ACCESSO STRADALE
Due sono gli accessi alla valle, entrambi comodi e suggestivi, con partenza da Ivrea (25 chilometri a Traversella), mentre un terzo prende il  via da Baldissero, più  breve per chi proviene dalla Valle Orco o da Torino, via Rivarolo. II primo, meno ripido, risale la valle a partire da Strambinello, piccolo comune adagiato su un dolce pendio morenico ben coltivato a vigneto. Il secondo, più diretto, raggiunto Lessolo, con rapida salita perviene ad Alice, costeggiando per un tratto un suggestivo lago intramorenico. Per una visita turistica della valle si consiglia la Guida della Città di Ivrea, Val Chiusella e Dora Baltea di Piero Pollino, Enrico Editore, Ivrea.

1) Accesso via Strambinello:da Pavone, casello autostradale A5 Torino-Aosta, si segue a sinistra per Castellamonte. Dopo un lungo rettilineo si superano due piccole gallerie e si giunge ad un bivio: volgendo a destra si sale a Strambinello, proseguendo invece per un breve tratto e svoltando a sinistra in una stradina, si scende al Ponte dei Preti. II ponte ad un'arcata in pietra, è sovrapposto ad un altro più basso già citato in un documento del 1400. Qui ha inizio la Val Chiusella chiamata anche valle di Chy fino a Vico e valle di Brosso nel tratto superiore. Da Strambinello, con moderata pendenza, si supera la morena e si giunge in vista del bacino artificiale (costruito nel 1922) dell'Enel le cui acque di sfioramento si gettano nella cateratta di Gussey, incisa dalle acque del Chiusella. Ad un incrocio a sinistra si entra in Vistrorio, Vicus Inferior nell'antichità, che conserva, a breve distanza dal ponte sul Chiusella, sulla riva sinistra idrografica, i resti di un antico ponte. Lasciato Vistrorio si ritorna sulla circonvallazione e dopo una breve salita, lungo la strada alla periferia di Lugnacco si incontra la romanica Pieve di Santa Maria, del XI secolo con annessa casa parrocchiale sede della comunità religiosa Arca che si ispira all'insegnamento di Lanza del Vasto e ai principi della non violenza di Gandhi. Proseguendo in salita si vede, a destra su un'altura isolata, la chiesa romanica di Lugnacco, con campanile in facciata, stupendamente inserita nell'ambiente. È un monumento che val bene una sosta. Prima di raggiungere Alice si trova a destra la deviazione per la “Torbiera”, vasta depressione del terreno che accoglieva un tempo le acque di un lago, poi prosciugato. Durante gli scavi per ricavare la torba, già nel secolo scorso vennero qui ritrovati alcuni reperti che suggeriscono l'ipotesi che ci doveva essere stato un villaggio su palafitte (vedi sezione Cenni Storici “La Val Chiusella nella preistoria”). Si raggiunge in seguito Alice che si lascia a destra per proseguire in falsopiano verso Vico e Brosso. Oltre il bivio per Brosso, scendendo per una stradina e poi per un sentiero che costeggia il vivaio del Corpo Forestale dello Stato, si arriva alle “Gole di Garavot” dove il Chiusella si è scavato la strada nella roccia di micascisto creando cascate e mulinelli con notevole effetto scenico. Ritornando sulla rotabile si sale verso Meugliano 680 m. dove una fontana in pietra fornisce un'ottima possibilità di ristoro all'automobilista. Poco oltre, a destra, si trova la deviazione per Vico 738 metri il cui  nome denuncia la sua origine romana (vicus = villaggio aperto, privo di mura). II concentrico conserva una graziosa piazza e la secentesca casa parrocchiale con un campanile romanico che presenta colonne e capitelli a stampelle di grandi dimensioni. Buona parte delle vie del paese sono lastricate di cubetti di granito (diorite) provenienti da una cava sita a circa mille metri di quota. Ritornati sulla provinciale ci prosegue verso il fondovalle passando per Novareglia, da cui si diparte una stradina per Trausella 654 m e Inverso alla base della Bossola. Si attraversa poi Drusacco, grazioso e frequentato centro di villeggiatura, per giungere infine al capoluogo di Traversella 827 m. II villaggio, secondo la tradizione, era già noto ai Romani (Vallis Cavearia) per la ricchezza delle sue miniere di magnetite, pirite e calcopirite. II nome potrebbe derivare da Trans-Bersella, cioè al di là del Bersella. La chiesa parrocchiale, dedicata alla Santa Croce, presenta una facciata neoclassica e fu eretta nel 1825. La strada rotabile, stretta ma con frequenti piazzole, prosegue alta sul Chiusella, in piano, fino ad incontrare la mulattiera per il villaggio di Chiara 940 m, che si raggiunge in pochi minuti. In seguito si incontra una stradina che scende all'osteria di Chiara 887 m, un gruppetto di case con pilone votivo. Da qui si inizia l'antica mulattiera per Delpizzen e Fondo, che valica lo spumeggiante Chiusella su un alto ponte ad arco del XVIII secolo. Ritornando sulla strada principale si incontra, a destra, la deviazione per la stazione di partenza della teleferica ad acqua di Succinto, proseguendo diritti si valica il rio Tarva e si trova la mulattiera per Succinto. La rotabile valica poi il Chiusella e sale con notevole ripidità. Lasciate a sinistra le deviazioni per Delpizzen 1028 m e per la stazione della seggiovia dei Palit, si arriva in vista di Fondo 1074 m, con il bel ponte ad arco del 1727 (7 km da Traversella).
