Tutto sul decreto sblocca centrali
Il dibattito al Senato, il testo, gli allegati, gli emendamenti

 

 

136a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
SOMMARIO E STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2002
(Pomeridiana)
Presidenza del vice presidente CALDEROLI,
indi del vice presidente SALVI

RESOCONTO SOMMARIO

Presidenza del vice presidente CALDEROLI

La seduta inizia alle ore 16,37.

Il Senato approva il processo verbale della seduta di ieri.

Comunicazioni all'Assemblea

PRESIDENTE. Dà comunicazione dei senatori che risultano in congedo o assenti per incarico avuto dal Senato. (v. Resoconto stenografico). Comunica altresì che il Gruppo Lega Nord Padania ha assunto la denominazione di Gruppo Lega padana.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Comunica che il presidente Pera ha espresso le condoglianze ai familiari e ai colleghi di Raffaele Ciriello, barbaramente ucciso oggi a Ramallah, e che il sottosegretario per gli affari esteri Antonione riferirà all'Assemblea sull'accaduto alle ore 20.

In attesa che la 5a Commissione permanente esprima il parere sugli emendamenti al disegno di legge n. 1064 e sui subemendamenti presentati dal senatore Turroni all'emendamento 1.0.101/203 del Governo riferito al disegno di legge n. 1125, si dovrebbe sospendere la seduta fino alle ore 17.

COVIELLO (Mar-DL-U). I Gruppi di opposizione hanno già reso nota la loro disponibilità ad una sollecita discussione del disegno di legge n. 1125.

VEGAS, sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. In tal caso, il Governo è disposto a ritirare anche l'emendamento 1.0.101/203.

Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverte che dalle ore 16,45 decorre il termine regolamentare di preavviso per eventuali votazioni mediante procedimento elettronico.

Seguito della discussione del disegno di legge:

(1125) Conversione in legge del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (Relazione orale)

Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo : Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale

PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta antimeridiana è iniziato l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge e che sugli emendamenti 1.405, 1.0.100 e 1.0.3 la 5a Commissione permanente ha espresso un parere condizionato, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

PONTONE, relatore. Modifica in senso contrario il parere espresso nella seduta antimeridiana sull'emendamento 1.85. Si riserva di esprimere successivamente il parere sugli emendamenti tendenti ad inserire articoli aggiuntivi dopo l'articolo 1.

VEGAS, sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda con il parere espresso dal relatore.

Il Senato respinge gli emendamenti 1.24, 1.400, 1.401 e 1.402, identici tra loro. Vengono quindi respinti, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.403 e 1.404.

PRESIDENTE. L'emendamento 1.405 è improcedibile.

Con distinte votazioni il Senato respinge gli emendamenti 1.25, 1.406 e 1.407.

PRESIDENTE. Ricorda che, essendo stato ritirato l'emendamento 1.18, sono decaduti gli emendamenti da 1.18/1 a 1.18/143.

Il Senato respinge quindi l'emendamento 1.30.

TURRONI (Verdi-U). Annuncia il voto favorevole sull'emendamento 1.50, rammaricandosi che il relatore abbia modificato il parere sull'1.85.

Con successive votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.50, 1.408 e 1.78.

PRESIDENTE. Gli emendamenti 1.44, 1.77 e 1.76 sono inammissibili.

Viene respinto l'1.46.

TURRONI (Verdi-U). E' opportuno che la copertura del fabbisogno energetico nazionale sia rapportata alle esigenze delle Regioni e delle province, nonché alla pianificazione nazionale.

Con successive votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.47, 1.409 e 1.45 e approva l'1.500 (testo 2).

TURRONI (Verdi-U). Non si comprende il cambiamento di orientamento del relatore, che nel corso della seduta antimeridiana si era espresso a favore dell'1.85, volto a prevedere il parere della Conferenza Stato-Regioni per l'individuazione degli impianti.

Con successive votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.85, 1.42, 1.48, 1.49, 1.410, 1.88, 1.41, 1.51, 1.52, 1.54, 1.53, 1.37 e 1.38 e approva l'1.1.

TURRONI (Verdi-U). Mentre alla Camera dei deputati è stato avviato l'esame del disegno di legge di ratifica del protocollo di Kyoto, nessuna disposizione è prevista nel testo all'esame del Senato per la riduzione delle emissioni di gas, particolarmente di quelli di scarico delle automobili nelle città, a testimonianza della mancanza di coerenza nell'azione del Governo.

Con distinte votazioni, il Senato respinge l'1.57, l'1.39 e la prima parte dell'1.74, fino alle parole "nel rispetto", con conseguente preclusione della restante parte e dell'1.58; sono successivamente respinti gli emendamenti 1.94, 1.92 e 1.86.

PRESIDENTE. L'emendamento 1.59 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa.

Con successive votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.73, 1.58a, 1.60, 1.91, 1.61, 1.93, 1.62, 1.63, 1.55, 1.56, 1.67, 1.72, 1.64, 1.65, 1.66, 1.68, 1.69, 1.70 e 1.71.

TURRONI (Verdi-U). L'1.75 riafferma la competenza delle Regioni e degli enti locali per l'insediamento delle nuove centrali, nel rispetto della tutela del territorio, dell'ambiente, della pianificazione urbanistica e della salute.

TIRELLI (LP). Invita i presentatori a ritirare l'emendamento, poiché non viene posta in discussione la competenza degli enti territoriali, secondo quanto ribadisce anche l'ordine del giorno presentato dal suo Gruppo. (Applausi dal Gruppo LP).

TURRONI (Verdi-U). Mantiene l'emendamento 1.75.

Con successive votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.75, 1.82, 1.80, 1.89, 1.81, 1.79, 1.83, 1.90, 1.84, 1.87 e 1.95 e approva l'1.2 e l'1.3. Sono altresì respinti gli emendamenti 1.97, 1.96, 1.14, 1.441, 1.26 e 1.412 (tra loro identici), 1.413, 1.31, 1.98 e 1.99.

TURRONI (Verdi-U). Richiama l'attenzione sull'1.100, che stabilisce esplicitamente la necessità di acquisire il parere dei Ministri dell'ambiente e della salute per la dislocazione degli impianti.

Il Senato respinge gli emendamenti dall'1.100 all'1.114. E' poi approvato l'1.115. Viene ancora respinto l'1.116.

TURRONI (Verdi-U). Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.117 che, con riguardo alle amministrazioni che partecipano al procedimento unico, richiama al rispetto delle rispettive competenze sancite dalla legge o dalla Costituzione.

Sono quindi respinti gli emendamenti dall'1.117 all'1.121.

PRESIDENTE. Invita il relatore a pronunciarsi sull'ordine del giorno G100, derivante dalla trasformazione dell'emendamento 1.122.

PONTONE, relatore. E' favorevole all'accoglimento.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Lo accoglie.

PRESIDENTE. Pertanto l'ordine del giorno non verrà posto in votazione.

Il Senato respinge quindi gli emendamenti da 1.123 a 1.125.

TURRONI (Verdi-U). Non si comprende la ratio dell'emendamento 1.4 in quanto è evidente che il riferimento ad una legge comprende anche le integrazioni alla stessa intervenute successivamente.

Il Senato approva l'emendamento 1.4. Sono quindi respinti gli emendamenti da 1.126 a 1.32.

TURRONI (Verdi-U). Esprime soddisfazione per la modifica proposta dalla Commissione con l'emendamento 1.501 che rappresenta un passo in avanti nella considerazione della valutazione di impatto ambientale rispetto alla formulazione originariamente prevista, anche se il quadro normativo complessivo è caratterizzato dallo smantellamento di regole certe, come avvenuto recentemente con la cosiddetta legge Lunardi.

Il Senato approva l'emendamento 1.501. Conseguentemente, risultano preclusi gli emendamenti successivi fino all'1.185. Sono quindi respinti gli emendamenti da 1.146 a 1.148. E' poi approvato l'1.6.

PRESIDENTE. L'emendamento 1.150 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa.

Il Senato respinge gli emendamenti dall'1.149 all'1.152. E' quindi approvato l'1.7. Sono ancora respinti gli emendamenti dall'1.157 all'1.173. Il Senato approva poi l'1.172.

TURRONI (Verdi-U). Auspica l'approvazione dell'emendamento 1.166 che propone alcuni criteri di valutazione ai fini del rilascio dell'autorizzazione unica di cui al comma 1 dell'articolo, onde garantire la disponibilità di impianti ad alta efficienza.

Sono quindi respinti gli emendamenti dall'1.166 all'1.167.

TURRONI (Verdi-U). Chiede la verifica del numero legale prima della votazione dell'emendamento 1.164.

PRESIDENTE. Dispone la verifica. Avverte quindi che il Senato non è in numero legale e sospende la seduta per venti minuti.

La seduta, sospesa alle ore 17,43, è ripresa alle ore 18,05.

PRESIDENTE. Riprende i lavori.

Con distinte votazioni, il Senato respinge gli emendamenti da 1.164 a 1.177.

FORCIERI (DS-U). L'emendamento 1.179 tende a limitare gli effetti negativi di un provvedimento di stampo centralistico, che espropria le competenze di Regioni ed enti locali. Le motivazioni del decreto-legge sono inoltre infondate, in considerazione dell'ampio margine di sicurezza del sistema elettrico nazionale, che andrebbe potenziato al Sud mentre la maggior parte delle domande di autorizzazione per la realizzazione di nuove centrali riguardano siti del Nord. La peculiarità del territorio italiano richiederebbe invece coerenti interventi di riqualificazione.

Il Senato respinge l'emendamento 1.179, nonché, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.418, 1.419, 1.178, 1.182 e 1.181.

PONTONE, relatore. Esprime parere contrario sull'ordine del giorno G101.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Concorda con il relatore.

TURRONI (Verdi-U). Il parere contrario del Governo contraddice l'impegno assunto nella legge comunitaria con il recepimento di una direttiva che prevede la valutazione di compatibilità degli interventi sul territorio e denota un atteggiamento poco lungimirante, svelando che l'unico obiettivo del provvedimento è quello di consentire la realizzazione di alcuni affari.

Il Senato respinge l'ordine del giorno G101.

PONTONE, relatore. Esprime parere favorevole all'ordine del giorno G103, nonché al G102, a condizione che i presentatori ne accolgano una parziale riformulazione.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Concorda con il relatore.

TURRONI (Verdi-U). Accetta le modifiche proposte dal relatore. (v. Allegato A).

PRESIDENTE. Gli ordini del giorno G103 e G102 (testo 2), accolti dal Governo, non verranno posti in votazione.

Il Senato respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.187 e 1.420, nonché gli emendamenti da 1.135 a 1.189. Risulta approvato l'emendamento 1.8. Con distinte votazioni il Senato respinge gli emendamenti da 1.191 a 1.212. Con votazioni precedute dalla verifica del numero legale, chiesta dal senatore TURRONI (Verdi-U), il Senato respinge gli emendamenti 1.424, 1.214 e 1.216. Sono inoltre respinti gli emendamenti 1.213, 1.215, 1.222 e 1.217.

PRESIDENTE. Ricorda al senatore Turroni l'impegno assunto in Conferenza dei Capigruppo sui tempi di approvazione dei decreti-legge all'ordine del giorno.

TURRONI (Verdi-U). Il Gruppo non ha assunto alcun impegno in tal senso.

Il Senato respinge gli emendamenti 1.219, 1.218, 1.221 e 1.226, nonché, con votazioni precedute dalla verifica del numero legale, chieste dal senatore TURRONI (Verdi-U), gli emendamenti 1.225, 1.227 e 1.224. Il Senato approva quindi gli emendamenti 1.13 (testo 3) e 1.223 (testo 2), mentre risulta respinto l'emendamento 1.208.

TURRONI (Verdi-U). L'emendamento 1.223 (testo 2) della Commissione, testé approvato, deriva dalla riformulazione di un emendamento proposto dal Gruppo dei Verdi.

Il Senato respinge gli emendamenti 1.28 e 1.425, identici tra loro.

PRESIDENTE. Ricorda che, a seguito del ritiro dell'emendamento 1.19, gli emendamenti da 1.19/100 a 1.19/5 sono decaduti.

Il Senato respinge quindi gli emendamenti 1.228, 1.229 e 1.230, nonché l'emendamento 1.231 fino alla parola "solo"; conseguentemente risultano preclusi la seconda parte dello stesso e l'emendamento 1.232. Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, chiesta dal senatore TURRONI (Verdi-U), il Senato respinge l'emendamento 1.233. Risultano inoltre respinti gli emendamenti 1.426, 1.234, 1.235, 1.236, 1.239, 1.237, gli identici 1.29 e 1.427 e l'emendamento 1.428. Il Senato approva l'emendamento 1.9. Viene quindi respinto l'emendamento 1.240 fino alle parole "le seguenti"; conseguentemente risultano preclusi la seconda parte dello stesso e gli emendamenti 1.241, 1.429 e 1.430. Con votazioni precedute da distinte verifiche del numero legale, chieste dal senatore TURRONI, il Senato respinge gli emendamenti 1.249 e 1.243. Risultano inoltre respinti gli emendamenti 1.250, 1.248, 1.245, 1.242.

PRESIDENTE. L'emendamento 1.10 è stato ritirato.

Con distinte votazioni sono respinti gli emendamenti 1.244 e 1.247. Risulta approvato l'emendamento 1.11. Con votazione preceduta dalla verifica del numero legale, chiesta dal senatore TURRONI (Verdi-U), il Senato respinge l'emendamento 1.246. Risulta approvato l'emendamento 1.700.

MICHELINI (Aut). Chiede il parere del governo sull'emendamento 1.16 (testo 2).

GUBERT (UDC:CCD-CDU-DE). Ritira l'emendamento 1.432 e aggiunge la firma all'emendamento 1.16 (testo 2).

PONTONE, relatore. Si rimette all'Aula sull'emendamento 1.16 (testo 2).

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Anche il Governo si rimette all'Aula.

Il Senato approva l'emendamento 1.16 (testo 2). Con distinte votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.431, 1.433, 1.434, 1.435, 1.436, 1.437 e 1.438.

PRESIDENTE. Ricorda che, a seguito del ritiro dell'emendamento 1.0.100, sono decaduti gli emendamenti da 1.0.100/1 a 1.0.100/11.

PRESIDENTE. Ricorda che, a seguito del ritiro degli emendamenti 1.0.1, 1.0.2 e 1.0.3, sono decaduti tutti i subemendamenti ad essi riferiti.

PONTONE, relatore. Esprime parere favorevole all'emendamento 1.0.101 e contrario a tutti i subemendamenti ad esso presentati. Invita i presentatori a ritirare gli emendamenti 1.0.200, 1.0.5 e 1.0.6 ed esprime parere favorevole all'emendamento Tit.100.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Esprime parere conforme a quello del relatore.

IERVOLINO (UDC:CCD-CDU-DE). Ritira l'emendamento 1.0.200.

Il Senato respinge l'emendamento 1.0.101/300.

TURRONI (Verdi-U). Annuncia il voto favorevole sugli emendamenti 1.0.101/301 e 1.0.101/303, che modificano il testo approvato dalla Commissione in particolare con riferimento alle norme che introducono da un lato una sanatoria per coloro che hanno violato le leggi e dall'altro una falsa apertura del mercato alla concorrenza, a danno dei consumatori che pagheranno tariffe più alte.

PRESIDENTE. Il Governo ha ritirato l'emendamento 1.0.101/203; di conseguenza risultano decaduti i subemendamenti ad esso riferiti.

Con distinte votazioni, il Senato respinge gli emendamenti 1.0.101/301, 1.0.1/302, 1.0.1/303 e 1.0.101/304. Risulta quindi approvato l'emendamento 1.0.101.

MUGNAI (AN). Ritira l'emendamento 1.0.5.

D'AMBROSIO (FI). Ritira l'emendamento 1.0.6.

PRESIDENTE. Gli emendamenti da Tit.1 a Tit.6 sono preclusi dalla reiezione degli emendamenti da 1.433 a 1.438.

Il Senato approva l'emendamento Tit.100.

PRESIDENTE. Passa alla votazione finale.

SODANO Tommaso (Misto-RC). Il decreto-legge si colloca al di fuori di ogni logica di pianificazione ambientale ed energetica e non rispetta la competenza concorrente delle Regioni prevista dal nuovo articolo 117 della Costituzione, motivo per il quale sono già stati annunciati ricorsi alla Corte costituzionale; stupisce pertanto il sostegno della Lega al trasferimento al Ministero delle attività produttive di una serie di attribuzioni periferiche, attraverso la mera dichiarazione di pubblica utilità delle opere da realizzare. Inoltre, rispetto alla presunzione di un imminente pericolo di interruzione della fornitura di energia e all'annuncio di vantaggi per i consumatori derivanti dalla concorrenza, nel corso dell'esame degli emendamenti è emerso con chiarezza che il vero obiettivo è l'accelerazione del processo di privatizzazione della produzione elettrica, stabilendo il limite di produzione per l'ENEL pari al massimo al 50 per cento del totale; a fronte di ciò vengono cancellati i diritti ambientali democratici e sociali, attraverso l'assorbimento della VIA nella procedura autorizzativa, da applicarsi persino ai procedimenti in corso. Per tali ragioni i senatori di Rifondazione Comunista voteranno contro.

TURRONI (Verdi-U). A fronte della richiesta di realizzazione di 646 impianti da connettere alla rete nazionale, la previsione di procedure semplificate o in contrasto con la normativa comunitaria potrebbe produrre un effetto contrario alle intenzioni; per di più il provvedimento presenta profili di incostituzionalità perché introduce, con lo strumento della decretazione d'urgenza, una normativa che incide sull'ordinamento e modifica l'equilibrio delle competenze tra Stato e Regioni stabilite dal nuovo articolo 117 della Costituzione. Non si comprende poi per quale motivo siano state rifiutate alcune proposte tendenti a migliorare la regolazione delle emissioni di gas, anticipando il contenuto del protocollo di Kyoto che pure l'Italia ha sottoscritto e si accinge a ratificare, o ad adottare la procedura della valutazione ambientale strategica nell'esame dei progetti, secondo l'impostazione europea e secondo la stessa legge comunitaria appena approvata dal Senato. Un miglioramento della fornitura di energia deve passare attraverso una riqualificazione della produzione, con la ricerca di nuove fonti e la modernizzazione degli impianti: per tali ragioni ribadisce la contrarietà del suo Gruppo al provvedimento.

TUNIS (UDC:CCD-CDU-DE). L'iniziativa legislativa del Governo per far fronte alla carenza di offerta di energia, attraverso gli incentivi degli investimenti e la semplificazione amministrativa, produrrà un opportuno ammodernamento ed una efficienza economica delle centrali, con effetti positivi sull'occupazione e nel pieno rispetto della compatibilità ambientale. Attraverso il raccordo tra il potere centrale e gli enti territoriali si garantisce inoltre l'uniformità sul territorio nazionale delle regole che sovrintendono alla produzione di energia, evitando derive particolaristiche e ulteriori squilibri; l'apertura del mercato alla concorrenza produrrà ulteriori vantaggi per i consumatori e consentirà di istituire la Borsa elettrica entro la fine dell'anno. Il suo Gruppo voterà quindi a favore. (Applausi dal Gruppo UDC:CCD-CDU-DE).

TOIA (Mar-DL-U). Malgrado l'opposizione abbia concorso alla definizione e al miglioramento della normativa, i senatori della Margherita voteranno contro il provvedimento. Infatti, a parte l'anomalia costituita dall'inserimento di innovazioni strutturali in un decreto-legge che era stato emanato per accelerare e semplificare le procedure di realizzazione degli impianti, si stabilisce un'inversione di tendenza rispetto alla devolution per quanto riguarda le competenze degli enti territoriali in materia di localizzazione e insediamento delle infrastrutture energetiche. Il Governo ha infatti dimostrato di non perseguire una linea di politica energetica che coniughi strategicamente la liberalizzazione del settore con la ricerca di fonti alternative, magari da elaborarsi dopo ampio dibattito in Parlamento. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U).

CHIUSOLI (DS-U). Preannuncia il voto contrario del suo Gruppo alla conversione di un decreto-legge che appare sproporzionato rispetto alle reali carenze di energia ed incostituzionale per la compressione delle competenze degli enti territoriali. Sarebbe stato opportuno pervenire preliminarmente ad un accordo per l'individuazione degli impianti prioritari, per la definizione del numero massimo di nuove costruzioni e di procedure autorizzative condivise e per la valutazione del margine di nuova potenza; invece i numerosi ricorsi che saranno presentati alla Corte costituzionale determineranno un ulteriore ritardo nella realizzazione delle nuove centrali. Tuttavia, occorre dare atto che per merito delle opposizioni il testo è stato migliorato, ad esempio per quanto riguarda la reintroduzione di una corretta procedura di VIA. (Applausi dai Gruppi DS-U e Mar-DL-U).

BETTAMIO (FI). Le ragioni della condivisione del provvedimento sono state già esplicitate, in particolare quanto riguarda l'urgenza di colmare il gap tra produzione di energia e ritmo di sviluppo dell'economia, onde scongiurare, nell'arco dei prossimi tre anni, serie difficoltà di approvvigionamento; occorreva poi inserire elementi di ammodernamento del sistema per poter sostenere la concorrenza internazionale e rispondere alle aspettative dell'Unione europea. Poiché il risultato raggiunto rappresenta un positivo equilibrio tra le diverse istanze, al cui raggiungimento ha concorso l'opposizione, nell'ambito dell'esigenza di rinnovamento che investe diversi settori, come la scuola, la sanità, la sicurezza e la stessa economia, annuncia il voto favorevole del suo Gruppo. (Applausi dai Gruppi FI e UDC:CCD-CDU-DE).

