L'ORATORIO DEL SS. ROSARIO IN S. DOMENICO

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Venne edificato a partire dal 1574 per volere della Compagnia della Madonna del Rosario, accanto alla Chiesa di S. Domenico.

L'edificio, a navata unica, conserva una pala d'altare con la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena, e i Santi Vincenzo Ferreri, Oliva, Ninfa, Agata, Cristina e Rosalia di Anton Van Dyck, commissionata in occasione della peste che aveva colpito la città di Palermo nel 1624 e consegnata nel 1628 ed un dipinto di Luca Giordano.

Vi sono inoltre ospitati dipinti della seria dei Misteri Dolorosi sulla parete destra, tra cui il Cristo alla Colonna di Matthias Storm, sulle pareti di sinistra e di fondo, ed i Misteri Gaudiosi di Giovan Andrea de Ferrari (Assunzione), di Orazio de Ferrari (Resurrezione), di Guglielmo Borremans (Visitazione 1727) e di Pietro Novelli (Disputa i Gesù al Tempio e la Pentecoste), al quale si deve inoltre l'affresco della volta con Incoronamento della Vergine (1630 circa).

Con l'obiettivo di esaltare il significato teologico delle tele, fu commissionato intorno al 1714 - 1717 a Giacomo Serpotta la realizzazione al di sopra delle stesse ed entro ovali a stucco e ad altorilievo, episodi dell'Apocalisse (tra i quali spicca la plasticità del corpo del diavolo che precipita dopo essere stato cacciato dal Paradiso) e due del Vecchio Testamento, legati ai Misteri del Rosario di cui sono l'anticipazione ideale.

Nelle nicchie tra i dipinti, l'artista palermitano realizzò inoltre le statue allegoriche delle Virtù, vestite con pizzi e drappeggi secondo la moda dell'epoca, di derivazione francese. Tra di esse spicca quella raffigurante la Mansuetudine, che tiene in mano una colomba verso la quale tende la mano un putto vestito da fraticello.

Sopra la cupola sovrastante l'altare si trovano altri putti alati eseguiti dal Serpotta che sorreggono un drappo, nonchè gruppi di dame che si affacciano appoggiate ad una balaustra.

Lungo il perimetro dell'Oratorio si inseriscono gli scagni lignei su cui sedevano i confrati della Compagnia della Madonna del Rosario, retti da mensole scolpite con soggetti zoomorfi risalenti agli ultimi anni del Seicento.

La suggestiva bellezza dell'Oratorio ha convinto lo storico dell'arte Rudolf Wittkower ad affermare che probabilmente non c'è altro luogo in Italia dove la scultura si sia così avvicinata ad un vero spirito rococò.

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