Nuovo Araldo
Mensile di vita parrocchiale
Dicembre 2000 Sala Baganza n° 2
L’ANNO LITURGICO: AIUTO PER LA MEDITAZIONE E LA PREGHIERA
La preghiera non è un appuntamento che l’uomo dà a Dio, ma un appuntamento che Dio dà all’uomo
La liturgia è gioiosa celebrazione dell’amore gratuito di Dio; di quella meravigliosa storia di salvezza che, scaturita dall’amore del Padre, è stata portata a compimento dal Signore Gesù, Figlio di Dio fattosi uomo, crocifisso, morto e risorto, ed è resa presente nel tempo dalla potenza dello Spirito Santo. Nel suo ciclo annuale la liturgia ci fa rivivere tutta la storia della salvezza, dal primo annuncio all’inizio della storia umana fino al suo compimento alla fine del tempo.
È’ la storia della fedeltà di Dio: la preghiera diventa prima di tutto contemplazione amorosa, adorazione, lode benedizione. Ma è anche la storia delle infedeltà dell’uomo: la preghiera diventa invocazione di perdono, appello alle "viscere di misericordia" di Dio.
È’ la storia di una salvezza giunta, con la Pasqua di Cristo, al suo compimento: di qui il perenne gioioso rendimento di grazie cioè eucarestia. Ma, fino alla rivelazione finale di Cristo, quella storia si snoda fra le tensioni e le contraddizioni della storia umana: di qui il grido di dolore, il lamento, la protesta per i lunghi e inspiegabili silenzi di Dio; di qui la tensione dell’attesa, il grido della speranza, il "Vieni, Signore Gesù"
Nella Liturgia, viviamo le dimensioni fondamentali della preghiera.
Preghiera biblica: Dio ci ha parlato e, parlando a noi, ci ha insegnato a pregare. Tutta la Bibbia è preghiera. E l’Anno Liturgico non è che una ininterrotta preghiera in cui, con trepidazione ma con fiducia, facciamo nostre le parole che lui stesso, Dio, ci ha rivolto.
Preghiera trinitaria: al Padre per mezzo del Figlio e dello Spirito Santo. E’ la risposta al progetto di Dio: il Padre ci ha salvati per mezzo di Gesù Cristo e rende presente in noi l’opera di Cristo mediante il suo Spirito..
Preghiera di Cristo e della Chiesa: preghiera del "Cristo totale" di Cristo con la sua Chiesa, della Chiesa con il suo capo, Cristo. In essa Cristo "prega per noi come nostro sacerdote, prega in noi come nostro capo, è pregato da noi come nostro Dio (Sant’Agostino).. E con Cristo pregano con noi e per noi la Santissima Vergine Maria, i santi e tutti i fratelli che ci hanno preceduti o che, come noi, sono in cammino verso la casa del Padre.
Preghiera comunitaria: preghiera che erompe dal cuore del popolo di Dio, "popolo adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (San Cipriano).. Dio ci salva personalmente, ma la salvezza di Dio ci raggiunge nella comunità e attraverso la comunità. Così la nostra risposta: pur essendo personale, non può salire a Dio se non nella comunità e attraverso la comunità. La preghiera non è mai un fatto privato: o avviene con la comunità, almeno spiritualmente, o non avviene.
Preghiera personale: continuazione, ampliamento e interiorizzazione della preghiera comunitaria. Preghiera comunitaria e preghiera personale sono complementari: l’una ha bisogno dell’altra; l’una trova nell’altra il suo sfogo naturale. Non possono quindi essere poste in alternativa o, peggio, in contrapposizione: sono inscindibili.. È dalla liturgia che il cristiano attinge il senso profondo della sua preghiera: una preghiera centrata sull’amore del Padre, aperta alla comunione con Cristo e con la sua Chiesa, docile all’azione dello Spirito Santo, sensibile alle ansie e alle speranze della famiglia umana e delle persone concrete che la compongono, attenta a quanto accade nel tempo, ma decisamente orientata verso l’eternità.