MUGNAI (AN). Il provvedimento si ispira innanzitutto ad una grande concretezza politica. Partendo infatti dal presupposto, avvalorato da dati oggettivi, che il gap tra domanda e offerta di energia elettrica è destinato ad aumentare nei prossimi tre anni si propone la costruzione di impianti che, per quella data, saranno in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico. Inoltre, il provvedimento ha subito indubbi miglioramenti nel corso dell'esame in Aula, soprattutto per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale e l'armonizzazione delle competenze delle varie amministrazioni interessate al procedimento. Per tali motivi il Gruppo AN voterà a favore della conversione in legge. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

TIRELLI (LP). Pur manifestando alcune perplessità sul provvedimento, rigetta le accuse di antifederalismo rivolte dall'opposizione al suo Gruppo, considerato peraltro che la confusa riforma costituzionale realizzata nella scorsa legislatura dal Governo di centrosinistra non opera scelte in senso compiutamente federalista, lasciando per esempio il settore dell'energia alla legislazione concorrente e l'ambiente alla competenza statale; una soluzione soddisfacente potrà aversi soltanto nel momento in cui si procederà ad una revisione in senso compiutamente federalista della Costituzione. Alla luce di tali osservazioni la Lega voterà a favore del provvedimento riservandosi di attivare le iniziative opportune per realizzare il necessario collegamento con le Regioni. (Applausi dai Gruppi LP e FI).

Il Senato approva il disegno di legge n. 1125, composto dal solo articolo 1, nel testo emendato, con il seguente nuovo titolo: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale", autorizzando la Presidenza a procedere al coordinamento eventualmente necessario.

Seguito della discussione del disegno di legge:

(1064) Conversione in legge del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4, recante disposizioni urgenti finalizzate a superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura (Relazione orale)

PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo. Dà lettura dei pareri della 1a e della 5a Commissione permanente sugli emendamenti. (v. Resoconto stenografico).

Passa all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge di conversione, avvertendo che gli emendamenti sono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire. Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, ricordando che la 5a Commissione permanente ha espresso parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 1.100/2, 1.100/5, 1.100/6, 1.100/8, 1.100/9, 1.100/16, 1.21, 1.25, 1.102, 1.18, 1.24, 1.8, 1.20a, 1.0.1, 1.00/7, 1.103, 1.105 e 1.107, nonché parere condizionato sull'emendamento 1.100.

MURINEDDU (DS-U). Illustra in particolare l'emendamento 1.100/6, che prevede l'allargamento della norma anche agli allevatori di capi bovini colpiti dal morbo della Blue Tongue, mentre gli emendamenti 1.18 e 1.17 insistono sulla questione dei controlli, fondamentali per risolvere efficacemente l'emergenza BSE.

DE PETRIS (Verdi-U). I Verdi hanno presentato qualificate proposte emendative, tra cui l'emendamento 1.100/5, che prevede l'adozione di un programma per assicurare il completo smaltimento delle giacenze dei materiali a rischio, l'emendamento 1.100/8, che interviene sulla questione della macellazione prevedendo il termine di 18 mesi per adeguare gli impianti alla normativa CEE, l'1.100/14 (testo 2), che dispone in materia di macellazione clandestina l'inasprimento delle sanzioni per scoraggiare tale pratica recidendo la connessione con la criminalità organizzata.

PRESIDENTE. I rimanenti emendamenti si intendono illustrati.

PICCIONI, relatore. Apporta alcune modifiche all'emendamento 1.100 (testo 2) della Commissione in linea con il parere condizionato espresso dalla 5a Commissione permanente (v. Allegato A). In particolare sopprime il comma 3-bis, chiedendo pertanto alla senatrice De Petris di trasformare in ordine del giorno l'emendamento 1.100/5, e trasforma a sua volta in ordini del giorno i commi 14-bis e 14-ter. Propone inoltre un'integrazione all'ordine del giorno G1.100 (v. Allegato A). Il parere è contrario sui restanti emendamenti fino all'1.100/16.

DOZZO, sottosegretario di Stato per le politiche agricole e forestali. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Propone di proseguire nell'espressione dei pareri in altra seduta. Pertanto rinvia il seguito della discussione del disegno di legge.

Comunicazioni del Governo sull'uccisione del fotografo Raffaele Ciriello e conseguente discussione

PRESIDENTE. Dà la parola al sottosegretario per gli affari esteri Antonione.

Presidenza del vice presidente SALVI

ANTONIONE, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. La dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del fotografo Raffaele Ciriello è ancora in fase di ricostruzione e la vicenda è stata costantemente seguita dal Presidente del Consiglio in continuo contatto con l'unità di crisi istituita presso il Ministero. Sembra che la vittima si trovasse insieme con altri operatori nei pressi di un posto di blocco israeliano allorché è stato colpito da alcuni proiettili all'addome. Il console generale d'Italia a Gerusalemme si è subito recato all'ospedale di Ramallah e ha disposto il conseguente trasporto del corpo a Gerusalemme, da cui giungerà in Italia con un volo nella mattinata di domani. L'ambasciatore d'Italia a Tel Aviv si è subito attivato con il Ministero della difesa israeliano per avere informazioni e sollecitare una dettagliata ricostruzione dei fatti. Da parte loro le autorità israeliane, nella persona del vice ministro della difesa Dalia Rabin, hanno espresso il cordoglio del Governo per l'uccisione del fotografo italiano ed hanno fornito assicurazione in ordine all'accertamento dei fatti. Sottolinea infine gli sforzi diplomatici posti in atto dal Governo per giungere ad una soluzione di pace negoziata in Medio Oriente. In tale direzione, la risoluzione del Consiglio generale dell'ONU 1397 deliberata ieri indica la strada del negoziato al fine di creare uno Stato palestinese e di offrire sicurezza allo Stato di Israele. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC:CCD-CDU-DE, LP, Mar-DL-U e DS-U).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione.

MARINO (Misto-Com). L'Italia deve assumere una posizione forte condannando la politica estera di Sharon e pronunciandosi con convinzione a favore di uno Stato palestinese. L'unica soluzione infatti è quella del negoziato che assicuri la coesistenza tra i due Stati. Ma questo non è possibile senza l'imposizione di una soluzione politica dall'esterno e in tale direzione l'Europa deve farsi promotrice del processo di pace, abbandonando le indecisioni che caratterizzano finora la sua politica estera. (Applausi dai Gruppi Misto-Com, DS-U, Mar-DL-U e Misto-RC).

SODANO Tommaso (Misto-RC). L'uccisione del fotografo Raffaele Ciriello si configura come un omicidio deliberato dalle forze israeliane per evitare la documentazione sulle violenze poste in atto nei confronti dei palestinesi. Il massacro che sta avvenendo in Medio Oriente si inserisce nel quadro di guerra globale che ha autorizzato il Governo israeliano ad agire con la forza. Esprime solidarietà e partecipazione al dolore della famiglia, auspicando che quanto meno l'episodio spinga l'Unione europea a ricercare soluzioni politiche alla situazione mediorientale. (Applausi dai Gruppi Misto-RC, Verdi-U, Mar-DL-U e DS-U).

MARTONE (Verdi-U). Di fronte alla morte di Raffaele Ciriello nel giorno in cui l'ONU ha approvato una risoluzione in cui chiede il cessate il fuoco, la politica deve riannodare i fili della pace, sostenendo quelle parti della società israeliana che hanno avuto il coraggio della disobbedienza. L'Europa deve chiarire la propria posizione e rilanciare il negoziato e la richiesta della fine dell'occupazione illegale dei territori. E' necessario inoltre evitare che la lotta al terrorismo seguito agli attentati dell'11 settembre rappresenti un alibi a comportamenti che sono invece di vendetta. (Applausi dai Gruppi Verdi-U, DS-U, Mar-DL-U, Misto-Com e Misto-RC).

COMPAGNA (UDC:CCD-CDU-DE). Il Gruppo si associa al cordoglio della famiglia e dei colleghi giornalisti, rilevando che la morte di Ciriello è stata preceduta da una sparatoria da parte dell'esercito israeliano contro l'albergo che ospita i giornalisti a Ramallah. La sincera amicizia e lealtà nei confronti della democrazia israeliana non esime dal rilevare che tali comportamenti illiberali non onorano quella democrazia, in quanto l'informazione rappresenta una garanzia di libertà. E' apprezzabile l'impegno che il Ministero degli esteri ha profuso nella giornata; vanno auspicati chiarimenti significativi in grado di ripristinare l'amicizia e la stima per Israele. (Applausi dai Gruppi UDC:CCD-CDU-DE, FI e DS-U e del senatore Ruvolo).

DANIELI Franco (Mar-DL-U). Il Ministero degli esteri, a seguito del tragico episodio, ha convocato l'ambasciatore israeliano a Roma, ma non ha accolto la richiesta di intervento che la Federazione nazionale della stampa aveva avanzato dopo l'attacco all'albergo che ospita i giornalisti. Anche se è apprezzabile la rettifica del sottosegretario Antonione delle dichiarazioni su un cosiddetto fuoco amico, che avrebbero pregiudicato l'iniziativa diplomatica italiana, il Governo non riesce a sfuggire alla confusione nei rapporti con la stampa, visto che il Ministro della difesa ha sostenuto che Ciriello è stato colpito in modo accidentale. Un utile contributo alla ricerca della pace non richiede la condanna di Israele, ma solo di quelle scelte politiche che impediscono la pace ed è per questo che da più parti si attende un gesto coraggioso da parte di un uomo di pace come Peres. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U).

MAGNALBO' (AN). E' da escludere l'intenzionalità da parte dell'esercito israeliano dell'uccisione del giornalista italiano, anche se è giusto che il Governo e il Presidente della Repubblica abbiano chiesto chiarimenti al Governo di Israele. Occorre fermare la spirale di violenza senza fine trovando il filo che possa innescare un processo di pace.

TONINI (DS-U). E' auspicabile che dopo l'ennesimo atto di violenza contro giornalisti in una zona occupata illegittimamente, come sostiene anche il Segretario generale dell'ONU, il Governo italiano assuma una iniziativa meno burocratica e confusa e compia dei passi almeno analoghi a quelli del Governo francese, richiedendo fermamente l'accertamento della verità. Si tratta infatti di un atto gravissimo che ha colpito il valore civile del libertà di stampa, tanto più grave alla luce dell'accerchiamento dell'ospedale di Ramallah, che ha ostacolato i soccorsi. Lo Stato di Israele rispetta la libertà di stampa nel proprio Paese, ma non nelle zone occupate, per cui va sostenuta la proposta di inchiesta avanzata dalla Federazione nazionale della stampa. (Applausi dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U, Misto-RC, Misto-Com e Verdi-U).

PIANETTA (FI). Raffaele Ciriello è morto poche ore dopo l'approvazione da parte dell'ONU di una risoluzione per il riconoscimento dello Stato palestinese e per il cessate il fuoco, mentre il Presidente del Consiglio italiano è in Arabia Saudita per approfondire il piano presentato da quel Governo, che prevede il riconoscimento di Israele da parte del mondo arabo in cambio del ritiro dai territori. Sono iniziative che tentano di invertire il corso degli eventi e necessitano dell'impegno coerente degli Stati Uniti, dell'Europa e della Russia e alle quali può contribuire l'approntamento di un piano di sviluppo economico della regione. (Applausi dal Gruppo FI).

ANTONIONE, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Per rispetto all'Assemblea del Senato non ha inteso nel corso della giornata rispondere alle domande dei giornalisti sul tragico episodio di Ramallah e le agenzie di stampa circa una sua presunta dichiarazione sul "fuoco amico" sono esclusivamente il frutto di una serie di equivoci.

PRESIDENTE. Aggiunge il proprio cordoglio ai familiari a quello già espresso dal presidente Pera, auspicando che alle parole possano seguire concreti fatti di pace.

Dà quindi annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza (v. Allegato B) e comunica l'ordine del giorno per le sedute del 14 marzo.

La seduta termina alle ore 20,45.

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente CALDEROLI

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 16,37).

Si dia lettura del processo verbale.

ROLLANDIN, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del giorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi e missioni

PRESIDENTE. Sono in congedo i senatori: Agnelli, Antonione, Baldini, Bobbio Norberto, Bosi, Cursi, D'Alì, Degennaro, De Martino, Mantica, Monticone, Pellegrino, Pellicini, Sanzarello, Scarabosio, Saporito, Sestini, Siliquini e Ventucci.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Budin, Crema, Gaburro, Iannuzzi e Rigoni, per attività dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa; Borea, Caruso Antonino, Maritati, per sopralluogo in Toscana per il funzionamento del sistema carcerario.

Gruppi parlamentari, nuova denominazione

PRESIDENTE. Con lettera in data 12 marzo 2002, il senatore Moro ha comunicato che il Gruppo da lui presieduto ha assunto la nuova denominazione: "Lega Padana".

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate in Allegato al Resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, in merito alla richiesta avanzata oggi dal collega Angius, vorrei informarvi che il presidente Marcello Pera ha espresso le condoglianze ai familiari e ai collaboratori del fotografo Raffaele Ciriello, che è stato barbaramente ucciso quest'oggi. Comunico altresì che su questo episodio verrà a riferire il sottosegretario Antonione alle ore 20.

Per quel che riguarda invece il prosieguo dei nostri lavori, in attesa del parere sugli emendamenti e sui subemendamenti ai due decreti al nostro esame, dovrei sospendere la seduta fino alle ore 17, scusandomi con i colleghi per il continuo ping-pong che continuiamo a fare sui due provvedimenti.

CHIUSOLI (DS-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CHIUSOLI (DS-U). Signor Presidente, a quali emendamenti fa riferimento?

PRESIDENTE. Agli emendamenti al disegno di legge n. 1064 sulla BSE e ai subemendamenti agli emendamenti del Governo presentati sul disegno di legge n. 1125 sull'energia elettrica, perché era stata, comunque, data la possibilità di presentarne.

CHIUSOLI (DS-U). Scusi, signor Presidente, ma se il Governo li ha ritirati tutti gli emendamenti, cosa si deve subemendare?

PRESIDENTE. C'è una serie di subemendamenti del collega Turroni all'ultimo emendamento del Governo.

CHIUSOLI (DS-U). L'emendamento in questione è stato ritirato dal Governo, quindi suppongo che decadano anche i subemendamenti.

PRESIDENTE. Un emendamento per il momento è rimasto, a quanto mi risulta, e in questo momento si sta articolando su di esso il parere.

COVIELLO (Mar-DL-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

COVIELLO (Mar-DL-U). Per la verità, signor Presidente, alla fine della mattinata i Capigruppo dell'opposizione della 10a Commissione si sono incontrati con il rappresentante del Governo e hanno presentato quel ragionamento che stamattina avevamo fatto, nel senso che sull'emendamento in questione abbiamo svolto una riflessione e comunicato in modo argomentato la nostra posizione, trovando, per la verità, il Governo pienamente disponibile.

Ora, se la Commissione vuole esprimere il parere, lo faccia pure; tuttavia, con riferimento alla procedura fissata in Commissione anche con la sua autorevole presenza, signor Presidente, noi manteniamo la linea in quella sede concordata.

PRESIDENTE. Senatore Coviello, se il Governo dovesse comunicarci che già da ora prende una decisione sull'emendamento in questione, ci consentirebbe di proseguire immediatamente i nostri lavori.

VEGAS, sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VEGAS, sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo aveva mantenuto quell'emendamento perché su di esso si potesse svolgere un ragionamento approfondito. Il Governo ha dimostrato grandissima disponibilità su tutta la materia; ho spiegato questa mattina quali fossero le fondamenta.

Allo stato attuale credo che, senza pregiudizio di ciò che potrà avvenire presso l'altro ramo del Parlamento, dove forse qualche ripensamento occorrerà farlo, se l'Aula del Senato è disponibile ad un sollecito esame di tutti gli altri emendamenti in modo da chiudere rapidamente, il Governo può anche ritirare l'ultimo emendamento.

COVIELLO (Mar-DL-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

COVIELLO (Mar-DL-U). Signor Presidente, noi confermiamo il nostro impegno a lavorare rapidamente su questo provvedimento, evitando intoppi ulteriori, così come eravamo d'accordo stamani.

PRESIDENTE. Proseguiamo quindi i nostri lavori.

Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverto che nel corso della seduta odierna potranno essere effettuate votazioni qualificate mediante il procedimento elettronico.

Pertanto decorre da questo momento il termine di venti minuti dal preavviso previsto dall'articolo 119, comma 1, del Regolamento (ore 16,45).

Seguito della discussione del disegno di legge:

(1125) Conversione in legge del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (Relazione orale)

Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1125.

Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Ricordo che nella seduta antimeridiana ha avuto inizio da parte del relatore l'espressione del parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge.

Comunico che la Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli ulteriori emendamenti trasmessi, per quanto di propria competenza, esprime parere di nulla osta. Possiamo pertanto procedere all'esame degli stessi.

Senatore Pontone, intende esprimere il parere sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 1?

PONTONE, relatore. Mi riservo di completare l'espressione del parere in un secondo momento. Ora desidero solo rettificare il parere da me precedentemente formulato sull'emendamento 1.85, che è contrario e non favorevole come era stato annunciato.

PRESIDENTE. Ne prendiamo atto.

Invito il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.

VEGAS, sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo concorda con il relatore.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.24, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico agli emendamenti 1.400, presentato dal senatore Chiusoli e da altri senatori, 1.401, presentato dai senatori Coviello e Toia, e 1.402, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.403, presentato dal senatore Chiusoli e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.404, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Stante il parere contrario espresso dalla 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, l'emendamento 1.405 è improcedibile.

Metto ai voti l'emendamento 1.25, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.406, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.407, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Ricordo che, a seguito del ritiro dell'emendamento 1.18, i subemendamenti ad esso relativi, dall'1.18/1 all'1.18/143 sono decaduti.

Metto ai voti l'emendamento 1.30, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.50.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, prima di fare la dichiarazione di voto devo rammaricarmi per un fatto che certamente non dipende da lei. Mi spiego.

Quando è terminata la seduta antimeridiana sapevamo che la seduta di oggi pomeriggio sarebbe cominciata con l'esame del decreto-legge recante disposizioni urgenti per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura. Non abbiamo capito per quale motivo si è modificato l'ordine di trattazione dei provvedimenti.

Ciò premesso, signor Presidente, ho appena sentito il relatore cambiare il parere precedentemente espresso, e quindi avere una resipiscenza - credo che questo sia il termine esatto - in merito all'emendamento 1.85, che esamineremo fra breve e sul quale ritengo di dover attirare l'attenzione dei colleghi.

Questa mattina ci eravamo illusi, nel vedere che quell'emendamento era stato accolto, che ci dovesse essere un quadro di riferimento rispetto al quale definire, attraverso un accordo sottoscritto da tutti i soggetti territorialmente competenti, che hanno a cuore il problema e devono occuparsene (quindi il Governo, le Regioni, le province e i comuni), le linee guida per verificare le compatibilità delle centrali elettriche con l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini.

Si tratta di un emendamento su cui questa mattina ho richiamato, in maniera necessariamente sintetica, l'attenzione dei colleghi perché ritengo che un quadro programmatico vada comunque definito. Per tale motivo sono molto rammaricato della decisione del relatore di cambiare opinione sull'emendamento 1.85. Evidentemente qualcuno nel Governo, uno di questi liberalizzatori selvaggi, ha voluto cancellare quel modestissimo quadro di riferimento che avevamo individuato.

Pertanto, signor Presidente, chiedo che queste minime norme di programmazione e di definizione delle linee guida vengano rispettate ed accolte come riferimento utile dell'azione che si deve svolgere nell'assicurare nuove centrali al nostro Paese.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.50, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.408, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.78, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

L'emendamento 1.44 è inammissibile, in quanto privo di portata modificativa.

Sono altresì inammissibili gli emendamenti 1.77 e 1.76.

Metto ai voti l'emendamento 1.46, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.47.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, esaminiamo nel presente emendamento la medesima questione sotto altro profilo, che è il seguente. Certamente ciò che ci sta maggiormente a cuore è verificare se la necessità di realizzare nuove centrali sia compatibile dal punto di vista ambientale. Infatti, ci potremmo trovare nella malaugurata ipotesi in cui la pur giusta esigenza di dotare un territorio di un ulteriore insediamento per produrre energia non trovi compatibilità a livello ambientale e contemporaneamente questa mancanza di compatibilità sia non rispondente alle esigenze di quella Regione.

Allora chiediamo, sommessamente ma fermamente, al Governo, ai colleghi della maggioranza, in particolare a coloro che hanno tenuto alta la bandiera dei comuni e delle autonomie locali in questo periodo, di riflettere attentamente su quanto stanno facendo, giacché con questo decreto-legge non ci si cura granché dell'ambiente, non ci si occupa affatto di pianificazione e non si rispettano le esigenze delle Regioni. Mi rivolgo anche a lei, signor Presidente, che so avere molto a cuore tali questioni.

