Indice di questa pagina

Il problema della parapsicologia - Se veramente esiste e che cos'è la magia - Quali sono le caratteristiche di un vero medium? - 

Su certi medium che abusano di alcool - Il fenomeno della voce diretta - Come si spiega lo spiritismo inattendibile o falsario -

Sul fenomeno delle materializzazioni - Sui mantra e sui loro "poteri" - La magia delle "forme-pensiero" - I sensi astrali o "chakra" -

Quando e come l'uomo può disporre dei cosiddetti "poteri" - Sui viaggi astrali o sdoppiamenti - Radioestesia e psicometria - 

Fatture, Magia Bianca, Magia Nera - Voci dei cari trapassati mediante il registratore - Sull'inconscio collettivo -

Poter vedere l'invisibile - Il  fine dell'esoterismo -

LA SECONDA CHIAVE

 

 

Scienze e magie

 

Il problema della parapsicologia. L'esistenza dello psichismo, della parte non materiale degli esseri, può essere dimostrata sperimentalmente?

 

Io direi che questa domanda dovremmo farla noi a voi. Poniamo, per un momento, che lo scopo di queste nostre comunicazioni sia quello di dimostrare oggettivamente la sopravvivenza, mentre non è questo. 

Allora diciamo: nel passato, nel presente, sono stati fatti vari tentativi che potevano essere, in un certo senso, delle dimostrazioni della sopravvivenza; pero, non sono stati giudicati, sinceramente e direi obiettivamente, abbastanza probatori. 

 

A questo punto, siamo noi che chiediamo a voi: ma quale prova vorreste per credere alla sopravvivenza? I nostri sforzi noi li abbiamo fatti; siete voi che cercate tante altre spiegazioni, giuste, ripeto, perchè non sono campate in aria, anche se qualche volta sono un tantino complicate. 

So che non è buona educazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma per questa volta mi sia consentito.      

Ripeto comunque che lo scopo di queste comunicazioni non è quello di dimostrare l'oggettività di certi fenomeni, ma è un'esperienza che avviene a livello vostro, individuale, personale. 

Non è che, assistendo a questo ed uscendo di qua voi dobbiate dire: "Abbiamo visto qualcosa che non è assolutamente truccabile", per cui dobbiate fare opera di convinzione presso gli altri. No, e una esperienza che può servire, mi auguro, a voi individualmente. 

 

D'altra parte, devo dire che nel campo del  cosiddetto paranormale, più precisamente nel cosiddetto spiritismo, esiste una congerie di persone, poverette, così in buona fede, così suggestionabili (e parliamo ora solo di quelle che sono in buona e non in mala fede), che fanno veramente tenerezza, per quanto sono  sprovvedute. 

 

E' quindi doveroso, da patte, di chi studia questo campo, mettere ordine alle cose, cercare di trovare un termine di raffronto che possa essere accettato non soltanto per fede, non solo per il desiderio di credere, ma tranquillamente e direi freddamente. 

L'opera dei parapsicologi, degli studiosi del paranormale, è direi un'opera santa, se cerca di mettere ordine in questo campo così pazzesco e squilibrato. Perchè se lo studio dei fenomeni paranormali continua ancora oggi, dopo il boom avvenuto con l'inizio dello spiritismo, ciò lo si deve proprio non a coloro che credevano o che credono, ma a coloro che hanno cercato di rendere oggettivi questi fenomeni, che hanno cercato di dare a questi fenomeni un aspetto serio, e non di pazzia.      

 

E tuttavia, la fase della parapsicologia che riguarda la misurazione, la constatazione dei vari fenomeni fisici, sarà trascesa, si è già trascesa. Ed è questo il futuro della parapsicologia; altrimenti morirebbe.

 

 

Cosa significa "paranormale".

 

Paranormale è un termine convenzionale: si tratta solo di avere più o meno dimestichezza con certe leggi, e generalmente l'uomo conosce solo una piccola parte di quelle che sono le leggi della natura, per cui chiama paranormale tutte le altre leggi che non conosce. Ma voi sapete che tutto è naturale.

 

 

Se veramente esiste e che cos'è la magia.

 

La magia veramente non esiste: tutto è naturale. In genere, si chiamano normali i fenomeni ricorrenti ed invece eccezionali quelli rari e  anormali. E quindi si dice in modo convenzionale che questa è magia e quella non è magia. Invece tutto è naturale.

 

Ci sono cose che accadono con la metodicità della natura, del susseguirsi stagionale, e perciò non fanno alcun effetto. Altre, invece, che non avvengono se non sono provocate in un certo modo, che hanno qualcosa di misterioso  e di inusitato, l'uomo le ha chiamate magiche.   

 

Conoscete bene quante formule, bacchette, rituali, gesticolazioni l'uomo usi in certe occasioni. L'uomo cerca sempre di complicare tutto, per diventare maestro della vuota cerimonia, maestro di ciò che è fumoso; e allora inventa, nei riti religiosi, il colore giallo invece che verde, con sfumature viola, perchè questo simbolizza Cristo, eccetera eccetera. Sono tutte cose inutili.

 

E' anche vero, però, che per ottenere una determinata reazione chimica ci vogliono gli elementi adatti, le sostanze adatte, altrimenti la reazione non avviene; così, per esempio, per estrinsecare la propria volontà ci vuole un certo apparato, che quanto più è preciso e ricercato, quanto più è amministrato e usato, tanto più facilita l'estrinsecazione di questa volontà, indirizzata in un certo senso e per produrre certi effetti desiderati.

 

Il mago o sedicente tale dice, tanto per fare un esempio: "Adesso invio una corrente buona alla tale persona che si trova in difficoltà"; ma se non ha indirizzata la sua volontà in quel senso, non ottiene nessun effetto. 

Mentre bruciando dell'incenso, dicendo delle preghiere, insomma nel fare certe cerimonie, deve innanzitutto adoperare una volontà su se stesso e raggiungere quello stato di tensione interiore che è poi quello che opera il cosiddetto miracolo. 

 

Se non raggiunge questo stato di tensione interiore, può fare tutti i riti, tutte le cerimonie più strampalate che vuole, ma non arriva a niente. 

Mentre il compiere certi riti con la convinzione che siano efficaci, il seguire certe formule convinto che siano quelle più efficaci, dà quella fede interiore, quella tensione interiore che fa diventare veramente operatori di forze che normalmente giacciono inattive, che le mette in azione e fa produrre degli effetti. 

L'operatore che segue una ritualità complicata, tutto compreso nell'efficacia di quella, non fa qualcosa di illusorio ma segue una procedura necessaria a mettere in moto la sua convinzione e quindi la sua possibilità di estrinsecare, di esteriorizzare la sua volontà.

