Lisa


Dall'oblio

Certo, lo so, esisterà da qualche parte la tua porta, e se busso tu mi aprirai - ma pian piano, cauto - è già quasi trascorsa quest'altra mia più morta vita, dai secoli in buio d'astri - ed io non ho più i lineamenti allora amati, non ho più nè voce nè canto - ma di certo tu ricorderai la pioggia, i riflessi dei lampioni ed il gran freddo che faceva quell'inverno - avevi allora un soprabito di lana, grigio e ruvido come allora si usava, così caldo che mi ci scaldavo anch'io – tu di certo come me, dall'oblìo, ricordi ancora tutto questo - e la nostra stanza, l'ultima, la più sicura, dove di notte, inermi, noi due ci stringevamo perdutamente come naufraghi su un'isola in mezzo alla bufera, credendoci al riparo - fino all'ineluttabile, ai passi per le scale: fu lì, all'alba, che la tenebra ci colse.


 
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