Fog. Un approccio tridimensionale
 
 

Interroghiamoci ancora sul mondo tridimensionale.

Cos'è un'operazione booleana? E' un operazione che combina volumi primitivi. A queste entità possono essere applicate operazioni di tipo algebrico: la somma, la differenza...

Oggi è grande presenza della modellazione tridimesionale nella ricerca architettonica contemporanea. Personaggio che lavora in questa direzione, ma non solo, è Frank O. Gehry: nel suo operare si sente in maniera decisa il suo approccio volumetrico.

Inizia la sua attività negli anni '60, ma per la prima fase del suo lavoro abbraccerà un fare piuttosto pragmatico e realistico, che gli darà parecchio lavoro, ma lo limiterà moltissimo.

Intorno al 1978 Gehry ridimensiona, rifonda la sua ricerca e la sua attività professionale: pone al centro il suo interesse per l'operazione dell'assemblaggio, abbandonando il fare pragmatico della sua prima ricerca.

_Casa Gehry, Santa Monica: compra la casa presistente e la circonda, assemblando a torno a lei nuovi oggetti disomogenei, con materiali grezzi e industriali. E' un operazione di tipo contestuale, ma alla base della quale vi è un'idea nuova di città, fondata sull'assemblaggio. Forte è l'influsso della pop-art (popular art)americana: si vuole rompere il confine esistente tra arte colta e mondo quotidiano. Entrano in gioco fattori diversissimi: l'assemblaggio di materiali presi dalla strada; l'uso delle immagini pubblicitarie, popolari che acquistano valore artistico; il tema del fumetto. La presenza del reale viene ironizzata, trasformata: si traspone il tema del quotidiano nella ricerca artistica.

Tutti questi influssi permettono a Gehry di coniare un nuovo termine che descrive la sua idea di contesto: cheepschape, il paesaggio povero, residuale. E' una vera e propria rivoluzione: nessuno si era mai interessato di questo di tipo di paesaggio mentale fatto di luoghi popolari, rimossi, periferici, abbandonati.

Un'architettura è in potenza un'idea di città.

Il mondo che interessa Gehry è quello del backyard (cortile) americano: caotico, dismesso. Lo porta dunque in primo piano nelle sue case, lo mette in facciata, lo fa diventare valore.

La seconda parola chiave che descrive il nostro fog è spaziare (queste parole tra loro non si annullano, ma si compenetrano e compensano)

L'idea di città del movimento moderno era quella di una città composta da volumi puri sotto la luce: erano oggetti posti in un luogo concepito come un vassoio vuoto.

Gehry, quando va a Roma, visita i luoghi creati da Borromini, che pensava alla città in maniera totalmente diversa: lo spazio aperto era infatti conformato dagli edifici, che dialogano con lo spazio e viceversa. Tale concezione aveva portato nell'800 alla creazione di un'architettura scenografica.

Gehry recupera, in maniera fortemente critica, alcuni tratti di questa idea di spazio urbano e li inserisce in un altro contesto: le architettura creano spazi pubblici, aperti che sono il centro dell'operare. Gli oggetti conformano lo spazio aperto, il cheepschape.

All'operazione dello spaziare, si aggiunge l'operazione della trasfigurazione di immagini: cambia alcuni elementi, modifica l'immagine.

La tecnica del separare, che trasforma la tecnica precedente, in questo momento diventa fondamentale.

_ Centro commerciale, uffici e museo Edgemar, Santa Monica '84-'88: dall'unico blocco si separano i singoli pezzi, senza creare degli spazi connettivi, ma solo degli strappi, delle fenditure. Un critico definsce queste operazioni atti chirurgici, come operati con il bisturi.

Sviluppa poi la tecnica del fondere (1986), basata sulla plastica futurista.

Boccioni definisce le sue sculture architetture antipiedistallo, dinamiche, di contesto: si vuole rompere la separazione tra opera e contesto. Parola che usa è la traiettoria: questi oggetti producono delle traiettorie, irradiano delle linee forza e scombussolano l'ambiente che le circonda.

Questa idea in architettura rimarrà sospesa, fino a quando Gehry non la saprà far divenire spaziale nelle sue opere. Fondere significa creare spazi che vivono nella compenetrazione tra pieno e vuoto.

Alla fine degli anni '80 gli vengono commissionate due opere importantissime:

_Auditorium Walt Disney, Los Angeles: i volumi irradiano verso l'esterno, come dei petali. Attorno alla sala parallelepipieda dell'auditorium, gravidano tutta una serie di volumi accessori che conformano lo spazio all'esterno e che, con la tecnica dello spaziare, definiscono ambiti e funzione esterne. Molte di queste ricerche sono fatte grazie all'iterazione continua del progetto.

_Museo Guggenheim, Bilbao '91-'97: Bilbao era una città con una serie di problemi: il passaggio tra il mondo industriale e post-industriale aveva creato una grossa crisi. Si cerca di dar nuova vita a Bilbao proprio facendo sorgere un nuovo museo della fondazione Guggenheim. Gehry sceglie come luogo per far sorgere la sua opera un'area dismessa lungo il fiume e non l'area che era stata scelta dall'amministrazione. E' un cheapscape, un'intersezione caotica, residuale.

Che particolarità ha quest'opera simbolo di Bilbao:

Urbanscape: si lavora su un'architettura per la città, ma in modo nuovo. E' cambiato il paesaggio mentale: la città della pop-art innanzitutto, ma non solo. La tecnica dello spaziare fa sì che i vari corpi dell'edificio entrino in relazione con lo spazio urbano e lo disegnino. Le entrate, le rampe, le piazze nascono dall'opera stessa. I corpi si articolano tra loro, per far entrare la città nel gioco della conformazione degli spazi.

Iperfunzionalità: il museo funziona in maniera formidabile. I volumi hanno funzioni diverse: gli spazi più piccoli sono luogo per le esposizioni tradizionali; lo spazio allungato serve per le installazioni della pop-art; gli spazi a "ghianda" ospitano mostre temporanee di artisti contemporanei.

Conquista del centro: crea una piazza a due livelli: una rampa porta alle biglietterie e ad un immenso atrio, cuore distributivo del museo, come il transetto di una cattedrale.

Cattedrale: l'organizzazione richiama il sistema della cattedrale; la torre diviene poi il campanile, che segnala l'opera alla città. La comunicazione diviene fondamentale. Da questo momento in poi Bilbao diviene luogo di pellegrinaggi culturali continui.

La presenza del modello e dell'Information Technology diviene fondamentale per la gestione di tali progetti, che portano con loro una marea di dati e informazioni. E' il momento del liquefare.

 
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