Castellina in Chianti
"Castellina
detta già dei Trebbiasi" si trova sul crinale che
divide le valli
dell'Elsa, dell'Arbia e della Pesa, per cui da questo meraviglioso
belvedere
hanno le più estese vedute della Toscana in ogni direzione.
Il castello nel
1220 venne concesso in beneficio dall'imperatore Federico II
ai nobili abitanti
il vicino castello del Trebbio, feudatari dei conti Guidi; ma
Castellina ha
origini antichissime, essendo stata un florido insediamento etrusco,
come lo provano i numerosi reperti archeologici scoperti sulle
pendici
del monte Calvario.
Comunque il castello già da tempo immemorabile apparteneva
alla
giurisdizione civile della città di Firenze, ed alla diocesi
fiesolana.
Ultima difesa, insieme ad altri castelli tra cui quello di Rencine,
del territorio
fiorentino, fu dotata di mura, che in parte ancora oggi è
possibile ammirare,
rafforzate da un potente cassero, restaurato tra le due guerre
ed oggi sede del
Municipio. Formò con Radda e Gaiole uno dei tre Terzieri
della Lega del
Chianti: ed ancora oggi si conservano gli statuti di quella milizia
insieme
ai propri ordinamenti, milizia che aveva compiti di difesa territoriale
ed interna,
durante i numerosi assedi che il castello ebbe a subire nel lungo
periodo
di contesa tra Firenze e Siena. Saccheggiata una prima volta
nel 1397 dalle
soldatesche del duca di Milano, Signore di Siena, si difese strenuamente
una prima volta nel 1452 dagli assalti dei nemici napoletani,
e successivamente,
durante l'invasione del 1478 da parte degli eserciti collegati
contro Firenze,
resistette a 40 giorni di durissimo assedio. Nel suo contado
si trovano numerosi
castelli, quali quello di Tòpina, di Cerna, di Grignano,
il già nominato Rencine
ed altri, disseminati lungo le propaggini che discendono lungo
la Val d'Elsa
ed in direzione di Siena, altresì famose per i loro vini,
che insieme a quelli di
Radda e Gaiole sono tra i più rinomati della Toscana.
Oggi, sparite le due
porte principali delle mura che abbracciavano l'abitato, si può
percorrere
la strada che le collegava, ammirando le facciate dei numerosi
palazzi che
contornano questo breve ma suggestivo corso, con una sosta meditata
nella piazza del Comune, sotto la mole del castello e della sua
torre merlata,
ove ancora nei giorni di festa si svolge la vita di questo borgo
fiero e ventoso.
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