Moto Guzzi

Le Mans 850 I

 

foto 1 vista laterale

 foto 2 vista frontale

foto 3 vista laterale 

 foto 4 vista frontale

foto 5 Rosario in curva 

foto 6 vista posteriore 

 

 foto 7 vista laterale

sgomma indietro

 

 foto 8 vista laterale

 

 

 

 

 

 Articolo tratto da "motociclismo - maggio 1976"

 

E' un autentico purosangue,
nato dall'esperienza agonistica.
Tuttavia è indicato anche per un'utilizzazione turistica a largo raggio.
Consuma poco nonostante le sue eccezionali prestazioni.
Acentuate le doti di sicurezza dal sistema di frenatura integrale.
Altri validi punti, robustezza e facilità di manutenzione.
Qualche riserva sulle sospensioni.

 

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Tuttavia è indicato anche per un'utilizzazione turistica a largo raggio.

 

Questa nuova sportivissima della Moto Guzzi prende il nome della celebre
pista francese dove si disputa il Bol d'Or, la più famosa delle gare di
durata per "derivate serie" che per due anni consecutivi (71-72) ha
visto le bicilindriche di Mandello lungamente al comando.
Presentata allo scorso motosalone di Milano, la Le Mans ha riscosso
un eccezionale successo, tale che la stessa casa costruttrice è stata
colta in contropiede dalla pioggia di ordinazioni.
In effetti anche gli appassionati più esigenti sono stati subito colpiti
dalla poderosa meccanica, accompaghata da soluzioni tecnico-estetiche
di richiamo, quali le ruote in lega, i dischi freno forati ed i grossi
carburatori in bella vista, il tutto sapientemente inquadrato da uno
styling quanto mai appariscente ed aggressivo.
Esteticamente la Le Mans è molto compatta, senza vuoti, tanto che sembra
più piccola di quanto in effetti non sia.
Il cupolino di dimensioni ridotte è ravvivato da una fascia fosforescente
attorno al faro, che lo rende ben avvistabile da parte degli automobilisti.
Tecnicamente la Le Mans segue lo schema comune a tutta la gamma dei
bicilindrici a V della Guzzi con il telaio a doppia culla scomponibile,
cambio a cinque rapporti e frenatura integrale.
Il motore è stato potenziato sulla scorta delle esperienze fatte in corsa
direttamente o dai fedelissimi preparatori e corridori guzzisti, quali Gazzola,
Scola, Riva, Sciaresa ecc.
A bordo si sta molto bene; pensiamo che fra le grosse cilindrate la Le Mans
sia quella con la sella più bassa,il che riunito alla ridotta larghezza in
corrispondenza delle gambe del pilota consente anche ai piccoletti
di zampettare agevolmente appoggiandosi bene a terra con entrambi i piedi.
Gli spilungoni invece, specialmente nella guida col passeggero, toccano
spesso duramente le ginocchia nei coperchi delle punterie. Sarebbero quindi
utili le linguette in gomma che vengono montate sulla I-Convert 1000.
L'assetto di guida è sportivo ma non sacrificato.
Con il busto sensibilmente inclinato in avanti e le braccia moderatamente flesse
si è in ottima posizione tanto nella guida a tutto gas rannicchiati dietro
al cupolino, quanto nella condotta turistica. Anche dopo lunghe percorrenze
non si avvertono i classici dolorini o indolenzimenti, chiaro sintomo di
posizioni poco razionali. Questo confort è dovuto anche alle sospensioni molto
morbide poichè non devono assorbire o mascherare inefficienze del telaio.
Tuttavia la forcella denuncia qualche tendenza a tamponare nelle frenate
violente. Il motorino d'avviamento mette in moto senza incertezze il grosso
bicilindrico anche con temperature rigide: è sufficiente inserire lo starter,
aggiungendo eventualmente qualche cicchetta con le pompe di ripresa. Molto
attutita la rumorosità di scarico, tanto che dal posto di guida si avverte
maggiormente il risucchio dell'aspirazione che non il rumore dello scappamento.
Sensibili i rumori meccanici, e principalmente il battito delle punterie e lo
scampanio dei pistoni.La frizione stacca perfettamente anche a caldo con
moderato sforzo alla leva. Spietatamente ed a lungo sollecitata nelle nostre
prove di accelerazione ha retto bene allo sforzo, però ci pare che un maggior
carico delle molle sarebbe più adeguato all'accresciuta potenza del motore.
Il cambio è ottimo sia come rapidità di funzionamento sia come spaziatura
di rapporti; ci è parso inoltre più silenzioso negli innesti.
Indubbiamente il maggior tiro del motore, il volano alleggerito ed il rapporto
finale più corto fanno sentire i loro effetti benefici al punto che nei
rapporti alti e con un pò d'orecchio si può addirittura cambiare senza frizione.
Sgassando opportunamente anche in scalata non ci sono problemi.
Per quanto riguarda la frenata, il s istema integrale ha riconfermato una
volta di più le sue doti di sicurezza e facilità d'impiego.
Abbiamo sollecitato a fondo e lungamente il reparto freni sulla pista junior
di Monza e sul circuito di Casale. Ebbene, anche dopo un'oro di maltrattamenti
pressochè continui esso ha mostrato segni di stanchezza. Anche l'affaticamentto
del pilota è molto ridotto perchè lo sforzo maggiore viene assorbito dal
comando a pedale. Sulla tenuta del telaio le note non possono essere che
incondizionatamente positive in qualsiasi situazione. Curve lemte o veloci
percorse a manetta, in staccata o in accelerazione non lo hanno mai messo in
difficoltà. E' un telaio che consente agli esperti pieghe eccezionali e che
nello stesso tempo mette subito a proprio agio anche chi esperto non lo è troppo.
Il motore merita veramente un discorso a parte.
Potentissimo, generoso ed instacabile, ha un funzionamento pastoso e regolare.
Dai 1550 fino ai 3000 giri è un pò ruvido ma senza vuoti o impuntamenti;
da 3 a 4000 riprende bene dosando opportunamente la manopola del gas, a 4000 si
può spalancare tutto ed a 5000 parte come una schioppettata con la lancetta del
contagiri che in un attimo scatta ad aggredire la zona rossa oltre i 7400 giri.
Fortunatamente l'albero a camme e la distribuzione concedono un buon margine di
sicurezza, comunque nelle marce basse conviene cambiare intorno ai 7000 giri.
Anche in circuito abbiamo constatato che si realizzano praticamente gli stessi
tempi sul giro facendo le curve di ritorno in seconda invece che in prima
col motore al limite dei giri. Interessante rilevare che nell'accelerazione sui
quattrocento metri, a metà strada la velocità da noi rilevata è stata di 145 kmh.
Viene cioè a cadere quella pigrizia in partenza che era un pò la caratteristica
negativa della Sport 750. Il tempo esatto sui 400 metri ottenuto durante le
nostre prove è stato di 12"314 con velocità di uscita di 173,040 kmh.
Per quanto riguarda la velocità massima si può affermare che i fatidici 200 kmh
sono veramente alla portata di mano, senza necissità di lunghissimi lanci, vento
in poppa o altre cose; non è neppure necessario allungarsi del tutto sul serbatoio,
perchè in questo caso si arriva comodamente ai 210 all'ora a 7400 giri e sfruttando
bene il piccolo cupolino si guadagnano altri 200 giri.
Visti i risultati velocistici, qualche eccesso di consumo sarebbe perdonato.
Abbiamo invece rilevato una sobrietà che ci giunge particolarmente gradita.
Infatti il consumo da noi accertato va dai 19 km/litro a 120 all'ora fino ad un
massimo di 12,5 km/litro su pista tortuosa con guida corsaiola, perchè in questo
caso si fa sentire lìeffetto delle pompe di ripresa.
Viaggiando in autostrada a 170 all'ora si fanno dai 14,5 ai 15 km/litro.
Sensibile invece il consumo dell'olio, circa 0,70 litri ogni mille chilometri.

