Johann Wolfgang Goethe


Conforto nelle lacrime

Com'è, sei così triste, quando tutto appare lieto? Dagli occhi ti si vede, hai pianto di sicuro. E se anche ho pianto, e solo, il dolore è affar mio, e dolci scorrono le lacrime, mi sollevano il cuore. Gli amici lieti t'invitano: Vieni, rifugiati tra noi! E qual sia ciò che hai perduto, confidaci cos'è. Ilari e chiassosi, voi ignorate il tormento del mio povero cuore. Oh no, non ho perduto nulla, eppure tanto mi manca. E allora fatti animo, presto, sei appena un giovinetto! Alla tua età uno ha forza, e coraggio per conquistare. Oh no, non posso concquistare ciò che m'è troppo lontano. Sta in alto e brilla, così bello, come quella stella lassù. Le stelle, non le vogliamo, godiamo del loro splendore, e incantati guardiamo su, nella limpida notte. Anch'io guardo su, incantato, per tutto il santo giorno; ma lasciate che le notti pianga finchè avrò lacrime.

Testo Originale

 
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