Il catalizzatore
 
 

I parallelismi che esistono tra l'architettura che si è creata durante il periodo industriale e l'architettura che si sta formulando in questa terza ondata ci permettono di comprendere il nostro momento storico.

Tre sono i momenti dell'architettura da inserire nel nostro ragionameto: quello umanistico, quello industriale e quello informatico.

 

Umanistica

Industriale (meccanica)

Visione della città

chiusa

aperta

Rappresentazione

sintetica

analitica

Struttura

continua

puntiforme

Materiali

lapidei

elastici

Estetica

figurativa

astratta

Impiantistica, illuminazione

dipendente

indipendente

Tipologia

top-down

bottom-up

Spazio

sintetico

dinamico-organico

Funzione

elitaria

diffusa

Catalizzatore
prospettiva
trasparenza

La prima guerra mondiale fa emergere alcuni dati: intanto è la prima volta che la guerra esce dall'Europa, per aprirsi su tutto il mondo; inoltre le tecniche industrali verranno applicate alla produzione di armi e tecnologie per la guerra. Le novità introdotte si scontreranno con un mondo ancora legato al passato.

Walter Gropius viene chiamato alla direzione del Bauhaus, uno scuola di arti e mestieri, a Weimar; struttura un programma abbastanza generico all'inizio, nel quale inserisce i maggiori personaggi esistenti in quel momento, tra artisti e architetti (Itten, Klee, Kandinsky). La comunità del Bauhaus è molto attiva e diventa scomoda per la cittadina di Weimar: la scuola dovrà essere spostata in un altro luogo.

Il nuovo edifico sorge a Dessau: è la reificazione del nuovo paesaggio mentale.

_Non si organizza rispetto alle strade, ma le scavalca con un ponte: si rompe la visione della città umanistica, chiusa, separata dal territorio tramite le mura. La città industriale è aperta, senza limiti e confini. Il Bauhaus è un organismo aperto che sembra muoversi come un elica, una biella, un ingranaggio industriale (G. C. Argan).

_Le varie funzioni che accoglie creano dei sistemi distributi e degli spazi congruenti: si individuano le funzioni e si progetta l'edificio in base a queste. Il vecchio metodo è sorpassato: nella forma si inserivano le funzioni. Ad un approccio tipologico, "top-down", si sostituisce un approccio "bottom-up", che parte dalla funzione per arrivare alla forma.

_La struttura diventa puntiforme, mentre prima era continua. Altro stravolgimento del paradigma. Il sistema diventa discontinuo e porta con sè altre trasformazioni.

_I materiali lapidei vengono sostituiti da materiali elastici, come il calcestruzzo armato, che si adattano alla struttura puntiforme.

_Le funzioni dell'architettura vengono stravolte: da una condizione elitaria e di rappresentanza, spesso delle funzioni religiose, a un'architettura diffusa, senza appartenenza a una classe sociale.

_Dalla rappresentazione sintetica, tipica della città rinascimentale, prospettica, contestualizzata, si sviluppa una rappresentazione analitica (Cezanne): dinamica, frammentaria.

_L'estetica diventa dunque astratta, rifiuta il paradigma figurativo precedente, che era descrittivo, iconico, nominabile (l'alto e il basso: crea elitarietà).

_La spazialità diventa continua, dinamica: la città e l'edificio entrano in relazione. La finestra-nastro è simbolo di questo paradigma: apre ad una visione a-prospettica alla città, cosa che la finestra verticale negava.

La dimensione estetica, intesa come dottrina filosofica della conoscenza sensibile (Kant), è legata al concetto di modernità: la modernità genera un'estetica di rottura e di cambiamento. E' il catalizzatore, l'enzima della modernità. Nel momento umanistico il catalizzatore è senz'altro la prospettiva; nel mondo industriale-meccanico è invece la trasparenza: ci permette di leggere l'intero paradigma in maniera più chiara e coerente.

 
 
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