Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

La prima visita di Esmeralda a Viu’

E finalmente arriva dal panettiere, entra e saluta, si ricorda che Petronillo le ha detto: si chiama Jolanda la signora del pane chiedi a lei ciò che desideri. Si mette in fondo al negozio per lasciar passare le persone e attende. Infatti la signora Jolanda viene a servirla, acquista, come aveva detto mamma Lucrezia, il pane a ciambella e i biscotti canarin, una specialità. Mentre rimette gli acquisti nello zainetto entra Gianelio che conosce bene la leprotta e la invita a unirsi per ritornare al Chiaberge fino ai Coletti. Esmeralda felice perché piace viaggiare specie in automobile. Così ne approfitta per far ritorno. Gianelio le prende lo zainetto e salgono in auto ferma arbitrariamente accanto al negozio, intanto Petronillo controlla dai tetti dell’albergo La Cuccagna la scena e vedendo che tutto prosegue bene, decide di volare ai Coletti a informare mamma Lucrezia e attendere l’arrivo di Esmeralda e conoscere le sue impressioni.  L’auto corre per le Frazioni Versino e Fucine bivio per il Col del Lys e su fino al Tuberghengo e poi al Chiaberge. In questa occasione  l’autista fa la deviazione per il Cinave e prende la strada per la località San Vito, dopo poche curve bivio per i Runc, breve fermata per apertura  della sbarra che chiude la strada in quanto l’accesso ai Coletti e’ un percorso privato, per giungere in prossimità della piazzetta del bosco dimora dei nostri amici animaletti.

Qui trovano in attesa mamma Lucrezia, papà Osvaldo e Petronillo.  Esmeralda scendendo dall’auto ringrazia il signore del passaggio in auto e comincia a raccontare con entusiasmo la visita al capoluogo.

Sul ramo cavo del castagno posto sulla piazzetta si sente una vocina che interrompe il racconto di Esmeralda, tutto il gruppo dirige lo sguardo verso la vocina che si intravede  appena, è il topo Virginio dal nasino rosso, non perché alza il gomito per bere il vino ma perché è un golosone di ciliegie che raccoglie in primavera e deposita nella sua casetta posta sul ramo cavo del castagno e le mangia per tutto l’anno. L’interruzione è voluta per dire che lui è nato nella casa del panettiere di Viù e che ha tanta nostalgia del suo luogo natio.

La comitiva ascoltato Virginio si scioglie:  tutti a casa a fare cena.

Commenti o altro? Contattate il webmaster  

 
Powered by:
 

 Sito ottmizzato per una risoluzione di 800x600 ed