COORDINAMENTO |
Rassegna Nazionale Franco Buccino
Repubblica/Napoli: Bocciare non rende più seria la scuola
25-06-2009
DAI QUADRI pubblicati dalle scuole in questi giorni risulta un aumento significativo dei bocciati. In tutti gli ordini di scuola, soprattutto nella media inferiore. ultimo rapporto Ocse, pubblicato sempre in questi giorni, boccia la scuola italiana. Il ministro Gelmini ha messo insieme queste due notizie dicendo: mi dispiace che dei ragazzi vengano bocciati, ma ciò dipende dal fatto che la scuola sta diventando più seria, come richiede appunto il rapporto dell' Ocse. La verità è che l' aumento dei bocciati è stato determinato dai provvedimenti ministeriali, incoerenti in sé e contraddittori nel loro succedersi. Provvedimenti che hanno creato disorientamento e si sono prestati alle più diverse interpretazioni da parte delle scuole. I bocciati sono aumentati, inoltre, perché le scuole, avendo avuto meno risorse umane e finanziarie, hanno ridotto l' offerta formativa. Innanzitutto hanno creato confusione i provvedimenti sul voto in condotta: non fa media, fa media; si boccia con il cinque in condotta; chi ha un certo tipo di sospensione ha cinque in condotta, anzi no. Poi sui voti in genere: per essere ammessi all' esame di maturità occorre avere la sufficienza in tutte le materie, ma dall' anno prossimo. Quest' anno no; però si è ammessi con la media del sei, senza la condotta. Contrordine: voto di condotta incluso. Ancora più caotica la situazione nella scuola di base, dove sono stati reintrodotti i voti numerici. I docenti delle medie, a fronte di lacune o risultati modesti, volevano far passare gli alunni più deboli alla classe successiva con un sei "rosso". Il ministro ha detto che il sei è sei, e chi aveva meno di sei lo bocciassero pure. Non si è resa conto il ministro, e nessuno dei suoi consiglieri, di non aver previsto per questi bambini una sospensione di giudizio e un' attività didattica di recupero, come avviene alle superiori. O più semplicemente ha voluto risparmiare i soldi dei corsi di recupero. L' anno scolastico che si sta concludendo ha visto un taglio significativo dell' organico dei docenti e degli ata, non bilanciato da nessuna iniziativa di riorganizzazioneo di integrazione con servizi presenti sul territorio. Vede ancora in grosse sofferenze finanziarie le scuole, che hanno nominato meno supplenti, hanno ridotto l' acquisto di sussidi, ma anche le spese di funzionamento. Hanno avuto meno soldi e spesso hanno dovuto contare sui contributi delle famiglie per far fronte a delle urgenze. A queste due cause sull' aumento dei bocciati, entrambe derivanti da precise responsabilità del governo e del ministro, se ne aggiunge una terza, interna alle scuole. Trai docenti c' è un gruppo ampiamente minoritario di nostalgici, che col voto premiano o puniscono, mai valutano. Che ritengono il momento del giudizio il più alto della loro professione. Che non riescono a legare la valutazione degli alunni con un progetto di recupero delle loro lacune. Questo gruppo di insegnanti aspettava con ansia l' occasione di riscatto, e la Gelmini gliela ha offerta. Per gli studenti deboli le cose non andranno meglio in seguito. Perché sono previsti, come è noto, tagli massicci, più di oggi, e ancora meno risorse. E poi perché si faranno passare per riforme i prossimi, pesanti interventi di razionalizzazione. L' Ocse ha pubblicato un' indagine che forse ci spiega perché aumentano i bocciati in Italia. L' indagine riguarda temi strategici, quali l' apprendimento, la valutazione, la carriera dei docenti, il reclutamento. Dà inoltre suggerimenti per contenere la spesa, migliorare e rafforzare l' autonomia, la qualità dell' insegnamento, la professionalità dei dirigenti, le prestazioni degli alunni, i risultati delle scuole. L' Ocse boccia la scuola italiana perché i livelli di apprendimento degli studenti sono trai più bassi. Le strutture scolastiche sono vecchie e spesso senza palestre e laboratori moderni. Manca la valutazione delle scuole e dei docenti, per i quali non c' è un reclutamento efficace e non c' è riconoscimento del merito. Anche la valutazione degli studenti lascia a desiderare. C' è poco da compiacersi, come fa la Gelmini. C' è da spendere invece un sacco di soldi. Quando risolveremo tutti questi problemi, la scuola sarà finalmente seria. E forse non boccerà più nessuno. La scuola seria promuove, non boccia. Tutto il contrario di quello che pensa e dice il ministro. -