Ci permettiamo quindi di sottolineare in questo emendamento che vi deve essere rispondenza con le esigenze delle Regioni in campo sia energetico sia ambientale.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.47, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.409, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.500 (testo 2), presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.45, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.85.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, avrei voluto che il relatore e il Governo motivassero il mutato orientamento su questo emendamento, giacché questa mattina avevamo ascoltato un parere favorevole, che peraltro ritengo fosse dovuto.

Se nel nostro Paese esiste un fabbisogno energetico esso può, e deve secondo noi, essere quantificato. Si deve stabilire quanta energia manca e quanta energia è necessario produrre attraverso nuovi impianti.

In questo emendamento non specifichiamo, come avremmo voluto e come abbiamo più volte sottolineato, quale debba essere questo nuovo tipo di impianti, quanta energia debba essere prodotta con il solare, con l'eolico, con sistemi non inquinanti, però chiediamo al Governo e alle Regioni di dirci a quanto ammonta il fabbisogno di energia e qual è il numero massimo di impianti da realizzare.

Basti pensare che le richieste di impianti sul territorio nazionale sono 560; solo nella mia Regione ne sono state presentate 17. Tutte queste richieste devono essere accolte? Tutti questi progetti devono essere realizzati? Quanti signori devono continuare ad andare in giro con la loro valigetta a proporre alle singole amministrazioni questo o quel beneficio? Non è forse, questo, motivo di corruzione, non economica ma certamente morale, per un ambiente che si vede promettere benefici per il proprio territorio sulla base dei quali decidere se accettare o meno l'insediamento di quell'impianto?

Quell'impianto è necessario perché si promettono in quel territorio benefici o è necessario nel quadro di un'esigenza nazionale che deve essere soddisfatta sulla base di un fabbisogno di energia che avremmo voluto fosse quantificato, ma che deve in ogni caso essere individuato?

Noi abbiamo assistito a un repentino cambiamento di opinione da parte del relatore e - anche se nulla è stato detto al riguardo - del Governo, e vogliamo capire perché non debba essere individuato tale fabbisogno nonché la quantità di impianti che serve a soddisfarlo. Noi pretendiamo, perché lo pretende il Paese, di sapere a quanto ammonta questo fabbisogno, dove e in che modo lo si soddisfa.

Non ci può essere chiesto di approvare un decreto-legge, di cui non riconosciamo neanche i requisiti di necessità e urgenza, senza che quelle necessità che voi indicate come reali siano almeno quantificate. Credo che ci dobbiate una spiegazione in tal senso. Non ci potete rispondere soltanto con un niet ad un nostro emendamento, portando avanti una deregulation selvaggia che non è utile a nessuno.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.85, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.42, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.48, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.49, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.410, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.88, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.41, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.51, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.52, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.54, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.1, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.53, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.37, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.38, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.57.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, rappresentante del Governo, colleghi, nell'altro ramo del Parlamento è appena iniziata la discussione su un disegno di legge del Governo - anche la nostra parte politica ne ha presentato uno analogo - relativo alla ratifica del protocollo di Kyoto, un protocollo volto a ridurre l'inquinamento atmosferico e l'emissione dei gas che producono l'effetto serra e i cambiamenti climatici.

In alcune città negli ultimi mesi le amministrazioni comunali hanno dovuto adottare provvedimenti che riducessero l'impiego delle automobili per l'inquinamento che è presente in quei centri a causa soprattutto delle polveri fini. Si è scoperto finalmente che queste polveri esistono davvero - dico finalmente perché sappiamo che in altri Paesi la quantità di polveri fini non corrisponde ai 40 microgrammi per metro cubo consentiti nel nostro Paese, ma soltanto a 7 - ma non ne vogliamo tener conto quando si intende realizzare nuove centrali. Sappiamo che tra i nuovi impianti che vengono proposti la maggior parte produce CO2, cioè un gas serra, e altri producono ulteriori gas nocivi, i quali a loro volta generano inquinamento atmosferico.

Noi chiediamo al Governo e alla maggioranza coerenza in proposito e crediamo che le nuove centrali debbano perseguire quegli obiettivi che il nostro Paese, sia con il Governo precedente che con quello attuale, ha deciso di perseguire.

Sono obiettivi volti alla riduzione dell'inquinamento atmosferico, dell'effetto serra, al rispetto del Protocollo di Kyoto: su questi misureremo le vostre azioni. Deve esserci coerenza tra quello che si sbandiera a parole, cioè che si accettano gli accordi di Kyoto, e i fatti. Queste centrali, come sanno bene molti cittadini, alcuni dei quali purtroppo hanno votato per la cosiddetta Casa della libertà, produrranno ancora inquinamento atmosferico, ulteriori cambiamenti climatici, guasti e disastri per il nostro ambiente e per la nostra salute.

Per questo vi chiediamo di manifestare almeno la coerenza necessaria alle azioni di chi governa; quindi vi chiediamo di approvare l'emendamento 1.57 volto a far sì che le centrali realizzate contribuiscano alla riduzione dell'inquinamento atmosferico.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.57, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.39, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione della prima parte dell'emendamento 1.74.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, non ho illustrato tutti gli emendamenti, ma ho elencato alcuni temi rilevanti: la riduzione dei gas serra e dell'inquinamento, la programmazione, di cui ho parlato a proposito dell'emendamento precedente.

Questo è uno dei temi sui quali ci siamo maggiormente impegnati, e con noi i rappresentanti delle Regioni, i quali nelle audizioni svolte in Senato hanno dichiarato che del decreto, così com'è formulato, non vogliono saperne, perché non é rispettato il nuovo Titolo V della Costituzione.

Ebbene, l'emendamento al nostro esame, al pari di altri, è teso ad evitare che il decreto inciampi nei già prospettati ricorsi alla Corte costituzionale. Chiediamo infatti che sia rispettato, per l'autorizzazione della realizzazione di nuovi impianti, quanto è stabilito nell'articolo 117 della Costituzione. Sono consapevole del fatto che è come dire che dobbiamo tutti voler bene alla mamma, Presidente, ma ciascuno di noi dovrebbe adempiere all'obbligo, quando si redigono le leggi, di rispettare il dettato costituzionale.

Ci siamo però resi conto stamani, quando abbiamo proposto la questione pregiudiziale di costituzionalità, che delle norme costituzionali l'attuale maggioranza fa strame. Esse non vengono ritenute meritevoli di attenzione; lo abbiamo visto riguardo ai due emendamenti presentati dal Governo, estranei alla materia, come evidenziato alla Presidenza con una lettera sottoscritta da me e da altri colleghi, ai subemendamenti presentati, e soprattutto alla prima parte del decreto.

Questo infatti non ha quei necessari requisiti di necessità e di urgenza né rispetta il nuovo articolo 117 della Costituzione. Sottolineiamo con forza, quindi, l'esigenza già evidenziata. Rispettate questo articolo, che è il risultato di un lavoro svolto, di un referendum che i cittadini hanno votato, rispettate, com'è doveroso per tutti, la Carta costituzionale, che è patrimonio comune.

Chiediamo, pertanto, l'approvazione dell'emendamento 1.74 perché riteniamo che nessuno possa pensare di respingerlo, al pari di altri emendamenti che hanno lo stesso obiettivo. Non capisco, infatti, come si possano fare leggi che non rispettano gli articoli della Costituzione.

PRESIDENTE. Senatore Turroni, condivido quel che lei ha detto a proposito della mamma. Faccio presente, però, che qualche volta dipende dal tipo di mamma.

Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.74, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, fino alle parole: ", nel rispetto" .

Non è approvata.

Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.74 e l'emendamento 1.58.

Metto ai voti l'emendamento 1.94, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.92, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.86, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Ricordo che l'emendamento 1.59 è inammissibile in quanto privo di portata modificativa.

Metto ai voti l'emendamento 1.73, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.58a, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.60, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.91, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.61, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.93, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.62, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.63, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.55, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.56, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.67, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.72, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.64, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.65, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.66, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.68, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.69, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.70, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.71, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.75.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, l'emendamento 1.75 riguarda un'altra grande questione che abbiamo sollevato. Si tratta di prerogative appartenenti ai comuni, alle province e alle Regioni prima che intervenisse la recente modifica del Titolo V della Costituzione.

A maggior ragione, dunque, riteniamo che gli insediamenti delle nuove centrali debbano rispettare le competenze costituzionali delle amministrazioni preposte al governo del territorio, nonché il complesso sistema di regole in base al quale il territorio è governato sulla base di decisioni assunte liberamente dai cittadini, tramite l'elezione dei sindaci, dei presidenti di provincia o di presidenti delle Regioni. Questi ultimi sono eletti sulla base degli impegni che assumono - lo ricordo, Presidente, a tutti noi - e sulla base dei programmi che intendono realizzare sul territorio, con riferimento alle disposizioni costituzionali; possono dunque stabilire che un'area deve essere protetta, che una determinata zona è meritevole di tutela e non può ospitare impianti nocivi per la salute e per l'ambiente.

In passato, come sanno bene i cittadini del Piemonte, sono stati realizzati impianti nucleari in mezzo al Po, con tutti i pericoli derivanti da un'alluvione. Noi chiediamo il rispetto delle prerogative assegnate dalla Costituzione agli enti territorialmente competenti, ai sindaci e ai presidenti che hanno la potestà di governare quei territori avendo chiesto il voto ai cittadini sulla base dei programmi e della strumentazione urbanistica. Noi chiediamo il rispetto di queste prerogative e del patto che i cittadini eletti hanno sottoscritto con gli elettori.

Il Presidente del Consiglio oggi in carica si presentò in una trasmissione televisiva e disegnò su una lavagna un programma di infrastrutture, affermando che quello era il suo contratto sottoscritto con gli italiani. Tanti dei nostri amministratori locali hanno elaborato piani regolatori che sono stati approvati, hanno risposto alle osservazioni dei cittadini, hanno fatto approvare determinati strumenti urbanistici, ma il Governo centrale attualmente in carica se ne disinteressa, anzi rinnega questi patti sottoscritti con gli elettori, che hanno maggiore validità dei disegni sulla lavagnetta e del pezzo di carta mostrato allora in una trasmissione televisiva. Il Governo centrale vuole imporre agli amministratori locali la realizzazione di una centrale magari in un'area dove si voleva far sorgere un parco.

Ebbene, è federalismo questo? E' rispetto dei cittadini e dei loro voti? Certamente no. È rispetto delle prerogative costituzionali? Certamente no. Ed è per questo che una delle questioni che abbiamo sollevato riguardava - appunto - il rispetto della pianificazione, della strumentazione urbanistica, dei piani e dei programmi. Credo che sia il minimo che il Senato, il Parlamento e il Governo devono alle amministrazioni locali e alla Costituzione che abbiamo recentemente modificato.

TIRELLI (LP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TIRELLI (LP). Signor Presidente, intervengo per cercare di fornire un chiarimento certo non al collega Turroni, ma comunque all'Assemblea.

In linea di principio è evidente che siamo completamente d'accordo con la linea enunciata, perché un piano regolatore adottato da un comune ha caratteristiche ben precise che individuano cosa si deve fare su quel territorio e soprattutto cosa si dovrà fare per il suo futuro sviluppo: vengono individuate le aree destinate alle infrastrutture, all'edilizia residenziale ed anche alle attività produttive.

È evidente che un'intromissione (per ora definiamola così) dall'alto svia completamente dalle finalità che ogni comune si è dato adottando il proprio regolamento urbanistico.

Detto questo, osservo che noi comunque abbiamo cercato di risolvere i problemi in un altro modo: se il collega Turroni avesse prestato attenzione all'ordine del giorno che abbiamo presentato avrebbe compreso che per risolvere questo problema proponiamo di intervenire seguendo una via diversa. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che ci troviamo davanti ad un'esigenza da affrontare, quella energetica, che non può essere fermata da quella che qualche sindaco definisce "la sindrome del cassonetto", cioè "voglio i rifiuti, ma non a casa mia".

Abbiamo tentato di dare una risposta al problema, ed invito il collega Turroni a leggere il citato ordine del giorno col quale chiediamo che in fase di attuazione del decreto-legge sia data una certa precedenza ai programmi e alle richieste che comportano già degli accordi di programma fra comune, regione e provincia (qualora quest'ultima fosse interessata dai piani territoriali).

Sono dunque d'accordo sul principio enunciato dal collega appena intervenuto, però stiamo attenti, più in fase di attuazione del decreto-legge che non ora, perché venga data una certa precedenza ai piani che prevedono l'interessamento dei comuni. Penso che questo sia un modo per vigilare e per offrire ai comuni la possibilità di fare l'accordo con gli enti superiori partendo dalla propria pianificazione territoriale.

Secondo me, questo è anche il miglior metodo per coinvolgere i comuni; inviterei i presentatori a ritirare l'emendamento in votazione, consapevoli del fatto che saremo vigili in fase di attuazione perché venga data voce ai comuni interessati a seconda dei loro piani di sviluppo territoriale. (Applausi dal Gruppo LP).

PRESIDENTE. Senatore Turroni, accede all'invito di ritirare l'emendamento?

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, mantengo l'emendamento e invito anche i colleghi della Lega a votare a favore. Inoltre, chiedo la verifica del numero legale.

Prego anche gli assistenti di aiutarmi a ritrovare la mia tessera, che ho lasciato qui durante la sospensione dei lavori, e che vorrei usare per supportare la mia richiesta.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Anche aggiungendo parecchie tessere a supporto della sua richiesta, senatore Turroni, non saremmo arrivati al quorum necessario.

Metto ai voti l'emendamento 1.75, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.82, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.80, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.89, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.81, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.79, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.2, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.83, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.90, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.84, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.87, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.95, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.3, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.97, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.96, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.14, presentato dal senatore Agoni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.441, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.26, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all'emendamento 1.412, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.413, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.31, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.98, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.99, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.100.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, in questo emendamento si affronta un altro degli aspetti su cui abbiamo chiesto alla maggioranza e al Governo di prestare un minimo di attenzione.

Sono principi su cui chiediamo di riflettere attentamente, che a voce sentiamo sempre condividere, però poi constatiamo che ciò che viene detto viene disatteso nei fatti .

Non avete voluto dirci quanta energia è necessaria al nostro Paese; non avete voluto dirci quante sono le centrali che devono essere realizzate, perché volete farle realizzare tutte, così si fanno più affari. Diteci per lo meno che su questi impianti, che bruciano ed inceneriscono (perché quello è il sistema con cui voi pensate si debba produrre energia), è già stato espresso un assenso, un parere favorevole da parte di chi si occupa della protezione e della tutela dell'ambiente (perché questo è il compito che il Governo gli ha affidato), cioè del Ministro dell'ambiente e tutela del territorio, nonché del Ministro che si occupa della salute, proprio di ciò che dovremmo prioritariamente tutelare rispetto a qualsiasi altra cosa.

Come si fa a non tener conto di queste considerazioni e perché ci si deve opporre ad esse? D'altronde, questi Ministri non sono nostri, ahimè; avete vinto le elezioni, sono carne della vostra carne, penne delle vostre penne, come direbbe Paperon de' Paperoni pensando ai dollari. Quindi, per quale motivo non dovete pensare di acquisire il parere favorevole di questi soggetti, che pure appartengono alla vostra parte politica, al vostro stesso Governo e quindi avranno gli stessi obiettivi ed hanno condiviso questo decreto, dal momento che lo hanno sottoscritto?

Per quale motivo non volete verificare se sui singoli impianti è stato espresso un parere positivo dai vostri Ministri dell'ambiente e della salute? Avete paura persino di loro? Forse avete paura che il ruolo che questi Ministri sono costretti ad assumere e la necessità che essi rispettino le leggi impongano loro di esprimere una riserva su alcune delle centrali che voi comunque volete far realizzare?

Ebbene, anche se questi Ministri appartengono a questa maggioranza, che ha come principale obiettivo quello di fare scempio del territorio (lo abbiamo visto oggi alla Camera, con l'approvazione dell'emendamento al collegato alle infrastrutture), noi vi sollecitiamo a sostenere i compiti ed i doveri dei vostri Ministri dell'ambiente e della salute.

Chiediamo dunque che l'emendamento 1.100 venga approvato e che, prima della votazione, venga verificata la presenza del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.100, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.101, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.102, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.103, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.104, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.105, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.106, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.107, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.108, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.109, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.40, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.414, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.110, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.111, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.112, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.113, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.114, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.115, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.116, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.117.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, quest'emendamento lo voglio raccomandare all'approvazione dei colleghi, perché, vedete, non esistono solo amministrazioni interessate, quindi coinvolte in questo procedimento, ma anche amministrazioni che hanno competenze e prerogative sancite dalla legge e dalla Costituzione; quindi, se le vogliamo coinvolgere, interessare, far partecipare, lo dobbiamo fare sulla base delle competenze che sono sancite, appunto, dalla legge e dalla Costituzione.

Anche in questo caso, non facciamo altro che richiamare un obbligo, perché non è un nostro capriccio, un nostro pallino, un qualcosa di cui ci siamo infatuati il rispetto delle competenze stabilite dalla legge e dalla Costituzione, cioè di quelle competenze che noi abbiamo attribuito a comuni, province, Regioni e città metropolitane con la nuova Costituzione (ma per noi erano già sufficienti a chiedere questo rispetto anche le norme della precedente stesura del testo costituzionale).

Tra l'altro, lo sottolineiamo proprio a coloro che ritengono che le modifiche costituzionali e i poteri conferiti a comuni, province e Regioni siano ancora insufficienti e quindi, per questo motivo, propongono un'ulteriore modifica, la cosiddetta devolution. Ma quale devolution? Ma di cosa stiamo parlando? Ma fateci il piacere (direbbe un autorevolissimo attore cinematografico).

Quindi noi chiediamo, signor Presidente, attraverso di lei, a tutti i colleghi di rispettare queste competenze sancite dalla legge e dalla Costituzione e per questo chiedo nuovamente la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di verifica del numero legale risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.117, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.43, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.118, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.120, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.119, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.121, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Ricordo che l'emendamento 1.122 è stato trasformato nell'ordine del giorno G100, su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

PONTONE, relatore. Signor Presidente, esprimo parere favorevole.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Il Governo esprime parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G100 non verrà posto in votazione.

Metto ai voti l'emendamento 1.123, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.124, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.125, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.4

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, se posso dire la mia opinione su quest'emendamento, francamente lo capisco abbastanza poco, perché a fronte di una legge che viene novellata, modificata o integrata, non capisco in quale modo si possa sopprimere la parola "integrazioni"; infatti, qualora integrazioni fossero intervenute, sono parti di leggi dello Stato.

Quindi io, per carità, capisco ma non mi adeguo. La Commissione presenti pure questo emendamento, ma lo ritengo assolutamente privo di qualsiasi fondamento.

PRESIDENTE. Senatore Turroni, sono convinto che qualcuno ha compreso il motivo.

Metto ai voti l'emendamento 1.4, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.126, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.127, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.128, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.129, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.130, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.131, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.132, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.32, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.501.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, posso finalmente dire che la Commissione ed il Governo hanno voluto ascoltare le nostre buone ragioni.

Non voglio certamente illustrare l'emendamento 1.501, ma intendo solo esprimere la soddisfazione per aver concordemente raggiunto l'obiettivo di adottare lo strumento più adatto per valutare ogni singolo intervento. Pertanto, il riferimento alla valutazione di impatto ambientale, sebbene da noi ritenuto insufficiente e fra breve espliciterò i motivi, rappresenta comunque un passo in avanti rispetto al nefasto testo del decreto-legge, il quale pretendeva di riproporre ciò che l'ingegner Lunardi - ahimè - nominato Ministro ha previsto per le opere pubbliche.

Riteniamo questo sbagliato per un motivo molto semplice: tutta l'operazione sfuggiva dalle competenze del Ministero dell'industria (che giustamente si occupa di tali questioni) e da quelle del Ministero dell'ambiente, che invece, concordemente, devono svolgere una verifica sulla questione in esame. Quindi ripeto che, seppure riteniamo l'emendamento insufficiente, esso rappresenta un passo in avanti rispetto al testo del Governo, che è sbagliato nel merito.

Signor Presidente, lei sa bene che stiamo facendo una polemica politica molto forte, anche sotto il profilo del merito, sulla legge sulle infrastrutture. In questo caso, però, saremmo andati veramente fuori - come si suole dire - dal seminato, perché avremmo previsto uno strumento in alcun modo confacente. Quella legge fa, infatti, riferimento ad un programma di opere e in questo caso abbiamo rifiutato a priori qualsiasi programma.

Ciò è tanto vero che, illustrando precedentemente alcuni emendamenti, ho chiesto di farci vedere uno stralcio di piano e di dirci quante sono le esigenze, quanti megawatt sono necessari e quante sono le centrali. Ci è stata data una risposta negativa, sono stati respinti gli emendamenti e si è detto che è il mercato che deve decidere.

Questo strumento, che era comprensibile anche se da noi non condiviso - una valutazione di impatto ambientale così ristretta e riferita ad un numero per noi molto ampio di opere, ma comunque delimitato ed individuato nel collegato alla legge finanziaria - non poteva essere applicato alla totalità degli interventi prevista e consentita dal decreto in esame. Quindi, anche dal punto di vista tecnico, e non solo da quello culturale e politico, si trattava di uno strumento sbagliato.

