1) Accesso via Strambinello:da Pavone,
casello autostradale A5 Torino-Aosta, si segue a sinistra per Castellamonte.
Dopo un lungo rettilineo si superano due piccole gallerie e si giunge ad
un bivio: volgendo a destra si sale a Strambinello, proseguendo invece
per un breve tratto e svoltando a sinistra in una stradina, si scende al
Ponte dei Preti. II ponte ad un'arcata in pietra, è sovrapposto
ad un altro più basso già citato in un documento del 1400.
Qui ha inizio la Val Chiusella chiamata anche valle di Chy fino a Vico
e valle di Brosso nel tratto superiore. Da Strambinello, con moderata pendenza,
si supera la morena e si giunge in vista del bacino artificiale (costruito
nel 1922) dell'Enel le cui acque di sfioramento si gettano nella cateratta
di Gussey, incisa dalle acque del Chiusella. Ad un incrocio a sinistra
si entra in Vistrorio, Vicus Inferior nell'antichità, che conserva,
a breve distanza dal ponte sul Chiusella, sulla riva sinistra idrografica,
i resti di un antico ponte. Lasciato Vistrorio si ritorna sulla circonvallazione
e dopo una breve salita, lungo la strada alla periferia di Lugnacco si
incontra la romanica Pieve di Santa Maria, del XI secolo con annessa casa
parrocchiale sede della comunità religiosa Arca che si ispira all'insegnamento
di Lanza del Vasto e ai principi della non violenza di Gandhi. Proseguendo
in salita si vede, a destra su un'altura isolata, la chiesa romanica di
Lugnacco, con campanile in facciata, stupendamente inserita nell'ambiente.
È un monumento che val bene una sosta. Prima di raggiungere Alice
si trova a destra la deviazione per la “Torbiera”, vasta depressione del
terreno che accoglieva un tempo le acque di un lago, poi prosciugato. Durante
gli scavi per ricavare la torba, già nel secolo scorso vennero qui
ritrovati alcuni reperti che suggeriscono l'ipotesi che ci doveva essere
stato un villaggio su palafitte (vedi sezione Cenni Storici “La Val Chiusella
nella preistoria”). Si raggiunge in seguito Alice che si lascia a destra
per proseguire in falsopiano verso Vico e Brosso. Oltre il bivio per Brosso,
scendendo per una stradina e poi per un sentiero che costeggia il vivaio
del Corpo Forestale dello Stato, si arriva alle “Gole di Garavot” dove
il Chiusella si è scavato la strada nella roccia di micascisto creando
cascate e mulinelli con notevole effetto scenico. Ritornando sulla rotabile
si sale verso Meugliano 680 m. dove una fontana in pietra fornisce un'ottima
possibilità di ristoro all'automobilista. Poco oltre, a destra,
si trova la deviazione per Vico 738 metri il cui nome denuncia la
sua origine romana (vicus = villaggio aperto, privo di mura). II concentrico
conserva una graziosa piazza e la secentesca casa parrocchiale con un campanile
romanico che presenta colonne e capitelli a stampelle di grandi dimensioni.
Buona parte delle vie del paese sono lastricate di cubetti di granito (diorite)
provenienti da una cava sita a circa mille metri di quota. Ritornati sulla
provinciale ci prosegue verso il fondovalle passando per Novareglia, da
cui si diparte una stradina per Trausella 654 m e Inverso alla base della
Bossola. Si attraversa poi Drusacco, grazioso e frequentato centro di villeggiatura,
per giungere infine al capoluogo di Traversella 827 m. II villaggio, secondo
la tradizione, era già noto ai Romani (Vallis Cavearia) per la ricchezza
delle sue miniere di magnetite, pirite e calcopirite. II nome potrebbe
derivare da Trans-Bersella, cioè al di là del Bersella. La
chiesa parrocchiale, dedicata alla Santa Croce, presenta una facciata neoclassica
e fu eretta nel 1825. La strada rotabile, stretta ma con frequenti piazzole,
prosegue alta sul Chiusella, in piano, fino ad incontrare la mulattiera
per il villaggio di Chiara 940 m, che si raggiunge in pochi minuti. In
seguito si incontra una stradina che scende all'osteria di Chiara 887 m,
un gruppetto di case con pilone votivo. Da qui si inizia l'antica mulattiera
per Delpizzen e Fondo, che valica lo spumeggiante Chiusella su un alto
ponte ad arco del XVIII secolo. Ritornando sulla strada principale si incontra,
a destra, la deviazione per la stazione di partenza della teleferica ad
acqua di Succinto, proseguendo diritti si valica il rio Tarva e si trova
la mulattiera per Succinto. La rotabile valica poi il Chiusella e sale
con notevole ripidità. Lasciate a sinistra le deviazioni per Delpizzen
1028 m e per la stazione della seggiovia dei Palit, si arriva in vista
di Fondo 1074 m, con il bel ponte ad arco del 1727 (7 km da Traversella).
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