Scuola media, aumentano i bocciati
RAFFICA di bocciati nelle scuole medie della città. Dopo mesi di polemiche, provvedimenti annunciati e mai entrati in vigore, circolari ministeriali e note chiarificatrici dell' ultimo momento, gli esiti finali della scuola media danno un risultato negativo. Il dato riguarda circa un quarto delle istituzioni scolastiche presenti a Palermo ma è abbastanza indicativo di un trend che, se dovesse essere confermato, porterebbe la dispersione scolastica a compiere un balzo in avanti. Quest' anno, oltre 8 ragazzini su 100 della scuola secondaria di primo grado non ce l' hanno fatta. E un consistente numero di aspiranti al diploma di terza media non è stato ammesso agli esami. Scuola del rigore o dispersione? «Macché scuola del rigore - dice Maria Di Naro, preside della scuola media Cesareo, nei pressi di via Oreto - spesso siamo costretti a bocciare i ragazzi perché frequentano pochissimo le lezioni. Noi - prosegue il dirigente scolastico - mettiamo in campo tutte le strategie possibili per combattere gli insuccessi scolastici ma spesso le famiglie non ci aiutano». Alla Cesareo il numero dei "non ammessi", così si chiamano in burocratese i bocciati, sono passati dal 7 al 9 per cento. Colpa dei voti? «L' introduzione dei voti in decimi al posto dei giudizi ha forse contribuito ad aumentare il numero dei bocciati ma ricordiamoci che la valutazione a scuola non è soltanto numerica. La nostra valutazione è formativa: per la promozione o la bocciatura si tiene cioè conto di una serie di fattori e indicatori». Insomma: niente bocciature per una sola insufficienza, pare di capire. Eppure, dopo parecchi anni in calo, quest' anno il numero dei bocciati è in crescita. L' anno scorso, in provincia di Palermo i ragazzini bocciati furono 7 su 100. Il record, quest' anno, appartiene ad un' altra scuola del quartiere Oreto: la media Roncalli dove più di un quarto dei ragazzini è stato fermato. «Siamo - spiega il preside Fabrizio Mangione - in un' areaa rischioe parecchi ragazzini sono, come si dice tecnicamente, in abbandono». Un' altra voce della dispersione scolastica, che contai bocciati, riguarda coloro che abbandonano la frequenza scolastica dopo alcune settimane di lezione e i cosiddetti evasori: quegli alunni che si iscrivono a non si presentano a scuola neppure per un giorno. «Una specifica norma - prosegue il capo d' istituto - non ci consente di promuovere alunni che si sono assentati per oltre un quarto delle lezioni. Anche se noi, in conformità alla normativa, abbiamo approvato una deroga a questo criterio per i casi particolari». Anche alla Roncalli, per arginare la fuga dalle aule, si punta a coinvolgere i genitori e gli stessi studenti. «Abbiamo attivato - spiega Mangione - classi sperimentali presso il centro sociale Sant' Anna alla Kalsa». Ma evidentemente non basta. I numeri sono impietosi: quasi6 per cento di non ammessi agli esami. E 8 per cento di "desaparecidos": studenti che dopo essersi iscritti a scuola hanno fatto perdere le tracce. Con tutta probabilità hanno preferito qualche piccolo lavoretto in nero ai libri e ai quaderni. Pochi i 5 in condotta appioppati dagli insegnanti palermitani ai propri alunni. Secondo i primi dati, i ragazzini turbolenti all' interno delle classi palermitane che a parere dei prof meritano l' insufficienza anche nel comportamento non sono poi tanti: uno su 100. «Cerchiamo in tutti i modi di recuperare tutti gli alunni», spiega la Di Naro, che conclude: «Qualche 5 viene attribuito ai bulli». Niente, quindi, pugno di ferro. - SALVO INTRAVAIA