Signor Presidente, ho detto prima che ritengo insufficiente la valutazione di impatto ambientale per un motivo. Un successivo emendamento fa al riguardo chiarezza, ma voglio ora anticipare i suoi contenuti. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 10 agosto 1988 stabilisce, anzi stabiliva (possiamo già usare il verbo al passato perché, quando il testo al nostro esame sarà approvato ed applicato, ma già dall'emanazione di questo decreto-legge, quel decreto non avrà più efficacia) le modalità sulla base delle quali - il collega Grillo se ne ricorderà - gli impianti venivano progettati, valutati, inseriti nel territorio e discussi, chi erano i soggetti competenti ad esaminarli.

Ebbene, oggi, nel momento in cui si parla della realizzazione di ben 560 centrali, diciamo che quella norma approvata da un Governo della prima Repubblica (che abbiamo mandato a casa) va cancellata: è una nuova stagione e quindi quelle norme vanno cancellate. Quando stamattina si parlava di urbanistica ho fatto riferimento alle leggi che il regime fascista aveva emanato nel 1942; faccio ora riferimento al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 1988 che stabiliva in maniera certa, precisa, qualitativamente molto efficace in che modo tali centrali dovessero essere progettate e valutate.

Questo è il complesso delle ragioni per cui il nostro Gruppo, pur manifestando soddisfazione per l'emendamento 1.501 presentato dalla Commissione (e ringrazio i colleghi che hanno costruttivamente lavorato con noi per raggiungere questo obiettivo, così come ringrazio il Governo per averci prestato ascolto), si rammarica perché il quadro complessivo che ci consentiva queste valutazioni viene ad essere impoverito.

Noi abbiamo sempre pensato che il progresso ci avrebbe permesso di affinare le regole non già di cancellarle, perché la cancellazione delle regole è qualcosa che fa male all'ambiente, al mercato, alla società nel suo complesso.

BETTAMIO (FI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BETTAMIO (FI). Signor Presidente, ho chiesto poco fa all'amico e collega Turroni se intendeva illustrare tutti i suoi emendamenti ed egli ha risposto di no. Ebbene, ha già parlato 28 minuti, tra l'altro anche su emendamenti che lo trovano d'accordo.

PRESIDENTE. Senatore Bettamio, intervenire è nel diritto del senatore Turroni, che tra l'altro mi sembra utilizzi il suo tempo in maniera parca e considerata.

Metto ai voti l'emendamento 1.501, presentato dalla Commissione.

È approvato.

A seguito dell'approvazione di tale emendamento, risultano preclusi gli emendamenti da 1.184 a 1.185.

Metto ai voti l'emendamento 1.146, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.33, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all'emendamento 1.416, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.147, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.148, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.6, presentato dalla Commissione.

È approvato.

L'emendamento 1.150 è inammissibile, in quanto privo di portata modificativa.

Metto ai voti l'emendamento 1.149, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.158, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.159, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.153, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.151, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.152, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.7, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.157, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.155, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.160, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.156, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.154, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.161, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.162, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.417, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.171, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.173, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.172, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.166.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, nell'ultima parte del mio precedente intervento, così deprecato dal collega Bettamio (che d'altronde posso capire, essendo egli stato eletto nel collegio di Rimini; io sono forlivese e come è noto tra riminesi e forlivesi c'è da sempre conflitto di campanili), ho richiamato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 377 del 1988.

Abbiamo cercato con questo emendamento di recuperare ciò che inopinatamente con l'articolo 1 si sopprime, ovvero quei criteri di valutazione dell'efficienza degli impianti ai fini del rilascio dell'autorizzazione. Certo, il decreto cui ho fatto riferimento conteneva - giacché la sua applicazione è sospesa per consentire questo vero e proprio disastro - indicazioni assai più numerose di quelle del presente decreto-legge, che le riduce all'osso.

Cosa chiediamo con questo emendamento? Con la nostra proposta emendativa chiediamo che venga garantita la disponibilità di impianti ad alta efficienza. Mi domando chi possa non essere d'accordo sul fatto che oggi nel nostro Paese vengano realizzati impianti che garantiscano il massimo dell'efficienza. L'efficienza massima può essere garantita oggi dalla tecnologia moderna e può essere anche richiesta dal sistema economico che trae vantaggio da impianti che consumando meno producono meno inquinamento.

Poi abbiamo proposto dei criteri di valutazione di tali impianti che devono servire a verificare se quell'autorizzazione unica di cui al comma 1 è rispettosa di talune esigenze che abbiamo sottolineato, cioè che l'impianto proposto sia coerente con il fabbisogno energetico della Regione. È un'esigenza sbagliata?

Vorrei inoltre sapere cosa pensa il Presidente di turno o qualche senatore del suo stesso Gruppo politico del fatto che una Regione del Sud deve produrre energia magari per una regione del Nord. Noi sosteniamo, così come lo sosteniamo per ogni questione che abbia implicazioni ambientali, che ciascun impianto che viene realizzato deve soddisfare le esigenze del territorio in cui si colloca. Non è pensabile che le esigenze di un territorio siano soddisfatte - a meno che non vi sia una materiale impossibilità - da ciò che si realizza in altri luoghi.

Noi riteniamo che ciascuno debba e possa risolvere la maggior parte dei problemi in casa propria, come nel caso del problema dei rifiuti o della produzione di energia, così come devono essere rispettate le garanzie per l'innovazione tecnologica, per il rendimento energetico e perché le emissioni, che ci saranno comunque, siano le più basse possibili.

Ora, se devo produrre energia nella mia Regione per portarla da un'altra parte, perché i miei cittadini devono sopportare un livello di emissioni non adeguato e tale da non salvaguardare la loro salute? Questo credo debba essere uno dei criteri su cui fondare le valutazioni.

Analogamente, con riferimento alla diversificazione delle fonti primarie di energia, vi sono altri emendamenti (con i quali concluderemo le nostre esposizioni) che privilegiano fonti energetiche rinnovabili ma soprattutto pulite. Avremmo voluto che fossero privilegiate centrali che utilizzano l'energia solare, eolica o che sperimentano e sostengono l'utilizzo dell'idrogeno, come accade in altri Paesi. Purtroppo, invece, in tutti i nostri progetti si utilizzano e si bruciano combustibili fossili.

Si pensa di impiegare il carbone, come è stato ricordato dal senatore Giovanelli al quale avevo sottoposto l'emendamento proposto dal senatore Bettamio. Si pensa di sostenere l'orimulsion, quella sostanza schifosa - un oliaccio inquinante e puzzolente - che viene importata dalla regione dell'Orinoco alla quale viene aggiunta acqua in modo da consentire una combustione economica nelle nostre centrali.

Per quale motivo non chiedere un impegno e una valutazione che tengano conto del livello delle emissioni degli impianti, della diversificazione delle fonti, degli atti di indirizzo regionale, della minimizzazione dell'impatto ambientale oltre che del contributo che vi può essere in termini positivi, considerato che viene fissato un livello di CO2 nel suolo tale da favorire la crescita di nuove foreste?

Signor Presidente, su questo emendamento chiediamo un voto favorevole e una particolare attenzione da parte dell'Aula. Chiediamo infine la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.166, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.34, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.167, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.164.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato non è in numero legale. Faccio presente che su questo provvedimento ad un certo punto sarò costretto ad intervenire con la cosiddetta ghigliottina, essendo ormai decorso il trentesimo giorno.

Sospendo la seduta per venti minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 17,43, è ripresa alle ore 18,05).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori.

Metto ai voti l'emendamento 1.164, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.163, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.165, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.168, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.169, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.170, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.174, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.175, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.176, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.177, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.179.

FORCIERI (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FORCIERI (DS-U). Signor Presidente, colgo l'occasione della votazione su questo emendamento, al quale ho aggiunto la firma (come ho fatto per tutti gli emendamenti che hanno come primo firmatario il senatore Turroni e come cofirmatario il senatore Giovanelli), perché credo che almeno la questione in esso contenuta potrebbe essere presa in esame e considerata dai parte dei colleghi.

Nell'emendamento in votazione ci si riferisce alla necessità "di una certificazione di compatibilità urbanistica con la pianificazione territoriale vigente". Credo che dobbiamo rilevare, intanto, che con questo decreto-legge si spogliano completamente gli enti locali, le autonomie locali e i comuni in particolare, cui è affidato il compito di governo del territorio, del potere di regolarlo nell'interesse delle comunità.

Gli emendamenti presentati dai colleghi della Lega, in aggiunta al comma 2 (sui quali dichiaro che voterò favorevolmente), credo non siano sufficienti per poter garantire ai comuni la potestà nel loro territorio. Se il testo del decreto-legge rimarrà invariato, invece, verranno completamente espropriati di tale facoltà non soltanto i comuni, ma anche le province e le regioni.

Se mettiamo insieme il tema delle centrali elettriche, quello delle infrastrutture e quello delle opere pubbliche di interesse nazionale, di fatto notiamo che ci si dirige verso un centralismo spinto come mai si era visto negli anni precedenti della nostra Repubblica. Mi chiedo e chiedo ai colleghi della Lega come facciano ad accettare una posizione di questo tipo.

Voglio contestare anche il fatto che si giustifichi questo ritorno al potere centralista del Ministero dell'industria con la necessità elettrica nazionale. Non è così. Già altri colleghi ne hanno parlato. Noi oggi, anche nei periodi di punta, abbiamo un venti per cento di surplus di produzione rispetto ai bisogni. Non si tratta di questo ma, in ogni caso, di avere delle produzioni vicino ai luoghi dove c'è bisogno di energia. E tutti noi sappiamo che è il caso della parte meridionale del nostro Paese, ma non di quella settentrionale, nella quale, sia per produzione diretta sia per importazione da Paesi come Francia e Svizzera, l'energia è sufficiente e viene addirittura trasmessa al Sud. Invece noi riscontriamo che delle circa trecento domande di insediamenti presenti al Ministero dell'ambiente, una buona parte, se non la maggioranza, fa riferimento a siti del Nord, zona del Paese nella quale di produzione di energia ce n'è già tanta.

Anche sulla base di queste considerazioni mi rivolgo ai colleghi della Lega perché prendano in esame almeno l'inserimento di questa clausola e cioè che sia certificata la compatibilità ambientale e territoriale dell'insediamento. Viviamo in un paese che ha bellezze territoriali, paesaggistiche, culturali e storiche, con relative emergenze, di estremo valore. Il nostro territorio è di pregio dalle Alpi alla Sicilia, ma in passato è stato violentato con interventi a pioggia (urbanistici), con la "rapallizzazione", le infrastrutture, le autostrade. Siamo in una fase in cui questo territorio richiederebbe interventi di riqualificazione, di qualità. Purtroppo a questo non possiamo giungere con simili provvedimenti.

Una verifica della compatibilità urbanistica e territoriale di questi insediamenti credo sia il minimo che possiamo chiedere, soprattutto dando la possibilità ai comuni di partecipare effettivamente al procedimento (questo anche perché il decreto prevede una conclusione in 180 giorni, trascorsi i quali la loro posizione non conterà più nulla), nonché alle regioni di esercitare un potere reale.

La centralizzazione al Ministero dell'industria della decisione su tutto il territorio nazionale, a mio giudizio non è accettabile. E' anche per questi motivi che esprimiamo parere contrario al provvedimento in esame. Volevo comunque richiamare l'attenzione dei colleghi sull'emendamento 1.179, che purtroppo, pur approvato, non cambierebbe la negativa filosofia del provvedimento, ma darebbe qualche garanzia in più ai comuni, alle province, alle regioni e ai cittadini delle zone interessate.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.179 , presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.418, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.419, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.178, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.182, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.181, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

L'emendamento 1.180 è stato ritirato e trasformato nell'ordine del giorno G101, su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

PONTONE, relatore. Signor Presidente, esprimo parere contrario. (Il sottosegretario Valducci fa il gesto del pollice verso).

PRESIDENTE. Quindi parere contrario di entrambi.

Senatore Turroni insiste per la votazione ?

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, ho visto il gesto del rappresentante del Governo. Evidentemente non sapeva cosa stesse facendo, perché poche settimane fa abbiamo approvato in quest'Aula la legge comunitaria, che impone al Governo, di cui quel signore che ha fatto pollice verso è componente, di recepire una direttiva che riguarda la valutazione ambientale strategica.

Mi sorprende questo cambiamento di orientamento da parte del Governo, perché quando ne abbiamo discusso in Commissione, ed è per questo che ho presentato l'ordine del giorno (una sorta di auspicio, perché gli ordini del giorno non sono altro che raccomandazioni al Governo di fare quanto gli compete), mi sembrava si volesse rispettare l'impegno che il Parlamento aveva assunto e imposto al Governo medesimo.

Il Parlamento ha stabilito che questa direttiva comunitaria del 2001, la 42/CE, sia uno strumento per valutare gli effetti che i piani, i programmi possono provocare sul territorio e sull'ambiente, facendo sì che non sia la singola opera a dover essere valutata, ma che sia definito e considerato il quadro complessivo, in modo tale da ridurre la perdita di tempo, aumentare l'efficacia delle scelte e meglio indirizzarle.

Non sono i Verdi ad aver deciso queste cose: è stata la sommatoria dei Paesi europei ad aver deciso che questa dovesse essere la strada maestra. Ma è così tutte le volte che noi misuriamo l'europeismo di questa maggioranza; quando si tratta di andare al fondo delle questioni, essa fa pollice verso, non capendo che, così facendo, compie dei passi indietro rispetto a quello che l'Europa indica come obiettivo, come percorso virtuoso, ma, soprattutto, senza capire che misurarsi su questi terreni aumenta la capacità competitiva del nostro sistema produttivo. E mi meraviglio che sia proprio il rappresentante del Ministero dell'industria a non comprendere come in tutta Europa saranno proprio le questioni ambientali a far sì che alcune imprese saranno più competitive di altre, perché la richiesta di rispetto dei parametri, delle esigenze ambientali, la necessità di tutelare la natura e la salute sarà posta sempre più come vincolo al sistema delle imprese, e chi saprà rispettare queste indicazioni sarà avvantaggiato sul terreno della competizione.

Allora, questo è un atteggiamento poco lungimirante e che dimostra ancora una volta qual è l'interesse vero di questo decreto: far fare affari ad alcuni senza alcuna regola e senza rispettare le procedure europee. Lo abbiamo visto prima, quando è stato respinto un emendamento che riguardava l'evidenza pubblica per le gare, lo vediamo adesso, quando si decide persino di respingere un ordine del giorno che dice: caro Governo, rispetta le leggi che tu hai appena fatto votare da questo Parlamento.

Quindi, certamente vi vediamo con il pollice verso, vi vediamo perplessi, ma questo non può far altro che confortarci nel giudizio che noi abbiamo su questa maggioranza: una maggioranza che guarda all'indietro, tante volte molto indietro; l'ho dimostrato questa mattina, quando ho parlato della legge del 1942, una legge fatta dal regime fascista, rispetto alla quale fate scelte peggiorative; lo dimostro adesso con riferimento ad un ordine del giorno che non rispetta in nessun modo le direttive comunitarie. Fatelo, fatelo pure, ma continuate su una strada che noi consideriamo sbagliata.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'ordine del giorno G101, presentato dai senatori Turroni e Donati.

Non è approvato.

L'emendamento 1.15 è stato anch'esso ritirato e trasformato nell'ordine del giorno G103, su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

PONTONE, relatore. Esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Concordando il Governo, l'ordine del giorno G103 non verrà posto in votazione.

Metto ai voti l'emendamento 1.187, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

L'emendamento 1.27 è stato ritirato e trasformato nell'ordine del giorno G102, su cui invito il relatore a pronunziarsi.

PONTONE, relatore. Signor Presidente, il mio parere è favorevole, a condizione che nel dispositivo dell'ordine del giorno, dopo le parole: "a garantire", vengano inserite le altre: "a decorrere dalla data della sua entrata in vigore".

PRESIDENTE. I presentatori accolgono la modifica proposta dal senatore Pontone?

TURRONI (Verdi-U). Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo è favorevole all'ordine del giorno G102, come riformulato?

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l'ordine del giorno G102 (testo 2) non verrà posto in votazione.

Metto ai voti l'emendamento 1.420, presentato dal senatore Sodano e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.135, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.188, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.190, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.189, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.8, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.191, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.192, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.193, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.194, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.195, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.196, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.205, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.198, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.200, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.197, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.202, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.199, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.201, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.203, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.204, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.421, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.206, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.207, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.36, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all'emendamento 1.422, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.23, presentato dal senatore D'Amico.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.220, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.209, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.210.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.210, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.211, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.212.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.212, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.424.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.424, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.213.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.213, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.214.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.214, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.215.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, intendo farle perdere poco tempo, però non posso fare a meno di sottolineare che ho visto moltissime luci accese, a destra e a manca, alle quali non corrispondevano senatori presenti. Prego pertanto il senatore segretario e lei stesso di accertare che non ci siano "moltiplicazioni" delle luci; chiedo che almeno venga tolta una tessera ogni due!

Chiedo nuovamente la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Senatore Turroni, non vorrei essere costretto a fare ciò che non gradisco, perché c'è stato un accordo in Conferenza dei Capigruppo. Se si rompe quell'accordo, è ovvio che si procede in altra maniera.

Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.215, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.222, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.216.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiedo la verifica del numero legale. Presidente, non conosco accordi dell'Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Mi spiace che non le siano stati riferiti.

Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.216, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.217, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.219.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, lei ha testé detto che c'è stato un accordo...

PRESIDENTE. Senatore Turroni, le ripeto che una norma regolamentare stabilisce che, se un provvedimento non viene approvato entro il trentesimo giorno, si può ricorrere ...

TURRONI (Verdi-U). Presidente, vorrei sapere che cosa c'entra questo con l'accordo dei Capigruppo. Non c'entra in alcun modo.

PRESIDENTE. In quella sede il Presidente si è riservato di poterlo applicare.

TURRONI (Verdi-U). Questo è un accordo? E' una decisione che il Presidente può autonomamente assumere. Non si tratta di un accordo, che è cosa ben diversa.

Lei non può affermare che abbiamo sottoscritto un accordo di questo tipo, perché chi era presente, e mi riferisco al collega Ripamonti, cui mi sono rivolto per avere in merito delucidazioni, non ha affatto sottoscritto un accordo di questo tipo.

PRESIDENTE. Perfetto, se non c'è un accordo, si utilizza il Regolamento.

TURRONI (Verdi-U). Premesso questo, chiedo nuovamente la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.219, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.225.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.225, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.218.

TURRONI (Verdi-U). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.218, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.227.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.227, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.221, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.224.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.224, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.226.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, il fatto che ci siano delle schede inserite nell'apposito meccanismo di votazione consente, al momento della richiesta della verifica del numero legale, che si accenda la luce sul relativo banco.

Ho potuto nuovamente constatare che in numerosi banchi si verifica - ahimè - questo fenomeno deprecabile. Allora le chiedo, Presidente, di far sì che nei posti nei quali non sono seduti dei senatori - potrei indicarne alcuni, ma non lo voglio fare - vengano tolte dai commessi le schede per impedire che un fantasma possa votare.

Inoltre, le chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.226, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.13 (testo 3), presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.208, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.223 (testo 2), presentato dalla Commissione.

È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.28, identico all'emendamento 1.425.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, intervengo per dire che l'emendamento precedente è una riformulazione effettuata dal relatore di un nostro emendamento.

Esso risponde ad una esigenza che avevamo sollevato, anche se la riformulazione del relatore non rispecchia perfettamente le nostre esigenze. Infatti, è previsto - lo dico utilizzando questo termine - semplicemente un monitoraggio. Avevamo richiesto un qualcosa in più, una condivisione delle scelte che venivano effettuate e non un semplice monitoraggio.

Lo dico intervenendo sull'emendamento successivo poiché la velocità impressa dalla Presidenza ai nostri lavori non mi ha consentito di esprimere tale valutazione sull'emendamento precedente, che è stato approvato e che avremmo comunque sostenuto con il nostro voto favorevole.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.28, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all'emendamento 1.425, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

A seguito del ritiro dell'emendamento 1.19, gli emendamenti da 1.19/100 a 1.19/5 sono decaduti.

Metto ai voti l'emendamento 1.228, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.229, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.230, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.231, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, fino alla parola: "solo".

Non è approvata.

Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.231 e l'emendamento 1.232.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.233.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.233, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.426, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.234, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.9, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.235, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.236.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.236, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.239, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.237, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.29, identico all'emendamento 1.427.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.29, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all'emendamento 1.427, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.428, presentato dal senatore Sodano Tommaso e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti la prima parte dell'emendamento 1.240, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, fino alle parole "le seguenti".

Non è approvata.

Risultano pertanto preclusi la restante parte dell'emendamento 1.240 e gli emendamenti 1.241, 1.429 e 1.430.

Metto ai voti l'emendamento 1.250, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.249.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.249, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.248.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.248, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.245.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.245, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.242, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Ricordo che l'emendamento 1.10 è stato ritirato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.243.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.243, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.244, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.11, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.247.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.247, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.246.

Verifica del numero legale

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato è in numero legale.

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1125

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.246, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.700, presentato dal relatore.

È approvato.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, non abbiamo il testo di questo emendamento.

