I miei incantesimi sono infranti.
La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante.
Se il mio libro é il tuo caro nome, per quanto mi preghi,
non posso più scrivere.Non posso pensare,né parlare,
ahimé non posso sentire più nulla,
poiché non é nemmeno un'emozione,
questo immobile arrestarsi sulla dorata
soglia del cancello spalancato dei sogni,
fissando in estasi lo splendido scorcio,
e fremendo nel vedere, a destra
e a sinistra, e per tutto il viale,
fra purpurei vapori, lontano
dove termina il panorama nient'altro che Te.
|