E sogno…". Nella lirica: "Lasciarsi cullare…", essa si accosta alle sua amate acque del suo Lago con reverente timore per l'ignoto che possono nascondere negli abissi e nello stesso tempo con amore ed attrazione per la gioia che danno ai nostri sensi attraverso splendidi panorami e piacevoli sensazioni.

Antonia Migliaresi.

***
dai Signori: Doris e Pino Leoni.
Campo - Ossuccio (Como) e da Lugano (CH) - 16-12-2006.

Carissimo Signor Sandro,
La leggo sempre con grande ammirazione e con profonda stima, per l'amore che c'è nella Sua poesia e per la bravura di saperla trasmettere. Grazie!

Doris con Pino e Valentina Leoni.

***

Dalla Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento.
Agrigento: 4 gennaio 2007

.
Distinto Poeta Sandro,
Ars Poeticae del nuovo anno ha una veste accesa d'intenso colore e pagine che ci permettono di andare incontro al sentiero dove la poesia indossa le sue ali dorate, dove non reclama riconoscimenti particolari, ma solo un'attenzione sincera ed immediata, scaturita da un sentimento puro e genuino per tutto ciò che è bellezza, ricerca interiore ed emozione.
I tratti riportati da "Interpretazioni e memorie" dello Scrittore T. Gallarati Scotti, non solo ci forniscono ulteriori dettagli sul personaggio della Pisana, potente figura di Donna della letteratura dell'800, ma, addirittura, ci confidano i vivi desideri degli ultimi momenti di vita della dolce Bice, legata da un tenace e silenzioso filo d'amore allo scrittore Nievo, eroico eroe garibaldino.
Nella Sua: in "Incontro… al plenilunio" c'è tutta la luce del Suo elevato stile poetico in quanto offre alla romantica Donna Bice i Suoi delicati versi, quelli che ha nutrito nel tempo, con la complicità della Luna piena e delle onde fiammanti del lago di Como.
La poesia "Alessandra" di Daniella Pasqua di Brescia, è un tenerissimo acrostico che ha il fremito fresco della gioventù. In "Cercami tra le righe" c'è l'offerta della poetessa ad incontrarsi con la natura e con gli affetti della quotidianità,i più cari e vicini.
La poetessa Mariangela Fumagalli in "E sogno…" auspica un mondo di colori e di emozioni in cui le diverse età possano abbracciarsi in armonia e serenità, regalando all'unisono un sorriso d'allegria all'ambiente circostante; mentre in "Lasciatemi cullare…" c'è la vita nelle sue variegate forme,le più diverse,perfino le più contraddittorie, ma c'è anche la voglia di lasciarsi andare ad un dolce dondolio con animo rasserenato e dolce.
Antonia Migliaresi, di Roma, grande poetessa ed amica, in "Navigando il centro Lario" ci offre un poetico collage di visioni stupende in cui perfino i profumi dei luoghi da lei attraversati escono fuori dai versi e vanno incontro ai lettori coi loro olezzi particolari.
Le acque del Lario e tutti i piccoli centri che ne fanno degnissima cornice ne escono dipinti di bello e da quel viaggio in "batél" esce con forza tutto l'entusiasmo di colei che scrive animata da un'ispirazione profonda e sentitissima. In "Fuori la porta" c'è la tenera e delicata leggerezza di un animo sensibile che si muove con passi felpati nella speranza di porgere la mano ed il sorriso a chi ne ha bisogno.
La lettura del periodico nelle sue parti, dalla prima pagina di copertina fino all'ultima, è una grande gioia che mi viene concessa in virtù della sua voglia di allacciare un sereno girotondo poetico,della spontaneità del suo cuore e dell'immensa generosità d'animo. Tutto scaturisce dalla sua mente,libera di spaziare nei diversi campi dell'arte e felice di scoprire nuove voci che rendono omaggio alla Poesia. Con rinnovata stima, a Lei vanno i miei ringraziamenti e gli auguri più fervidi per un 2007 che porti salute, pace, amicizia e tanti versi.

Matilde Di Martino

***

Dalla Signora Poetessa Daniella Pasqua di Brescia
Brescia 13-01-2007-.

