Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ESMERALDA E PINOCCHIO

L’estate di quell’anno per la nostra Esmeranda è trascorsa felice e velocemente.

I ragazzi del Chiaberge quotidianamente portavano alla casetta nel bosco dei Coletti, ogni buon cibo e leccornie, mamma Lucrezia, rimproverava Esmeralda perché mangiava troppo e proprio per le caratteristiche fisiche di una lepre non è possibile avere la panciotta: in caso di pericolo come può saltare, nascondersi, o altro……! ?
Venne così ottobre, i primi freddi, la pioggia ghiacciata… e… a fine mese sulle cime della valle, la neve.
Nel bosco dei Coletti come nella valle, oltre la caduta delle foglie dagli alberi, le giornate sono più corte e fa freddo, le notti diventano più lunghe. La famiglia dei nostri leprotti cambia vestito…..il pelo sulla schiena diventa color grigio scuro, e il pelo della coda e delle orecchie si fa quasi bianco.
Esmeralda che giocava a nascondino tra i cespugli con gli amici del bosco, ora non può piu farlo, sono spogli e privi dei frutti; così il gioco nuovo è quello di corre al ruscello delle Lauere, farsi rispecchiare salendo sulle pietre più alte, il corso d’acqua è aumentato per via delle piogge autunnali e gorgheggia più del solito, formando così dei piccoli laghetti e bolle d’aria.
Un giorno la nostra leprotta, in cerca delle ultime leccornie naturali e di castagne, nei pressi del bosco detto: Le Vignette, sente le voci di persone del luogo che parlano il patois Savoiardo dire……” a San Martin….a Viù capoluogo, c’è la festa del Santo Patrono……inaugurano un monumento alto 6 metri dedicato a Pinocchio…” Incuriosita Esmeranda si nasconde sotto le foglie di castagno e ascolta attentamente. Memorizza tutte le proposte per far bella la festa……al termine della conversazione e dopo un po’ di tempo, la leprotta esce dal suo nascondiglio e in tutta fretta corre a casa a informare i genitori.
Papà Osvaldo…..scuote la testa, un po’ perplesso….a lui gli avvenimenti non piacciono…,mamma Lucrezia….ascolta e promette di portare Esmeralda in paese ad assistere alla cerimonia. La felicità della nostra leprotta raggiunge il massimo…..corre nella piazza del bosco….e informa tutti gli amici animali che risiedono nei dintorni del bosco…..”gli amici animaletti entusiasti fanno gruppo e gridano:corriamo, corriamo anche noi a vedere questa gioiosa manifestazione.
Il gufo Petronilo, curiosone come sempre, sapeva già tutto, e sotto l’ala, ben conservato, ha addirittura il manifestino d’invito alla popolazione. Con la voce gufesca dice: ci sarà la televisione, e i giornali di Cirie' faranno ai valligiani il resoconto della festa.
Insomma, tutti si mettono d’accordo per assistere al grande avvenimento.
Sul far del mattino, verso le otto del giorno di San Martino, le campane della Parrocchia si mettono a suonare a distesa……l’aria ancora fredda, portava il suono delle campane e lo faceva ripetutamente con molti echi che si mescolavano armoniosamente.
La Banda musicale sulla piazza di sopra già radunata dava gli ultimi accordi alle marcette di attesa del raduno di tutti i Vincesi…, valligiani….e dalla pianura.
Il torpedone della televisione che andava su e giù per la strada principale per far le prove di trasmissione……i Priori vestiti a festa in attesa delle autorità.
La statua di Pinocchio posizionata giorni prima sulla piazza vicino al Municipio..era coperta da un lenzuolo e dalle insegne tricolori e dei simboli di Viù. Tutto era pronto per l’inaugurazione.
Esmeralda con i suoi amici dei Coletti al suono delle campane si misero in viaggio dal raduno della piazza del bosco ai Coletti chi in volo e chi correndo o saltellando per andare nel capoluogo.
Giù nel bosco dopo la frazione Aires era tutto ghiacciato…..attraversarono il ponte di legno….e su per la frazione Castelar…..il sole pallido con i suoi raggi illuminava la vallata. I nostri animaletti si fermarono a vedere l’incantevole panorama; il Civrari imbiancato sino al Turui…… Il monte Rocciamelone imponente, che domina la valle di Viù, così il monte Lera….e tutte le cime sopra la frazione Tornetti. Dal capoluogo si sentiva il frastuono della strada provinciale……i veicoli di ogni ordine che si apprestavano all’appuntamento.
