Gorgheggiate, rusignuoli, i canti miei,
e lodate la donna mia, voi ch'avete dolce la voce:
dite chiaro, che la sappia lo spasimo del mio cuore,
e i tanti affanni che soffro per Lei;
e non vi le partite d'innanzi, che la non muti pensiero.
E non prometta compassione, e non dica che mi compiange,
rimanete, dolci miei rusignuoli, finchè la vediate piangere,
e dolorosamente parlarvi, dirvi che m'ama,
allora volerete per venire a dirmi ogni cosa,
d'ogni cosa con gioire, che finita la mia servitù.
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