Il paesaggio mentale
 
 

Il paesaggio mentale è il risultato di un complesso rapporto tra conoscenza scientifica, strumento e creazione dello spazio.

La conoscenza scientifica è la base di tutto il processo di creazione di un paesaggio mentale, che si reifica poi nell'architettura e nelle arti. Nei secoli, con lo sviluppo di questa sono stati inventati strumenti capaci di tradurre nella realtà il nuovo mondo mentale. Esaminiamo alcuni momenti storici.

Le piramidi: rappresentano lo stadio della conoscenza raggiunto, il paesaggio mentale concretizzato. Lo studio dell'astronomia, le conoscenze in campo geometrico e l'insieme delle teorie filosofiche e religiose sono la base per la creazione di un'architettura, epifania di un paesaggio mentale.

Le città romane: impossibile pensare a queste e ai loro schemi (il cardo e il decumano) senza pensare al groma, lo strumento capace di restituire angoli retti. Anche gli stessi sistemi di misura, fondamentali per costruire opere come il Pantheon, erano fondati su sistemi proporzionali, concepiti grazie alla matematica e alla geometria applicativa (impensabile sarebbe stato l'uso dei numeri romani).

Durante il Medioevo, la capacità di creare strumenti verrà meno. Assistiamo ad un momento di forte cesura.

 
Durante il Rinascimento, si afferma una forte presenza del dato "umano", contrapposto a quello "mistico". L'esigenza di centrare tutto intorno all'uomo, centro e misura del mondo, porta allo sviluppo di strumenti atti a concretizzare quest'esigenza. Nasce così la prospettiva e con essa un nuovo paesaggio mentale. L'architettura e l'arte incarnano con le loro opere i nuovi traguardi raggiunti. Il modello prospettico è un modello altamente scientifico e con procedimenti di verifica, di andata e ritorno, che creano uno strumento che entro certi limiti può essere considerato oggettivo. La forza di tale strumento è quella di mettere l'uomo al centro del sistema.

Durante il Barocco tutto cambia ancora; è l'epoca di Galileo, della rivoluzione copernicana, della Controriforma. L'uomo perde il suo posto al centro del sistema. E' il momento del superamento del sistema prospettico rinascimentale. L'architettura di Borrimini diventa narrazione di questo nuovo paesaggio mentale: l'architettura diventa un processo di trasformazione, di rotazione, non più di sovrapposizione.

 

Successivamente, ci si avvicina al tema dell'astrazione: l'epoca delle ideologie e delle grandi guerre porta con sè un o stravolgimento del paesaggio mentale. Gli strumenti cambiano e si introducono proiezioni assonometriche, assonometrie...(Monge)

 
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