I CAMPIONI DEL MONDO DI SCACCHI |
Campione del mondo a cavallo tra il 1963 ed il 1969, chiuse l'epoca di Botvinnik e preparò il breve interregno di Spassky. Di origine armena, si formò alla scuola del maestro Ebralidze e s'impose all'attenzione generale vincendo per due anni consecutivi (1945 e 46) il Torneo giovanile Pansovietico a Leningrado. Imparò a giocare a scacchi all'età di otto anni ed a diciassettei era già campione nazionale juniores. Il suo gioco somigliava a quello di un serpente che puntava alla preda: avanzava silenzioso, a volte immobile e guardingo, senza offrire punti di attacco alla sua preda, sgusciante ed al tempo stesso inscalfibile. Poi cominciava ad arrotolare le spire sul malcapitato di turno fino a soffocarlo. Il suo motto era: nessun punto debole, nessun rischio. La sua propensione alla patta lo rendeva poco affascinante, ma evidentemente non doveva soffrirne. Il fine giustificava anche questo atteggiamento circospetto. Sul finire degli anni '40 si trasferì a Mosca, invitato dalla società sportiva Spartak, e cominciò la scalata ai vertici dello scacchismo sovietico. Nel 1951 si classificò 2°-3° con Geller, dietro a Keres, al XIX Campionato Urss, piazzamento che gli valse la partecipazione all'interzonale di Stoccolma del 1952 che passò alla storia in quanto i cinque partecipanti sovietici (Kotov, Tajmanov, Petrosjan, Geller e Averbach si classificarono nell'ordine ai prime cinque posti della classifica generale. Sul finire degli anni '50 sciorinò una serie di performances che, caratterizzando il suo stile di gioco, solido e praticamente senza brecce, gli procurarono da parte della stampa il soprannome di "cemento armato". In effetti era difficilissimo prevalervi contro a causa del suo gioco che non offriva punti deboli all'avversario. Nel '59 conquistò, curiosamente nella sua città natale, il titolo di campione dell'Urss. Per Petrosjan, gli anni '60 furono davvero favolosi. Si confermò l'anno successivo campione del suo paese, quindi fu primo nella fase finale del torneo dei candidati in cui estromesse Tal, Keres, Geller e Fischer. Il 23 marzo 1963, a Mosca, Pterosjan si sedette di fronte a Botvinnik per contendergli il titolo mondiale e lo sconfisse, nonostante un brutto avvio, per 12,5 a 9,5 laureandosi nono campione del mondo. Dopo aver respinto un primo assalto di Spassky nel 1966, tre anni più tardi soccombette per 12,5 a 10,5 e fu detronizzato. Per quanto abbia diradato le sue partecipazioni negli anni successivi, Petrosjan rivinse il campionato Urss nel 1970 e nel 1975, oltre ad alcuni primi posti in importanti tornei (Memorial Keres 1974 e Las Palmas 1980). Il suo score olimpico con la nazionale Urss è da record: in venti anni di partecipazione (1958-1978) e 130 incontri disputati, Tigran Vartanovic Petrosjan subì una sola sconfitta (contro Hubner nel 1972), per il resto 79 vittorie e 5o patte. Fu anche direttore di due prestigiose pubblicazioni: Mosca Scacchistica (1963-66) e 64 (1968-77).
Bibliografia: Chicco-Porreca - Dizionario Enciclopedico degli scacchi Harold Schonmberg - I grandi maestri degli scacchi Al Horowitz - I campioni del mondo di scacchi Petrosjan - Petrosjan Download partite di Petrosjan |