Freccia-sx4.jpg (2157 byte)    L’HORROR
Il genere horror è molto amato dai giovani, specie se adolescenti. Essi ne ricavano dei benefici, come un tempo ne ricavavano dalla lettura o dall’ascolto delle fiabe. Oggi non si scrivono più fiabe e il cinema horror ha la funzione psicologica che un tempo fu delle fiabe. Anche nel cinema horror gli adolescenti giocano con le loro paure Le fiabe educavano la paura, la addomesticano. La fiaba dava la possibilità al bambino di governare la paura, di padroneggiare le sue emozioni. Gli orchi e le streghe, oltre a non essere realmente presenti (sono presenti - e questo il bambino lo sa - solo nella fantasia grazie alla rievocazione che nasce dalla parola), alla fine vengono sconfitti. Anche nel film horror è spesso presente l’eroe avventuroso e imprudente, l’orco o la strega, l’antieroe prudente e razionale, esattamente come nelle fiabe. In più, a differenza delle fiabe, spesso nel genere horror c’è il falso sospettato, come nei gialli (Il lettore può trovare in Videoteca Scream di Wes Craven, del 1996, che, tra l’altro, ha degli spunti metalinguistici proprio sul genere horror)
Il film horror, da un punto di vista culturale, ha la sua origine dalla letteratura "nera". Anzi si può dire che l’eredità della letteratura "nera" è stata raccolta dal film horror. Per letteratura nera si intende quell’insieme di opere, prevalentemente anglosassoni, volte verso la celebrazione del male che, a partire dal sec. XVII furono di gran voga. La narrazione ha, in certi filoni, per oggetto le traversie, spesso spaventevoli, di una o più persone, quasi sempre una giovane donna che viene torturata e indotta alla depravazione. Il persecutore, il malvagio, spesso è un uomo insospettabile per l’abito che porta (spesso talare), per la posizione sociale che occupa, per la sua notoria intelligenza e bontà. Un altro filone prende di mira il progresso scientifico e le sue orribili conseguenze (Frankenstein) Un terzo filone è quello che prende lo spunto da certe leggende nordiche e slave riguardanti i "lupi mannari", i "vampiri" (Dracula). La letteratura nera influenzò più tardi la più popolare moda dei romans-feuilleton che narrano di "eroi maledetti" di vergini perseguitate, di "salvatori dell’ultima ora" (Mystères de Paris, Rocambole, Fantomas). Si chiamano "neri" anche quei romanzi polizieschi per lo più americani, in cui si prescinde dal mistero, dal rapporto preda-cacciatore, invetigatore-colpevole, per dare una rappresentazione più o meno realistica, e talvolta brutale, delle indagini e degli ambienti in cui esse si svolgono.

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