2) Accesso via Lessolo: da Ivrea si seguono le indicazioni per la Val Chiusella e si raggiunge Lessolo ai piedi della morena laterale destra che si risale con alcuni iniziali tornanti fino a costeggiare il bel lago intramorenico di Alice. Si raggiunge quindi Alice Superiore 610 m, cede della Comunità montana Val Chiusella. La sua chiesa parrocchiale, eretta nel 1 376 e ampliata in più riprese, ha la particolarità di presentare due facciate dette rispettivamente dei “vivi” e rivolta a mezzogiorno e dei “morti” rivolta a sera, verso il cimitero. Superato il paese ci si ricongiunge con la provinciale proveniente da Vistrorio (accesso n. 1).
3) Accesso via Baldissero: il primo paese della bassa Val Chiusella è Vidracco, compreso fra il Chiusella ed il Monte Cives 581 m, sul quale si erge l'omonima torre (deviazione per Vespia, prima di raggiungere Vidracco). Suggestiva la cascata del Chiusella: le acque di sfioramento del bacino artificiale si gettano con un salto di trenta metri nella gorgia di Gussey. Lasciato Vidracco si raggiunge Vistrorio, si passa per Gauna e si trova poi, a sinistra, la deviazione per Rueglio, comune posto a 677 m, secondo paese della Val Chiusella per numero di abitanti, dopo Vico. 
II concentrico conserva belle case di tradizionale architettura intersecate da una fitta rete di viuzze. A Rueglio le antiche tradizioni sono tenute in alta considerazione, e i ruegliesi godono fama di popolazione esuberante e battagliera. Tra i ruegliesi illustri si ricorda Pietro Corzetto Vignot (1851-1922) poeta e inventore: famosa fu la sua sfera metidrica, progenitrice dei moderni batiscafi. Tornati sulla strada principale, si prosegue per Alice Superiore (vedi al proposito l'accesso n. 1).
4) Accesso stradale per Brosso: dal bivio per Brosso si salgono alcuni tornanti attraversando un fitto bosco e poco dopo, in un rettilineo, si incontra a sinistra la deviazione per il lago intramorenico di Meugliano. II lago si trova a quota 715 metri, è profondo dieci metri con un perimetro di 690 ed è circondato da una fitta foresta di conifere che conferisce a questo suggestivo angolo della Val Chiusella l'atmosfera di un paesaggio dolomitico. Ripresa la strada principale e superato il bosco, si arriva in vista dell'abitato di Brosso che ci adagia in una conca sotto le pendici della Cavallaria, sul crinale morenico che separa la bassa valle della Dora dalla media Val Chiusella. Da Brosso è ben visibile tutto il versante sud del Monte Gregorio, ormai assai degradato a pietraia in seguito al dilavamento. Fenomeno, questo, conseguente all'eccessivo disboscamento operato nei secoli passati per alimentare i forni di fusione del minerale estratto dalle miniere situate nel vallone dell'Assa. Sulla sommità della morena, nello stesso luogo dove era eretto un tempietto romano sorge l'antica chiesa (IV secolo) di San Michele Arcangelo. L'edificio originario venne ampliato nel XIII secolo e trasformato nel secolo XVI in edificio di stile gotico-rustico. Dalla chiesa, visibile da ogni punto del Canavese, si gode uno stupendo panorama sull'anfiteatro morenico della Serra d'Ivrea. Interessante una visita alle antiche miniere di Brosso; dalla piazza della chiesa si prende via Roma verso la cappella di San Rocco, la si supera fino in località case Pila, quindi si lascia la strada principale per seguire, a sinistra, una stradina ben selciata in discesa che porta in breve in fondo alla valletta, dove il torrente Assa si produce in una bella cascata. In questa zona ci sono i resti delle fornaci di arrostimento oggetto di recenti scavi da parte del gruppo di archeologia industriale del Corsac di Cuorgnè. Proseguendo in discesa sulla mulattiera selciata si possono vedere i ruderi degli impianti di estrazione della pirite che furono chiusi nel 1964.

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