PRESIDENTE. Senatore Turroni l'emendamento si trova nell'annesso I, regolarmente stampato e distribuito in apertura di seduta.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.16 (testo 2).

MICHELINI (Aut). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MICHELINI (Aut). Signor Presidente, su questo emendamento, che ho provveduto a modificare, ho ascoltato la posizione del relatore, il quale si rimette all'Aula, gradirei conoscere anche la posizione del Governo per decidere in merito.

GUBERT (UDC:CCD-CDU-DE). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUBERT (UDC:CCD-CDU-DE). Signor Presidente, poiché l'emendamento 1.432, è analogo al nuovo testo dell'emendamento 1.16, intendo ritirarlo ed aggiungere la mia firma alla nuova versione dell'emendamento 1.16.

Auspico che il Governo esprima un parere analogo a quello del relatore, poiché ritengo sia utile ribadire la tutela delle competenze primarie delle Regioni a statuto speciale, quanto meno per evitare eventuali contenziosi.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Ribadisco il parere conforme a quello del relatore; pertanto, anche il Governo si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.16 (testo 2), presentato dal senatore Michelini e da altri senatori.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.431, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Ricordo che l'emendamento 1.432 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.433, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.434.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.434, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.435, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.436, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.437, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.438, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

A seguito del ritiro dell'emendamento 1.0.100, gli emendamenti da 1.0.100/1 a 1.0.100/11 sono decaduti.

Invito ora il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti successivi, a partire dall'emendamento 1.0.200.

PONTONE, relatore. Chiedo al presentatore, senatore Iervolino, di ritirare l'emendamento 1.0.200. Esprimo invece parere favorevole sull'emendamento 1.0.101.

PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo chiarimenti in merito all'emendamento 1.0.101/203.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. L'emendamento in questione è stato ritirato.

PRESIDENTE. In tal caso, tutti i subemendamenti ad esso relativi decadono. Restano ora da esaminare i subemendamenti all'emendamento 1.0.101 contenuti nell'annesso I, su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

PONTONE, relatore. Esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti che fanno riferimento all'emendamento 1.0.101. Ribadisco infine il parere favorevole sull'emendamento 1.0.101.

PRESIDENTE. Avverto che, a seguito del ritiro dell'emendamento 1.0.1, gli emendamenti da 1.0.1/2 a 1.0.1/105 sono decaduti.

Analogamente, a seguito del ritiro degli emendamenti 1.0.2 e 1.0.3, rispettivamente gli emendamenti da 1.0.2/100 a 1.0.2/11 e da 1.0.3/13 a 1.0.3/103 sono decaduti.

PONTONE, relatore. Invito i presentatori al ritiro dell'emendamento 1.0.5, identico all'emendamento 1.0.6. Ovviamente sono favorevole all'emendamento Tit. 100.

VALDUCCI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Esprimo parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Senatore Iervolino accoglie l'invito del relatore a ritirare l'emendamento 1.0.200?

IERVOLINO (UDC:CCD-CDU-DE). Signor Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.0.101/300, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.0.101/301.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, intervengo sia relativamente all'emendamento 1.0.101/301 che sull'emendamento 1.0.101/303.

Il senatore Debenedetti intendeva sottoscrivere entrambi gli emendamenti; dal momento che si è dovuto allontanare dall'Aula, vorrei chiedere alla Presidenza di aggiungere il suo nome tra i presentatori.

I due emendamenti fanno riferimento a due questioni assai delicate inerenti ad un emendamento del Governo che non possiamo in alcun modo condividere.

Signor Presidente, illustrerò insieme i due emendamenti. Il comma 3 dell'articolo 1-bis recita: "Il Ministero delle attività produttive" - bontà sua! - "nel valutare domande di autorizzazione per la dismissione di impianti presentate ai sensi del comma 2 ovvero nei casi di inadempienza alle disposizioni di cui al medesimo comma, può disporre l'indizione di un'asta pubblica per la cessione degli impianti medesimi".

Fin qui non abbiamo nulla da dire; anzi ci complimentiamo con un Governo e con un Ministero dei lavori pubblici che dice: siete inadempienti e non avete fatto il vostro dovere? Il Governo vi colpisce in quanto siete inadempienti e dispone l'indizione di un'asta affinché quegli impianti irregolari, non rispondenti alle disposizioni del provvedimento in esame, vengano ceduti.

Però, come succede spesso, il comma successivo sul quale abbiamo presentato un emendamento vanifica la norma e fa un regalo molto consistente agli inadempienti. Siamo abituati ai regali che la maggioranza fa costantemente agli abusivi edilizi, agli occupanti del demanio!

Infatti, la seconda parte di tale comma 3 recita: "Tale disposizione" - per la quale diamo il nostro plauso al Governo - "non si applica se il proprietario promuove il riuso delle aree sulle quali insistono gli impianti". In altre parole, se quell'inadempiente che ha violato le disposizioni del decreto e altre norme dice di voler valorizzare queste aree dal punto di vista economico e immobiliare facendoci, casomai, un supermarket, un centro direzionale, abitazioni, il Governo lo premia, così come fa con i condoni tutte le altre volte che qualcuno viola la legge.

Lo vediamo con i capitali illegittimamente esportati all'estero, con la Tremonti-bis, con il condono concernente le aree demaniali nuovamente approvato questa mattina alla Camera dei deputati. E' una costante del Governo proporre la sanatoria e i vantaggi economici proprio per coloro che violano le leggi. D'altronde, è giusto che ciò avvenga: se vengono proposte sanatorie, condoni, esenzioni, vie di fuga al Presidente del Consiglio perché non garantirle a tutti gli altri lazzaroni del nostro Paese? Tutto questo è perfettamente coerente. Per questo motivo chiediamo la soppressione del comma 3 con l'emendamento 1.0.101/301.

Per quanto riguarda l'altro emendamento, cari signori, sono tutte chiacchiere quelle sul mercato e sulla concorrenza che sentiamo sempre ripetere dalla Casa delle libertà. Cosa dice il comma 4? Una società privatizzata, l'ENEL, deve cedere una quota dei propri impianti secondo un piano di cessione. Come si pone questa norma con le disposizioni successive? Oltre il 50 per cento di quegli impianti non deve essere venduto e nessuno può chiedere all'ENEL di ridurre ulteriormente la propria capacità di generazione. Cosa succede?

Accade dunque che una società viene collocata sul mercato e privatizzata garantendo, ai soggetti privati che l'acquisteranno, il monopolio sul 50 per cento della produzione di energia: altro che mercato! Si tratta di un monopolio garantito ai privati che compreranno l'ENEL!

Qualcuno ha sostenuto che in tal modo si favoriranno gli azionisti della società che acquisterà l'ENEL; ma il nostro sguardo non deve essere rivolto agli azionisti, alla garanzia per qualcuno che le azioni acquistate varranno un po' di più in base alla riserva prevista dal comma 3: il nostro sguardo deve invece essere rivolto alla totalità dei cittadini italiani che dalla concorrenza potranno ottenere tariffe più basse.

Altro che liberismo! Questo è protezionismo di interessi, degli interessi peggiori che fanno ricadere per intero gli oneri di un affare privato sui cittadini italiani. Si stanno facendo gli interessi di alcuni, a dire il vero di pochi, a scapito dell'intero popolo italiano che pagherà tariffe più alte. Questo è l'obiettivo perseguito dal Governo, un obiettivo che non possiamo in alcun modo condividere. Questo è protezionismo: si tutelano interessi particolari, interessi privati, contro la tutela degli interessi generali che noi stiamo difendendo.

Voi volete privatizzare l'ENEL garantendo a chi acquista tale società il monopolio sul 50 per cento dell'energia prodotta nel nostro Paese. A volte, in quest'Aula, uso la parola "vergogna"; mai questa parola è stata tanto appropriata come a proposito del comma 3 di questo provvedimento.

ASCIUTTI (FI). Sei tu una vergogna!

TURRONI (Verdi-U). Questo comma grida vendetta; è una vergogna per chi lo voterà. Per questa ragione abbiamo proposto l'emendamento volto a sopprimerlo.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.0.101/301, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.0.101/302, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.0.101/303, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.0.101/304.

TURRONI (Verdi-U). Chiediamo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

Metto ai voti l'emendamento 1.0.101/304, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1.0.101, presentato dalla Commissione.

È approvato.

Chiedo al senatore Mugnai se accoglie l'invito a ritirare l'emendamento 1.0.5.

MUGNAI (AN). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.

Chiedo al senatore D'Ambrosio se accoglie l'invito a ritirare l'emendamento 1.0.6.

D'AMBROSIO (FI). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.

A seguito della reiezione degli emendamenti 1.433, 1.434, 1.435, 1.436, 1.437 e 1.438, sono rispettivamente preclusi gli emendamenti Tit. 1, Tit. 2, Tit. 3, Tit. 4, Tit. 5 e Tit. 6.

Metto ai voti l'emendamento Tit. 100, presentato dal relatore.

È approvato.

Passiamo alla votazione finale.

SODANO Tommaso (Misto-RC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SODANO Tommaso (Misto-RC). Signor Presidente, il Governo con questo decreto conferma la volontà di realizzare le opere previste al di fuori di ogni logica di pianificazione ambientale ed energetica, per non parlare del rispetto del territorio e dei suoi abitanti.

Questo decreto, come è stato spiegato dai colleghi questa mattina, è in contrasto con il nuovo articolo 117 della Costituzione, che assegna espressamente la produzione di energia alla competenza di legislazione concorrente delle Regioni; ciò significa in sostanza che non spetta al Governo disciplinare le procedure autorizzatorie delle centrali termoelettriche di qualsiasi potenza. Tale contrasto non è risolto né tramite l'intesa con la Regione prevista dal decreto-legge in esame né tramite il tavolo di concertazione fra Stato e Regioni promosso dal Ministero a fatto oramai compiuto.

A tale riguardo mi rivolgo anche ai colleghi della Lega per una valutazione di tipo politico: come fanno a votare questo decreto? Si sono resi conto che vengono tolti poteri decisionali ai cittadini, ai comuni e alle Regioni, per trasferirli al Ministero delle attività produttive, il quale in base a questo provvedimento è l'unico soggetto con potere decisionale?

La ratio del decreto-legge è quella di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale; sulla base di tali finalità la costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici e gli interventi di modifica e di potenziamento, nonché le opere connesse alle infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono dichiarati opere di pubblica utilità e soggette ad un'autorizzazione unica rilasciata dal Ministro delle attività produttive d'intesa con la Regione interessata.

Come abbiamo già avuto modo di dimostrare questa mattina in sede di discussione generale (senza ricevere risposta dal relatore e dal Governo) rispetto all'emergenza nazionale che interesserebbe il settore energetico, osserviamo che la riserva di capacità installata è più che sufficiente se confrontata con gli altri Paesi europei, specialmente inglesi e scandinavi, che hanno liberalizzato prima di noi e completamente il mercato.

In realtà, il vero obiettivo del decreto-legge è quello di accelerare il processo di privatizzazione della produzione elettrica: il tetto della produzione Enel non dovrà superare il 50 per cento del totale, ma c'è chi vuole arrivare al 30 per cento, basti pensare ad alcune posizioni di Confindustria, della stessa Authority, e ad alcuni atteggiamenti, che sinceramente non comprendiamo, assunti da settori del centro-sinistra incoerenti rispetto ai comitati spontanei che sono nati in tante realtà del Paese contro le centrali.

Si tratta di un disegno strategico legittimo, anche se contestabile fortemente da chi, come Rifondazione Comunista, non crede nella privatizzazione e liberalizzazione selvaggia del settore energetico, che nulla ha però a che fare con il problema immediato di eventuali deficit di produzione elettrica nazionali che giustificherebbero la pubblica utilità.

Vi è poi la parte del provvedimento in esame più grave: quella riferita alla cancellazione dei diritti ambientali democratici e sociali. La normativa precedente prevedeva un ruolo degli enti locali che partecipavano alla Conferenza dei servizi, istituita per acquisire tutti i pareri e i nulla osta necessari, senza i quali la procedura si bloccava, salvo intervento sostitutivo del Presidente del Consiglio dei ministri. L'autorizzazione del Ministero delle attività produttive sostituisce le autorizzazioni, concessioni e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, quindi anche quelli ambientali, costituendo titolo a costruire e ad esercire l'impianto in conformità al progetto approvato.

Si tratta di un provvedimento che, a prescindere dalla filosofia di politica energetica nazionale che sottende, è palesemente illegittimo, inutile e dannoso per il Paese. La sua ratio non è fondata, in quanto non è vero che per sopperire ai presunti deficit di produttività energetica del Paese si debbano costruire centinaia di megacentrali, peraltro con tempi di realizzazione che, anche in una logica "acceleratoria", sono del tutto inadeguati rispetto alle eventuali emergenze poste alla base della presentazione di questo decreto-legge.

Anziché affrontare i problemi del consumo energetico e delle conseguenze ambientali, come l'impatto ambientale e l'inquinamento, con l'elaborazione di un piano energetico nazionale, con questo decreto-legge si sceglie la strada più facile, quella che colloca la costruzione delle centrali elettriche nella categoria delle opere di pubblica utilità, sguainando la spada dell'esproprio legittimo e della cancellazione dei diritti dei cittadini.

Anziché sviluppare un progetto di potenziamento delle fonti rinnovabili, si prospetta l'insediamento di grandi nuclei produttori di energia elettrica senza alcun criterio sull'equilibrata distribuzione sul territorio del Paese, ma solo utilizzando la costruzione dove i privati la richiedono, perché è più conveniente dal punto di vista economico per il raggiungimento dei loro profitti.

Nell'annunciare il voto contrario di Rifondazione Comunista, denunciamo questo provvedimento come sbagliato sotto ogni punto di vista, promosso non nell'interesse del Paese, ma posto al semplice servizio del profitto delle imprese.

TURRONI (Verdi-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TURRONI (Verdi-U). Signor Presidente, iniziando questo mio intervento vorrei leggere, per i colleghi disattenti che non l'avessero fatto nei giorni scorsi, il solo titolo di un articolo apparso su "Il Sole-24 ORE" del 1° marzo scorso: "Progetti per 646 centrali, per 114.600 megawatt", cioè il doppio di tutta la capacità produttiva attualmente disponibile in Italia, comprese le importazioni. Ma di cosa stiamo parlando? Il provvedimento al nostro esame serve per questa "baracca" (perché altra parola non saprei utilizzare)?

Quelli citati non sono dati che forniamo noi, ma sono stati messi in evidenza dal gestore della rete il 31 dicembre scorso, quando ha fatto l'elenco delle 646 richieste di connessione alla rete per - appunto - 646 impianti da costruire. Alcuni di questi erano e sono privi di qualsiasi possibilità di essere realizzati e solo in 25 casi è stata avviata una procedura di impatto ambientale.

Noi abbiamo più volte sollevato e messo in evidenza questioni gravi, rilevanti, che sono connesse ai dati che vi ho appena letto, ma che riguardano per intero la politica che questo Governo intende attuare per risolvere un dichiarato, in maniera tautologica ma mai dimostrato, deficit di energia nel nostro Paese.

Il decreto-legge al nostro esame si chiama volgarmente "sblocca-centrali"; questo è il nome con cui passa sulla stampa ed è conosciuto da parte dei cittadini che si occupano di tale settore; ma la parola in sé, dato che nomina sunt consequentia rerum, signor Presidente, definisce la natura e le ragioni per cui noi consideriamo incostituzionale (lo abbiamo detto stamattina) questo provvedimento. Quest'ultimo è incostituzionale perché incide sull'ordinamento, ma attraverso l'emanazione di un decreto-legge non si possono adottare provvedimenti che incidono sull'ordinamento.

Non solo; abbiamo detto e ripetuto come questo provvedimento fosse lesivo delle competenze di comuni, province e Regioni, secondo quanto previsto dal nuovo Titolo V della Costituzione e, in particolare, dall'articolo 117. Ma abbiamo anche messo in evidenza che tutte le procedure individuate, le esenzioni, gli snellimenti e la deregulation prevista da questo provvedimento rappresentano un colpo mortale al buon governo del territorio, a un'accurata programmazione.

Quest'ultima è la sola che potrebbe garantire il fatto che i 646 progetti di cui ho parlato vengano realizzati sulla base della quantità di energia che effettivamente necessita al nostro Paese, che siano realizzati solo per migliorare le emissioni che nel nostro Paese annebbiano le città e colpiscono i polmoni dei loro abitanti e contribuiscono all'effetto serra e alla creazione di CO2, secondo quel Protocollo di Kyoto che il nostro Paese ha deciso di sottoscrivere e che questo Governo ha proposto alle Camere di ratificare attraverso un disegno di legge presentato la scorsa settimana nell'altro ramo del Parlamento.

Abbiamo detto che secondo noi questi nuovi insediamenti per realizzare energia dovevano essere utilizzati per migliorare il sistema produttivo del nostro Paese, affinandone le tecnologie, stabilendo che dovessero essere appunto utilizzate le tecnologie più innovative, i sistemi meno inquinanti, i nuovi metodi per produrre energia, quali appunto il fotovoltaico, il solare, l'idrogeno, l'eolico, così come avviene negli altri Paesi europei e non solo. Solo quelli che ricorrono a queste nuove tecnologie devono essere considerati impianti privilegiati rispetto a quelli che continuano a bruciare combustibili fossili.

Fuori di qui ho incontrato un professore che mi ha detto: ma lei lo sa quanto costa un kilowatt prodotto con questi sistemi? Comunque poco, rispondo, signor Presidente, comunque poco, dico al Governo, rispetto a impianti che esternalizzano i veri costi che sopportano i cittadini, facendo sì che le emissioni nocive colpiscano la salute e facciano morire le persone.

Noi conosciamo gli studi effettuati in altri Paesi e che fanno risultare in diverse migliaia i morti che tutti gli anni il nostro Paese deve lamentare a causa dell'inquinamento da polveri e altri contaminanti sparsi nell'atmosfera grazie ai sistemi di produzione di energia che sono inquinanti. Si tratta di spese, perché insieme con le persone morte, ci sono le persone che devono essere curate: sono costi che il nostro Paese deve sopportare, certamente non li sopportano coloro che producono energia in questo modo barbaro, antiquato e diseconomico per la collettività, ma è solo quest'ultima che deve pagare di propria tasca e anche amaramente, visti i lutti che questi sistemi ancora provocano.

Abbiamo chiesto quindi programmazione, rispetto delle autonomie, rispetto della salute e dell'ambiente. Abbiamo chiesto anche che sui programmi e sui progetti venisse fatta quella valutazione ambientale e strategica che l'Europa ci impone e che noi come Parlamento, e voi come Governo, abbiamo deciso di accogliere con la legge comunitaria appena approvata.

Il Governo, però, ha dato la migliore immagine di sé respingendo quell'ordine del giorno con il quale appunto, preso atto dell'approvazione della legge sopra citata, si voleva fare in modo che essa fosse efficace anche nei confronti del complesso sistema di 646 centrali, stabilendo che queste venissero sottoposte alla valutazione ambientale strategica, che limita i costi, migliora l'efficienza, produce vantaggi per la localizzazione e ci rende più europei.

Ma lo sappiamo, questo non è un Governo europeo: non lo è per quanto riguarda le questioni ambientali, né per la concorrenza, né per la salute, né per il rispetto delle regole. L'ho detto più volte a proposito del mancato rispetto della Costituzione e lo ribadisco ora con più chiarezza, ripetendo quanto ho evidenziato, a proposito di un emendamento, circa i vantaggi economici che vengono assicurati a coloro che compreranno l'ENEL, agli azionisti, a svantaggio dell'intero popolo italiano.

Potrei continuare, ma vedo che inesorabilmente il tempo a mia disposizione si sta esaurendo. Comunque, nell'illustrazione degli emendamenti abbiamo indicato tutti i motivi della nostra ferma contrarietà nei confronti di un decreto-legge che doveva essere ritirato, come chiedevano le Regioni.

Noi voteremo contro questo disegno di legge e solleveremo conflitto tutte le volte che un provvedimento conseguente a questo potrà essere impugnato.

TUNIS (UDC:CCD-CDU-DE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TUNIS (UDC:CCD-CDU-DE). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, l'iniziativa legislativa in esame giunge opportuna in un momento di particolare carenza dell'offerta di energia elettrica nel nostro Paese e si pone l'obiettivo di agevolare nuovi investimenti in centrali elettriche, per scongiurare anche il possibile rischio di black out in tempi abbastanza vicini.

Si è reso pertanto necessario ed indifferibile, da un lato, semplificare le procedure amministrative e, dall'altro, rendere più certo il quadro complessivo delle norme previste nel settore elettrico. È un provvedimento non ancora perfetto, sicuramente perfettibile, che rappresenta il frutto del lavoro svolto dal Governo e da tutti i Gruppi politici in Commissione.

La manovra consiste in particolare nell'autorizzare in tempi certi la realizzazione di nuove centrali elettriche più moderne, efficienti ed economiche, nell'attivare una notevole massa di investimenti di capitale privato, con effetti positivi per l'occupazione, nel garantire il rispetto dell'ambiente, confermando le procedure autorizzative della VIA (valutazione di impatto ambientale), e nel creare un'armonizzazione delle competenze tra i diversi soggetti istituzionali, al fine di fissare regole e criteri procedurali uniformi in tutto il territorio nazionale, secondo un principio di leale collaborazione fra Stato, Regioni ed enti locali.