 

 

Quali sono le caratteristiche di un vero medium?

 

Una certa forma di medianità, specialmente la telepatia, l'hanno più o meno tutti gli uomini. Come si estrinseca questa medianità? Nell'avere dei pensieri che non sono propri, che sono pensieri suggeriti da qualche entità.    

Per queste forme molto leggere non occorre una speciale configurazione del corpo fisico.

 

Quando si entra nel campo della vera e propria medianità, qualcosa deve invece corrispondere, evidentemente, anche al livello del corpo fisico, organico. Questa differenza di conformazione risiede, principalmente, nel cervello. Le glandole pituitaria e pineale hanno uno sviluppo maggiore rispetto a quello comune.    

 

Oltre a questo, debbono esserci delle caratteristiche psichiche ancora più importanti. I medium debbono essere creature "disposte", dotate di qualità che normalmente non si trovano fra gli uomini.      

 

E' chiaro che l'evoluzione di chi funge da strumento ad alte entità deve essere all'altezza dell'evoluzione delle  entità comunicanti. Se il medium si gloriasse delle comunicazioni che attraverso di lui avvengono, se ne facesse motivo di vanto, ciò comporterebbe una falsa attribuzione di meriti da cui automaticamente deriverebbe l'allontanamento dei comunicanti di una certa evoluzione.      

 

Sono queste le caratteristiche principali del medium: una grande umiltà, una grande disponibilità, soprattutto il non sentire come merito suo, come cosa sua, quello che per suo mezzo viene comunicato.      

Quindi caratteristiche fisiche, caratteristiche psichiche e caratteristiche evolutive, quando si tratti di ricevere e trasmettere comunicazioni di entità evolute.

 

 

Su certi medium che abusano di alcool.

 

Per capire questo discorso, bisogna inquadrare la medianità. Anche quella che si manifesta nei salotti ha sempre uno scopo dimostrativo, benchè solo per le poche persone che assistono al fenomeno. Ma noi ora ci interessiamo di quelle medianità di più diffusa risonanza, che non rimangono a livello privato e circoscritto.

 

Allora, non si può pensare che queste medianità siano date a caso e senza ragione. Indubbiamente debbono far parte di un disegno generale, come tutte le cose che vanno ad interessare le moltitudini più o meno numerose.  

Fra queste medianità dobbiamo distinguere quelle che hanno lo scopo dimostrativo dei cosiddetti fenomeni e quelle, invece, che hanno uno scopo di insegnamento.

 

Per lo scopo dimostrativo dei fenomeni - fenomeni fisici o diagnosi di malattie - non è necessario che si scomodino dei

maestri, non occorre l'intervento delle entità di luce; bastano entità di media evoluzione che sappiano produrre quei fenomeni fisici, o medici che possono essere bravissimi nella pratica medica e sanno dare adeguati consigli, ma che nella loro evoluzione spirituale possono essere dei semplici Francois.

 

Evidentemente questi fenomeni, pur essendo validi dal punto di vista dimostrativo, sono un po' meno validi dal punto di vista spirituale, non hanno quella validità che serve, in altri casi, a diffondere l'insegnamento altamente spirituale. In questo caso è necessario veramente che si presentino dei maestri,  i quali partono non per sentito dire ma proprio per la loro saggezza e sapienza, fatta affiorare nell'intimo loro dall'evoluzione.

 

Invece nel fenomeno dimostrativo non serve una grande evoluzione spirituale e può accadere che il medium che fa da tramite, sottoposto allo sforzo della trance, cominci ad avvertire un senso di stanchezza fisica e, molto spesso, finisca  col ricorrere a delle bevande alcoliche per tirarsi su, come suol dirsi. E siccome non ha un'evoluzione spirituale abbastanza marcata, finisce con l'essere dedito all'alcool. 

Nè possono, le entità che attraverso di lui si manifestano, distoglierlo da  questo suo vizio poichè anch'esse non hanno la forza spirituale per poterlo fare. Vi sono stati parecchi medium che, proprio  per aiutarsi nello sforzo della trance, si sono aiutati con l'alcool; solo che, aiutati oggi e aiutati domani, si finisce poi alcolizzati.          

 

Il discorso è totalmente diverso quando si entra nella sfera degli alti insegnamenti spirituali, per i quali, ripeto, è necessario l'intervento di alte guide e di alti maestri.          

Tuttavia, il fatto che quelle creature si aiutassero bevendo alcolici non significa che fossero dei disonesti. La medianità viene tolta quando di essa si fa un uso commerciale, quando ci si serve di essa per fini esclusivamente egoistici: solo in questi casi.

 

 

Il fenomeno della voce diretta.

 

Vi sono stati degli spiritisti che, osservando dei fenomeni detti di voce diretta, notavano che il medium durante la manifestazione della voce diretta moveva la bocca. Ecco allora che questi medium erano tacciati, come dire, di ventriloquismo. Mentre non è così. 

Il fenomeno della voce diretta può avvenire in due modi: il primo è quello che possiamo chiamare truccato, nel senso che la voce si produce nella gola del medium ma viene spostata, mediante un fenomeno fisico, in un punto a lui più lontano; il secondo fenomeno è quello più autentico, nel senso che addirittura viene costituita una specie di ugola, di corde vocali che producono il suono. 

In quel caso, il medium rimane perfettamente immobile perchè la voce non si forma nella sua gola ma completamente ai di fuori di lui.

 

 

Se è preordinata la comunicazione medianica tra le varie dimensioni, come si spiega lo spiritismo inattendibile o falsario.

 

Facciamo subito una considerazione generale: tutto fa parte di un piano divino; tutto, anche l'efferato delitto; e quindi anche la comunicazione sedicente spiritica. Tutto. Niente può essere non previsto da Dio, non in lui.

 

Ed ora scendiamo al particolare. Esaminiamo queste comunicazioni. Esse possono essere delle frodi coscienti - ed è la più alta percentuale; possono essere delle frodi incoscienti - in minima parte;  e possono essere autentiche comunicazioni. Se andiamo a vedere le autentiche, possono essere comunicazioni di entità che poco sanno della realtà, e improvvisano, e parlano.

 

Infine vi sono le comunicazioni di coloro che veramente sanno. Detto questo, vi rendete conto di quanto estremamente rare siano le comunicazioni di coloro che veramente sanno. 

In effetti, è giusto pensare che sono davvero infelici quelli che assistono a una seduta spiritica fasulla, in confronto a chi ha la fortuna di poter ascoltare delle notizie che veramente riguardano la realtà, che provengono dalla realtà. Eppure non si può dire che quella esperienza ingannevole sia proprio del tutto negativa, anche quando è negativa. Qualche cosa insegna sempre.    

