Cheto, immobile attendo
che si evolva lo spirito
della calma dolce
che la sera nel bosco
sa offrirmi.
Odo, osservo, avverto
la paziente esistenza
degli alberi
per il verde colore, per quella voce
che placa la mia sete...ed è pace.
Ma il buio della nuova notte,
complice di me, mi dice già
del malinconico ritorno
al dibattersi continuo
della mia confusa ordinarietà.
Salvo tornare
in un dì all'imbrubire
per riscoprire fiera
pienamente accettata,
in apparenza immutata
dalle radici della terra, la verità:
più alto di un poco il ramo
più elevata l'essenza
meno confuso il dibattersi
meno arsa la sete.
|