E' infatti assolutamente indispensabile istituire un raccordo tra istituzioni periferiche e poteri centrali per scongiurare una deriva particolaristica come quella che si rischia di avere nelle attuali condizioni.

Ma il provvedimento in esame dà soprattutto una spinta decisiva verso un nuovo mercato elettrico più competitivo. Nessun soggetto potrà detenere più del 50 per cento del totale della potenza efficiente lorda installata in Italia per la produzione di energia elettrica a far data dal 31 ottobre del corrente anno, con una proroga eventuale di altri due mesi per motivi tecnici.

E' una decisione molto importante e attesa, che assicurerà nuovi investimenti e la creazione di un mercato più competitivo, con un'effettiva concorrenza a vantaggio dei consumatori, in linea con le proposte della Commissione europea. Si consentirà così l'avvio entro l'anno della Borsa elettrica in condizioni di reale competitività, agevolando l'ingresso e la crescita di nuovi operatori, con positivi riflessi sull'occupazione e sui conti pubblici.

E' prevista anche l'eliminazione contestuale degli stranded costs, rendita di posizione che consente all'impresa dominante di impedire ad altri soggetti di accedere al mercato, semplificando in tal modo il sistema delle regole e favorendo gli operatori nelle decisioni di investimento.

Tutte queste misure avranno certamente un effetto positivo e di impulso allo sviluppo socio-economico del Paese. Il Gruppo UDC vede con favore la manovra, perché interviene concretamente per la risoluzione di uno dei più importanti problemi che ci troviamo a dover fronteggiare. In considerazione di ciò, esprimiamo il nostro assenso al provvedimento in esame, perché siamo consapevolmente fiduciosi che si sta dando una forte mano a numerosissime attese in un delicato e difficile cammino, che mira allo sviluppo e al rilancio economico del Paese. (Applausi dal Gruppo UDC:CCD-CDU-DE).

TOIA (Mar-DL-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOIA (Mar-DL-U). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, sul disegno di legge giunto al nostro esame anche l'opposizione ha potuto dare il proprio contributo, dimostrando in questo modo che, quando vi sono spazi di agibilità parlamentare, vi è anche lo spazio per un concorso autonomo, chiaro e migliorativo dei provvedimenti, come abbiamo dimostrato nel caso specifico.

Credo, dunque, che questo sia un tema che debba far riflettere anche il Governo e la maggioranza su quali sono le condizioni nelle quali ci veniamo a trovare in Commissione e in Aula; ciò proprio ai fini di un gioco corretto, in Parlamento, tra maggioranza ed opposizione, ma - aggiungo - anche al fine di raccogliere tutte le opinioni, perché il risultato del nostro lavoro possa davvero avere un tasso di qualità maggiore.

Su questo provvedimento esprimeremo un voto contrario (in un intervento assai articolato il collega Coviello ha già espresso la nostra posizione, le nostre valutazioni di metodo e di merito, anche differenziandole nei contenuti), legato ad alcuni aspetti che voglio evidenziare, così come evidenzierò gli elementi positivi che pur riscontriamo nel disegno di legge e che hanno ricevuto, avendo concorso al loro inserimento, la nostra comprensione.

Vi è anzitutto un discorso di metodo. Fin dall'inizio, abbiamo condiviso lo sforzo di semplificazione e di accelerazione delle procedure per far fronte a quello che nella relazione del Governo veniva presentato come un rischio di emergenza energetica dovuto all'aumento dei consumi (in particolare di quelli industriali che con l'auspicata ripresa, che tutti noi vogliamo ci sia, tenderanno ad innalzarsi) ma anche ad un rallentamento, se non ad una insufficienza degli investimenti nella ricerca di fonti di energia alternative (di qui la necessità di dare un'accelerazione alle procedure autorizzative e localizzative).

Il provvedimento si legava, e doveva rimanere legato, essenzialmente a questo aspetto di accelerazione. Quando si è tentato di caricarlo di ulteriori norme, che vanno ad incidere sulle regole del mercato energetico del nostro Paese, sulla sua strutturazione, sulla possibilità di posizionamento dei diversi soggetti, in sostanza sull'apertura ai nuovi operatori del mercato e sulle regole di tale apertura, noi abbiamo detto "no", perché ciò significa usare la decretazione d'urgenza per interventi che hanno invece carattere maggiormente strutturale.

Comprendiamo l'esigenza di tali provvedimenti. Tuttavia, signor Sottosegretario, questo Governo, che ormai non è più in carica da poche settimane ma da ben nove mesi, nulla ha fatto a nostro avviso per predisporre interventi di politica energetica che indicassero una linea strategica di accelerazione e di completamento della liberalizzazione avviata dai Governi e dalla maggioranza di centro-sinistra, o anche una linea di diverso segno (ogni tanto vi sono state dichiarazioni che andavano in una direzione o nell'altra); una linea che sostenesse, ad esempio attraverso i contributi alle imprese, la ricerca sulle fonti alternative e sul loro impiego-utilizzo a livello non solo sperimentale.

Noi non abbiamo visto né questa chiarezza né un disegno strategico. Abbiamo dunque cercato di evitare che in un provvedimento di emergenza quale è la decretazione d'urgenza entrassero, oserei dire a spizzichi e bocconi, in modo non chiaro rispetto alla strategia, linee che devono invece rientrare in quadro più complessivo di politica energetica, che auspichiamo il Governo delinei. (Brusìo in Aula). Mi sto rivolgendo al Governo e prego i colleghi di avere la bontà di ascoltare anche le considerazioni che possono venire dall'opposizione.

Questo disegno di completamento della politica energetica è bene che abbia una sua configurazione ed una sua chiarezza e che sia oggetto - come auspico - di disegni di legge, dunque di provvedimenti che coinvolgano pienamente il Parlamento, così come è avvenuto per la liberalizzazione dell'energia elettrica prima e del gas successivamente.

Siamo convinti che l'azione di apertura dei mercati ha bisogno anche di un'azione legislativa di manutenzione, di completamento, di definizione e coordinamento dei soggetti decisori e dei diversi attori di questo processo. Vogliamo però che questa materia sia oggetto di discussione in Parlamento, sulla base di un piano complessivo e chiaro del Governo.

I punti che hanno sollevato le maggiori critiche da parte nostra, che costituiscono i motivi a base del nostro voto contrario, sono legati anche ad una pericolosa inversione di tendenza, che segnaliamo ai colleghi che sono maggiormente difensori del federalismo, della devolution. Osserviamo una devolution al contrario, una "involution"- se così si può dire con un neologismo - di carattere energetico.

Manca la dovuta attenzione ai provvedimenti, che devono essere adottati con apposita legislazione, di attuazione della riforma del titolo V della seconda parte della Costituzione e dunque abbiamo lavorato (vogliamo dirlo alle autonomie locali, alle Regioni e ai comuni) affinchè in questo decreto-legge si parlasse almeno di coordinamento, di intesa, di possibilità che le decisioni vedano un momento comune tra l'azione - necessaria - a livello nazionale e l'azione - anch'essa necessaria - degli enti locali e delle Regioni per le localizzazioni, le autorizzazioni e tutti i processi di insediamento delle nuove infrastrutture energetiche.

Allora siamo noi a richiamarvi ad una correttezza di tipo federale, ad un rispetto delle competenze e alla ricerca di momenti di coordinamento perché i compiti delle Regioni e degli enti locali, essenziali in questa materia, siano coordinati con le decisioni a livello nazionale.

Vorrei ora fare riferimento e richiamare l'attenzione dell'Aula sui punti per i quali riteniamo di aver concorso ad un miglioramento rispetto all'iniziale proposta del Governo e a quelle di altri colleghi in Commissione. Il primo è il recupero di un necessario coordinamento, nell'ambito delle competenze degli enti locali e nella piena coerenza con la riforma in senso federale della nostra Costituzione.

Il secondo è il rispetto dei compiti delicati del soggetto che si pone come momento di regolazione dell'apertura dei mercati; mi riferisco all'Autorità per l'energia. Credo che in questa fase ognuno abbia la tentazione di fare più di quello che gli compete - il Parlamento come il Governo, e dunque la politica - rispetto all'Autorità regolatrice, ai soggetti già in campo e a quelli nuovi che potranno operare in questo settore con l'apertura di nuove opportunità imprenditoriali.

Noi non vogliamo maggiore spazio per la politica, ma più rispetto per i momenti di regolazione che costituiscono una garanzia per tutti, sia per gli attuali che per i futuri operatori del mercato. È questo lo scopo della liberalizzazione e dell'apertura ad un mercato basato sulla concorrenza: poter far nascere nuovi soggetti e creare nuove opportunità imprenditoriali, anche a livello locale. Agevolare poi con una riduzione delle tariffe e un conseguente contenimento dell'inflazione i consumatori di energia, vale a dire le famiglie e le imprese, può aiutare l'economia, perché attraverso la manovra deflattiva e un'energia meno cara si consente maggiore sviluppo e a costi più limitati.

Riteniamo che questo sia un punto importante, che stabilisce da un lato i limiti del Governo e del Parlamento e dall'altro quali decisioni devono prendere i soggetti chiamati a garantire un corretto sviluppo dell'apertura dei mercati, quell'apertura che noi auspichiamo, superando le attuali asimmetrie, veda anche negli altri Paesi europei spazi equivalenti a quelli da noi realizzati.

A tale riguardo vogliamo che il Governo sia particolarmente chiaro, con riferimento alla decisione che questo semestre di presidenza spagnola dell'Unione europea dovrà prendere sul tema delle liberalizzazioni. Abbiamo ascoltato accenti forti della Presidenza spagnola e del Governo spagnolo. Crediamo che essi, se saranno seguiti da una posizione chiara del nostro Paese, potranno far superare le difficoltà che ancora sussistono a livello della Francia e di altri Paesi europei che non aprono i loro mercati.

In conclusione, noi abbiamo concorso autonomamente e convintamente a migliorare il testo che ci è stato sottoposto. Abbiamo stabilito dei limiti rispetto all'invadenza dell'Esecutivo e ad una legislazione basata sulla decretazione d'urgenza, ma confermiamo un voto contrario perché riteniamo - mi dispiace dirlo in termini così chiari - che vi sia un'insufficienza delle politiche energetiche, che vuol dire anche, caro Governo, insufficienza delle politiche economiche.

È un appunto che vi facciamo, associato alla richiesta che vi siano provvedimenti chiari. Diteci, se la liberalizzazione è il vostro obiettivo, come volete perseguirlo con una legislazione che sia accompagnata dalla previsione di un piano energetico per il futuro del nostro Paese, un piano che consenta di abbassare i costi sia per le famiglie che per le aziende. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U).

CHIUSOLI (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CHIUSOLI (DS-U). Signor Presidente, i Democratici di Sinistra votano contro la conversione in legge di questo decreto-legge, che consideriamo per diversi argomenti sproporzionato e infondato dal punto di vista costituzionale dei requisiti dell'urgenza.

Noi non abbiamo - come è noto - alcun pregiudizio rispetto a ciò che in via di principio il provvedimento si propone. Siamo consapevoli delle carenze e delle insufficienze del sistema nazionale di produzione dell'energia elettrica e ci sono ancor più noti i gravi squilibri territoriali esistenti. Tuttavia, la rappresentazione di un sistema alle soglie del black out, di un Paese che da un momento all'altro precipita nel buio, non è reale.

Siamo certo coscienti che esistono calcoli ed elaborazioni diverse sull'argomento. Gli unici dati portati alla nostra conoscenza certificano, nell'ipotesi più pessimistica - di fonte sindacale, pensate ! - un margine di sicurezza tra potenza disponibile alla punta e potenza richiesta alla punta massima di oltre 3.500 MW, e nell'ipotesi più ottimistica, su elaborazione di dati forniti dal gestore della rete, un margine addirittura vicino ai 10.000 MW.

Né maggiori elementi concreti ci sono stati forniti dal relatore o dalla documentazione tecnica o dal Governo; e comunque pensare che l'uso del decreto-legge senza un accordo sostanziale con il sistema delle amministrazioni locali possa accelerare di un solo minuto la realizzazione di qualsivoglia centrale elettrica è utopia allo stato puro.

Le Regioni, ancora ieri, hanno confermato la loro negativa valutazione sull'uso di questo strumento normativo; uno strumento che non sarebbe stato necessario se si fosse voluto perseguire in tempo la ricerca di un accordo vero con Regioni, province e comuni. Oggi il Ministro ci garantisce che un accordo si farà ma, come è stato esplicitamente affermato e giustamente noi diciamo, l'accordo non può essere la conseguenza di questo provvedimento.

Un accordo quadro, all'interno del quale fossero contenute almeno quattro elementi non derogabili (e cioè la valutazione del margine di nuova potenza necessaria a coprire il fabbisogno; l'individuazione degli interventi prioritari, a partire dalle necessarie ristrutturazioni e riconversioni conseguenti il recepimento del Protocollo di Kyoto; il numero massimo di nuove centrali autorizzabili in relazione al margine e la loro collocazione rispetto alle esigenze di riequilibrio territoriale; l'individuazione di procedure autorizzative condivise e comuni), avrebbe dovuto essere l'elemento fondante sul quale innestare ogni iniziativa, ma così non è stato.

Non si è voluto o potuto costruire una positiva risposta ad una ragionevolissima esigenza delle Regioni, che da mesi chiedevano unicamente di definire soluzioni concordate con il Governo sull'attuazione del nuovo Titolo V della seconda parte della Costituzione in materia energetica, sulla base del quale si può affermare che questa non può essere materia di decreto; per di più, di un decreto presentato all'insaputa del soggetto titolare di legislazione concorrente.

Noi temiamo, sulla base di fondate e comunemente conosciute valutazioni, che si apra una stagione di forte contenzioso che, a prescindere da colpe o responsabilità, produrrà un unico risultato, diametralmente opposto a quello che si proponeva il decreto. Molto probabilmente questo provvedimento bloccherà la realizzazione di nuove centrali nel Paese, sulla base di annunciati ed inevitabili ricorsi alla Corte costituzionale da parte di Regioni, comuni, province e altri soggetti abilitati interessati.

La nostra opposizione di principio, che resta ed esce confermata dall'iter fin qui svolto, si colloca accanto alle rappresentanze degli enti locali di questo Paese ed interroga con forza la componente federalista della maggioranza, che non può pensare di sistemarsi la coscienza con un paio di emendamenti, più simili ad una petizione degli affetti che a norme sostanziali e cogenti.

In questo quadro, l'opposizione, come quasi sempre, aveva due possibili alternative: rifiutare il confronto o tentare comunque di incamminarsi sullo stretto sentiero dell'emendabilità, tenendo conto che nel frattempo Governo e maggioranza avevano ulteriormente aggravato il quadro complessivo, presentando l'uno, con un singolare innovativo procedimento legislativo, emendamenti contemporanei al decreto; e l'uno e l'altro proponendo successivi emendamenti che prefiguravano un nuovo scenario complessivo del mercato dell'energia elettrica nazionale.

Sulla questione dell'ammissibilità di questi emendamenti registriamo tra l'altro, signor Presidente, con rammarico, con vivo rammarico, che il Presidente del Senato non si è nemmeno degnato di rispondere alla nota sull'argomento che, congiuntamente, tre Capigruppo in Commissione si erano sentiti costretti ad inoltrargli per chiedergli una valutazione sull'ammissibilità.

Ma, nonostante tutto questo e ferma restando la nostra sostanziale opposizione al decreto e al testo di questo decreto, abbiamo deciso di proporre una sfida nel merito del provvedimento. Un provvedimento, come abbiamo ribadito, che non contestiamo sul piano degli obiettivi che si prefigge rispetto alle esigenze di sviluppo, anche energetico, del nostro Paese, ma che abbiamo contestato e contestiamo sul piano dello strumento utilizzato e dei suoi contenuti.

Abbiamo valutato negativamente lo stravolgimento dell'utilizzo della valutazione di impatto ambientale, originariamente proposto; un grave e sostanziale passo indietro rispetto a conquiste normative di civiltà. Ugualmente, abbiamo considerato grave che fosse stato stravolto un corretto rapporto con le Regioni e con gli enti locali, un rapporto nuovo, definito dal Titolo V della parte seconda della Costituzione, ma sostanziale e richiesto da una mentalità di governo che, al di là di definizioni astratte, abbia il rispetto delle autonomie nel suo codice genetico.

In quest'ottica. non sarebbe stato nemmeno necessario uno strumento legislativo, essendo sufficiente un accordo quadro tra lo Stato e la Conferenza unificata delle autonomie che contenesse un'intesa sulle procedure e le priorità, sul numero di centrali, sul dove e sul come, secondo quanto avevamo delineato nel nostro emendamento 1.403, illustrato dal collega Baratella.

Abbiamo giudicato grave il tentativo di riscrivere molte norme generali sul mercato dell'energia elettrica con emendamenti di maggioranza riferiti ad un decreto assolutamente finalizzato ad una questione specifica, affrontando la rimodulazione della carbon tax a fianco delle misure sulla contendibilità, gli oneri di sistema assieme alle robuste limitazioni nei compiti dell'Authority. Norme non congrue, estranee al decreto, norme che avrebbero avuto la pretesa di riscrivere in pochi giorni una disciplina frutto di anni di confronti e di discussioni, anche accese e appassionate, comunque sempre approfondite.

Sulle quattro questioni citate abbiamo concentrato il nostro lavoro: accordo con gli enti locali prima di tutto, ripristino della valutazione di impatto ambientale, ritiro degli emendamenti aggiuntivi, depotenziamento del decreto. Su questo versante l'azione fortemente unitaria dell'opposizione ha prodotto qualche risultato confortante, pur nel quadro assolutamente non condivisibile (sconfortante, ha detto il collega Giovanelli) di questo provvedimento, privo di norme rispetto alla sostenibilità e alla qualità.

Intanto, il decreto ha trovato una sua delimitazione temporale legata alla determinazione dei princìpi in materia, comunque non oltre il 31 dicembre 2003, ed è stato ancorato ad una previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Poi si è ripristinata la corretta procedura per la VIA; di tutte le proposte emendative sono rimaste unicamente le norme necessarie alle nuove regolazioni del mercato.

Ho avuto occasione di affermare che questo decreto inutile, anzi dannoso, correva il rischio di diventare un mostro giuridico. Siamo riusciti ad evitarne la degenerazione totale; il buon lavoro compiuto non ci fa mutare il nostro giudizio: resta il nostro voto fortemente contrario. (Applausi dai Gruppi DS-U e Mar-DL-U).

BETTAMIO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Colleghi, il Regolamento prevede interventi fino a dieci minuti, ma non è obbligatorio usarli tutti!

Ha facoltà di parlare, senatore Bettamio.

BETTAMIO (FI). Signor Presidente, ho capito che non è obbligatorio utilizzare tutto il tempo a disposizione e rispetterò il suo invito, anche perché molte cose sono state già dette. Intervengo quindi soltanto per riassumere la posizione assunta in questi giorni.

Abbiamo lavorato contro il tempo, con spazi molto ristretti non solo per la procedura parlamentare di conversione del decreto-legge, ma anche perché ci troviamo ad affrontare un problema urgente di per sé.

Stiamo osservando che esiste un gap fra il ritmo di crescita dei consumi interni e la capacità produttiva del sistema energetico-elettrico nel nostro Paese. Se esaminiamo anche le statistiche predisposte da organismi internazionali, tenendo conto di questo gap possiamo prevedere che nel tempo massimo di tre anni, se non ricorreremo a provvedimenti di urgenza, andremo incontro a serie difficoltà di approvvigionamento se non addirittura a un black out. Quindi, il problema è urgente e come tale lo abbiamo affrontato; l'urgenza non equivale però a distrazione.

Siamo impegnati in una gara per ammodernare il nostro sistema interno di produzione di energia e per aprire lo stesso alla concorrenza internazionale, che sarà sempre più vasta. Vi è necessità di costruire un sistema produttivo che sia, oltreché competitivo ed efficiente, anche rispettoso dell'ambiente. Abbiamo apportato qualche modifica che rende la procedura della valutazione di impatto ambientale allo stesso tempo più controllata e più snella, perché le direttive comunitarie ce lo imponevano.

Il nostro Paese è incorso troppe volte in incidenti di percorso nel recepimento delle direttive comunitarie (alle quali noi aggiungiamo sempre qualche ammennicolo); questa volta avevamo l'esigenza di sfrondare la valutazione di impatto ambientale da elementi che avevamo inserito in difformità da quanto previsto dalle disposizioni comunitarie. Riteniamo di aver raggiunto un equilibrio fra controllo, rispetto dell'ambiente e semplificazione delle procedure.

Signor Presidente, cari colleghi, credo che consegniamo all'altro ramo del Parlamento un provvedimento coerente con la proposta del Governo, quale ci era stata trasmessa, cui - lo riconosco - ha concorso l'opposizione, anche se nel voto finale ci differenzieremo. In fondo noi maggioranza di Governo continuiamo nella scommessa - più che nel patto - fatta con gli elettori di arrivare ad ammodernare questo Paese nelle sue strutture fondamentali, che sono certamente la scuola, la sanità e la sicurezza, ma soprattutto vogliamo dotarlo di un sistema economico moderno ed efficiente, che dia soddisfazione in particolare a chi si affaccia alla giovane età.

