Rapolano Terme
E il comune capoluogo e appartenne sin dal XII secolo ai
conti Scialenghi,
cioè allarea senese. Proprio questa appartenenza,
unita al fatto di trovarsi proprio
al confine orientale del territorio senese, fece di Rapolano
il teatro di numerose
incursioni e di altrettante distruzioni da parte dei nemici di
Siena provenienti
dallAretino, sino allultima e definitiva incursione
del 1554 ad opera degli
spagnoli e dei fiorentini, che segnò la quasi completa
distruzione del castello
di Rapolano e di quello di Armaiolo. Litinerario di visita
proposto inizia da
Piazza della Repubblica (nota anche con il curioso nome di Piazzone),
una
parte della quale è occupata da una zona a verde con sculture
di artisti
contemporanei. Si accede quindi al paese antico attraverso la
Porta Nuova,
dopo aver percorso Viale Mazzini, da quale si gode un bel panorama
sui boschi
e le colline circostanti. In Piazza Matteotti si possono visitare
le due chiese
della Confraternita della Misericordia e del Corpus Domini.
Questultima conserva tra laltro una Madonna in gloria
con Santi del XVI secolo
ed una Madonna del Rosario atttribuita alla scuola di Ventura
Salimbeni. Dalla
piazza si accede alla Piazzetta del Mercato ed alla successiva
Piazza del Castellare,
probabilmente il primo nucleo del castello di Rapolano. Qui sorge
la chiesa di San
Bartolomeo e gli antichi Palazzo Pretorio e Palazzo dei Cacciaconti,
con una stupenda
scalinata in travertino. Proseguendo si raggiunge un piccolo
largo con veduta panoramica
su boschi circostanti e sulla sottostante Piazza della Repubblica.
Continuando verso
destra si arriva alla Porta di S. Antonio che reca scolpita una
rapa, appunto il simbolo
del paese. A questo punto è possibile tornare indietro
per via Roma, imboccando poi a
sinistra la caratteristica via del Forno, raggiungendo così
di nuovo Piazza Matteotti.
Da qui, percorrendo via Monaci o via Virtuosi, si arriva alla
chiesa di Santa Maria
Assunta, la cui facciata è stata recentemente restaurata.
Proseguendo, in un suggestivo
largo si erge un bellissimo palazzo signorile con loggetta a
tre arcate sorrette da esili
colonnette con capitelli finemente lavorati. Vicina è
la Porta dei Tintori, risalente al
XIV secolo, che si affaccia sulla campagna in direzione Siena,
aprendo la vista
sullantica Pieve di S. Vittore facilmente raggiungibile
a piedi. Questultima risale
allXI secolo ed è uno tra gli insediamenti religiosi
più tipici del territorio toscano
grazie alla sua grande abside semicircolare che conclude una
pianta basilicale a tre
navate; al suo interno è custodito un notevole affresco
del XV secolo rappresentante
S. Ansano.
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Serre di Rapolano
Serre fu sede dei castellani imperiali dalla metà del
XII secolo e punto di appoggio
del Comune di Siena nonché dello Spedale di Santa Maria
della Scala, che qui realizzò
una delle più belle ed importanti Grancie di sua proprietà.
Litinerario parte da Piazza
XX Settembre, su cui prospetta la base a scarpa del grande muro
del giardino del
Castello di fronte, che ha subito un intervento neogotico nella
seconda metà del
secolo scorso. Vi è poi la Chiesa di S. Lorenzo, al cui
interno sono conservate opere
di notevole interesse come il Cristo Pantocrator del XIV secolo,
il Gesù Crocifisso
attribuito a Luca di Tommé ed il S. Cristoforo e S. Lorenzo
attribuiti alla scuola
di Jacopo della Quercia. Imboccando un vicolo davanti alla facciata
della chiesa
e oltrepassando larchino ci si immette in Via Salaia e
si raggiunge così la Piazza
del Pulceto. Da qui, per Via della Torre, si giunge allomonima
piazza su cui
prospetta la facciata del granaio della Grancia, dove ogni anno,
nelle prime
settimane di maggio, si tiene il Premio Internazionale dArte
Contemporanea
Grancia dArgento, in occasione della tradizionale festa
del Serremaggio.
Dopo un breve discesa si raggiunge così la Grancia, il
complesso architettonico
più importante di Serre, sede fortificata che raccoglieva
i prodotti delle proprietà
terriere circostanti, costituita da numerosi locali. Essa era
una delle tante fattorie
fortificate che lantico Spedale di S. Maria della Scala
possedeva nel contado
senese. Vi si tenevano in deposito vino, olio, grano ed altre
derrate alimentari
necessarie per i pellegrini e i bisognosi che si rivolgevano
a quella pia istituzione.
Numerosi documenti testimoniano una tenuta dello Spedale già
alla fine del 1200.
Ledificio continuò ad espandersi sino ai primi decenni
del 500, quando la guerra
con Firenze ne provocò la distruzione del torrione maggiore.
Numerosi interventi
successivi hanno condotto allattuale struttura, suddivisa
in proprietà diverse,
la maggiore delle quali appartiene al comune. Dopo aver visitato
i due cortili interni
della Grancia, uscendo da Porta S. Lorenzo si può ammirare
un fantastico panorama
della zona sottostante. Sulla via del ritorno, nella splendida
piazzetta omonima,
è possibile visitare la Chiesa della Misericordia; infine
si raggiunge la piazza centrale,
con lantico Palazzo del Podestà e la piccola cappella
medievale a loggia.
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I dintorni
Il
territorio comunale è letteralmente punteggiato da borghi,
castelli ed edifici artistici,
tra cui vanno ricordati Armaiolo, borgo ancora abitato con gli
stretti vicoli chiamati rughe,
le mura e le torri in pietra; la Villa del Buoninsegna, risalente
al XVII secolo e preceduta
da un bel viale di cipressi, con portico e loggiato sovrapposti;
il Castello di Poggio Santa
Cecilia, con un interno di notevole valore artistico ed architettonico;
e ancora i castelli di
Modanella, San Gimignanello e Galico, questultimo recentemente
ristrutturato. Zone
meritevoli di una visita sono anche le ormai quasi abbandonate
e suggestive cave di
travertino, che in passato hanno notevolmente contribuito allo
sviluppo economico
della zona; la campagna circostante la Necropoli Etrusca di Poggio
Pinci, raggiungibile
a piedi o in bicicletta, i cui reperti più importanti
sono attualmente conservati allinterno
del Museo Etrusco di Asciano. Sempre a piedi o in bicicletta
è possibile inoltrarsi nel
territorio delle celebri crete senesi, raggiungibili attraversando
un ponte di ferro sul
fiume Ombrone e costeggiando il fiume, in una zona ricca di casolari
abbandonati
che rappresentano in molti casi dei veri e propri punti di osservazioni
privilegiati
sul panorama circostante; poco lontano si trova anche la zona
archeologica di
Campo Muri, nei pressi delle già citate Terme San Giovanni.
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