 

In ogni caso chi  vi prende parte se fosse più attento capirebbe che quello che ascolta non può essere la realtà. Ma molto spesso succede che sorge una specie di campanilismo, per cui ognuno crede e si convince di avere la verità a 24 karati; e se dentro di sè sente che c'è qualcosa che non torna, o ci sono tante cose che non tornano, cerca di farle tornare; e se proprio non riesce a farle tornare, però di fronte agli altri mostra di esserne convinto proprio per una specie di campanilismo.

 

Un modo sicuro c'è  per valutare le comunicazioni spiritiche o sedicenti tali. Intanto, bisogna sempre fare appello alla logica; bisogna sempre vedere l'insegnamento che viene dato nel quadro generale, vederlo quanto si mantiene nuovo, non si cristallizza e, anzi, via via si rinnova, per almeno dieci anni. 

Allora, quando uno ha seguito un fenomeno per almeno dieci anni e ha ricevuto insegnamenti continuamente nuovi, che tornano sempre alla sua logica, allora può cominciare a credere di essere in contatto con uno spirito o con degli spiriti che qualcosa sanno. 

Ma quando ancora non si è raggiunta questa certezza, è facile che si sia nell'altra fascia di probabilità, di cui prima parlavo, cioè della frode incosciente, o della frode cosciente, o della comunicazione con uno spirito qualunque che si vanta di essere questo o quello e di sapere quello che non sa.

 

E tuttavia, ripeto, tutto fa parte di un piano divino, che regola le sorti degli uomini indirizzandoli costantemente verso quello che è il loro vero bene. Sublime paradosso, è vero?

 

 

Sul fenomeno delle materializzazioni: se possono essere frutto dell'inconscio del medium.

 

Il fenomeno della materializzazione piatta, per esempio della Linda Gazzera - la manifestazione dell'ectoplasma che organizza una forma piatta alla volta-, è certamente di origine animica.

 

Quello che deve far pensare, invece, è la realizzazione simultanea di più fantasmi, come l'aveva la D'Espèrance: quello veramente si spiega male con l'inconscio del medium. 

Oppure i fenomeni di voce diretta, quando la voce diretta è simultanea per più entità. Come si può spiegare con l'ideoplastia la materializzazione di più fantasmi simultaneamente? Come si fa? Che mente dovrebbe avere questo medium per concentrare e spingere fuori dal proprio corpo l'ectoplasma, organizzare una forma anche nei minimi dettagli e poi un'altra simultaneamente, e farle agire e muovere simultaneamente? E' una cosa impossibile.

 

 

Come avvengono gli apporti, le materializzazioni.

 

Tu trasporti un oggetto, quello che vuoi, con i mezzi di trasporto comuni, è vero? Ebbene, ci può essere un mezzo, che non è comune, che è inusitato, per poterlo smaterializzare e poi rimaterializzare da un'altra parte. Questo mezzo è la forza del pensiero, quella che usa il maestro del Cerchio preposto a questi fenomeni per gli apporti le materializzazioni.           

 

Vediamo il caso in cui viene riportato un oggetto che era stato smarrito da qualcuno. Questo oggetto, se era stata conosciuto, esisteva; e siccome non esiste nè tempo nè spazio in senso

assoluto, esso viene ritrovato, smaterializzato e rimaterializzato qua grazie alla forza del pensiero. Altre volte l'oggetto è creato ex novo: questo il maestro non lo  dice per la sua grande umiltà, ma molti degli apporti sono creati ex novo. 

Voi sapete già come avviene questo: è come una reazione nucleare rovesciata, però sempre controllata con la forza del pensiero.

 

 

La materializzazione di entità o di oggetti

 

In genere, la materializzazione delle entità è eseguita usufruendo del corpo eterico del medium, ma non sempre completamente così.

 

Vi è stata Elisabetta d'Esperance la quale aveva la possibilità di assistere alle materializzazioni che avvenivano tramite lei, e questo perchè non si usufruiva che di una piccola parte del suo corpo eterico. Mentre le materializzazioni che avvengono quando il medium è in completa trance sono dovute al fatto che si usufruisce di tutto il suo corpo eterico.         

 

Chi può assistere alla materializzazione di una entità senza che vi sia un medium che serva da tramite, non può che assistere ad un fenomeno di totale materializzazione, nel senso che non è solo un corpo eterico che viene rivestito (a meno che l'entità non sia da poco trapassata), ma è una vera e  propria materializzazione risalendo dal meno denso al più denso.           

 

Se invece la materializzazione avviene in presenza del medium che perde in qualche modo parte della sua coscienza, o delle sue condizioni normali, vuol dire che una parte del suo corpo eterico viene adoperata.      

 

In genere, durante le riunioni spiritiche tutte le materializzazioni avvengono servendosi del  corpo eterico del medium. Se noi, per esempio, vogliamo materializzare una mano che tocchi qualcuno di voi, ci serviamo del  corpo eterico di questo strumento e lo condensiamo e localizziamo in modo che la materializzazione avvenga. 

Supponiamo che una mano di questo medium sia talmente elastica da giungere il toccare uno di voi che sta al capo opposto della stanza: se il medium fosse sveglio durante questo fenomeno, e qualcuno stringesse questa mano, il medium necessariamente avvertirebbe il contatto perchè verrebbe toccato qualcosa che appartiene al suo corpo fisico.    

 

Di che cosa è costituito il fantasma o la materializzazione di una entità in una seduta medianica? Di ectoplasma, cioè di materia eterica prelevata dal corpo fisico del medium ed anche, certe volte, degli astanti, in minima quantità.        

Con questo quantitativo di materia eterica viene costituito un primo schema della materializzazione, sul quale vengono poi aggiunte altre materie che non provengono dal corpo fisico del medium o degli astanti, ma che provengono dal piano fisico, sino all'intento prefisso.        

 

E' possibile materializzare un oggetto con la forza del pensiero? Certo. Lo stesso piano fisico non è che la materializzazione dell'energia, cioè la materia del piano astrale, la quale a sua volta non è che il pensiero condensato. Il principio è identico.

 

Ma la concentrazione  deve essere tale da saper vedere in tutti i minimi particolari, e per un tempo abbastanza lungo, l'oggetto che si vuole materializzare. E tale concentrazione deve essere così intensa che l'oggetto deve essere presente nella concentrazione in tutti i  suoi particolari contemporaneamente, nello stesso istante.

 

 

Sui mantra e sui loro "poteri".