Ci scontriamo con un Paese che dice di volersi ammodernare, ma quando affronta veri problemi di ammodernamento si chiude a riccio: noi vediamo comparire, più che associazioni di categoria, vere e proprie corporazioni. Contro la resistenza di queste, noi continuiamo la nostra battaglia di ammodernamento, che non comporta il conseguimento di risultati condivisibili da tutti, ma di risultati efficienti per tutti.

Ecco, signor Presidente, perché in questo segno e continuando in tale azione, il Gruppo Forza Italia voterà a favore del provvedimento in esame. (Applausi dai Gruppi FI e UDC:CCD-CDU-DE).

PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Bettamio, per aver accolto il mio suggerimento. Sono certo che anche il prossimo senatore che interverrà cercherà di essere breve.

MUGNAI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MUGNAI (AN). Recepirò integralmente la richiesta avanzata dal Presidente.

Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, il provvedimento che oggi siamo chiamati a votare si caratterizza per grande realismo, assoluta concretezza nell'interesse del Paese e per autentica sensibilità ambientale.

È un dato inequivoco ed obiettivo che entro tre anni la domanda di energia sarà ampiamente superiore all'attuale offerta; al tempo stesso i tempi tecnici per la realizzazione delle grandi centrali, con capacità di erogazione di potenze superiori ai 300 megawatt, comportano una tempistica analoga. Ciò significa, di fatto, che se oggi il Governo concretamente non si occupasse della materia, tra tre anni rischieremmo il black out del Paese, con una penalizzazione di tutte le sue potenzialità alla quale un Governo autenticamente sensibile alle esigenze del Paese medesimo non può in alcun modo rimanere indifferente.

Ma questo provvedimento si caratterizza anche per un'autentica sensibilità ambientale, nella misura stessa in cui ha introdotto criteri più idonei per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale. Garantisce altresì e favorisce una progressiva liberalizzazione dell'offerta a vantaggio dell'utente, determinando peraltro un tetto massimo della potenza efficiente lorda per la produzione di energia elettrica detenibile da un unico soggetto e armonizza congiuntamente il ruolo dei vari enti con procedure unificate, che favoriscono la collaborazione a vantaggio della speditezza. Avvia anche, - elemento non trascurabile - attraverso un ricarico dei costi, il definitivo processo di smantellamento delle centrali nucleari.

Dicevo, quindi, grande realismo, concretezza, sensibilità ambientale. Sono questi i motivi per cui il Gruppo di Alleanza Nazionale esprimerà un voto favorevole. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

TIRELLI (LP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TIRELLI (LP). Signor Presidente, non è a cuor leggero che ci accingiamo a votare questo provvedimento, stretti come siamo fra le esigenze strategiche di approvvigionamento dell'energia e la salvaguardia dell'autonomia decisionale dei comuni, soprattutto circa la loro programmazione territoriale.

Non siamo in grossa difficoltà; abbiamo qualche dubbio. Non accettiamo però lezioni morali da qualcuno che in quest'Aula si è scagliato contro il decreto in esame, attribuendogli la patente di antifederalismo. Nella mia zona, la provincia di Brescia, ma non penso che nella "rossa" Mantova le cose siano diverse, la maggioranza dei sindaci e delle giunte di centro-sinistra ha attivato accordi per queste centrali, dando poi al Governo la colpa della loro costruzione, adducendo come motivo quello di essere stati scavalcati, così come detto in quest'Aula.

Dobbiamo allora essere coerenti. Invito anche qualcun altro ad esserlo, a non bocciare a Roma quelle che sul territorio vengono assunte come iniziative legate al proprio partito. Chissà perché nei comuni amministrati dalla Lega nessuno si è fatto avanti per chiederci di attivare procedure al fine di avere queste centrali. Probabilmente, se andassimo a fondo, verrebbero a galla anche dei collegamenti tra le giunte di centro-sinistra e i grandi poteri economici sul nostro territorio. Ma non voglio dilungarmi.

Ci è stata rivolta anche l'accusa di aver dimenticato il federalismo. Voglio ricordare in Aula che questo tipo di legislazione discende direttamente dalla confusa riforma costituzionale della scorsa legislatura. Eravamo stati facili profeti ricordando il proverbio che "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi". Abbiamo potuto constatarlo più volte in questa legislatura, come nel caso del provvedimento sulla caccia o di altri sulla cui costituzionalità la sinistra ha sollevato eccezioni.

Questa è la diretta conseguenza dell'idea geniale della legislazione concorrente. In questo caso, la produzione e il trasporto di energia sono materie a legislazione concorrente, mentre la tutela dell'ambiente è materia a legislazione esclusiva dello Stato. Invece di piangere sul latte versato, forse sarebbe meglio avviarci verso una vera riforma federalista che stabilisca le competenze di Stato e regioni, così da non avere più confusione e eccezioni.

Mi stupisce anche l'atteggiamento dei colleghi Verdi che ci accusano di mancanza di sensibilità verso la riforma federale o, comunque, verso il decentramento del potere, quando nella scorsa legislatura in almeno una decina di provvedimenti loro hanno rivendicato allo Stato centrale il potere decisionale per tutto ciò che riguardava l'ambiente, senza decentramenti in materia. Adesso le cose sono cambiate, così come è cambiato il loro atteggiamento.

Sì, avevamo qualche dubbio. Qualche risposta ci è stata data dal Governo, che ha accolto l'ordine del giorno volto a reintrodurre, e speriamo che ciò si realizzi in seguito, un certo controllo degli enti locali. Verranno favoriti, il Governo si è impegnato sul punto, i progetti che prevedano anche accordi di programma tra enti locali e regione (per cui l'autonomia decisionale ritornerà).

Qualche dubbio ce l'hanno fugato le stesse leggi di mercato: è evidente che non si faranno trecento centrali, semplicemente perché il prezzo dell'energia poi sarebbe tanto basso da non essere remunerativo rispetto all'investimento iniziale.

Certo, noi votiamo, non dico con fastidio, ma con qualche dubbio questo provvedimento, però lo approviamo perché siamo abituati anche a prendere decisioni. Il senso di responsabilità per quanto riguarda il futuro del Paese, in cui c'è anche la nostra parte, a cui teniamo molto, l'abbiamo. Votiamo a favore di questo provvedimento, naturalmente, riservandoci però (questo lo dico al Governo) di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare soprattutto il territorio, l'ambiente e a salvaguardare la capacità decisionale delle autonomie locali, ma anche con un occhio rivolto alle nostre attività produttive. (Applausi dai Gruppi LP e FI).

PRESIDENTE. Con l'intesa che la Presidenza si intende autorizzata ad effettuare i coordinamenti che si rendessero necessari, metto ai voti il disegno di legge, composto del solo articolo 1, nel testo emendato, con il seguente titolo: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale".

È approvato.

Seguito della discussione del disegno di legge:

(1064) Conversione in legge del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4, recante disposizioni urgenti finalizzate a superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura (Relazione orale)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1064.

Ricordo che nella seduta di ieri hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo.

Do lettura degli auspicati pareri espressi dalla 5a e dalla 1a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti:

"La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti trasmessi, per quanto di propria competenza, esprime parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 1.100/2, 1.100/5, 1.100/6, 1.100/8, 1.100/9, 1.100/16, 1.21, 1.25, 1.102, 1.18, 1.24, 1.8, 1.20a, 4.2, 6.5, 6.1, 6.2, 6.4, 6.3, 6.0.8, 6.0.12, 6.0.5, 7.1, 7.0.1/1, 7.0.2/1, 1.0.1, 1.100/7, 1.103, 1.105, 1.107, 5.102 e 6.100.

Esprime inoltre parere di nulla osta sugli emendamenti di seguito elencati, alle condizioni, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, per ciascuno di essi indicate:

1) per l'emendamento 1.100 che venga approvato l'emendamento 7.100;

2) per l'emendamento 6.0.13 che venga indicata la decorrenza dell'onere e della relativa copertura finanziaria;

3) per l'emendamento 7.0.2 che al comma 1 vengano, in fine, inserite le seguenti parole: "a decorrere dall'anno 2002" e, al comma 4, le parole: "per ciascuno degli anni 2002, 2003 e 2004" vengano sostituite dalle seguenti: "a decorrere dall'anno 2002";

4) per l'emendamento 1.100/10 che il riferimento all'articolo 7 venga sostituito con quello all'emendamento 7.100;

5) per gli emendamenti 5.100 e 5.101 che la parola: "ventennali" venga sostituita dall'altra: "quindicennali" e che all'articolo 47, comma 6, della legge n. 448 del 2001, dopo la parola: "finanziamenti", vengano inserite le seguenti: "all'ISMEA";

6) per l'emendamento 1.100/5a, che venga, in fine, aggiunto il seguente periodo: "Dall'attuazione delle predette disposizioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato rispetto a quelli indicati nel precedente periodo";

7) per l'emendamento 6.0.18, che la parola: "milioni" venga sostituita, ovunque ricorre, dalla seguente: "migliaia" e che le parole: "pari a 4.500.000 euro" vengano sostituite dalle seguenti: "pari a 1.500 migliaia di euro per l'anno 2002, 3.000 migliaia di euro per l'anno 2003 e 4.500 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2004";

8) per l'emendamento 6.0.17, che, al comma 2, dopo le parole: "pari a 2 milioni di euro" vengano inserite le altre: "a decorrere dal 2002".

Esprime, infine, parere di nulla osta sull'emendamento 7.0.1, nel presupposto che le somme stanziate siano destinate a copertura di spese classificabili tra quelle in conto capitale, e parere di nulla osta sui restanti emendamenti".

"La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli ulteriori emendamenti trasmessi, per quanto di propria competenza, esprime parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sull'emendamento 1.100 (testo 2) (limitatamente ai commi 3-bis, 14-bis e 14-ter). Sulle restanti parti del medesimo emendamento il parere è di nulla osta a condizione, ai sensi della medesima norma costituzionale, che al comma 13 la parola: "milioni" venga sostituita dall'altra: "migliaia" e che venga approvato l'emendamento 7.100.

Esprime, altresì, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 7.0.2/7, 7.0.2/8, 7.0.2/9, 4.101 e 1.0.1 (testo 2).

Esprime, inoltre, parere di nulla osta sull'emendamento 3.0.1/1 a condizione, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che venga coordinato con il comma 1 dell'emendamento 7.100 ed il comma 13 dell'emendamento 1.100 (testo 2).

Il parere è di nulla osta anche sull'emendamento 6.4 (testo 2), a condizione, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che: a) l'autorizzazione di spesa venga limitata all'anno 2002 e venga inserito il riferimento alla disposizione che regola il contributo (legge n. 185 del 1992) e all'evento alluvionale per il quale è ammesso il contributo (alluvione del 2000); b) venga riformulata la clausola di copertura nei seguenti termini: "all'onere derivante dall'attuazione dei commi precedenti, pari a 1,78 milioni di euro, per l'anno 2002, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nell'ambito dell'unità previsionale di base di conto capitale "fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero delle politiche agricole e forestali".

Con riferimento all'emendamento 7.0.2 (testo 2), il parere è di nulla osta a condizione che la clausola di copertura, di cui al comma 4, venga riferita ai soli oneri derivanti dall'attuazione dei commi 1, 2 e 3 dell'emendamento stesso.

La Commissione osserva poi che il comma 1 dell'emendamento 6.0.13 (testo 2) è analogo al comma 1 dell'emendamento 7.0.2 (testo 2) e che il comma 1 degli emendamenti 6.0.10 e 6.0.3 è analogo al comma 2 del medesimo emendamento 7.0.2 (testo 2): conseguentemente, al fine di escludere possibili effetti finanziari cumulativi, il parere è di nulla osta rispetto ad una sole delle possibili versioni presentate e, comunque, alla prima approvata, qualora le altre non avessero altri esiti procedurali.

La Commissione esprime, infine, parere di nulla osta sui restanti emendamenti, segnalando che detto parere, analogamente al medesimo parere espresso sugli emendamenti precedentemente trasmessi dall'Assemblea, deve intendersi comunque formulato alla condizione che, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, la sommatoria degli oneri coperti attraverso i fondi speciali non esaurisca l'importo allo stato esistente sui medesimi fondi. Più precisamente, il parere sugli emendamenti, se di nulla osta, resta tale fino alla concorrenza degli importi di seguito riportati, con riferimento agli accantonamenti indicati, in migliaia di euro: a) Ministero delle politiche agricole e forestali (conto capitale): 56.475, di cui 25.823 per limiti di impegno per il 2002 e 58.975, di cui 25.823 per limiti d'impegno, per il 2003 e il 2004; b) Ministero dell'economia e delle finanze (parte corrente): 83.312, 169.278 e 121.376, rispettivamente per gli anni 2002, 2003 e 2004; c) Ministero dell'economia e delle finanze (conto capitale): 12.006, 12.214 e 38.201, per limiti di impegno, rispettivamente per gli anni 2002, 2003 e 2004".

"La 1a Commissione permanente - ribadendo l'esigenza, già evidenziata in sede di esame del testo del disegno di legge in titolo, di includere, a proposito delle somme dovute e non corrisposte dalla AGEA per le difficoltà di avvio di Agenda 2000 nel settore zootecnico, i versamenti da effettuare nei confronti degli allevatori in relazione alle richieste avanzare nella campagna 2000 - esaminati gli emendamenti ad esso riferiti, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni:

- l'emendamento 1.23 disciplina aspetti, quali l'impiego di materiali a rischio per la produzione di esche per la pesca sportiva, che appaiono di prevalente competenza regionale;

- si osserva altresì la necessità di verificare se non rientrino nella sfera di competenza regionale le disposizioni di cui agli emendamenti 6.4 e 6.3, inerenti alla perdita del prodotto legnoso negli impianti pioppicoli.

La Commissione rileva infine l'esigenza di contemplare espressamente le associazioni dei produttori fra gli organismi chiamati a partecipare al tavolo della filiera zootecnica, di cui al nuovo articolo 1, comma 8, come risulta sostituito dall'emendamento 1.100, e di superare, a proposito dell'emendamento 6.6, la distinzione fra coltivatori diretti e imprenditori agricoli a titolo principale".

Mi complimento con il presidente della 5a Commissione, senatore Azzollini. Vorrei comunque ricordare a tutti, prima di procedere, che i decreti-legge privi di copertura il Capo dello Stato li restituisce al mittente.

RIPAMONTI (Verdi-U). Complimenti anche alla Commissione!

PRESIDENTE.

Passiamo all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.

MURINEDDU (DS-U). Con l'emendamento 1.100/2, suggeriamo una misura prudenziale per non dover ricorrere continuamente a decreti emergenziali.

Con l'emendamento 1.100/6, si vuole affrontare un'emergenza drammatica degli allevatori delle aree colpite dalla blue tongue, i quali sono impossibilitati a mobilitare i vitelli verso i centri di ingrasso. Le regioni più compromesse sono la Sardegna, la Sicilia e la Calabria.

Con l'emendamento 1.18 si prevede di rinviare alle disposizioni della legge 9 marzo 2001, n. 49; non si capisce, infatti, se il presente decreto-legge corregge, migliorandola, la legge n. 49 o se invece la considera definitivamente superata.

L'emendamento 1.17 ha lo scopo di evidenziare che la situazione di emergenza è determinata anche dall'insufficienza dei controlli, come è stato dimostrato dalla recente indagine promossa dal Ministero della salute. Con l'emendamento si vuole, quindi, fare in modo che i controlli vengano effettuati con scrupolo al fine di uscire definitivamente dall'emergenza stessa.

Con l'emendamento 1.20a si ribadisce la necessità dell'esercizio dei controlli da parte degli istituti che hanno in materia una funzione specifica.

Infine, do per illustrati i restanti emendamenti che recano la mia firma.

DE PETRIS (Verdi-U). Signor Presidente, l'emendamento 1.100/5 ha lo scopo di sottolineare che lo smaltimento dei materiali e dei prodotti a rischio, in particolare delle farine, questione da me già richiamata ieri nel corso della discussione generale, rappresenta un pericolo anche per la possibile illecita utilizzazione. Tra l'altro, credo siano state emanate al riguardo alcune direttive molto precise e articolate da parte dello stesso Ministero.

Con questo emendamento si prevede che il Ministro per le politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro della salute e d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome, adotti un programma che assicuri il completo smaltimento di tutti i materiali e dei prodotti a rischio entro il 30 settembre 2002.

Signor Presidente, l'emendamento 1.100/8 concerne una questione molto seria, tra l'altro evidenziata anche dai dati illustrati dal sottosegretario Cursi nel corso dell'audizione svolta in 9a Commissione, la quale riguarda gli impianti di macellazione. Si tratta di una vera emergenza nascosta, che richiede l'adozione di urgenti interventi strutturali. I macelli sono, infatti, strutture fondamentali - come abbiamo potuto rilevare - per garantire la sicurezza e il controllo sulle carni che vengono messe in circolazione. Solo 412 macelli su un totale di 2.561 sono conformi alle norme impiantistiche e igienico-sanitarie prescritte per ottenere il riconoscimento dalla Comunità europea.

Un'altra circostanza allarmante è che molti impianti non rispettano neanche le regole minime - ad esempio - per la sicurezza sul lavoro, tanto che dai dati dell'INAIL si registra una percentuale di infortuni sul lavoro negli impianti di macellazione addirittura del 50 per cento più elevata rispetto a quella del settore dell'edilizia che - com'è noto - è ritenuto essere quello nel quale si riscontra il numero più alto di incidenti sul lavoro.

Con questo emendamento proponiamo di fissare un termine di diciotto mesi per l'adeguamento di tutti i macelli alle norme CE. Ovviamente si prevedono finanziamenti per le strutture pubbliche e agevolazioni fiscali per le strutture private al fine di favorire la riqualificazione nei termini prescritti.

Con l'emendamento 1.100/10 (testo 2) torniamo su una questione che ci è particolarmente cara, concernente la riqualificazione degli allevamenti. Purtroppo con l'articolo 66 della legge finanziaria è stato di fatto annullato il fondo per la riconversione estensiva e biologica prevista dall'articolo 7-ter, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2001, convertito dalla legge n. 49 del 2001. Ancora una volta, in pratica, si prevede per l'emergenza il medesimo ammontare di risorse finanziarie stanziate dal Governo dell'Ulivo con la legge finanziaria del 2001, laddove noi riteniamo adeguato per la riqualificazione degli allevamenti e per aiutare ad affrontare in modo strutturale e definitivo l'emergenza BSE il regime di aiuti a favore delle imprese agricole previsto dalla citata legge.

L'emendamento 1.100/11 concerne la questione del cosiddetto ticket sulla carne, che poi con l'emendamento del Governo è stata ridotta ad una sorta di prelievo fiscale per assicurare lo smaltimento degli scarti, previo accordo sulla ripartizione dei costi da raggiungersi nell'ambito del tavolo interprofessionale della filiera zootecnica.

In questo modo il fondo resta all'AGEA, laddove noi proponiamo l'abrogazione dei commi 8 e 9 dell'emendamento della Commissione, chiedendo che si preveda quanto è peraltro già contenuto nel decreto-legge n. 173 del 1998, ovvero che finita l'emergenza, per la copertura dei costi connessi agli obblighi di smaltimento dei materiali, tutto sia deciso nell'ambito dell'organizzazione interprofessionale di settore. Riteniamo che, una volta cessato l'intervento dello Stato, questo sia il modo migliore per affrontare la questione.

L'emendamento 1.100/14 (testo 2) concerne il problema della macellazione clandestina; tra l'altro esso è stato riformulato a seguito del parere della Commissione giustizia, che si è pronunciata in senso favorevole alla modifica.

Pensiamo che debbano essere inasprite le sanzioni penali per quei reati le cui conseguenze sulla salute dei cittadini possono essere estremamente gravi. Un reato che di per sé può sembrare di piccola entità può avere però conseguenze di grande rilievo sulla salute pubblica. Tra l'altro la stampa di oggi riporta la notizia dell'ennesima scoperta di allevamenti abusivi, questa volta nel napoletano, che probabilmente avrebbe portato all'apertura di un macello clandestino.

Il dato è abbastanza serio, perché in molte situazioni in cui le forze dell'ordine hanno individuato e ovviamente chiuso questi macelli clandestini si è visto che il fenomeno era palesemente connesso alla criminalità organizzata, che ovviamente non ha interessi in questo settore soltanto a fini di lucro e di profitto ma anche per ottenere il controllo del territorio. Per questi motivi proponiamo un inasprimento delle sanzioni.

Do poi per illustrato l'emendamento 1.100 che si limita solo a chiedere la modifica di alcune date, così come gli emendamenti 1.3, 1.107 e 1.110. Ricordo che si tratta di emendamenti che erano già stati formulati prima della presentazione del maxiemendamento del Governo.

PRESIDENTE. I restanti emendamenti si intendono illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.