S. Natale
A sera nubi rosate
Invadono
Cieli di blu cobalto.
D’inverno,
preludio di notte,
in trepidante attesa
di Stella Nascente
che guida.
Luci scintillanti all’intorno,
nei cuori tristi e vuoti
canti smorzati, inceneriti,
ma un tripudio festoso
ti pervade:
la notte diventa futuro
e tu cammini per mano al
mondo,
che non avrà più motivo
di piangere.
Maria Grazia Dall’Aglio
Ecoute, Seigneur ma prière
Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.
Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perché non ho tempo e non vivo che all’istante.
D’altronde tu lo sai bene, tutto è fatto per evitarmi l’attesa: gli abbonamenti ai mezzi di trasporto e i self-service, le vendite a credito e di distributori automatici, le foto a sviluppo istantaneo, i telex e i terminali dei computer, la televisione e i radiogiornali...
Non ho bisogno di attendere le notizie.
Sono loro a precedermi.
Ma tu Dio
Tu hai scelto
Di farti attendere
Il tempo di tutto un Avvento.
Perché tu hai fatto dell’attesa
Lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con ciò che è nascosto,
l’usura che non si usura.
L’attesa, soltanto l’attesa,
l’attesa dell’attesa,
l’intimità con l’attesa che è in noi
perché solo l’attesa
desta l’attenzione
e solo l’attenzione
è capace di amare.
J. Debruynne
LA CARITAS PARROCCHIALE
Esperienze passate
Il proposito di ricostituire il gruppo "Caritas" può far tesoro delle passate esperienze dei fondatori del primo Gruppo Caritas Parrocchiale di Sala. allora composto: da Ravazzoni Egisto, Ceresini Mino, Ceresini Mariolina, Bolzoni Giorgio, Zuelli Lina Montagna Mariolina, Carpen Tina, Paterlini Titti Degli Antoni , Di Bonito Roberta e altri giovani Gli incontri di programmazione che avvenivano due volte al mese. servivano a dare impulso a varie iniziative: In primo luogo abbiamo sostenuto con offerte il neonato Centro per la vita fortemente voluto dal vescovo e dalla diocesi.
In parrocchia era stato allestito il centro per la raccolta e la cernita degli indumenti da destinare alla Caritas o ai bisognosi locali.
Altro intervento era stato il patrocinio dato in aiuti economici e opere prestate per la Casa di Accoglienza di Ugozzolo , la Casa di riposo di Gaiano e la mensa della fraternità del Don Gnocchi.
Abbiamo prestato attenzione alle necessità locali assistendo persone sole e ammalate, e rispondendo a particolari richieste di famiglie in difficoltà.
Il centro parrocchiale, adiacente alla canonica, era aperto dopo le S .Messe festive e rappresentava un luogo di aggregazione dove condividere impegno e idealità.
Il futuro
Don Ettore manifesta la volontà di continuare sulla linea voluta dalla CEI. La Caritas è segno della carità che deve animare la vita di una comunità cristiana. Il gruppo si impegnerà sul territorio della parrocchia e a livello diocesano. Chi partecipa al gruppo intende essere la coscienza che non può essere cristiana una comunità che non si fa carico dei fratelli bisognosi. Per una carità vera, non emotiva ma saggia.
VIVERE IN COMUNIONE.
La parrocchia di Sala è piena di tante risorse spirituali. Hanno avuto in particolare la fortuna di un pastore stabile che ha aiutato le persone a crescere nella maturità cristiana. Ora si tratta di dare forza e coesione a tutto il bene seminato. La parrocchia è la casa comune ove ognuno mette disposizione le sue forze per il Regno di dio. Nessuno, se battezzato, deve sentirsi escluso o tagliato fuori. Ognuno si porta la propria storia sociale, culturale, politica e religiosa. Dobbiamo collaborare e fare in modo che le vaie voci facciano coro(ognuno coi suoi doni). Ecco perché daremo spazio a varie realtà ecclesiali e sfondo sociale che operano sul territorio.