 

Se con un violino produci una nota molto acuta puoi riuscire con quel suono a rompere un oggetto di cristallo. Quindi il suono in sè ha proprio un effetto materiale, influisce anche sulla materia morta.     

 

Ascoltiamo la musica: non solo certi animali, ma soprattutto l'uomo, ne rimangono colpiti. Il suono, dunque, ha un effetto non solo sulla materia inerte ma anche su esseri intelligenti. Se poi vedessimo più in là, vedremmo altri effetti, molto importanti, del suono.

 

Il mantra, che è un insieme di suoni, ha dunque un effetto indipendentemente dal pensiero che lo sostiene. La semplice sillaba OM detta con certe inflessioni dai maestri produce degli effetti sulla materia inerte e su chi l'ascolta con gli orecchi, così come li produce la  musica.          

 

Sapete che alcuni animali rimangono come ipnotizzati dal suono ripetuto e questo è un altro effetto del suono, indipendentemente dal pensiero che lo sostenga. Se poi sovrapponiamo un'intenzionalità di pensiero, è chiaro che il mantra diventa qualcosa di molto efficace e di molto importante.            

 

La prova di questo si ha dall'insegnamento dei maestri, i quali scelgono deliberatamente certe parole, le pronunciano deliberatamente in un certo modo, con certe pause; tale che anche chi non conoscesse la lingua ma semplicemente ascoltasse le loro lezioni, senza capirci niente come significato, rimarrebbe egualmente ben influenzato. Sarebbe come se udisse una musica benefica che calma.           

Le lezioni date dai maestri sono tutti mantra fonici.

 

 

La magia delle forme-pensiero.

 

Il suono produce vibrazioni nell'ambiente dove è prodotto, e tali vibrazioni possono andare al di là dell'ambiente ed espandersi. Un tipo di suoni tra loro collegati possono produrre risonanze nelle  materie eteriche e, per coloro che capitano nella sfera di influenza di queste risonanze, possono provocare ora distensione, ora irritazione, ora un senso di riposo, ora di stanchezza, e così via.

Se poi a questi suoni uniamo la volontà, anche inconscia, di un interprete, ecco che l'effetto viene accresciuto.            

Lo stesso brano di musica suonato da uno strumento meccanico  o da un pianista anche all'oscuro del lato occulto della cosa, ha un ben diverso effetto, un'efficacia diversa.

 

Vi sono poi gli effetti a grandissima ripercussione dovuti alla volontà conscia, dovuti ad un aumento di concentrazione, ad una operazione fatta per quel determinato scopo.           

 

Può accadere che, ad un suono, un maestro leghi una determinata forma-pensiero. La famosa frase Om mani padme hum è efficace per se stessa, ma tanta è la concentrazione che il creatore di una determinata religione ha posto, che quell'efficacia è moltissimo accresciuta da tale concentrazione, così che il suono produce non solo una risonanza nella materia eterica, ma anche nel piano mentale, ossia produce una sorta di riflesso condizionato che, dal corpo di chi lo produca o lo ascolti, giunge nel piano mentale e capta delle forme-pensiero che si sono andate costituendo durante i secoli di concentrazione e di preghiera operate su quei suoni.            

 

Così, il Padre nostro ha legato una grande forma-pensiero creata dal maestro Cristo, e ogni volta che venga recitato - ancor più riproducendo in qualche modo i suoni pronunciati per la prima volta nella lingua originale - ecco che questa forma-pensiero si estrinseca.            

 

Certe parole legate a certe forme-pensiero quasi le trascinano poco a poco con sè. Se voi poteste vedere, ogniqualvolta viene pronunciata la parola "odio", come la materia eterica risuona, e come attraverso il corpo mentale di chi la pronuncia o di chi l'ascolta risuona la materia del piano mentale! E se una creatura odia, potreste vedere la sua aura colorata in un determinato modo e formata in un modo che è analogo per tutti coloro che odiano.

 

La creatura che odia produce nelle materie più sottili che la circondano, del piano astrale e del piano mentale, un certo turbamento. Le parole che simbolizzano questo stato d'animo, anche pronunciate da chi non sia nello stato d'animo da esse simbolizzato, producono lo stesso turbamento nelle materie sottili.         

Così, pronunziando in continuazione parole come "bene" e "pace", anche se chi le pronunzia non riesce, concentrandosi, a stabilire nell'intimo suo uno stato d'animo simile alla pace, finisce col creare attorno a sè questo senso di pace, che è avvertito dalle creature.

 

 

Come ci si può, accorgere che nell'uomo si sono risvegliati i sensi astrali o "chakra", come li chiamano gli orientali.

 

Tutto ciò che avviene nel cervello è riflesso del corpo astrale e del corpo mentale. Chi, per esempio, ha sviluppato qualche senso dell'astrale, o chakra, e lo usa di frequente, induce vere e proprie alterazioni nel cervello .          

 

Vari fenomeni fisiologici sono originati da fattori inerenti agli altri piani. Un altro esempio: la veggenza sviluppa in modo anomalo la ghiandola pineale.   

 

Tutti i sensi dell'astrale si possono sviluppare con l'esercizio, ma con molto dispendio di energie finchè non si ha l'evoluzione corrispondente. Tutto è molto più semplice e quasi automatico quando si raggiunge l'evoluzione che pone spontaneamente in essere le potenziali facoltà paranormali dell'individuo.  

 

Alcune sensazioni particolari, come un senso di irrigidimento del corpo e l'impressione di precipitare nel vuoto, in certi momenti tra la veglia e il sonno, corrispondono a quello che si prova nello "sdoppiamento" sentendosi per la prima volta liberi dal corpo fisico. Siccome nell'astrale tutto ciò che si pensa con una certa emozione avviene, si possono originare situazioni spiacevoli, anche fittizie. Perciò non è mai consigliabile forzare i tempi ma, piuttosto, lasciare che l'evoluzione e la comprensione di certi fenomeni sviluppino la forza di pensiero e la chiarezza necessarie per avviarsi a queste pratiche.

 

 

 

Quando e come l'uomo può disporre dei cosiddetti "poteri".

 

Il potere sull'invisibile è una facoltà personale che non può essere tramandata nè può essere realizzata a seguito di una comunicazione. Deve essere trovata. Chi non l'ha naturale per evoluzione deve dimostrare di aver tanta volontà da procurarsi le più impossibili cose.            

 

Non diciamo una cosa nuova dicendo che  l'uomo ha a propria disposizione dei poteri che neppure si sogna; ma perchè queste facoltà siano attive bisogna che l'individuo abbia un particolare stato interiore, che è naturale nel guru, nel santo, nel mago, ed artificioso nello stregone, nell'ignorante.

