La raccolta poetica di Sandro Ciapessoni,
nato a Tremezzo (Como) nel 1924, assume il titolo: «Versi
». Titolo che non è stato messo a caso, ma vuole
essere il frutto delle riflessioni dell' Autore, anzi di più,
e cioè una revisione critica della sua poetica, la quale
viene ad assumere un linguaggio proprio, apparentemente arcaico.
Si è detto: "apparentemente", giacché
si tratta di un linguaggio aulico, in quanto preziosi sono per
Ciapessoni, i sentimenti evocativi che lo legano visceralmente
alle sue radici geografiche, a quei luoghi che allietarono la
sua infanzia prima, e ne accompagnarono l'adolescenza.
Dunque, luoghi e personaggi ormai lontani, ma così vivi
e presenti dentro di lui, da traboccare in sentimenti poetici.
E tali sentimenti, vuoi per la formazione culturale del poeta,
vuoi per il suo stile di vita raffinato, signorile ed elegante,
non possono che esprimersi in un linguaggio ricercato, tipico
di quella sua giovinezza ancora impregnata dall' eco leopardiana,
foscoliana e carducciana.
Ma i suoi versi non si esauriscono semplicemente in una lingua
desueta rispetto alla così detta "poesia moderna",
giacché in lui, è moderno e nuovo il sentimento
del passato, che si fa canto, ritmicamente equilibrato nell' espansione
dei polimetri. E' insomma la sua, una poesia robusta, anche là
dove sembra che il cuore voglia urlare la sua tristezza e la sua
pena per ciò che non ha perduto, poiché gli vive
dentro e che tuttavia gli è lontano.
C' è nelle sue pagine, come una sorta di racconto autobiografico,
descritto con la dignità ed il decoro di chi sa sorridere
dietro la lacrima silente. Ma c' è anche la musicalità
dei versi, che è spontanea, connaturata col poeta, per
cui piacevole e gradevole ne risulta la lettura, come ad esempio
in: « L' incontro... al plenilunio » dove si
scioglie un bellissimo endecasillabo: "nella festosa estate
che or s' avanza", oppure: "dolce sarà
per te mirar le stelle / le stesse che ti furono compagne / nei
tempi lieti di tua corta vita".
Sembra la resurrezione del Leopardi, ma a differenza di questi,
nei versi di Ciapessoni, non c' è amarezza pessimistica,
bensì una rassegnata dolcezza dolorante che si fa preghiera.
E così in « Calar di sole... »;
il morire del giorno non è motivo di disperazione, ma di
naturale adesione allo svolgersi dei tempi: "l' ultimo
tocco di campana annunzia / l' Ave Maria... è giunta infin
la sera / compiuto è il giorno./ Le luci della Terra /
son variopinte e belle / ma tuttavia tentano invano / il simular
le stelle ". E altrove, come in: « Autunno in
Costa-Prada »: "Alta è la notte su nel
ciel d' autunno / la notte al gran contorno delle stelle / sfiorano
i faggi... i lembi della luna!". Il momento è
solenne, e più solenne ce lo rende il linguaggio del poeta.
Ecco perché si è parlato di linguaggio aulico!
Come in « Chiare fanciulle... »; "il
solitario canto del ruscello / si perde nel frascato a fondo valle
/... ."
E così seguitando, poiché questo è il sui
indiscusso stile.
Carducci scriveva: "Guai a quella poesia che sia soltanto
musica, ma guai a quella poesia che non sia anche musica. E la
poesia di Ciapessoni nel senso classico, è anche musica.
Prof. Nicola Palazzo
Padova, 20-06-1997
Da il Bimestrale "IL TECNOLOGO": nr 46 -Luglio-Agosto 1998
.... vorrei manifestare la mia stima al Poeta G. S. Ciapessoni di Tremezzo (Como), la cui "Espéra" mi ha veramente colpito per l' ampio respiro e la nobile classica impostazione sostenuta fino in fondo, senza cedimenti.
Prof.ssa Maria Teresa Cortese.
San Benedetto del Tronto, 27-11-2000
Preg. mo Poeta,
Grazie per "Luisa" e "Io ti ritrovo...";
le ho lette con attenzione e commozione, vi ho trovato immagini
di altissima poesia; le Sue delicatissime figure femminili fanno
respirare un' aura leopardiana (già le notai un' altra
volta) e quel gentile pettirosso sulla tuia è un' immagine
che rimane nell' anima, così come i versi "più
non credevo riveder tue piume / il bel vermiglio a ricoprirti
il petto " e "Se un dì mi cercherai..."
... "rammentati!..." per giungere all' apoteosi
di " un verde cespo di pungenti ortiche / frammisto alla
rosella campagnola / t' indicherà il mio letto a primavera".
