La parola magica
Un bambino aveva perso tutte le
parole buone e gli erano rimaste
quelle brutte :
merda, cacca, stronzo ecc.....
Allora la sua mamma lo porta da un
dottore , che aveva i baffi lunghi
così e gli dice: Apri la bocca ,
fuori la lingua, guarda in su,
guarda in dentro, gonfia le guance.
Il dottore dice
che deve andare in giro a trovare
una parola buona.
Prima trova una
parola così (il bambino indica una
lunghezza di circa venti centimetri)
che era "uffa",
che è cattiva. poi ne trova una così
(circa quaranta centimetri) che era
"arrangiati", che
è cattiva.
Poi trova una
parolina rosa, che era "ciao", se
la mette in tasca ,
la porta a casa e
impara a dire le parole gentili e
diventa buono.
Da G. Rodari, Favole al telefono,
Einaudi
L'omino di niente
C'era una volta un omino di niente
.Aveva il naso di niente, la bocca
di niente, era vestito di niente e
calzava scarpe di niente. Si mise in
viaggio su una strada di niente che
non andava in nessun posto. Incontrò
un topo di niente e gli domandò: Non
hai paura del gatto ?
No davvero, rispose il topo di
niente , in questo paese di niente
ci sono soltanto gatti di niente,
che hanno baffi di niente ed artigli
di niente. Inoltre io rispetto il
formaggio. Mangio solo i buchi. Non
sanno di niente ma sono dolci. Mi
gira la testa , disse l'omino di
niente.
E' una testa di niente : anche se la
batti contro il muro non ti farà
male.
L'omino di niente , volendo fare la
prova, cercò un muro per batterci la
testa , ma era un muro di niente , e
siccome lui aveva preso troppo
slancio cascò dall'altra parte.
Anche là non c'era niente di niente.
L'omino di niente era tanto stanco
di tutto quel niente che si
addormentò. E mentre dormiva sognò
che era un omino di niente , e
andava su una strada di niente, e
incontrava un topo di niente e
mangiava anche lui i buchi del
formaggio, e il topo di niente aveva
ragione : non sapevano proprio di
niente.
Da G. Rodari, Favole al telefono,
Einaudi
Gianni Rodari è uno dei fondatori
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