E' come la corda di uno strumento musicale che, per produrre un suono o una nota desiderata, deve essere tesa in modo giusto.

 

Questa intima tensione è naturale virtù dell'evoluto e procurata autosuggestione nel pazzo, un'autosuggestione che costui si procura seguendo formule magiche. Al maestro che desideri agire sul visibile o sull'invisibile non occorre alcuna formula: ha in sè questa intima tensione, non ha bisogno di ricorrere a qualcosa di molto simile a uno stupefacente.

Questi poteri sull'invisibile sono propri dei maestri, ma ciò non significa che non possano essere adoperati a scopo egoistico. Ciascuno può usare come meglio crede dei propri poteri, così come a proprio piacimento usa le mani.            

Una sublime legge di giustizia e di equilibrio tutto soppesa e valuta. Là dove questo equilibrio viene infranto nasce una causa, si crea una causa, il cui effetto andrà a ricadere sugli autori di questa perturbazione per trasformarli, per insegnare loro una verità. Sublime misericordia nella perfetta giustizia di Dio!

 

Ricordatelo, voi che invocate la misericordia celeste per i casi vostri, che invocate la giustizia divina quando non avete potuto vendicare un torto subito: Dio non punisce ma corregge chi ha perturbato l'equilibrio.

 

 

Sui viaggi astrali o sdoppiamenti. Cosa vi accade?

 

La prima cosa che si nota, durante lo sdoppiamento, è il vedere il proprio corpo dall'alto, in posizione di riposo. Da qui, la prima emozione.

 

Prima di cercare di spostarsi, bisogna prendere padronanza di se stessi, cercando di non avere nessun tipo di paura. Vi ricordate le iniziazioni alle quali venivano sottoposti gli antichi esoteristi? Erano le iniziazioni dell'acqua, del fuoco, della terra e dell'aria. Perchè si ritenevano necessarie? Perchè il discepolo doveva acquistare coraggio, non doveva più avere paura nè dell'acqua nè del fuoco nè degli altri elementi, proprio perchè, ai primi viaggi astrali, le paure sono dovute appunto agli elementi.        

 

Per esempio: si può avere la sensazione di trovarsi ad una grande altezza, e ciò accade perchè il senso di leggerezza che

si prova durante lo sdoppiamento porta automaticamente la mente a pensare di stare volando; e si sa che, in astrale, ciò che si pensa o si teme si realizza immediatamente. Se si pensa di volare, a quel punto, ci si vede subito ad una grande altezza, e se ancora non si è superata la paura, la vertigine delle grandi altezze, ecco che si prova l'immediata sensazione di precipitare. L'emozione è tanto grande che si rientra nel corpo violentemente, il che può provocare anche dei disturbi cardiaci. Questo spiega l'utilità della prova dell'aria.

 

Allo stesso modo, ci si può trovare in mezzo alla terra, dentro la terra, provando un senso di soffocamento: oppure vicino a del fuoco... Non si sa mai quale immagine mentale richiami nel momento dello sdoppiamento, e se uno non ha superato la paura, principalmente dei quattro elementi, subisce un'esperienza così traumatica che può addirittura portarlo alla morte. 

 

Quindi, è assolutamente necessario superare ogni tipo di paura, prima di desiderare di fuoriuscire col proprio doppio e di allontanarsi dal corpo fisico Solo quando si è proprio sicuri di aver superato ogni tipo di paura si può cominciare a desiderare di allontanarsi e vedere che cosa c'è attorno al proprio corpo fisico, e quindi cominciare ad avere una sorta di visione oggettiva. E tuttavia rimane il pericolo che questa visione ambientale sia vera solo in parte poichè può essere costruita  con la materia astrale mediante il proprio desiderio, come avviene abitualmente, automaticamente, senza esserne consapevoli. Occorre perciò tutto un lavoro preliminare, da farsi lentamente, di autoconvinzione, di autocontrollo, di dominio di sè.

 

Potrebbe sembrare, dopo queste indicazioni primarie ma basilari, che l'essere vero dell'uomo si sposti, con lo sdoppiamento, dal piano fisico al piano astrale. Ma voi dovete pensare che l'essere vero, il nucleo di ciascuno di noi - che i maestri hanno chiamato coscienza, intesa come coscienza morale e non come consapevolezza - non si muove mai da dove è, cioè dal piano che i maestri hanno chiamato akasico.         

 

Non si può pensare che il corpo mentale venga nel piano fisico: il corpo mentale rimane sempre nel piano mentale; così il corpo astrale rimane sempre nel piano astrale; così il corpo fisico rimane sempre nel piano fisico. Allora, che cos'è che si sposta? Si sposta solo la consapevolezza; mentre il vero essere, il nucleo del vero essere, sta nei piani spirituali, chiamiamoli così.

 

Ciò che si sposta è la consapevolezza, la quale per legge naturale trasla, va a finire là dove l'essere ha il veicolo più denso. Così, se hai il corpo fisico la consapevolezza va a finire nel piano fisico e tu credi, erroneamente, di essere veramente nel piano fisico, mentre nel piano fisico c'è solo il tuo corpo.      

 

Che succede nel momento in cui ti sdoppi? Succede che la tua consapevolezza risale nel corpo astrale, e quindi il corpo fisico rimane come addormentato, come in stato di stasi, e col tuo corpo astrale puoi girare nel piano astrale vedendo, ovviamente, anche Il sottostante piano fisico. Infatti dal piano più alto si vede sempre il piano più basso, mentre non si vede quello superiore,  tanto è vero che molte entità del piano astrale ignorano che esista un piano mentale e altri piani spirituali. Ma ciò che sta  sotto si vede.         

 

Allora, tu pensi di portare in astrale il tuo corpo qua e là, ma in effetti è solo la tua consapevolezza che si sposta. E se tu andassi ancora avanti, potresti arrivare a far risalire la tua consapevolezza nel piano mentale, e più  oltre ancora, nei piani spirituali. Ma questo, naturalmente, può farlo solo chi ha raggiunto una grandissima specializzazione, diciamo.          

Non è facile in una sola vita arrivare ad un simile sdoppiamento. Può farlo solo chi ha un retaggio di molte vite.

 

 

Il viaggio in astrale e la bilocazione.

 

Esiste un centro magnetico attorno al quale gravitano le materie che formano il corpo fisico.

Quando un individuo dotato della possibilità di far questo disgiunge o ritrae la coscienza dal piano fisico e compie quello che si dice un "viaggio in astrale"; quando poi voglia mostrarsi in modo percepibile sul piano fisico in luogo diverso da quello dove ha lasciato il suo corpo fisico; deve nuovamente formare un qualcosa che possa essere percepito. 