Questi ultimi versi sono così elevati nella loro
semplicità che coinvolgono e penetrano nell' anima. Grazie
a Lei...
Profess. Maria Teresa Cortese -Poetessa.
San Benedetto del Tronto, 05-04-99
... mi complimento sentitamente con Lei per "Rustiche case" che ho potuto leggere sul numero 48 che non avevo ricevuto a Novembre. Ha un' atmosfera che m' affascina e mi evoca "Il nido" di Giovanni Pascoli in "Romagna" e "L' ombrello di trine" della mimosa che accoglieva il Poeta nelle "ore bruciate" quando "immobilmente galoppava". Oltre ai suggestivi bellissimi squarci di paesaggio, tutta l' impostazione di versi dolenti finali, mi fanno pensare a Pascoli, uno dei Poeti che più sento ed ammiro....
Maria Teresa Cortese.
San Benedetto del Tronto, 10-07-1999
Preg.mo Poeta,
ho letto il "Il Pettirosso"e" Luci...
ombre... guerra di selve... ", versi che lasciano il
segno. Poesie sublimi, di respiro solenne e immerse in un' atmosfera
sacrale, perfettamente calata nella nobile classica impostazione
da verso...
Con profonda stima,
Prof. ssa Maria Teresa Cortese.
Scrittrice - Poetessa
Da: "Il Giornale dellEtna"
- CATANIA
Pagina «Libri e cultura» del 30 luglio 1999.
Recensioni librarie: La poesia lacustre di Sandro Ciapessoni.
I tre volumetti "Poetica lariana",
"Rime", e "I cantici di levante" di Sandro
Ciapessoni, raccolgono il meglio della produzione lirica dell'
Artista lombardo, nato a Tremezzo - (Como) nel 1924, che pure
avvalendosi di una lingua desueta, manifesta una raffinata tecnica
e un' eleganza stilistica non certo comune.
La musicalità dei versi, l' uso sagace degli endecasillabi,
la pregnanza di evocazione lirica, espressi con un linguaggio
aulico e altamente letterario, sono tratti salienti di una poesia
che trae ispirazione oltre che dal ricco mondo interiore dell'
Autore, anche e in prevalenza dello splendido lago di Como, dalle
sue acque, dai suoi panorami, dalle montagne che lo circondano,
dalle sinestesie e dalle emozioni e visioni che scatena con incontenibile
forza nell' animo del poeta.
Giovanni Pasqualino
Recensore e critico darte.
Catania, 30 luglio 1999
Da "Presentazione" al volume "RIME"..
.... unico poeta oggi esistente
che ha cantato con forte passionalità, misurato lirismo
e senza remore alcune, le memorie della sua giovinezza, vissuta
in quella terra lariana dove altri sommi poeti si cimentarono
in analoga impresa.
Decisamente è giusto affermare che tutto il tessuto poetico
delle sue ampie e spaziose composizioni, riflette la propria biografia
scritta come se di confessione si trattasse. Ed è una confessione.
I ricordi della prima... vegetazione infantile, sono dedicati
alla persona più cara al Poeta; a sua madre, (e a chi altri,
se non alla propria madre?) nell' opera: "Angelo di Dio...
". In questa composizione scritta non certamente in giovanile
età,- ce lo dimostrano i primi sei versi:
"Confusi e opachi / talvolta sono i sentimenti
umani. / Disordinati e sparsi / in irrequieto
moto / come sospiri al vento / si perdono
nel vuoto".
Emerge chiara la confessione di rincrescimento per non aver mai
occupato prima d' ora la propria mente, al pensiero più
nobile ed intimo verso colei cui deve la propria sua esistenza:
"parole e tenerezze sulle labbra / sofferte
con pazienza nella sera, / col rosso colorir del sol
sulla brughiera".
Potrei dar corso ad una approfondita analisi di tutta la sua opera
poetica; molto ci sarebbe da scrivere, - se chi scrive non conoscesse
bene il Poeta, ma mi esimo dal farlo,- poiché balza evidente
all' esame di tutti, che dall' animo di questi , dal suo profondo
"io", scaturisce quella fonte inesauribile di avvincente
melodia che notoriamente rende la sua vena poetica, ultimo
anello di congiunzione tra i grandi classici di questa fine secolo.
Alcuni illustri Autori dell' antichità, scrissero della
loro vita episodi, memorie, occupando in dettagliate esposizioni
di fatti, pesanti volumi. Qui, abbiamo il contrario. Un breve,
brevissimo scorcio della sua vita in ancora tenera età,
ci viene esposto in: "Rustiche case... ".