Così anche il gruppetto dei nostri amici, affrettarono il passo…salendo, volando, saltellando per il sentiero che porta su alla piazza del Municipio passando dietro il cimitero.
Il gufo Petronillo con il suo modo di volare armonioso e silenzioso arrivò per primo sul tetto della chiesa per poter scrutare e scegliere per se e per i suoi amici la posizione più adeguata senza essere visti e per non disturbare.
Petronillo dispose tutti sul pianoro della casa dietro il Municipio. Posizione di ottimo livello….tutti potevano vedere e non essere visti.
I ragazzi della scuola elementare assieme alle maestre facevano contorno alla base della scultura, il vociare allegro creava un’atmosfera d’attesa senza precedenti.
Il sig. Bruno, il Vigile urbano dispose le transenne e collaborava con altri signori della Pro-Loco per il traffico, attendendo l’arrivo delle autorità con la banda musicale in gran pavese.
In lontananza si sentiva il suono della marcetta…poi il suono si fece più forte……ed ecco in alto della contrada apparire la banda…….i Priori con gli accompagnatori……il sig. Sindaco…..altri personaggi importati del luogo e dalla valle…….i tecnici della TV……li Magnà…..danzavano ai lati del gruppo delle persone importanti. I ragazzi della scuola iniziarono a battere le mani…….
Giunsero e si disposero intorno al monumento…….la lepre Esmeralda e i suoi amici dei Coletti si unirono insieme per vedere bene l’avvenimento ed anche per scaldarsi…….l’orologio del Comune segnava -5 gradi di temperatura.
Tra i presenti l’autore del monumento con la sua famiglia il sig Silvano “al Grataciamule” .
Tutti fecero silenzio……la maestra della prima elementare iniziò a parlare, con la voce emozionata…poi si rinfrancò…….Parlò un signore vestito tutto in blu……poi una nonnina…..il Parroco ed infine il sig. Sindaco che consegnò una targa di ringraziamento all’autore.
Un nonno al termine del discorso si avvicino al drappo tricolore e tirando una cordicella fece cadere lo stendardo…..e apparve in tutta la sua figura il Pinocchio…….bellissimo…..grande…..pareva che salutasse tutti i presenti…….La banda intonò una marcia bellissima …..e via con gli applausi.
I nostri amici dei Coletti……affascinati da questa cerimonia rimasero fermi nei loro nascondigli, non credevano ai loro occhi un monumento così “..parlante…”..
Attesero…ancora prima di far ritorno, perché tutti i presenti si fermarono ad osservare attentamente ad ammirare la scultura lignea ..e…a far cin, cin……
Poi le campane suonarono a festa per invitare tutti alla chiesa parrocchiale per il rito della festa al Santo Patrono San Martino vescovo. Dopo breve tempo, tutto tornò alla normalità così i nostri amici uscirono dal loro posto privilegiato per far ritorno a casa nel bosco dei Coletti.
I signori della gelateria videro il gruppetto dei nostri amici…..li chiamarono….offrendo loro la panna montata con i biscotti “canarin” .
A mezzogiorno, i rintocchi delle campane della chiesa, che suonano con un particolare segno di festa, si sentirono nella valle e nel bosco dei Coletti…….tutti i nostri amici ritornati nelle loro casette per il pranzetto delicatissimo per l’occasione e riscaldarsi del pallido sole dell’estate di San Martin..

Ragazzi…signori… che avete avuto pazienza a leggere questo racconto….venite ad ammirare la statua di Pinocchio. E’ stata fatta in un solo pezzo, alta sei metri. Sotto il braccio c’è la cartella dell’abbecedario e altri particolari………Il Pinocchio così grande ha un’espressione simpatica…. ...par che dica:< …non fate come me, andate a scuola perché il mondo sia sempre più buono…, gioioso…pieno di ricchezze in rispetto della natura e dello sviluppo delle scienze… >.

Maggio04
Gianelio

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