Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

Origini della lepre “Esmeralda”

Scendendo dall’auto ognuno prende i propri bagagli, salutano Ireneo che con movimenti precisi manovra l’auto per tornare a Viù, mentre Esmeralda con i genitori si inerpica sul sentiero che porta alla nuova casa ai “Coletti”.  In pochi minuti si raggiunge la casa passando dai “runch” sul sentiero ben conservato, il cane di Giulina abbaia sorpreso per vedere questa “truppe”  passare affardellata, la signora delle caprette invita il suo cane a stare fermo, a cuccia, e chiede a voce alta, chi passa!, ricevendo subito risposta da parte di papà Osvaldo, siamo i nuovi vicini i cittadini leprotti di Torino. Camminando ancora per pochi minuti nel bosco dei “coletti” si sente un gracchiare strano, mamma Lucrezia sorride e con voce gentile invita il gufo Petronillo a scendere dall’albero per far conoscenza.  Il nostro amico curiosone volando con un giro evolutivo per far festa e segnalare la sua abilità nel volo si presenta sulla piazzetta antistante la casetta della lepre Esmeralda. Il gracchiare simpatico e festoso allerta tutti gli abitanti del bosco che corrono a far festa ai nuovi abitanti e tutti si presentano portando piccoli doni.  Ecco che arriva la saggia volpe Genoeffa, porta delle noci del bosco prese alla “Combetta”, arriva il topo dal nasino rosso detto Ciliegia perché raccoglie in primavera tutte le ciliege del bosco, selvatiche e non, anche lui dona ai nostri amici leprotti delle amarene dolci conservate nel suo magazzino dentro un cavo di un ramo di castagno. Ecco che arriva trafelato il picchio chiamato “picchio delle Tuie” perché nato nel bosco vicino alla frazione Toglie, porta sotto un’ala pezzi di funghi porcini secchi. In lontananza, nei pressi della località S. Vito, si sente latrare di un cane, è tobo il cane di Giovanni che protesta per il caos che disturba tutta la zona. Dopo questa festa di benvenuto, papà Osvaldo apre la porticina della nuova casetta dei Coletti di sotto, accende la luce del lampadario della sala da pranzo, e illustra a mamma Lucrezia e alla nostra Esmeralda la nuova dimora corredata di tutti i comfort di una casa di città. Poi invita la sua famigliola a mettere in ordine i propri bagagli e a sedersi per fare il brindisi di inaugurazione. Da una scatola variopinta escono tante sorprese: i portatovaglioli, la tovaglia per la tavola, le posate con i manici in legno castagno, il portauova con i nomi su scritti più due di questi con scritto:  per i nostri graditi ospiti. Dopo un po' tutto si fece buio e la nostra leprotta aveva paura, si strinse vicino a mamma Lucrezia   protezione; non sapeva che nel bosco quando il sole tramonta dietro il Civrari la notte scende rapida ed il silenzio e profondo perché tutti gli animali del bosco vanno a riposare. Meno il gufo Petronillo, la civetta chiacchierona chiamata Vera, la famiglia dei cinghiali che abitano dopo la casa “dei paradis ciuciu” e altri animaletti. La famiglia dei nostri amici leprotti decidono di andare anche loro a riposarsi dopo una giornata cosi intensa.         

   

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