È il periodo delle vacanze estive trascorse nella casa
materna in un piccolo borgo della provincia di Varese. Sarà
mai possibile misurare la quantità di affetto prodigata
a qual bambino, dai nonni, dalle zie, dalla cugina? Di quel ricordo
in lui non è rimasta soltanto una semplice traccia, bensì
un profondo solco, sì che lo ricorda come"attuale",
dal nono al quattordicesimo verso della citata opera: "Protetto
e custodito / come familiarmente
avvezzo / nell' ora cui meriggio vuol
tacita a diletto, / sotto il bel pino ombroso /
gustavo il buon sorbetto".
Non si deve dimenticare inoltre che il Nostro, da buon lombardo,
da buon comasco, ama la propria terra d' origine poiché
in quelle montagne ha respirato il primo profumo puro della natura
generosa di fiori; dei colori di un cielo visto con gli occhi
di un bambino e così a noi li ricorda, melodiosamente
poetando: "Prati, colline e monti!... / Dolci
profili familiari e forti/
che abbracciano solari l' orizzonte. / Folte robinie
e schiere di sambuco /...
Io vi conobbi all' alba / col sorgere del sole
/ con l' animo sereno / di candido bambino /
guardando un cielo puro / disgomgro dalle nubi /
e il volteggiar festante... /".
A quali nubi allude il Poeta? È facile immaginarlo, e se
non siamo capaci di capirlo da soli, lui stesso lo dice senza
tanti preamboli: "con l' animo sereno/ di candido bambino".
Poeta che si esprime apertaente mettendo in evidenza la
verità a lui cara. Poeta al quale dobbiamo guardare con
ammirazione e coraggio senza dimenticare quell' anello di congiunzione
che ci lega riconoscenti, ai grandi classici di quest'
ultimo secolo. Anche per questo al poeta Sandro Ciapessoni dobbiamo
riconoscenza.
Prof. Giuseppe Marchianti - Scrittore
Brescia, 8 dicembre 1998.
Da: "IL CLUB DEGLI AUTORI".
Antologia: " Premio De Pisis _ Ediz. 1998".
É nato in Tremezzo (Como) il
28-01-1924, vive in Padova.
Ha partecipato a diverse manifestazioni culturali, ottenendo ottimi
risultati in virtù del suo inconfondibile stile poetico
forte, incisivo e nello stesso tempo passionale.
Illustra con lo scritto le diverse emozioni provate e che tuttora
prova -le dolci e le amare di questo «roveto umano»,
ma rigorosamente sincere, monde da fiocchi inutili e inservibili
orpelli.
Tutta la sua opera rispecchia memorie antiche d'orizzonti puri,
quali egli intende ancora oggi vivere.
Ai notevoli riconoscimenti ottenuti, si possono annoverare
varie pubblicazioni delle sue opere, su prestigiose antologie
letterarie.
La poesia di Sandro Ciapessoni - ricca di immagini e risonanze - ha come referente la migliore tradizione e si avvale di una tecnica che riflette l'armonia dei classici: segni distintivi del suo stile sono la coerenza linguistica e la perfezione formale quali elementi in grado di esprimere i sentimenti più significativi dell'animo umano.
Luciano Nanni
Scrittore e Coordinatore della
Rivista " Punto di Vista".
Padova, 22 novembre 1999
Le liriche del poeta Sandro Ciapessoni, sono lavori tutti di pregevole composizione il suo stile di scrittura resta inimitabile. ( ) Sono versi che restano impressi nella mente e causano appassionate emozioni nell'animo del lettore.
Alfredo Siniscalchi - Torino
Egregio Poeta, ho letto il Suo intervento
su "La Provincia di Como": "Il mattino visto dai
portici di Bellagio". Mi congratulo per la Sua attività.
La dedizione data anche a questa poesia è ammirevole, come
del resto lo è anche per le altre liriche che ho letto
nel Suo Sito. Complimenti sinceri.
Alessandro Ferroni. Como
Tutte le opere del Poeta Sandro Ciapessoni tendono alla sublimazione dei sentimenti più elevati cui l'animo umano contiene, ( ) in tutte le sue liriche affiora un'ombreggiatura di rassegnato dolore, quasi fosse un'indimenticabile vissuta tristezza rimasta scancellata nel suo animo. ( ) La sua "Alba Sirena" racchiude in se stessa negli ultimi versi un impenetrabile mistero: Inutile chiedere, ho tentato ma invano. Opera d'ampio valore letterario e artistico.
prof.ssa Lucia Lanzi. Genova.
e prevale in tutte le Sue Opere, il perfetto esempio di metrica abbinata: verso settenario col verso endecasillabo. (leggere ad esempio: "Il monte san Primo", Catarsi", "Notturni ", "Chiare fanciulle ", Espéra". Gli assunti dei testi: affascinanti, forti, sconvolgenti; la stesura non è di meno, e il Suo estro di composizione dimostra la raffinata sensibilità del vero Artista. Con stima,
prof. A. Fantoni- Milano