 

In effetti, è una materializzazione, che sarebbe molto complessa se non esistesse quello che noi abbiamo chiamato corpo eterico. Invece, con una materia del piano fisico, quale è la materia eterica, è molto più facile e meno lungo  rivestire questa materia stessa, o renderla più densa, in modo che sia percepibile.

 

Nei casi di bilocazione, o di materializzazione in questo senso, il corpo fisico vero e proprio dell'individuo viene lasciato momentaneamente abbandonato - in una sorta di trance, di sonno - non interrompendo quel legame che ne rende possibile la vita; e il corpo eterico dell'individuo stesso si crea lo scheletro di quella che sarà la materializzazione, cioè si addensano attorno a questo corpo eterico materie un poco più dense prese dall'aria, in modo che esso viene visto.           

Non è che il veicolo fisico abbia queste qualità: ma è l'individuo che ha queste possibilità. Ed occorre un certo allenamento da parte del veicolo fisico vero e proprio, nel senso di abituarsi a reagire a queste specie di trance.

 

Nei casi di bilocazione, per esempio di padre Pio, si può parlare di varianti nel senso di una doppia storia vissuta dallo stesso sentire con la stessa consapevolezza?

 

Si parla di variante - già sapete - quando c'è la possibilità di scegliere, cioè di seguire diverse versioni di un tratto della storia individuale. Nel caso della bilocazione non si può invece parlare di variante, perchè non vi è una scelta. Può esservi una bilocazione, infatti, al di là di una scelta consapevole: essa può essere, diciamo, costretta, obbligata per colui che deve ricevere la visita di chi è bilocato.        

 

E' interessante questo vivere simultaneamente, o perlomeno così sembra, due piccole storie completamente diverse. Certo, dicendo "vivere simultaneamente due storie completamente diverse" ammetto che l'essere, tu hai fatto l'esempio di padre Pio, le percepisca simultaneamente. 

 

Ma questo non è detto: prima di tutto, la simultaneità è qualcosa che si può osservare e verificare solo facendo riferimento a qualcos'altro, e può anche non esservi, cioè può essere vissuta in tempi diversi;  poi è possibile che la figura bilocata sembri vista fisicamente mentre non è veramente e propriamente così perchè il corpo fisico rimane da tutt'altra parte, e questa figura può non essere sentita dalla consapevolezza dell'essere stesso che ha il dono della bilocazione. 

 

Cioè, il padre Pio dell'esempio può essere stato protagonista, mentre celebrava la messa, di un fenomeno di  bilocazione nel senso di essere visto da qualcuno in tutt'altro luogo: ma non è detto che la sua consapevolezza percepisca il fatto che un altro lo vede in un luogo diverso da quello dove lui sta celebrando la messa. Può essere e può non essere così; può essere da lui percepito di trovarsi al capezzale di un moribondo, diciamo, e può anche non essere percepito nel senso che egli seguiti a celebrare la sua messa senza essere consapevole di essere simultaneamente protagonista di un fenomeno di bilocazione.      

 

I fenomeni di bilocazione dei santi avvengono, quasi per la  totalità, al di fuori della loro consapevolezza, nel senso che essi non sanno che il loro doppio, diciamo così, viene duplicato e materializzato altrove. Solo nei maestri è abituale la possibilità di parlare, di seguire, di vedere simultaneamente una infinità di situazioni diverse.   

Vi chiederete, a questo punto, quando il santo recupera la consapevolezza dei suoi fenomeni di bilocazione, e se lo saprà mai. 

A livello profondo - diciamo dopo il trapasso e nel momento in cui egli rivede, come tutti, la sua vita appena trascorsa - allora egli diventa consapevole anche di quei fenomeni.

 

 

Radioestesia e psicometria.

 

La radioestesia o la rabdomanzia non sta nell'apparecchio, nel pendolo o nella bacchetta, ma sta unicamente nelle facoltà dell'operatore, ed egli potrebbe servirsi indifferentemente di un qualunque oggetto sensibile e adatto all'esperimento, che ugualmente risponderebbe.

 

L'esperimento avviene sempre per una forma indiretta di veggenza.        

E' vera la teoria sulle radiazioni che ogni oggetto emanerebbe, da cui la scienza delle radiazioni o psicometria. Ciascun oggetto ha una sua radiazione fisica (riguardante la materia che lo compone) e psichica, in quanto capta e conserva come il ricordo, diciamo, di tutto quanto avviene attorno ad esso, capta le onde psichiche sprigionate dalle creature che gli sono state vicine. 

Un veggente, uno psicometra, servendosi come "testimonio" di un oggetto di questa stanza, dove sono state sprigionate radiazioni psichiche e si sono avute forti impressioni, potrebbe rivedere gli avvenimenti a quello collegati, perchè la forma-pensiero, il ricordo, l'avvenimento restano uniti agli oggetti.

 

 

Che cosa c'è di vero nella possibilità, vantata da alcune persone, di fare ad altri la cosiddetta "fattura".

 

Di vero, in questo campo, c'è un gran giro di soldi. Il resto è poco.            

Che la forza del pensiero sia qualcosa di concreto, noi lo abbiamo sempre detto; ma non può avere nelle persone che non hanno certi poteri, nelle persone comuni, una rilevanza tale da creare tutti quegli effetti che molto spesso si dicono.       

Se pensate con cattiveria ad un'altra persona, non potete credere che le succeda qualcosa di grave, che si ammali o che i suoi affari vadano in malora. Non è così: al massimo, se avete una sufficiente capacità di concentrazione, questa persona può avvertire un senso di malessere. 

Ma vi avverto subito che chi vuole fare una cosa del genere, che è poi un atto di magia nera, spende tante di quelle  energie che ben presto gli passa la voglia di farla.           

 

Le persone che possono veramente avere la facoltà di esteriorizzare  la loro volontà non solo sulle persone ma anche sugli avvenimenti, sugli oggetti inanimati, sono molto rare. E quelli che volessero farlo continuamente finirebbero pazzi, perchè occorre una tale energia nervosa nello stregone, per queste pratiche di magia nera, che finisce con l'ammalarsi nel sistema nervoso e perde così la facoltà che ha.          

 

Dobbiamo dire che teoricamente può esistere la possibilità di danneggiare altri, a parte le ragioni karmiche, ma se andiamo a guardare nella pratica, vediamo che queste cose sono estremamente rare. Allora, quando vi trovate di fronte a casi in cui vi viene detto: "Tu hai delle forze negative, tu hai qualcuno che ha fatto qualcosa per danneggiarti", o quando credete di constatarlo voi stessi, tenete presente che nel novantanove per cento dei casi, e anche più, non è vero niente. Se poi c'è di mezzo l'interesse, allora immaginatevi che ancora di più la cosa non è vera. La richiesta di denaro per fare o per togliere certe fatture dovrebbe mettervi in guardia.