Maestro Ciapessoni, come non cominciare alla grande con dei brani tratti dal libro: "Interpretazioni e memorie" dello Scrittore ormai scomparso: Tommaso Gallarati Scotti, libro che è stato ritirato prima che tanti potessero leggerlo. Lei ci sta proponendo in questa Sua nuova Rivista una rarità che non ne saremmo stati a conoscenza.
Un anticipo supremo che introduce la Sua magnifica Poesia: "L'incontro… al plenilunio"; come non rimanerne incantati? Le Sue rime sanno regalare emozioni indicibili. La quarta strofa in cui parla dell'attesa del Soldato, è colma di tanti sentimento che coinvolge anche l'animo più insensibile. I miei complimenti Maestro Ciapessoni, le Sue opere sono pietre miliari che rimarranno impresse negli annali della vita.
Non conoscevo la Poetessa Signora Matilde Di Martino di Agrigento, ma leggendo le Sue rime: "Punti e trame su telaio di vita…" e "Il ragazzo dai riccioli inquieti…", Signora Poetessa, è stato come aprire una porta nuova verso una espressione assai incisiva e innovativa; quel Suo modo di entrare in profondità in ogni cosa e nello spirito delle Persone, è stupefacente. Devo dire che ne sono rimasta affascinata. Sarà per me piacevole poter leggere altre Sue Opere.
Ho avuto l'onore di conoscere di persona, la Poetessa e Pittrice, Signora Mariangela Fumagalli di Bellagio (Como) e di aver potuto commentare alcune delle sue pregevoli Poesie; quelle che il Maestro Ciapessoni ha pubblicato nella rivista: "E sogno…", con "Lasciarsi cullare…", sono veramente mirabili. Il legame con la natura è intenso: "… mentre le tue acque / proiettano a specchio / l'intera natura"… Fantastico. Devo dire che l'amore, che anch'io nutro per la natura, è fonte inesauribile di ispirazione e comprendo questo Suo modo di interpretarla.
Ho letto con molto piacere le liriche della Poetessa Signora Antonia Migliaresi di Roma, la prima "Navigando il centro Lario…", è una descrizione poetica e dettagliata di questo magnifico lago, un viaggio che infonde amore per questi luoghi cantati da tanti eccelsi Poeti. La seconda poesia mi ha colpito moltissimo per la delicatezza e il garbo in cui esprime un'attesa, ma quest'attesa è speranzosa; è il desiderio di donare aiuto a chi si è chiuso nel proprio dolore. Complimenti vivissimi Poetessa: La seconda Poesia:"Fuori la porta" è una ode davvero sublime.
Un ringraziamento sincero a Lei, Maestro Ciapessoni per questi fiori rari che sa raccogliere e curare con cura.

Daniella Pasqua

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Dalla Poetessa e Pittrice Mariangela Fumagalli
Bellagio: 14-01-2007.

Aspetto… aspetto sì, ma non una lettera d'amore, aspetto la Rivista edita dal nostro egregio sig. Ciapessoni.
La Rivista che apre il cuore e la mente e ti unisce così virtualmente ad altri Poeti che scrivono a persone che hanno il cuore ed il cervello pieno di parole intense e che fanno risvegliare anche i nostri sentimenti.
Caro signor Ciapessoni, grazie per l'opportunità che mi dà; leggere da tutta Italia, pensieri che senza di Lei, resterebbero segreti. Complimenti a tutti gli Scrittori: mi date gioia. Per favore continuate a farla.

Mariangela Fumagalli.

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Dal Signor Dino Cagnolini di Padova.
Padova 31 gennaio 2007.

Caro Signor Sandro,
Non mi soffermerò più di tanto sulla mia lettera del 30/11/2006. La Sua bellissima e giustamente orgogliosa risposta mi soddisfa del tutto.
In questi giorni ho avuto l'ennesima riprova di quanto sia gratificante e di conforto per l'animo umano, la Poesia.
Vede Signor Sandro, pure io mi sto avviando ormai per l'impervia via della terza età.
Sfoglio i quotidiani locali e ritrovo nei necrologi vecchi amici di un tempo ormai lontano e mi tornano alla mente gli ultimi versi della "Quiete dopo la tempesta":
"Umana prole cara agli eterni! assai felice se respirar ti lice d'alcun dolor: beata se te d'ogni dolor, morte risana". Mi riconosco in questi versi! Ma ben più edificanti a conforto di chi rimane a piangere, sono i versi immortali di W. Shakespeare nel "Mercante di Venezia" atto V^, che scovando nei più riposti meandri della mia memoria, Le sottopongo:
"Non esiste il più piccolo astro / nel giro continuo che compie / non emetta un angelico canto / quello stesso dell'alma immortale / che d'udir non c'è dato / fintanto che vil peritura corteccia / la vita terrena imprigiona /." Citando a memoria forse ho storpiato qualche parola, ma l'essenza dei versi è questa. Grazie dell'attenzione Signor Sandro e un grandissimo saluto all'amico Poeta.

Dino Cagnolini

P. S. Grazie per le informazioni sulla "Pisana". Ora si gusta di più la Sua Poesia sulla Pisana stessa. Il nostro Editore è anche un emerito storico e ricercatore accanito di verità. Quale ulteriore onore per noi!

Dino Cagnolini.

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Ringrazio sentitamente - e di cuore - tutti i miei Lettori ed in particolare modo esprimo la mia gratitudine e ringraziamento per i commenti pervenuti e sopra pubblicati. Noto che la partecipazione è intensa, ben composta e sincera. Da parte mia darò il mio massimo impegno al fine che questo modesto periodico continui la sua vita per fornirVi "bei pensieri ed emozioni" che la Letteratura offre.

Sandro Ciapessoni.

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