Da quando ti lasciai l'occhio ho nell'anima,
e quel che nel cammino mi governa
si parte dai suoi atti e cieco è in parte
e manca in fatto, pur se veder sembra;
chè forme al cuore non rimanda:uccello
fiore figura che fugace allacci,
nulla di questi all'anima discende
nè ferma la visione quel che abbranca;
ma rozze scorga o delicate immagini
l'essere più ammaliante o il più deforme
la notte o il giorno, il mare o la montagna
corvo o colomba, al tuo aspetto li forma.
D'altro incapace, colma sol di te,
falso mi fa l'anima mia più vera.
|
Da quando ti ho lasciato il mio occhio è nella mente,
E l'occhio che mi guida mentre vado in giro
Abbandona il suo ruolo: è in parte cieco,
Sembra vedere, ma in realtà è assente:
Al cuore non trasmette più nessuna forma
D'uccello, di fiore... nessuna forma che il cuore possa afferrare;
L'occhio afferra ma non spartisce con la mente,
Nè trattiene in sè l'immagine che ottiene;
Che veda la più brutta o più gentil visione,
Il viso più dolce o quello più deforme,
Il monte o il mare, la notte o il giorno,
Il corvo o la colomba... a tutti dà i tuoi tratti.
Incapace di contenere altro, colma di Te,
La mia mente più vera rende falso ciò che vedo.
|