Don Ettore
AVIS
"Solidarietà", una parola da sempre sulla bocca di tutti, ma della quale sempre meno si coglie il vero significato. "Solidarietà", in senso più elevato, significa partecipare ai vincoli di una comunità, condividendone le necessità, e si esprime attraverso iniziative di sostegno morale o materiale. Più semplicemente, solidarietà significa aiutare il prossimo senza avere secondi fini, senza aspettarsi nulla in cambio. Oggi, sempre meno persone la pensano così, ma tutti coloro che fanno parte di associazioni senza scopo di lucro, credono che la ricompensa più bella sia ancora la felicità e la soddisfazione di aver fatto qualcosa per chi ne ha bisogno. Pensiamo per un attimo alle associazioni più presenti nel nostro territorio, come l’Assistenza Volontaria, la Protezione Civile, l’Admo, l’Aido e anche noi dell’Avis. L’elenco potrebbe essere ben più lungo, non basterebbe un intero giornale per elencarle tutte. Siamo gente semplice, un gruppo di persone composto anche da voi che state leggendo questo testo, e che dedica parte del suo tempo, oppure dona una parte di sé, per tutti coloro che ne hanno bisogno. Sicuramente, è più facile aiutare chi ci è più caro, come amici e parenti, ma il più delle volte, sono le persone che non conosciamo che necessitano del nostro aiuto. Ultimamente, le associazioni di volontariato sono spesso in difficoltà nel reperire nuovi volontari o nuovi donatori. Forse un po’ del significato di "solidarietà" si sta perdendo negli anni, vuoi nella pigrizia, vuoi nella mancanza di tempo, o anche, purtroppo, nel menefreghismo. Con queste poche righe, noi dell’Avis vorremmo semplicemente farvi riflettere sul significato vero di questa parola, non vorremmo che perdesse la connotazione più nobile e alta. Non importa il modo in cui si decide di aiutare gli altri, basta aiutarli. Il Natale dovrebbe essere una festa per tutti. Purtroppo non sempre è così. Facciamo in modo che quest’anno il Natale possa essere anche un’occasione di riflessione. Durante le feste, tra un "galleggiante" e l’altro, pensiamo per qualche minuto alla solidarietà. Quelle che per noi sono le feste natalizie, per altre persone sono momenti di dolore e di sofferenza.
Pensiamo per un attimo anche a loro e a quello che potremmo fare per dargli conforto, speranza e vita. Dedichiamoci anche agli altri e non sempre a noi stessi. Saremo tutti più felici e soddisfatti… fuori, ma soprattutto dentro. Buon Natale e Buon Anno a tutti.
Avis di Sala Baganza
DUE GIORNI INTENSI…
Due giorni nella quiete frizzante di Bocca di Magra, un rustico chalet, immerso nel verde del bosco, a metà strada fra mare e monti, qualche acquazzone, un tiepido sole e la pesca infruttuosa di mezzanotte. E’ questa la cornice della breve esperienza che ha coinvolto un gruppo di giovani della nostra parrocchia, con Don Ettore, durante il ponte dell’Immacolata.
Ospiti presso la struttura dei Carmelitani, abbiamo fatto esperienza completa di vita comunitaria, sulla base della ormai collaudata formula dei campi estivi. Preghiera, meditazione, preparazione dei pasti, pulizie e svago, sempre con la partecipazione di tutti.
Durante il momento di riflessione, meditando uno scritto di Padre Monier, ci siamo resi conto di quanto sia importante frenare il ritmo della vita, mettere in discussione se stessi e le proprie scelte(Arci docet). Ci siamo accorti che questo riesce meglio se si può condividere con gli altri. E’ quello che abbiamo cercato di fare. Padre Monier ci ha ricordato che tutte le persone che incontriamo ci possono arricchire, a noi saper cogliere e ringraziare.
