Oh non dir mai che falso fu il mio cuore,
se l'assenza stemprarmi il fuoco parve
da me stesso potrei piuttosto sciogliermi
che dall'anima mia, che in te ripara:
lì è l'amoroso mio nido e, se errai,
come il viaggiante lì faccio ritorno,
a tempo, ma dal tempo non mutato
l'acqua recando che mia colpa tolga.
Mai non pensar, se pur d'ogni più fragile
natura i vizi in me tenesser regno,
che un tale assurdo potrebbe macchiarmi:
cambiar col nulla il più colmo dei beni;
chè nulla l'universo vasto io numero
se non ci sei, mia rosa, tu, il mio tutto.
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