Descrizione dello spettacolo.

   Lo spettacolo "Ki-Ya-Ming" mette in rilievo l'incontro/scontro tra due culture diametralmente opposte, quali l'ascetismo orientale e il materialismo occidentale, che provando a fondersi danno vita a continui equivoci, generando di conseguenza un'unica grande parodia. 
I cinque monaci vogliono  apparire  con aspetto uniforme: testa rasata, torso nudo, pantaloni arancioni e stivaletti neri. Le loro diverse stature creano una "scala" di altezza e di gerarchia clownesca, dal più basso e furbo che comanda istericamente, al più alto e tonto che subisce ingenuamente (similmente ai fratelli Dalton del fumetto Lucky Luke).
E' la levitazione del maestro l'incipit dello spettacolo, ma il semplice trucco viene presto svelato dall'incompetenza degli adepti; un inizio che permette subito di entrare in un'atmosfera misteriosa e allo stesso tempo parodistica. 
Da qui comincia una serie di azioni e acrobazie coreografate, volte a presentare i personaggi e sviluppare un "caos ordinato" che si conclude in nuove forme marziali  e costruzioni umane che danno vita ad animali giganti.
 Si giunge ai momenti dell'insegnamento della dottrina e alle prove di sopportazione del dolore, ma i cinque emulatori raggiungono continuamente  il fallimento clownesco cui però non soccombono mai, perpetrando stoicamente la loro filosofia del superare qualunque ostacolo, grazie anche al mantra spirituale cui fanno affidamento: Ki-Ya-Ming, Ki-Ya-Ming, Ki-Ya-Ming...
I cinque monaci tentano di dare ulteriormente dimostrazione della loro superiorità,    attraverso prove acrobatiche e combattimenti a mani nude e con armi bianche, fornendo allo spettacolo un crescendo esplosivo di tensione e comicità.
Lo spettacolo arriva al suo apice col volontario. I 5 Lyns selezionano tra il pubblico il giusto adepto da iniziare al loro mondo. Il neolyn dovrà sostenere un’ardua prova di fiducia in cui metterà a repentaglio la propria vita… senza poter scappare.

Oltre lo spettacolo viene proposta una deambulazione in cui, presentando alcuni           sketch ed improvvisando, i 5 monaci animano le strade del festival. 











Lo spettacolo