Lettera di una maestra non unica a dei bambini
unici
creato da Alessandra Casadio
Ultima modifica 12/05/2009 23:02
Cari bambini,
stamattina vi guardavo mentre facevamo la nostra
solita discussione in classe appena arrivati. Si parlava delle paure.
Ognuno di voi aveva l’urgenza di farsi sentire e ho dovuto richiamarvi
più volte per farvi rispettare il turno. Poi Clara è venuta alla
cattedra e sottovoce mi ha chiesto: “Maestra, quali sono le tue paure?”,
le ho risposto che anche la maestra ha tante paure e che, se avevate
voglia di sentirle, ve le avrei raccontate più tardi. Avete iniziato a
scrivere e mentre vi guardavo ho cominciato a generare un mostro nella
mia mente…
Questo mostro ha la voce potente, non ascolta e
non riflette, parla di noi e non ci conosce, vuole dettare legge senza
discutere. Fa delle cose tutte al rovescio da quelle che noi vi
insegniamo con pazienza ogni giorno. È un mostro che vuole entrare nella
nostra classe e buttare dalla finestra o me o la maestra Patrizia, e se
non ci riesce vuole che una di noi due stia molto meno con voi, vuol
fare insegnare tutte le materie a me o a lei, vuole farvi stare meno
tempo a scuola.
Vuole far stare di meno nella nostra classe anche
la maestra Marisa che ci sostiene nelle situazioni difficili. Vuole che
io impari l’inglese così potrò insegnarvi a parlare male una lingua che
non mi è simpatica. Vuole che io vi dica poche cose, quelle necessarie e
basta, senza perdere tempo a fare cartelloni, collage, progetti, danze e
musica. Vuole che la nostra classe diventi sempre più numerosa, magari
con dei bambini che hanno problemi, come Tiziano l’anno scorso che
scappava dalla classe e tirava gli oggetti e che a questi bambini io mi
dedichi poco perché non avrò il tempo di trasmettere tutto quello che so
e che posso.
È un mostro che dovrebbe spendere dei soldi in
ugual misura per tutti, come una brava mamma e un bravo papà che hanno
tanti figli e invece li vuole togliere alla nostra scuola che già ne ha
pochi, tanto che ci dobbiamo comprare la carta per le fotocopie o il
sapone da soli. È un mostro che dice che tutte noi maestre
chiacchieriamo nei corridoi quando invece, voi lo sapete, se siamo in
due per quattro ore a settimana, quando non facciamo le supplenze, una
può prendere Tsion, Magdalena, Alessia e Jian e fare delle lezioni solo
per loro perché imparino meglio l’italiano o la matematica.
Ha tante idee questo mostro, come quella di fare
delle classi diverse dalla nostra per i bambini che non parlano
l’italiano e mi chiedo come avremmo fatto l’anno scorso senza Jian che
non capiva una parola e che tutti abbiamo aiutato con i disegni e i
giochi e senza la mediatrice Irene che parlava anche il cinese e veniva
una volta a settimana per lui. Quanto ci siamo sforzati, tutti insieme,
per capirlo e farci capire e ora siamo contenti perché ci siamo
riusciti! Chissà per quanto tempo sarebbe rimasto in una classe a parte
con bambini che come lui non conoscevano l’italiano… Quanto ci sarebbe
voluto per farlo sentire a casa? E noi, dopo quanto tempo l’avremmo
sentito amico?
Il mio mostro non ce l’ha solo con noi, ma anche
con i bambini che vivono nei piccoli paesi e che magari sono pochi, due
o tre classi. Sapete che vuole chiudere le scuole di quei paesini e
mandarli in scuole più lontane in autobus? A voi piace un paese senza
scuola? Sarebbe come un paese senza chiesa o senza una piazza…
Il mostro dice anche che non manderà via nessuna
maestra, ma questo non è vero perché le maestre che andranno in pensione
perché anziane, non saranno sostituite da quelle giovani. E’ come far
uscire qualcuno da una stanza e chiudere la porta subito dopo per non
far entrare più nessuno. La maestra Marisa probabilmente non tornerà
perché è ancora una supplente ed è giovane, non conta nulla il fatto che
è molto brava.