 

Talvolta ci sono dei sistemi psicologici per cui, ad una persona convinta di aver ricevuto del male, si dice: "Io ti tolgo questo male mediante qualche rito particolare", e la convinzione è tale che, dopo aver eseguito questi riti particolari, la persona si sente meglio; ma per fare tutto questo non è necessario spendere delle somme.

 

Quindi io vi prego, per amore della verità: quando qualcuno si dice vittima di una fattura, voi dovete dirgli: "Tu sei vittima della tua credulità". Perchè queste cose sono estremamente rare. 

Comunque, nei casi in cui temete di avere delle negatività, io vi do un consiglio per il quale non vi chiedo nessuna cifra. Per sette sere consecutive dite per tre volte consecutive il "Padre nostro" dell'occultista, pensando a noi.

       

Padre nostro che sei,

       sia santificato il tuo nome,

       venga il tuo regno

       com'è in cielo così in terra;

       sia fatta la tua volontà;

       imperciocchè tuo è il regno,

       la giustizia e la misericordia,

       ora e nei cicli generatori

       in sempiterna.

       Amen.

 

 

Magia bianca, magia nera.

 

Vi è un modo di aiutare una creatura sofferente: concentrare la propria attenzione su una pianta sana, rigogliosa, e legare la vitalità della pianta alla creatura sofferente; rivolgendo poi il pensiero, anche più volte al giorno, alla pianta ed alla creatura.        

Questa è magia bianca.          

 

Gli antichi stregoni legavano al sacrificio di un animale la creatura sofferente e la sua desiderata guarigione, attraverso il passaggio delle forze sane e giovani dall'animale sacrificato alla creatura sofferente.            

Questa è magia nera.            

 

Chi si dedica a pratiche di magia nera subisce il cosiddetto contraccolpo: tutti i pensieri malevoli - che il proprio nemico perisca o subisca infortuni, eccetera - al momento opportuno tornano, per karma, su chi li ha emessi. Tornano le forze malevole, i pensieri che egli stesso, in precedenza, mosse.

 

L'uomo può aiutare i suoi simili con il pensiero.        

Il vostro pensiero sia volto là dove il karma si manifesta in forma cruenta e dolorosa. Il karma non può essere cambiato, naturalmente, ma le creature, pur rimanendo sotto l'ala della tristezza, possono essere confortate dall' aiuto dei loro simili.          

Pensate intensamente a quelli che soffrono, con l'intenzione che la loro sofferenza venga addolcita dalla comprensione.

 

 

 

Ha un fondamento la possibilità di cogliere le voci dei cari trapassati mediante il registratore o altre apparecchiature?

 

Questi mezzi di recente scoperta e sperimentazione debbono essere sempre presi, come voi usate dire, con le molle. Una corrente della parapsicologia cerca di interpretare questi fenomeni in chiave animistica, come sapete, cioè dice che è il subcosciente dello sperimentatore a provocare queste voci. 

 

Come sempre accade, la verità non è mai solo da una parte, non è quindi neppure dalla parte di chi dice che questi fenomeni avvengono sempre con l'intervento dell'entità trapassata. Va sempre tenuta presente la doppia spiegazione: cioè, vi sono delle manifestazioni chiaramente originate dal subconscio degli sperimentatori e altre, invece, che realmente provengono dalla dimensione dei disincarnati.          

 

Diciamo meglio: certi sperimentatori hanno come fonte di informazione unicamente il loro subconscio, mentre certi altri hanno più facilmente un contatto con l'altra dimensione. Dico più facilmente perchè anche quando è chiaro che la comunicazione avviene dall'altra dimensione, si può innestare nella stessa comunicazione una parte proveniente dal subconscio degli sperimentatori.        

 

Va ricordato che le comunicazioni con l'altra dimensione, che avvengono mediante la psicofonia, provengono dai sottopiani più grossolani dell'astrale.

 

 

Sull'inconscio collettivo. Come si distingue un fenomeno spiritico da uno che non lo è?

 

Qualcuno può ricondurre questi fenomeni medianici d'ordine intellettivo al cosiddetto inconscio collettivo. Perchè si fa questo riferimento? Proprio perchè, siccome certe possibilità e conoscenze non si possono imputare all'educazione o all'ambiente, da dove non possono essere tratte, allora si pensò e si pensa di spiegare il fenomeno dicendo che l'essere umano, ed anche l'animale, può in qualche maniera attingere ad un patrimonio conoscitivo chiamato, appunto, inconscio collettivo. 

In tale inconscio si potrebbe usufruire delle esperienze di altri e riportarle nella propria sfera personale, così da avere una conoscenza che salta fuori da dentro di sè in maniera intuitiva o istintiva, grazie alla quale si sanno e si fanno  cose che non si sarebbero apprese attraverso la propria esperienza. E si pensò che anche il medium in stato di trance avrebbe potuto attingere notizie che era in grado di dare, e che nessuno dei presenti alla seduta conosceva, proprio attingendo a questo inconscio collettivo, in tal modo usufruendo di conoscenze che nè lui nè i presenti avevano. 

 

In tal modo il medium poteva fare sfoggio di queste conoscenze per far credere che era uno spirito, un'anima, un disincarnato  che diceva qualcosa che i presenti non conoscevano.      

 

L'inconscio collettivo spiegava - in modo da non coinvolgere le anime dei trapassati - certi fenomeni che si dicevano invece dovuti a disincarnati, o nei quali i disincarnati avevano un ruolo  di protagonista. Tutto quindi si riduceva a una forma umana, naturale, cosiddetta animistica, per quanto riguarda i fenomeni medianici - ripeto - a carattere intellettivo.    

 

Questo inconscio collettivo è dunque una maniera di spiegare questi fenomeni a carattere intellettivo, ma non c'entra e non potrebbe entrarci quando si tratti di spiegare i fenomeni a carattere fisico, come la psicocinesi e altri.   

 

Noi non siamo qua, con la nostra presenza, per convalidare in qualche maniera il fenomeno spiritico in generale, il quale in effetti per la maggior parte dei casi ha ben poco che valga la pena di essere convalidato:  per la maggior parte dei casi, infatti, si tratta non di spiritismo, cioè non di comunicazione di disincarnati, proveniente da una dimensione diversa dalla fisica, ma si tratta per la maggior parte di psichismo. E anzi, dare una convalida generale ad un fenomeno così diverso da caso a caso, da esperienza a esperienza, sarebbe un gravissimo errore perchè porterebbe a confermare in una direzione cose che sono in una direzione assai diversa.         

