Cold confort farm La storia è tratta da un romanzo con lo stesso titolo del 1932 di Stella
Gibbons. Siamo in campagna, nel cuore del Sussex, in una fattoria malandata - la Cold
Confort Farm - di proprietà di una scombinatissima famiglia, gli Strakadder, dominata da
una anziana matriarca che vive in un mondo tutto suo. La vecchia ha una figlia, Judith,
che sembra aver rinunciato a vivere, pur avendo a sua volta due figli, Seth e Reuben, uno
aspirante attore, laltro portato a fare il contadino. Il padre, Amos, ha invece la
vocazione del predicatore ed improvvisa sermoni che terrorizzano i fedeli evocando scenari
demoniaci e improbabili dannazioni. Sovrintende alla casa "la signora" Beetle,
rappresentante tipica delle governanti inglese, che si incontrano in tantissimi romanzi
ambientati in quel paese. Alla fattoria arriva un giorno Flora Poste, parente degli
Strakadder, orfana e senza un soldo. Decisa e intraprendente, coi suoi modi gentili e
insinuanti, non tarda a portare la rivoluzione fra tutta quella gente ammuffita. Nel giro
di poche settimane riesce a restituire ordine e colore a quella tetra e fatiscente
fattoria, conquistandosi giorno dopo giorno la fiducia dei ruspanti contadini. Alla fine
perfino la vecchia matriarca che da anni non usciva dalla sua stanza, partirà addirittura
per Parigi; sua figlia Judith si unirà ad uno psicanalista tedesco, mentre il marito Amos
se ne andrà in America a fare il predicatore di professione. Il figlio Seth prenderà la
via di Hollyvood, mentre Reuben farà rifiorire la fattoria con metodi moderni. Si tratta di una favola ottimista raccontata con aria di chi
(John Schlesinger) dopo aver fatto per anni il registra arrabbiato, vuole prendersi una
vacanza in patria. Il regista infatti asseconda lo spirito ironico-conciliatore del
romanzo, riuscendo a metterci qualcosa di suo. Il film presenta gustosi ritratti di
personaggi a tutto tondo, situazioni cariche di british humor, dialoghi non di rado
ghiotti. Il tutto è presentato con gusto fine e tocco leggero che non scade neanche per
un solo momento nella farsa.
Le immagini assecondano espressivamente la descrizione della situazione: ad una
ambientazione tetra fatta di fango, ambienti fatiscenti, sporcizia, luci putride seguono,
alla fine, immagini luminose, nitide che hanno come sfondo un ambiente ripulito e
gradevole.