GRUPPO GIOVANI VALMADRERA

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LA STAMPA

MESE DEI GIOVANI, ORATORIO AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE 

Tutti in cerchio mercoledì della scorsa settimana per il primo incontro del “Mese della Gioventù”. All’oratorio maschile riflessione a più voci sul disagio giovanile e il progetto varato dall’amministrazione comunale. A guidare l’incontro Alberto Locatelli e Claudio Niccoli, del gruppo di studio che ha firmato i lavori in municipio. «Il rischio Valmadrera –ha spiegato lo psicologo Piccoli- è quello di considerare i giovani come persone che debbono comunque e solo divertirsi, anche pazzamente. Occorre un’analisi più approfondita e una comunità adulta che li ascolti». «È più facile per una parrocchia -ha aggiunto il consigliere comunale Locatelli- preoccuparsi  prima di chi frequenta e poi di chi è ai margini.  A Valmadrera  però persone responsabili,cresciute sotto il campanile, che con competenza sanno prendersi carico del problema giovanile. Occorre sostenerli come comunità cristiana». E li sostegno non è mancato l’altra sera, visto la presenza dello stesso parroco, don Massimo Frigerio e dei due coadiutori. Proprio don Daniele Bai ha ricordato l’impatto un po’ brusco con Valmadrera «ero arrivato da una settimana –questo il suo racconto- e mi sono trovato scritto su un muro, poco distante dall’oratorio “DON DANIELE VATTENE”. Non sono stati pochi i problemi con le varie bande ma con tanti giovani si è ricostruito un rapporto umano. Come oratorio abbiamo dato alcuni segnali forti: l’animazione del sabato sera e la non vendita di alcolici per far capire che ci si può divertire in modo alternativo». Nessuna ricetta finale sul disagio. Ma un impegno: attuare la fase di ascolto dei giovani proposta dale programma diocesano “Sentinelle del Mattino”. Intanto in ogni sera cancelli aperti in oratorio per i tornei del ”Mese della Gioventù”: calcio, col trofeo Mario Butti, basket, calcetto e pallavolo. Gran finale domenica 1 luglio con i “Water world” giochi nell’acqua. Mercoledì prossimo altro cerchio comunitario porteranno la loro testimonianza alcuni adulti cresciuti in oratorio.                                                                          

(Resegone del 16 giugno 2001)

HA INIZIO IL MESE DELLA GIOVENTù 

Scatenate danze al ritmo di suoni africani. Si è aperto così sabato sera con la coinvolgente musica del gruppo C.O.E. di Barzio, il “Mese della Gioventù” organizzato come ormai da tradizione, dal Centro Giovanile di Valmadrera. Un mese durante il quale l’oratorio maschile si animerà di tornei di pallavolo, calcetto, calcio a nove e basket, ma anche di momenti di preghiera e di incontri nei quali ci si confronterà sulla realtà giovanile valmadrerese. «Scopo del “Mese della Gioventù” –spiega il coadiutore don Daniele Bai- è offrire un tipo di aggregazione sana, basata su virtù e valori, a tutti i ragazzi valmadreresi. Con i quattro tornei che abbiamo organizzato, cerchiamo di coinvolgere anche chi normalmente non partecipa alle attività oratoriale. Per chi vorrà partecipare sarà sicuramente un modo per stare insieme e divertirsi, senza abbandonarsi al più facile far niente». Una messaggio che è stato già recepito dai tanti ragazzi che sabato sera ballavano e saltavano sui ritmi africani del gruppo C.O.E. e da tutti coloro che, pur non essendosi gettati in pista, affollavano comunque l’oratorio.

(Gazzetta di Lecco e provincia del 4 giugno 2001)

ADULTI E GIOVANI A CONFRONTO SULL’ORATORIO:                

COME CONTINUARE LA TRADIZIONE EDUCATIVA. 

Generazioni a confronto in oratorio. In preparazione alla festa della gioventù di domenica, don Daniele Bai ha invitato, mercoledì scorso, i giovani degli anni ’70 e ’90. Cinque valmadreresi coi capelli più o meno grigi, hanno dialogato col gruppo giovanile. Ne è nata una serata ricca di spunti. A partire dalla testimonianza di come l’oratorio abbia inciso sulla vita di ciascuno. «Se ora sono un insegnante –ha esordito Giuliano Valagussa- è colpa “di un don che mi sbattè ad arbitrare il gioco dei bambini su in polveroso campo di calcio, proprio io un sedentario, poco amante dello sport. Allora pensavo a tutt’altro mestiere». Inevitabili i confronti «quando entrai in oratorio –è il racconto di Dorino Butti, ormai cinquantenne- la questione educativa si risolveva subito con un paio di ceffoni: ora è più difficile». Hai testimoni del… secolo scorso, i giovani hanno chiesto consiglio, in particolare per evitare il rischio di una chiusura tra le mura dell’oratorio. «Occorre –ha risposto Dorino Butti- far conoscere i risultai del proprio lavoro all’esterno. Due gli ingredienti da non trascurare per un oratorio: il coraggio e l’incoscienza di proposte anche provocatorie che lancino segnali in città». «Se sono diventato catechista -aggiunge Cesare Colombo- è perché la prima volta che ho messo piede in oratorio appena trasferito da Lecco, mi sono accolto e accettato». «Apriamoci ai gruppetti per le strade – è stato il consiglio di Giuseppe Silveri-; bastano due cose umiltà e allegria». Giulino Valagussa ha suggerito, partendo dalla sua esperienza personale anche l’educazione alla gratuità, al volontariato. La spinta viene proprio dal passato: «conosco genitori –ha concluso Anna Selva- che si aspettano molto dall’oratorio per i loro figli, proprio perché loro stessi hanno avuto molto». Assieme, giovani ed ex-giovani, sono in festa in questo fine settimana. Si chiude il Mese della Gioventù.Finale dei tornei sportivi ogni sera. Domenica dopo la S. Messa delle ore 11.00 in parrocchia, un’intera giornata all’oratorio maschile, fino ai giochi in acqua della sera.

(Resegone del 29 giugno 2001)