Studente,

è probabile che da un po’ di tempo tu sia riuscito a guarire e ad uscire da uno stato di dipendenza nei confronti di una droga, chiamata televisione (meglio conosciuta come: TV) che fa male al nostro cervello e gli impedisce di funzionare, una droga che ci propinano quando ancora siamo in fasce e che ben presto ci riduce in uno stato miserevole.

Verso la fine della scuola media tu ti sei liberato da questa droga con l’aiuto dei tuoi amici, della tua morosa (o del tuo moroso), delle mille occasioni che il mondo reale ti ha messo a disposizione per disintossicarti. Noi però oggi ti chiediamo di darci una mano per far sentire anche ai tuoi genitori, almeno per una sera, il sapore del dialogo e dei mille piaceri che provengono da quel mondo reale che loro da lungo tempo hanno abbandonato.

Eh si! Perché purtroppo da quella roba lì, dalla TV non si guarisce una volta per sempre. Ad una certa età ci si ricasca. Per pigrizia, per noia, per il piacere del viaggio, del ‘trip’, per il gusto di provare la sensazione di essere più pienamente e acutamente nel mondo, insomma per quell’insieme di ragioni che sono all’origine della dipendenza da sostanze e che poi sappiamo dove portano: ad una situazione di assuefazione e di dipendenza via via maggiore che impedisce alla fine di riconoscere cos’è la realtà e ad uno stato di totale dipendenza che fa delle persone a noi più care dei consumatori acritici di quella robaccia, dei teledipendenti.

E’ per questo che ti chiediamo di darci una mano. Anche perché in Italia il mercato, già perverso, di questa subdola droga, è stato alterato dal fatto che, mentre prima vi erano almeno due grossi trafficanti, oggi uno dei due, un certo Berlusconi, ha ‘fatto fuori’ il secondo (una certa Rai, non meglio conosciuta) e vive in una posizione di unico fornitore che prelude a quantità sempre maggiori di roba altamente alterata sul mercato, roba che può essere all’origine di mali contagiosi tremendi per noi tutti e per la democrazia, mali che si chiamano dispotismo, demagogia, plebiscitarismo, etc. (gli studiosi stanno già cercando di prevedere come si estenderà il cerchio del contagio, ma i primi sintomi non promettono nulla di buono).

Dacci una mano a salvare i tuoi almeno per una serata, quella del 20 Aprile, dallo stato di dipendenza in cui versano: dacci una mano, anche a Reggio Emilia, come avverrà in tutta Italia, ad oscurare la televisione. Anche Beppe Grillo, così come molti altri, ha voluto garantire la sua adesione all’iniziativa, assicurando che ne parlerà in tutti i suoi spettacoli che sta portando in giro per l’Italia. Tu parlane in famiglia, cerca di convincerli, prova insieme a loro ad inventare iniziative alternative: una buona cena in casa (a TV spenta) o fuori, musica, giochi, una passeggiata per le vie del centro, una visita alla Biblioteca Panizzi (che di sera è fortunatamente aperta), etc. Noi, da parte nostra, coinvolgeremo le parrocchie e le scuole, i sindacati e le associazioni, mettendoci in rete per far sentire alta la protesta della società civile. Vogliamo far capire al mondo intero l’anomalia (esclusivamente italiana) di un presidente del Consiglio che ha il monopolio televisivo, con tre reti di sua proprietà e tre reti direttamente controllate. Vogliamo ribadire con forza che la libertà d’informazione è uno tra i diritti fondamentali della Costituzione, uno dei cardini della democrazia. Nella difesa di questi diritti e dello spirito della Costituzione vogliamo dare la sveglia. Se puoi unisciti a noi, in difesa dell’ART. 21 della costituzione sulla libertà di informazione, Sabato 20 alle 16,30 presso il Liceo Moro per un momento di lettura e testimonianza davanti al monumento a Don Dossetti, padre della Costituzione, e più tardi, verso le 18,00, per un girotondo in Piazza Prampolini contro il monopolio televisivo.

Ciao

il gruppo degli autoconvocati di Reggio Emilia "Chi ci sta ci sta".