L’ACCADUTO



30 anni fa,il 26 Aprile 1986 il mondo scoprì all’improvviso che cosa volesse dire “incidente nucleare”.All’1.45 del mattino nella centrale di Chernobyl,in Ucraina,al confine con la Bielorussia nell’allora Unione Sovietica,il reattore n°4 esplose a causa di un errore durante un test che simulava un guasto al sistema di raffreddamento. L’esplosione causò la dispersione dell’aria di una nube di vapore radioattivo. Nelle ore e nei giorni successivi più di 330 mila persone furono costrette a lasciare le loro case e la nube radioattiva raggiunse rapidamente i cieli di tutti i Paesi Europei e l’America del Nord. Ma la zona più colpita,ovviamente,fu l’area vicino al reattore,un cerchio con un raggio di 30 KM denominato “zona di esclusione”,dove è tutt’oggi vietato vivere. Non si sa ancora esattamente di chi sia stata la responsabilità dell’incidente,visto che molti documenti sono segreti o sono andati distrutti:l’allora governo dell’Unione Sovietica cercò da subito di minimizzare l’accaduto,iniziando ad allontanare la popolazione solo 36 ore dopo l’incidente. Fu la vicina Svezia a lanciare l’allarme.

Due mesi dopo,si decise di costruire un sarcofago che richiudesse i resti del reattore esploso:i lavori durarono 206 giorni e impegnarono 200 mila lavoratori. Ma ora il sarcofago va sostituito:sono in corso i lavori per costruire una nuova copertura che dovrebbe durare fino al 2100,l’impianto è stato definitivamente chiuso il 15 dicembre 2000,ma ancora 3700 tecnici lavorano per tenere sotto controllo la centrale.