Materiali / Articoli

 

I "SUPERSONICI" SI ARRABBIANO...

di Manuel Insolera (da "Ciao 2001" n. 20 del 20 maggio 1973)

 

 

Paolo Francisci e Piero Bernacchi (nella foto con in New Trolls), che con Paolo Testa presentano la trasmissione radiofonica "Supersonic", della quale ci siamo recentemente occupati in termini molto polemici con un articolo del collega Marengo che aha ruscosso il pieno appoggio dei lettori e di quasi tutto l'"ambiente" musicale specializzato, hanno pubblicato, come del resto era loro diritto, due lunghi articoli di replica.

Un diritto che invece essi non hanno, mi sembra, è invece quello di attaccare grossolanamente e a mezzi di insulti e discutibili insinuazioni sia il collega Marengo sia Francesco Gallinari, il programmatore di "Supersonic", che aveva osato esprimere civilmente qualche riserva sulla struttura della trasmissione. Ora, questi Francisci e Bernacchi sono, in fondo, dei pesci piccoli, e non ci interessa continuare una polemica con loro. Del resto, quello che scrivono basta da sé a farli giudicare: ve ne forniamo pertanto un piccolo florilegio senza ulteriori commenti.

Francisci si stupisce che Gallinari "non abbia ancora capito che è proprio lo stile 'goliardico' attuato da Bernacchi, Testa e me che ha determinato in larga parte il successo del programma" (oh bella: e noi che credevamo che fossero i dischi!); Bernacchi, invece, ci dice la sua sul millenario problema di come si debba intendere la cultura: "A volte cultura è anche saper tacere. Ci permettiamo qua e là qualche battuta, niente di più"; ma una affermazione molto più grave di Bernacchi è che i tre presentatori rifuggono dal voler fare sproloqui musicali, o peggio, masturbazioni psichiche facendo ascoltare otto o nove minuti di musica underground di uno stesso complesso che non dice niente a nessuno".

NOn mi sembra ci sia bisogno di commenti: i nostri lettori giudichino da soli. Ma ci sono due affermazioni che un piccolo commento lo meritano per la loro avventatezza: Bernacchi consiglia a Gallinari, visto che si permette di "storcere il naso di fronte al piatto dove mangia" di andare a "Riesumare insieme a Giaccio un 'Per Voi Giovani' che, come duce lugubremente l'articolista di CIAO 2001, "non c'è più".

Un attacco a PVG e a Gallinari e Giaccio, cioè alle uniche persone coraggiose che sanno rischiare di persona per affermare le loro idee, è per lo meno grottesco; e il fatto che "Supersonic" abbia un alto indice di ascolto non autorizza affatto i tre annunciatori a montarsi la tesa, in quanto si tratta di pubblici diversi: casalinghe per "Supersonic", giovani amanti del pop per PVG. A questo proposito, Francisci accusa CIAO 2001 di "razzismo", affermando che noi dividiamo il pubblico in "buono, cattivo, valido, scadente, bianco, nero, ecc.". Io spero che il buon Paolo non dica sul serio, perché mi sarebbe persino troppo facile spiegare come secondo noi li pubblico è tutto uguale, in potenza, ma sono certe trasmissioni a renderlo qualunquista...

E quando, infine, il Francisci minaccia che "le accusa di applicare una politica anti-giovane, anti-pop, anti-esigenze contemporanee che l'articolista muove alla RAI... se fossero prese per serie causerebbero una divertente piaggia di querele", egli non fa altro che attaccare brutalmente la libertà di stampa, e nella fattispecie la libertà di critica: caro Francisci, ci dispiace, ma oggi non siamo più all'epoca del ventennio.

Ma in fondo i tre annunciatori fanno il loro mestiere ed è giusto che essi tentino la difesa d'ufficio della RAI, essendo annunciatori stipendiati dallo stesso Ente: essi andrebbero bene in qualsiasi trasmissione, anche non musicale. Anche "Supersonic" andrebbe bene, se soltanto non si pretendesse che essa sia una trasmissione per i giovani, o peggio, che essa debba essere l'unica trasmissione per giovani.

Quel che veramente importa, allora, non sono le tracotanti accuse dei tre annunciatori, ma quel che ne pensa la RAI: essa è la vera responsabile: possibile che non si trovi qualche funzionario intelligente che abbia il coraggio di battersi insieme a Giaccio e Gallinari per migliorare un pochino questa triste e immotivata politica di restrizioni nei confronti dei giovani?

                                                                                                                                                                                Manuel Insolera

 

 

Ciao 2001