 

Una convalida del fenomeno spiritico, se deve esserci, non potrà mai essere fatta a livello generale, come si faceva nel passato: se infatti, attraverso una seduta medianica, si era in grado di ottenere la comunicazione di una sedicente entità, la quale dava dei ragguagli sconosciuti a tutti i presenti, ragguagli che poi si dimostravano veri, quel fatto doveva servire a convalidare quel medium, quel fenomeno in particolare, e non a convalidare tutto lo spiritismo, come incautamente si faceva. 

Ma oggi uno studioso serio e abbastanza  informato sa che una conferma di questo genere è assurda, non può essere vera, perchè ciascun fenomeno deve essere preso  a sè, deve essere studiato, controllato e confermato in un lungo tempo di esperienza. Solo dopo una conferma di anni, solo dopo un esame accurato, solo dopo una valutazione imparziale e priva di ogni partigianeria, si può veramente trarre, non dico una conclusione ma un orientamento nel giudizio e dire: "Sì, questo forse può essere di origine extraumana".            

 

A quel punto, dopo tutto questo, il fatto che un fenomeno sia di origine non umana, non psichica, ha un valore relativo; e questo perchè, nelle comunicazioni intellettive, quello che conta è il livello, è ciò che viene detto. Per cui, di fronte ad una comunicazione realmente spiritica, ma che avesse un contenuto privo di significato, ed una comunicazione che invece non fosse spiritica, che fosse anche fraudolenta, ma che avesse un contenuto abbastanza interessante, sarebbe molto più importante quest'ultima della prima.            

 

Quindi, il fatto che un medium sicuramente sia in contatto con entità di una dimensione che non è la fisica, in se stesso significa poco o niente. Importante è quello che viene detto, l'insegnamento che viene dato: quello è importante.            

Vedete bene, quindi, come tutto il lavoro del passato per convalidare lo spiritismo,  alla luce dei fatti e delle esigenze odierne sia molto diminuito di importanza, fin quasi a diventare inutile.

 

Allora, che cosa c'è da fare per una persona che abbia delle comunicazioni e che voglia essere studiata? C'è, per chi abbia la pazienza  di osservarla e di studiarla, da controllarla nella durata del tempo e poi valutare, dare un voto, per così dire, alle rivelazioni che fa. 

Dopo di che, se proprio si vuole approfondire, si può vedere la parte paranormale e rendersi conto da dove può venire questa voce che parla; ma questo come fatto secondario.

 

Solo alla fine di tutto questo lavoro si potrà dire se quel fatto è così o non è così; ma quel fatto solo, non tutti gli altri, perchè ognuno degli altri è diverso, e ognuno degli altri deve essere studiato a sè.        

 

Poi, in linea generale, si potrà anche dire che la comunicazione coi disincarnati è possibile, portando a riprova quei fatti che ragionevolmente possono confermare questa affermazione: ma, ripeto, deve essere qualcosa che scaturisce dall'esame dei fatti; non si potrà mai dire che tutti i fenomeni spiritici sono di origine spiritica. Questo è importante: capire volta a volta la diversa maniera di procedere.

 

 

Che cosa vedremmo, allorchè si stabilisce un contatto tra noi e voi, se potessimo vedere nell'invisibile?

 

Per vedere qualcosa dovreste come minimo vedere a livello astrale. Vedreste allora il corpo astrale di Roberto che non è

unito al corpo fisico, ovvero è staccato ed unito dal famoso "filo d'Arianna". E vedreste qualcos'altro che è invece unito al suo corpo fisico, e questo qualcos'altro cambia. 

Se sono entità che ancora un corpo astrale, sarà questo corpo che è unito; ma la cosa è abbastanza rara giacchè normalmente, quando parlano i maestri, c'è questo prezioso strumento che loro hanno creato e che è una specie di robot - chiamiamolo così - con un corpo astrale e un corpo mentale, attraverso il quale i maestri possono collegarsi con il corpo fisico di Roberto. E' un corpo astrale del tutto particolare, perchè traduce in forme diverse, in linguaggi diversi, in modi di esprimersi diversi, quella che è una stessa coscienza.

 

Le entità che hanno ancora un corpo astrale non possono usare questo meraviglioso strumento creato ed usato dai maestri.

Esse infatti hanno ancora una forma, in quanto hanno ancora un corpo astrale, e il corpo astrale la conserva non perchè vi sia la necessità ma perchè, pensandosi, si pensano ancora con un corpo e quindi la materia astrale prende questa forma.

 

 

Sul fine dell'esoterismo. In che senso lo si può contrapporre al materialismo.

 

Il vero esoterismo ha lo stesso fine del vero materialismo, del vero positivismo o pragmatismo, cioè il raggiungimento della collaborazione, della cooperazione tra gli esseri umani. 

 

Se attraverso l'esoterismo si giunge a questo, si fa del vero esoterismo. Se attraverso altre ideologie, o filosofie, si giunge a questa meta, si ottiene quello che è lo scopo dell'esistenza umana sulla terra: perchè è solo questo che l'uomo deve imparare. 

 

Lo scopo della vita dell'uomo sulla terra, attraverso molteplici esistenze o incarnazioni come uomo, è questo fine sublime di amore, di fratellanza e di unione con i suoi simili, cioè arrivare a quelli che sono gli ideali morali che i grandi illuminati hanno sempre affermato, e non parlo solo dei grandi illuminati religiosi, mistici, ma anche dei tantissimi grandi pensatori che in altra forma, in forma meno aerea, meno mistica, hanno affermato gli stessi ideali proposti da un Buddha, da un Cristo.    

 

Affermare che l'esoterismo distoglie l'uomo dalla vita è giusto solo per quel tipo di esoterismo che predica appunto questo; ma il vero esoterismo non distoglie affatto l'uomo, anzi lo manda incontro alla vita, non gli consiglia di ritirarsi dal mondo per vivere in solitudine lontano dai suoi simili; lo può indicare come momento transitorio, come momento di riflessione, per fare chiarezza in sè, ma sempre come punto di passaggio, mai come momento definitivo.            

 

Non possiamo, e se anche potessimo non dobbiamo farlo, vivere isolati, lontani dai nostri simili. Mai. Il nostro dovere è di vivere con i nostri simili, continuamente. E che dobbiamo fare? Essere accanto ai nostri simili per dare? No, per prendere e per dare. E' una cosa naturale quella di aiutare i nostri simili. Si deve raggiungere questo stato di collaborazione, di cooperazione, perchè è questo che la natura ci comanda.

 

Continua