Arrivi di sera. Hai occhi tristi
che si riempiono d'ombra.
Amo il tuo naso solitario, le spalle sottili,
vago per la tua bocca di papavero notturno.
Corre la notte azzurra fra il campo e il pallido frumento,
nelle strade costellate di voci e di pioggia.
Forse già qualcuno sogna in silenzio
fino al tuo collo d'agata:
la tua fronte del resto è solo un profumo.
Domani forse ti vedrò ancora guardare lontano
e sarai di nuovo ape addormentata
o una fontana pensierosa,
come sempre,
e riderai di me che gioco d'azzardo tra i tetti
dell'isola.
Cammino fin dove ti seguo e ti perdo,
in un bosco verde
al limite del mare.
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