LETIZIA MI DONAVI
(Dedicata "ad memoriam" agli Avi miei di Lenno
che mi hanno affettuosamente amato).
Luce è nel cielo che domina il bel lago:
brezzati da ponente e generosi,
piccoli moti ondosi vanno a lambire
col fresco loro baciar gioioso,
gli anfratti solitari delle radeSi adagiano le brezze
sui secolari ulivi
che sfrondano le ripe,
e da levante, morbido albeggiar rosato
illumina come pittor sapiente,
solenni e maestose
le solitarie giogaie delle GrigneRiluce come porpora
ma pallidamente tinta
la sponda Tremezzina;
e tu diletta Lenno!
nel grembo tuo, onorati mantieni
gli Avi miei; onorati sì,
di sempiterno Amore!Terra del bel ciprigno golfo!
Letizia mi donavi
In tua dimora antica,
Sempre tu m'accoglievi a braccia aperte
Aprivi a me il tuo sorriso lieto,
Nulla negandomi di quanto disponevi,
Donandomi pur tanto il Nome tuo
E da madia celata
Rosolio più avanti mi porgevi.E tu!
Eri felice quando ci vedevi,
Un anno e fu di Pasqua, ben rammento!
Gioimmo e fummo allegri
Ed eri sola Eugenia
Nessuno ti accudiva dei parenti;
Isola senz'onda ti cingeva,
Aperta a noi soltanto, ci confidavi il pianto.Per te Madre silente e sposa:
Così ti canto, Terziaria francescana
Ava ben degna del canapo sacrato;
Ti prodigavi umile fra gli umili
Esempio di modestia e di perdono.
Restano vivi in me i tuoi ricordi
Immagini ben fisse in mente mia
Nate in mio sano ceppo di Lariano!
Accoglimi così, ora, com'io mi sono.Oh Luce del Cielo!
Hai dissipato le tenebre del Velo!