La Chiesa Nel Rinascimento

Masaccio Soprannome di Tommaso di Giovanni di Mone Cassai (San Giovanni Valdarno, Firenze 1401 - Roma 1428), pittore italiano, uno dei più grandi esponenti del Rinascimento. Le sue innovazioni nell'uso della prospettiva scientifica inaugurarono l'era della pittura moderna.

Masaccio si iscrisse all'Arte dei medici e speziali di Firenze nel 1422. Il suo stile fortemente personale, solo marginalmente influenzato da quello di altri pittori (eccetto forse Giotto), deve molto alle ricerche e alle teorie estetiche dell'architetto Brunelleschi e dello scultore Donatello, suoi contemporanei fiorentini. Da Brunelleschi apprese il rigore nel calcolo delle proporzioni su basi matematiche, determinante nella sua interpretazione della prospettiva; da Donatello, una conoscenza dell'arte classica che gli consentì di allontanarsi dallo stile gotico dominante dell'epoca. Masaccio inaugurò nella pittura un approccio naturalistico alla rappresentazione del reale, attento alla caratterizzazione e allo spessore psicologico dei personaggi piuttosto che al particolare e all'ornamento, e volto alla resa della tridimensionalità in composizioni unitarie perfettamente equilibrate.

Tutte le opere di Masaccio, pale d'altare e affreschi, rappresentano soggetti religiosi. Nella Sant'Anna Metterza (1423 ca., Uffizi, Firenze), che realizzò in collaborazione con Masolino da Panicale, è evidente l'influenza di Donatello nella resa realistica della pelle e nelle forme marcatamente arrotondate delle figure. Tra le più grandi innovazioni di Masaccio, l'uso della luce per definire il corpo umano e il drappeggio: ne offre un bell'esempio il ciclo di affreschi con Storie di san Pietro e del Peccato originale (1427 ca.) eseguiti, di nuovo insieme con Masolino, per la Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, a Firenze. Le scene, anziché essere immerse in una luce uniforme e piatta, sono illuminate da una sola fonte di luce (che coincide con la finestra della cappella), in un gioco di luci e ombre (chiaroscuro) che concorre a creare un effetto di realismo ignoto all'arte del tempo. Delle sei scene attribuite a Masaccio, il Tributo di san Pietro e la Cacciata dal Paradiso sono considerati i suoi capolavori.

Mirabile opera dell'artista è inoltre il polittico (1426) per la chiesa del Carmine a Pisa, smembrato alla fine del XVI secolo in varie parti ora conservate in diversi musei. L'opera è idealmente ricostruibile grazie soprattutto alla descrizione offerta dalle Vite di Giorgio Vasari: ai lati della tavola centrale, la Madonna in Trono col Bambino (National Gallery, Londra), erano collocati il San Paolo (Museo nazionale, Pisa), la Crocifissione (Museo nazionale di Capodimonte, Napoli), l'Adorazione dei Magi, la Crocifissione di san Pietro, la Decapitazione di san Giovanni Battista, la Storia di san Giuliano e il Miracolo di san Nicola (tutti alla Gemäldegalerie, Berlino). Si tratta di una versione essenziale e solenne di soggetti già trattati da molti in maniera più decorativa e ornamentale, nella quale viene confermata l'attenzione per la caratterizzazione psicologica della figura umana. Nell'affresco della Trinità (1427 ca., Santa Maria Novella, Firenze), per la prima volta nella pittura occidentale viene utilizzata con pieno rigore la tecnica della prospettiva scientifica, secondo i principi enunciati da Brunelleschi.

L'opera di Masaccio esercitò una forte influenza su tutta l'arte fiorentina successiva, in particolare su Michelangelo.

 

 

Microsoft ® Encarta ® Enciclopedia 2002. © 1993-2001 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.