 

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Il gruppo di trasformazione proposto dalla Moto Guzzi.
Per incrementare ulteriormente le prestazioni della Le Mans, in particolare per
l'impiego agonistico, la Moto Guzzi ha allestito un kit di parti speciali che viene
venduto a 280.000 lire iva compresa.
Con questa trasformazione la velocità massima sale ad oltre 240 km/ora.
é inoltre in preparazione un serbatoio di alluminio da 24 litri.
Le parti modificate sono:
Marmitte senza silenziatori, carburatori da 40 mmm senza starter,albero a camme
con alzata maggiore, cambio a denti dritti,trasmessione finale del 1000 più robusta
e con rapporti differenti e di vari tipi.

 

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Caratteristiche

 

 

Motore 2 cilindri - 844 cc. - 4T
alesaggio e corsa 83*78 mm
2 valvole per cilindro
asp.20°-52° / scar.52°-20°
olio motore 3 l. Agip sint2000 SAE 10/50
candele Bosch 230T30 o Champion N9Y
distanza elettrodi 0.5 mm
compressione 10.4
potenza hp/kw 80/58 a 7400gm
Trasmissione cardanica
olio trasm. 0.23 l. Agip F1 Rotra MP SAE90 e 0.02 l. Molykote tipo A
Cambio a 5 marce
olio cambio 0.750 l. Agip F1 Rotra MP SAE90
Velocità 210 km/h
400 m in 12.314" uscita a 173 kmh
consumi : 19 kml a 120 kmh - 12.5 kml su pista
consumo di olio motore circa 0.70 l. ogni 1000 km
Frenatura integrale - 2 dischiA 300mm + 1 discoP 242mm Brembo
forcella costruita da Moto Guzzi - 125 mm di corsa
ammortizzatori post. LISPA
Dimensioni
peso 243 kg
lunghezza 2.19 m
passo 1.47 m
altezza 1.03 m
altezza minima dal suolo 0.15 m
Pneumatici:
Ant. 350H-18
Post. 4.10V-18
Carburatori Dellorto PHF36B(D-S)
serbatoio 22.5 l. di cui 3 di riserva
Alternatore 14V-20A
batteria 12V-20A(oppure 32A)

 

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