"Cristo non va provato ma incontrato". "Non pensare di riuscire ma realizzare la vita"
Sabato sera, al termine della messa celebrata davanti all’antica immagine di Cristo in croce ma come Re siamo ripartiti, ispirati e pronti per continuare il cammino…
Michele
FLASH DI VITA PARROCCHIALE
> Gallerani Irene responsabile del Centro per la vita ha tenuto un incontro il 14 dicembre con tutti quelli che intendono aiutare il centro con raccolta di fondi
> Le domeniche d’avvento sono dedicate all’iniziativa per la raccolta di riso, zucchero, sapone per il Karamoja per la missione di Don Vittorione
CALENDARIO PARROCCHIALE
* Confessioni dei ragazzi delle medie: 21 dicembre ore 14,30
* Preparazione comunitaria al Natale con la confessione comunitaria: 22 dicembre ore 20,30 in Chiesa parrocchiale. Saranno presenti altri sacerdoti
* Sabato 23 e domenica 24 i preti saranno a disposizione per le confessioni
* 25 dicembre: Messa di mezzanotte e messe come nell’orario festivo
* 26 dicembre. Santo Stefano patrono di Sala : Messe come nell’orario festivo
* 31 dicembre: Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Sono invitate le coppie sposate nel Signore per rinnovare la loro promessa.
* 1° gennaio: Santa Maria Madre di Dio: orario festivo
* 6 gennaio: Epifania. Messe secondo l’orario festivo. Al pomeriggio solenne celebrazione con recita di poesie e canti: invitati tutti i bambini della scuola materna, elementare e media con i propri genitori.
* 7 gennaio: Battesimo del Signore: Messa solenne coi battesimi
* 2 febbraio: Presentazione del Signore: messa solenne ore 18
GIUBILEO ALLA FINE
Chiude il 6 gennaio del 2001: chiede la conversione del cuore per una vera liberazione.
Chiede la confessione, la comunione, e il pellegrinaggio a un santuario indicato o il pellegrinaggio a Gesù presente nei sofferenti e ammalati.
LA SETTIMANA IN PARROCCHIA
MANDATO PER I CATECHISTI
Il 4 dicembre il vescovo ha conferito in modo solenne il mandato a tutti catechisti della diocesi che contribuiscono con la loro attività volontaria all’annuncio che porta la salvezza perché porta all’accrescimento della fede.
Si è catechisti in e per la Chiesa. La Chiesa incarica in modo specifico qualcuno al suo interno per questo servizio particolare. Il catechista deve aver coscienza di agire non in nome proprio ma a nome della Chiesa.
I catechisti servono la Chiesa diocesana anche operano nella nostra parrocchia.
Il catechista rimane sempre tale anche al di fuori dell’ora di catechismo come testimone e fratello di chi accompagna nella fede.
La parrocchia è loro riconoscente e loro apprezzeranno il dono di poter condividere con Gesù la missione di "salvare le anime"
VARIE
CIRCOLO ANSPI
"SS. STEFANO E LORENZO"
Si sono aperte le iscrizioni per l’anno 2001.
Rivolgersi in Parrocchia
Tessera adulti
£. 20.000
Tessera ragazzi (fino a 18 anni)
£. 10.000
LETTERE AL L’ARALDO
Sarà sempre riservato uno spazio a chi vorrà far pervenire lettere alla redazione del mensile
VISITA AI PRESEPI NELLE CASE E PREMIAZIONE
Don Ettore e i catechisti si impegnano a visitare nelle famiglie i presepi di tutti bambini e non che ne facciano richiesta.
Il presepio è segno concreto dell’Incarnazione del Figlio di Dio non è solo un fatto di tradizione. E’ ricordarci che di lì è partita la nostra storia.
SONO TORNATI A DIO:
Caprioli Romani Maria
Fabbi Maria Teresa
Le amiche del gruppo della Parola di Vita e altre per ricordare Maria, la sua forza, il suo coraggio, la sua delicatezza d’animo e soprattutto il suo amore attento alle esigenze di ciascuno, nella certezza che l’Eterno Padre e la Mamma celeste hanno accolto nella Divina Misericordia la sua anima bella, offrono alla Chiesa parrocchiale L.800.000 perché sia preso qualcosa di necessario.