Materiali / Articoli

 

LA NUOVA IDEA

I MAGNIFICI CINQUE

di Giuseppe Resta (da Ciao 2001 n. 33-34 del 18-25 agosto 1971)

 

 

Un gruppo dove regna l'amicizia: questa potrebbe essere una definizione del complesso "La Nuova Idea". E, in realtà, buona parte del successo che in soli tre anni questi ragazzi hanno avuto sembra sia proprio dovuta ai rapporti fra loro. Questo non significa che le affermazioni che sono all'attivo del gruppo non abbiano la loro componente artistica: anzi - e, questo, non è soltanto un giudizio nostro, perché coincide con quello della maggior parte della critica più qualificata - è necessario avvertire che "la Nuova Idea" si è sempre presentata con le carte in regola per fare delle ottime figure.

Prendiamo, per esempio, il loro "famoso" "Come, come, come": una brano che dura venti minuti, pieno zeppo di idee estremamente indovinate, nel quale si possono ravvisare anche alcune influenze, che però vengono soffocate da uno stile di ricerca e di esecuzione estremamente personale. E - rifacendoci a quel famoso senso di amicizia che cementa il gruppo - quando diciamo "personale" intendiamo riferirci ad una spiccata caratteristica proprio di gruppo.

"La Nuova Idea" è nata da poco: ha soltanto tre anni ma, a differenza di altri complessi che sono passati attraverso crisi, smembramenti, immissioni di nuovi elementi, fino ad ora ha offerto un esempio di coerenza che, indubbiamente, ha loro giovato molto. Forse, un giorno, nell'evoluzione dello stile, e per vicissitudini di vita, anche questi cinque ragazzi si divideranno; ma, per ora, non ci pensano nemmeno. E qualunque cosa accada, è più che certo che ciascuno di loro porterà con sé un bagaglio di esperienze tanto intense per quanto ristretto nell'arco del tempo. Sono tre anni, dicevamo, che sono insieme: e calcolando che, oggi uno di loro, Paolo, ha soltanto 21 anni; e che i due più... anziani ne hanno venticinque; è facile capire come l'entusiasmo abbia potuto essere la maggiore forza di coesione fra loro.

Ed un'altra cosa ci sembra importante sottolineare: la loro preparazione, oltre che musicale, culturale. Pensate che Giorgio frequenta il secondo anno di Geologia; che Enrico è al terzo anno di Economia e  Commercio e che Claudio frequenta il secondo anno di Fisica nucleare (oltre a Marco che studia per geometra e Paolo che dovrebbe diplomarsi come ragioniere).

Sono tutti e cinque liguri (quattro addirittura genovesi): e oggi non nascondono a nessuno che i primi successi li hanno trovati proprio "dalle loro parti". Non si tratta di campanilismo: ma, veramente, i liguri, soprattutto i giovani, hanno dato entusiasticamente una mano ad un complesso che, ne erano certi, appena uscito dall'ambito locale avrebbe colto meritate affermazioni anche nel confronto con altri gruppi.

Nessuno di loro, quando si sono incontrati la prima volta, era alle prime armi: per primi, hanno unito la loro esperienza Enrico e Paolo; che poi hanno incontrato Marco e Claudio (che già erano insieme); e quindi è stata la volta di Giorgio. E' nata così "La Nuova Idea", appena cinque mesi dopo il primo incontro di gruppo. La prima manifestazione importante cui parteciparono, a livello nazionale, fu il "Disco per l'estate" nel 1970 (con il brano "Pitea, un uomo contro l'infinito"). Poi, a parte altre manifestazioni, c'è stato, quest'anno, il notevole successo al I Festival di musica d'avanguardia e nuove tendenze di Viareggio dove, con "Come, Come, Come" hanno riscosso un successo indiscutibile e personalissimo (adesso, questo brano è stato preparato anche in versione italiana con il titolo "La storia di Macbeth"); e quindi il Festival di Pesaro dove erano fra gli ospiti d'onore.

E che, gradatamente ma bruciando le tappe, "La Nuova Idea" si stia facendo largo, è dimostrato anche dall'interesse della televisione che li ha invitati alla trasmissione-dibattito "Speciale tre milioni", dove hanno eseguito, ovviamente in maniera parziale, lo stesso brano sopra accennato che li caratterizza ormai sul piano nazionale ed internazionale.

Ora è in programma - è soltanto questione di pochissimi giorni - la loro partecipazione al "Festival pop" di Palermo: e soprattutto i giovani che, per tanti motivi, non li hanno ancora potuto ascoltare, avranno un'occasione che non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

                                                                                                              

                                                                Giuseppe Resta

 

 

Ciao 2001