Il mostro dice anche le bugie perché ha detto a
tutti che la scuola italiana non è come quella delle altre nazioni
d’Europa e che voi siete tra i più asini del mondo! Invece tutti dovete
sapere che la scuola elementare italiana è tra le prime in Europa e nel
mondo e che il 70% dei genitori sono molto soddisfatti della qualità
dell’insegnamento. E questo perché noi italiani abbiamo riflettuto
molto, per molto tempo, prima di cambiare la scuola che c’era quando io
ero piccola.
Sapete bambini, io avevo una sola maestra e andavo
a scuola per 24 ore a settimana, non 40 come voi. I miei quaderni erano
piccoli e in un anno ne finivo due per l’italiano e due per la
matematica. I vostri sono grandi e ne finite uno ogni due mesi. E poi io
non parlavo mai in classe su argomenti che proponeva la maestra o altre
compagne, voi invece imparate a parlare davanti a tutti, a esprimere le
vostre idee, a criticare, a votare le cose che tutti devono fare o non
fare. Nella mia classe invece c’era Loretta che stava sempre all’ultimo
banco perché non riusciva a fare niente e non aveva una maestra in più
che poteva aiutarla. Così in terza è stata bocciata perché nessuno ha
avuto il tempo e la voglia di farla migliorare. Chissà che cosa fa oggi
Loretta. Con la mia maestra non ho mai fatto un’uscita, non sono mai
andata al Colosseo o in un museo, non ho mai fatto un campo scuola, mai
al cinema.
La mia maestra non sapeva niente di me, né ha mai
letto le mie poesie. Noi invece le facciamo in classe le poesie e
giochiamo con le parole e con i colori. Voi ci raccontate tante cose, ci
regalate i vostri genitori, i vostri amori, le vostre preoccupazioni e i
vostri desideri perché stiamo molto tempo insieme. La mia maestra
purtroppo era unica e io sarei stata molto felice di averne anche
un’altra o altre due.
Il mostro fa finta anche di inventarsi cose nuove,
ha detto che da domani impareremo la Costituzione e ad essere cittadini…
ma noi studiamo già la Costituzione e conosciamo i diritti e i doveri
fondamentali di un cittadino della Repubblica Italiana. Fra due anni
faremo il nostro Parlamento della classe, con tanto di Presidente e
Partiti politici. E in classe impareremo a proporre una legge, a
discuterla e a votarla. Andremo in visita a Montecitorio e prenderemo
esempio dal Parlamento vero, quello in cui quando si fanno le riforme
importanti prima si ascoltano tutte le opinioni e poi si prendono le
decisioni per il bene collettivo.
Ma tutto questo il mio mostro non lo sa, e pensa
che se continua a dire che la nostra scuola sarà migliore di com’è
adesso dandoci meno soldi, meno maestre e meno tempo, la gente ci creda.
Io non ci credo perché so che tutto quello che riguarda l’istruzione e
l’educazione di voi bambini ha un costo e che i soldi devono essere
spesi bene, ma ci devono essere, altrimenti staremo tutti male.
Ecco, ritornando alle paure, vorrei dirvi che la
mia più grande paura adesso è quella di farvi star male a scuola. E ho
paura perché non dipende da me, ma da quello che il mostro deciderà.
Io farò tutto quello che posso per insegnarvi non
soltanto a leggere e a scrivere, ma anche per darvi le basi per capire
il mondo, per costruire un terreno sul quale ognuno di voi negli anni
farà crescere gli alberi del proprio talento. Farò di tutto per non
rendervi uguali, ma unicamente diversi. Cercherò di dilatare il tempo in
classe in modo che quello della televisione non vi mangi la capacità di
leggere e di riflettere.
Cercherò, ma sarà molto difficile, di non essere
unica anche se dovessi essere la sola vostra maestra. Cercherò di
ascoltare le vostre paure anche quando avrò soltanto il tempo di
insegnarvi i pronomi e i participi dei verbi.
Cercherò di farvi costruire gli ziqqurat e le
piramidi con la cartapesta anche quando potrò soltanto farvi leggere il
sussidiario.
Cercherò di scacciare dalla mente questo mostro
che non sa niente di voi, di come siete complicati e fragili e che dà
risposte facili a domande difficili.
Vi abbraccio tutti,
la maestra Alessandra
|