Chiedo poesie leggere, colorano il rosso che c'è in me...
pecco d'innocente lussuria...
una goccia di vino che non crede di sparire
il suono che non c'è e le pietre,
le mie pietre inebrianti,
colei danzatrice fredda, che non chiede e piange.
una calligrafia affogante, un libro bruciato.
so di essere nel fermo dei miei venti,
il sapore dell'incenso sulle palpebre, cos'e'?
e sbatto ciglio, non c'è nulla, il velo dei miei sogni bui,
vedo in bianco e nero ciò che riconduce tutta la nebbia al mio viso,
e tu non capirai...il suono del piano,
le fiamme lacrimose e pungenti d'un falò,
di essere e cieco,
fuggente silenzio, poco inchiostro, e te, fluttuante poesia nonchè mare,
e ancora silenzio.
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