Casco
obbligatorio
Riportiamo il testo
dell'art.171 del codice della strada modificato dalla citata
norma:
TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO
Art. 171. Uso del casco protettivo
per gli utenti di veicoli a due ruote.
e' fatto obbligo durante la marcia di indossare e di tenere regolarmente
allacciato un casco protettivo
conforme ai tipi omologati, secondo la normativa stabilita dal
Ministero dei trasporti: a) ai conducenti
alla guida di ciclomotori a due ruote e di motocicli di qualsiasi
cilindrata a due ruote, ovvero di
motocarrozzette, nonchè agli eventuali passeggeri (1).
1-bis. Sono esenti dall'obbligo di cui al comma 1 i conducenti
di ciclomotori e motocicli, anche a tre ruote,
purchè dotati di cellula di sicurezza a prova di crash,
nonchè di sistemi di ritenuta e di dispositivi atti
a garantire l'utilizzo del veicolo in condizioni di sicurezza.
Il regolamento definisce i requisiti tecnici
della cellula di sicurezza, dei sistemi di ritenuta e dei dispositivi
previsti dal presente comma (2).
Ecco cosa succede a chi circola senza la protezione del casco:
una sanzione che va da lire 60.600 a lire 242.400 a chi viene
fermato sprovvisto del casco, o con il casco
non indossato correttamente.
Se il conducente e' minorenne, al posto della sanzione pecuniaria
viene applicato il fermo amministrativo
del veicolo per 30 giorni, durante i quali e' a proprio carico
il pagamento del parcheggio del motociclo.
Se il casco indossato non e' omologato, viene immediatamente
sequestrato, ma si è comunque soggetti
alla sanzione. Verranno puniti severamente anche i produttori
e i venditori di caschi non omologati;
saranno infatti soggetti ad una sanzione tra 1.212.000 lire a
4.848.000 lire, e la merce non in regola
verrà automaticamente sequestrata. Ricordiamo che tutti
i caschi per risultare a norma di legge devono
essere muniti dell'omologazione ufficiale di approvazione; per
intenderci l'etichetta cucita all'interno
del casco e recante la lettera E maiuscola seguita da un numero
(3 o 4), a seconda della data di omologazione.
Tutti i caschi di nuova produzione devono infatti essere omologati
E4, in attesa della prossima normativa
sulla sicurezza: la E5. Resta ancora aperta la questione tutta
italiana sulla legalita' del casco DGM, il
baschetto, molto insicuro per l'utilizzo di moto e scooter, assolutamente
inadeguato alle norme di
sicurezza europee e considerato fuorilegge nella maggior parte
degli stati dell'Unione: a quando la sua
definitiva abolizione?
CASCO DGM in via di estinzione
Manca ancora poco per terminare le scorte dei caschi DGM, quegli
elmetti leggeri per cinquantino
che si usano solo da noi. Dal 31 agosto 2000 infatti, i caschi
DGM non sono stati piu' omologabili.
Il Ministero dei Trasporti, aveva finalmente vietato omologazioni
diverse da quelle in vigore nel resto
dell'Europa. Resteranno comunque in vendita fino al 31 agosto
2001, per poter consentire alle case
produttrici di terminare le scorte, ma gia l'ultimo Natale ha
fatto piazza pulita sulla maggior parte
degli scaffali.
Il casco DGM è un'altra delle anomalie tutte italiane,
infatti nel resto d'Europa, in cui il problema della
sicurezza viene affrontato in maniera più radicale, questi
caschetti non sono legali. Ora finalmente possiamo
sentirci un po' piu' sicuri e vicini all'Europa, aspettando la
definitiva abolizione.
L'omologazione dei caschi
Il vostro casco è omologato? Cosa vogliono dire quei numeri
sull'etichetta? Posso andare in giro con
il vecchio caschetto?
Ricordandovi che dal 31 agosto 2001 il casco DGM non sarà
più valido e rikschierete una multa salata,
vi illustriamo tutto ciò che bisogna sapere sull'omologazione
dei caschi per poter viaggiare in sicurezza
e nel rispetto della legge:
E' certamente consigliato l'acquisto di un casco omologato secondo
la normativa più recente: quelli non
omologati sono destinati a scomparire dal mercato. Dal 1986 ad
oggi si sono susseguiti in relazione alla
normativa europea ECE/ONU gli emendamenti n° 02, 03, 04 (quest'ultimo
in vigore attualmente).
E', peraltro, già in fase di studio l'emendamento 05.
Un marchio di omologazione internazionale è composto da:
- un cerchio all'interno del quale e' scritta la lettera "E",
seguita dal numero distintivo del Paese che
ha rilasciato l'omologazione: per l'Italia il numero e' 3 per
la Germania 1, per la Francia 2, per il Regno
Unito 11 e via dicendo.
- dal numero di omologazione preceduto da 04, sigla che indica
l'emendamento ECE/ONU 22-04;
- da un numero di serie di produzione che e' continuo per l'insieme
di caschi i cui tipi sono stati omologati
nello stesso paese;
ogni autorita' deve tenere una lista che indichi la corrispondenza
tra il tipo e i numeri di serie di produzione.
N° di serie progressivo Emendamento ECE/ONU 22-04 N°
di omologazione
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Le norme
Regolamento ECE/ONU n. 22/05
Regolamento ECE/ONU n. 22/05 - Traduzione non integrale a cura
di Ancma
In Italia l'uso del casco è disciplinato dall'articolo
171 del codice della strada che ne prescrive l'obbigatorietà.
I caschi devono essere omologati secondo il regolamento Ece/Onu
22. È una norma tecnica in vigore in
tutti i Paesi d'Europa ed è stata emendata in varie occasioni.
La quinta edizione (22-05) prende in considerazione
anche la sicurezza delle visiere. I caschi omologati devono avere
un'etichetta cucita sul cinturino che porta
il marchio di omologazione, gli estremi dell'omologazione e un
numero progressivo di produzione. Il marchio
consiste in una E maiuscola seguita da un numero che rappresenta
il Paese (l'Italia ha il 3)
Inoltre a carico delle imprese
produttrici e commercianti sono imposti dei vincoli molto stretti.
Infatti la legge
prescrive che "chiunque importa o produce per la commercializzazione
sul territorio nazionale e chi
commercializza caschi protettivi per motocicli, motocarrozzette
o ciclomotori di tipo non omologato é
soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma
da Euro 687,75 a Euro 2.754,15." |