PICCIONI, relatore. Esprimo parere contrario sugli emendamenti 1.100/1, 1.100/2, 1.100/3 (testo 2), 1.100/4 (testo 2), 1.100/5, 1.100/5a (testo 2), 1.100/6, 1.100/7, 1.100/8, 1.100/9, 1.100/10 (testo 2), 1.100/11, 1.100/13, 1.100/14 (testo 2), 1.100/15 e 1.100/16. Esprimo poi parere favorevole sull'emendamento 1.100 (testo 2) con l'accortezza, visto l'esito delle decisioni assunte dalla Commissione bilancio, di eliminare il punto 3-bis. Siccome quanto ivi indicato corrisponde all'emendamento 1.100/5, presentato dalla senatrice De Petris e da altri senatori, chiedo a quest'ultima se intende formulare un ordine del giorno in tal senso.

Aggiungo inoltre che al punto 13 la parola: "milioni" va sostituita con la parola: "migliaia". Per quanto riguarda poi i punti 14-bis e 14-ter di tale emendamento, tenuto conto del parere contrario della Commissione bilancio, li trasformo in un ordine del giorno che farò pervenire alla Presidenza.

Sono ovviamente favorevole all'ordine del giorno G1.100. Faccio soltanto presente che, per un errore tipografico, dopo la parola "macellazione" non compare la parola "colatura", un termine tecnico che attiene alla trasformazione delle farine, che va pertanto reinserito.

DOZZO, sottosegretario di Stato per le politiche agricole e forestali. Esprimo parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che questo decreto-legge è stato assegnato al Senato il 29 gennaio scorso. Pertanto, dal momento che è trascorso un mese e mezzo, restano circa 15 giorni per la conclusione dell'esame e l'invio del provvedimento all'altro ramo del Parlamento. In tale ottica la Presidenza valuterà il ricorso all'articolo 78, comma 5, del Regolamento.

Rinvio il seguito dell'esame del disegno di legge in titolo ad altra seduta.

Comunicazioni del Governo sull'uccisione del fotografo Raffaele Ciriello

e conseguente discussione

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca: "Comunicazioni del Governo sull'uccisione del fotografo Raffaele Ciriello".

Ricordo che nel corso del dibattito che seguirà le dichiarazioni del rappresentante del Governo avrà facoltà di parlare un oratore per Gruppo per cinque minuti e che al Gruppo Misto sono stati attribuiti 10 minuti complessivi.

Ha facoltà di parlare il sottosegretario per gli affari esteri, senatore Antonione.

Presidenza del vice presidente SALVI

ANTONIONE, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Questa mattina alle ore 9,20 il fotoreporter Raffaele Ciriello, free lance accreditato dal Corriere della Sera, è stato colpito a morte nei pressi di un posto di blocco delle forze di difesa di Israele nella città di Ramallah. Il fotografo è stato immediatamente trasportato nel vicino ospedale palestinese, dove è però deceduto a causa delle ferite riportate.

L'Unità di crisi del Ministero degli affari esteri, impegnata nel coordinamento delle prime, immediate risposte della nostra ambasciata in Tel Aviv e del nostro consolato generale in Gerusalemme, ha subito comunicato ai familiari l'accaduto. Della questione è stato altresì informato il Presidente del Consiglio, che ha seguìto passo per passo l'evoluzione della situazione diramando le istruzioni del caso, ed il signor Presidente della Repubblica, oltre ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Riferisco oggi in Aula, per mettere a parte l'Assemblea di quegli elementi al momento disponibili sul tragico incidente.

Secondo quanto riferito dalle nostre rappresentanze in loco, Ciriello si trovava a piedi nel centro della città di Ramallah in un'area che era stata chiusa ai civili insieme ad un piccolo gruppo di colleghi italiani, in una zona dove apparentemente non c'erano combattimenti, sebbene degli scontri fossero in corso in diversi punti della città.

Secondo alcune testimonianze, il gruppo si sarebbe venuto a trovare nelle vicinanze di un posto di blocco di carri armati dell'esercito israeliano. In una strada vicina si sarebbero mossi dei palestinesi armati; quando a sua volta il fotografo si è allontanato dall'angolo di un edificio, con in mano una macchina fotografica con teleobiettivo, è stato colpito da diversi proiettili. La dinamica dei fatti è ancora oggetto di accertamento. Immediatamente soccorso dai colleghi e caricato su un'automobile palestinese, Ciriello è stato portato al vicino ospedale "Arab Care", dove è deceduto per arresto cardiaco e respiratorio durante una operazione di emergenza.

Il console generale d'Italia a Gerusalemme, Gianni Ghisi, avvertito immediatamente dell'accaduto, si è subito recato, nonostante gli scontri in corso nella zona ed attraversando numerosi check points israeliani, a Ramallah, dove, constatato l'avvenuto decesso del connazionale, ne ha organizzato il trasporto a Gerusalemme, tramite una ambulanza scortata dallo stesso console generale e da alcuni giornalisti. La salma è stata quindi collocata nella camera mortuaria dell'ospedale St. Joseph, dove tuttora si trova. Un breve rito funebre è già stato officiato, alla presenza delle autorità consolari e dei giornalisti, da un rappresentante della Custodia Francescana di Terrasanta.

In pari tempo l'ambasciatore d'Italia in Tel Aviv, Giulio Terzi, ha compiuto immediati passi sul Governo di Israele, sollecitando in primo luogo il Ministro della difesa per ottenere, a nome del Governo italiano, un dettagliato rapporto relativo al grave incidente, e quindi contattando il Ministero degli esteri e le Autorità militari israeliane al fine di rappresentare loro il nostro sgomento per l'accaduto e sollecitare una dettagliata inchiesta per accertare le circostanze del grave incidente.

Inoltre, il segretario generale del Ministero degli affari esteri, ambasciatore Baldocci, ha convocato questo stesso pomeriggio alla Farnesina l'ambasciatore di Israele in Italia per sottolineare l'urgenza di ottenere esaurienti spiegazioni dell'accaduto, in appoggio a quanto aveva già chiesto il nostro ambasciatore a Tel Aviv, per esprimergli la forte indignazione ed emozione che ha suscitato nel Paese l'inspiegabile uccisione di un inerme civile italiano che compiva il suo dovere in un settore di primaria importanza come è quello dell'informazione e della stampa.

Le nostre rappresentanze hanno altresì fatto in modo - incontrando in questo la piena collaborazione israeliana - che le formalità amministrative fossero espletate in pochissime ore, in modo da rendere possibile il rientro della salma, con volo speciale autorizzato dalla Presidenza del Consiglio che dovrebbe arrivare in Italia già domani mattina.

Le autorità israeliane, nella persona del vice ministro della difesa, Dalia Rabin, hanno voluto esprimere, a nome del popolo israeliano, le più profonde condoglianze e la loro partecipazione al lutto che ha colpito il nostro Paese. Hanno altresì assicurato che faranno tutto il possibile per fornire in tempi rapidi gli elementi richiesti da parte italiana.

Tutte le più alte autorità dello Stato, il signor Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri e i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati hanno voluto esprimere pubblicamente il proprio cordoglio per il tragico incidente e portare le proprie condoglianze sia alla famiglia dello scomparso, sia al "Corriere della Sera".

Non voglio qui dilungarmi sulla situazione in Medio Oriente, anche perché il Presidente del Consiglio dei ministri riferirà più compiutamente alle Camere il 19 marzo, dopo il Consiglio europeo di Barcellona. Tuttavia, tengo ad assicurarvi nuovamente che gli sforzi diplomatici per giungere ad una soluzione dell'attuale crisi non sono mai cessati. Al contrario, l'attuale recrudescenza delle violenze, degli attentati e delle rappresaglie, ha dato nuovo stimolo alle iniziative italiane ed internazionali per spezzare la tragica spirale di sangue, di cui la morte di Raffaele Ciriello è un tragico episodio che ci tocca tutti da vicino, e che ha già portato centinaia di lutti in Israele e in Palestina.

La prova più tangibile dell'impegno forte e continuo della Comunità internazionale è la risoluzione n. 1397, appena votata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui, richiamando i princìpi già espressi in passato, si indica la strada del negoziato, sulla base della creazione di uno Stato palestinese indipendente e di garanzie di sicurezza per Israele, come la via di uscita dall'attuale tragica situazione mediorientale.

Siete poi tutti a conoscenza della intensa attività dell'Unione europea, non ultima la visita di Solana nella regione e le dichiarazioni delle più alte autorità europee sulla necessità di una tregua e di tornare al negoziato. Infine, dal punto di vista bilaterale, la visita del Presidente del Consiglio, onorevole Berlusconi, in Arabia Saudita - durante la quale abbiamo espresso appoggio all'attività del principe Abdullah - è solo l'ultima espressione della nostra attenzione al problema, che intendiamo affrontare anche dal punto di vista economico, con un piano organico di sviluppo dell'economia palestinese. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC:CCD-CDU-DE, LP, DS-U e Mar-DL-U).

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.

È iscritto a parlare il senatore Marino. Ne ha facoltà.

MARINO (Misto-Com). Signor Presidente, di fronte all'ennesimo episodio di una carneficina quotidiana, di fronte a questo omicidio, occorre che il Governo assuma una posizione ferma, forte, che comprenda iniziative di carattere diplomatico. Si tratta ormai di massacri continui, di rastrellamenti indiscriminati; si è giunti perfino ai numeri impressi sulle braccia dei detenuti palestinesi, alle raffiche di mitra contro i civili.

Occorre l'invio immediato di osservatori dell'ONU per porre fine a questo massacro continuo; occorre inviare al più presto una forza di interposizione delle Nazioni Unite. Si è perso troppo tempo.

Ciò che sta succedendo in Medio Oriente e in Palestina è una vergogna mondiale; siamo di fronte ad un'umiliazione dei palestinesi scientificamente organizzata, all'impunità di un esercito occupante che irride ogni risoluzione dell'ONU. Israele non vuole la conferenza internazionale di pace; non accetta osservatori internazionali; rifiuta Arafat come interlocutore; non vuole uno Stato palestinese. Ma così non esistono alternative alla distruzione di Israele o alla cacciata di tutti i palestinesi. L'unica alternativa realistica e possibile è quella del negoziato, è quella della coesistenza di due Stati che abbiano confini sicuri, riconosciuti, nella consapevolezza che, ove Israele dovesse accettare il piano di pace proposto dai Paesi arabi, lo Stato palestinese sorgerebbe solamente sul 22 per cento del territorio storico della Palestina.

L'Europa è stata passiva fin troppo tempo; occorre che l'Europa rinunci ad ogni ulteriore indecisione, che abbandoni ogni ulteriore posizione di attesa. Si è perso troppo tempo sinora per accondiscendenza verso gli Stati Uniti.

Occorre imporre la pace dall'esterno perché le due parti in conflitto non sono su un piano di parità, i rapporti di forza non sono equilibrati. Per questa ragione la soluzione politica va imposta dall'esterno. Occorre quindi una coalizione ampia, che comprenda l'ONU, l'Unione europea, la Russia, i Paesi arabi, gli Stati Uniti d'America. Ribadisco che è necessario imporre una soluzione politica dall'esterno perché le parti in conflitto non sono pari.

Si è perso troppo tempo. Occorre abbandonare ogni passività: è una situazione insostenibile. È un massacro quotidiano al quale bisogna porre, alla fine, termine. (Applausi dai Gruppi Misto-Com, Mar-DL-U, Misto-RC e DS-U).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Sodano Tommaso. Ne ha facoltà.

SODANO Tommaso (Misto-RC). Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'uccisione di Raffaele Ciriello a Ramallah assediata dai carri armati israeliani non è stata un incidente, ma un omicidio deliberato.

Il boia Sharon, lo stesso di Sabra e Chatila, non vuole testimoni, non vuole che siano documentati i soprusi, le esecuzioni sommarie, le deportazioni di civili e di bambini.

Da diversi giorni gli operatori dell'informazione sono minacciati e proprio ieri lo stesso Ciriello, insieme al collega di Tv7 Ricucci, era stato oggetto di mitragliate in piena notte contro le finestre della propria camera d'albergo, al quarto piano, solo perché responsabile di filmare l'occupazione e le violenze dei militari israeliani. Erano scampati miracolosamente al "diluvio di fuoco" durato circa 30 minuti, ma questa mattina la lucida determinazione dei militari israeliani ha distrutto la vita del fotografo Ciriello.

Come può affermare, sottosegretario Antonione, che se ad uccidere fosse stato fuoco amico non sarebbe certo stato un elemento positivo? Cosa ritiene il Governo, che l'aggressione israeliana è legittima tanto da ritenere amico il fuoco che sta distruggendo la Palestina? Avete detto che la guerra infinita contro il terrorismo internazionale avrebbe consentito di risolvere quelle situazioni di sofferenza in cui trova l'humus il terrorismo, prima fra tutte la questione palestinese.

Sta accadendo il contrario. Il falco Sharon ha utilizzato il clima determinato dallo stato di guerra globale per scatenare la sua offensiva contro i palestinesi e seppellire definitivamente qualsiasi spiraglio di pace. La soluzione perseguita da Sharon non solo è devastante per i palestinesi, ma sta portando nel baratro della guerra totale anche il popolo israeliano. Il massacro che ogni giorno subisce il popolo palestinese trae origine da un'occupazione militare da parte di un esercito straniero che deve essere ritirato, così come ribadito dalle risoluzioni dell'ONU.

L'uccisione di Raffaele Ciriello ci rappresenta la barbara determinazione alla quale è arrivato il Governo Sharon contro la popolazione palestinese, ma anche contro ogni voce che testimoni il suo ignobile massacro.

L'escalation delle ultime settimane ha portato a sparare contro medici e ambulanze e a tagliare l'acqua e la luce agli ospedali.

Nell'esprimere la solidarietà e la partecipazione al dolore dei senatori di Rifondazione Comunista alla famiglia di Ciriello, morto vittima di un fuoco nemico della verità e della libertà, almeno vogliamo sperare che questa tragica morte serva a scuotere dall'apatia e dal silenzio colpevole, e a rompere la complicità con gli aggressori.

Diventa indispensabile la presenza di osservatori internazionali e di una protezione per le popolazioni civili. Israele si sta ponendo fuori dalla comunità internazionale. L'Unione europea intervenga subito per sospendere i due trattati di cooperazione con Israele e pretenda l'immediato "cessate il fuoco" e il ritiro delle truppe dai territori occupati. (Applausi dai Gruppi Misto-RC, Verdi-U, Mar-DL-U e DS-U).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Martone. Ne ha facoltà.

MARTONE (Verdi-U). Signor Presidente, di fronte alla drammatica escalation di violenza e di orrore in Israele ed in Palestina alla quale la Comunità internazionale sta assistendo ormai da settimane, vengono alla mente le parole di un grande studioso del nostro tempo, dell'era della post-modernità, Jean Baudrillard, secondo il quale "la guerra è la continuazione dell'inesistenza della politica con altri mezzi".

Tragicamente, la morte violenta ed atroce di Raffaele Ciriello giunge proprio poche ore dopo la risoluzione n. 1397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede il "cessate il fuoco" immediato e riconosce per la prima volta il diritto all'esistenza dello Stato di Palestina, all'indomani delle dichiarazioni di Kofi Annan sulla necessità di coniugare indivisibilmente sicurezza e soluzione politica al conflitto israelo-palestinese e di porre fine all'occupazione illegale dei territori.

Una morte, quella di Raffaele Ciriello, che ricorda quella della sua collega Maria Grazia Cutuli, colpevoli solo di cercare di far chiarezza, di aiutarci a capire e a sbrogliare la matassa di drammi e contraddizioni che accompagnano la guerra, che accompagnano tutte le guerre. Guerre nelle quali il clamore delle armi nasconde gli sforzi della politica fino a renderli parole rituali.

Così non deve essere. E proprio oggi, mentre è in atto la più grande offensiva militare israeliana degli ultimi venti anni e mentre l'unico interlocutore palestinese riconosciuto dalla Comunità internazionale, Yasser Arafat, viene sottoposto ad un ricatto continuo con la forza delle armi di Tsahal, dobbiamo avere il coraggio e l'ardire di tentare la pace e ricostruire la trama momentaneamente inesistente della politica.

L'attacco di oggi, alla luce di quanto avvenuto anche ieri, sembra essere un attacco premeditato alla libertà di stampa e a tutti noi, al nostro diritto di sapere cosa accade oggi nei territori occupati. Come ad esempio la gravissima emergenza umanitaria che si sta consumando proprio nei territori sullo sfondo della guerra, di cui nulla si dice, proprio come la catastrofe umanitaria presto dimenticata dei campi profughi in Afghanistan. Oppure di sapere che in Israele c'è anche chi ha il coraggio di disobbedire e di fronte all'orrore quotidiano chiede un ritorno alla ragione.

Dobbiamo dare coraggio a quelle parti sane della società civile israeliana. Apriamo per loro uno spazio di fronte alla crisi di credibilità e consenso all'interno ed al livello internazionale nella quale si sta cacciando il regime di Sharon.

Allora, quale strategia cogente si vuole mettere in atto per assicurare il rispetto immediato della risoluzione n. 1397 e far pressione sull'Unione europea affinché la sostenga? Lo chiedo a lei, signor Sottosegretario, che è qui in rappresentanza del Governo. Di fronte all'urgenza e alla gravità della situazione, le sue dichiarazioni rese alla stampa oggi sembrano essere solo un brusìo di sottofondo, inadeguato e inopportuno.

Certo questo Governo ci sta abituando a queste esternazioni improvvide. La sua è soltanto l'ultima di una lunga serie. Lei ci dovrebbe spiegare, in effetti, cosa intende per fuoco amico. Ci dice che l'eventualità che Ciriello sia stato ucciso da fuoco amico sarebbe una tragedia nella tragedia. Che significa fuoco amico? Fuoco amico di chi? E perché tanta cautela nel pronunciarsi, nel prendere iniziative? Questo atteggiamento potrebbe essere comprensibile, anche se non giustificabile, se l'Italia stesse giocando un ruolo chiave dietro le quinte del negoziato o avesse una proposta realistica da prospettare alle parti, ma questo non sembra essere il caso.

E' il momento quindi di agire in maniera molto più determinata, di rilanciare il negoziato, di chiedere immediatamente il cessate il fuoco e la fine dell'occupazione illegale dei Territori, esigendo con forza l'identificazione dei responsabili della morte di Raffaele Ciriello, assicurandoli alla giustizia, unendo la nostra voce a quella dei suoi colleghi del "Corriere della Sera" che oggi propongono una Corte di giustizia internazionale per i crimini in Medio Oriente, ed a quella del padre del soldato cittadino di Roma ucciso qualche giorno fa, che ha avuto parole coraggiose chiedendo finalmente la pace e la coesistenza necessaria ed imprescindibile di due Stati per due popoli.

L'intenzione di una non meglio identificata lotta al terrorismo, lanciata su scala planetaria all'indomani dell'attacco dell'11 settembre, sta invece creando la sensazione in alcuni Paesi di poter finalmente fare piazza pulita con la forza delle armi di ogni contraddizione e conflitto che la politica non ha saputo, potuto o voluto risolvere, dalla Palestina alla Colombia, alle Filippine, all'Iraq.

No, l'alibi della lotta al terrorismo non può permettere di continuare a condurre operazioni militari come quelle in corso nei Territori occupati, volte a colpire un'intera popolazione, isolare ospedali, impedire i soccorsi e le cure mediche, marchiare i civili o compiere esecuzioni extragiudiziali. Altrimenti, veramente le parole di Baudrillard troveranno ulteriore tragica conferma. (Applausi dai Gruppi Verdi-U, DS-U, Mar-DL-U, Misto-Com e Misto-RC).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il senatore Compagna. Ne ha facoltà.

COMPAGNA (UDC:CCD-CDU-DE). Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, i senatori dell'UDC si inchinano commossi alla memoria di Raffaele Ciriello e partecipano al dolore dei suoi cari, del "Corriere della Sera" e dell'Ansa. Il "Corriere della Sera" verrà certamente associato alla memoria di Raffaele Ciriello, nella continuità di ricordi che legano il giornalista-fotografo scomparso a Maria Grazia Cutuli.

C'è un'associazione ancor più incalzante nella memoria cronistica della giornata di oggi. Mi è capitato di leggere soltanto stasera una notizia a pagina due7 del "Corriere della Sera", dal titolo "A Ramallah, spari sui giornalisti" e del quale do lettura (ricordo che ci trovavamo a dodici ore dalla tragica vicenda): "Nella notte tra lunedì e martedì l'esercito israeliano ha aperto il fuoco contro un gruppo di giornalisti occidentali (compresi alcuni italiani) che si trovava nell'albergo City Inn di Ramallah, in Cisgiordania, vicino al campo profughi di Al Amari. I giornalisti stavano filmando l'occupazione dell'area da parte dei soldati israeliani. I militari se ne sono accorti e hanno cominciato a sparare contro le finestre da cui provenivano i flash".

Non credo, anche perché non amo la dietrologia, che tra quanto si poteva leggere stamattina sul "Corriere della Sera" e quanto è avvenuto stamattina nel centro di Ramallah vi siano delle connessioni di causa ed effetto. Sappiamo per certo, e apparteniamo ad una tradizione politica di amici sinceri e leali della democrazia israeliana, che questa insorgenza illiberale contro la libertà di stampa dell'esercito israeliano non onora le tradizioni democratiche e costituzionali di quel Paese. Del resto non ci sembra questa l'occasione per anticipare il dibattito di politica internazionale, in questo momento di palpitante attualità.

Ci sembrerebbe un modo di non onorare la memoria di Raffaele Ciriello. Ci preme invece, senza per questo voler fare dietrologie, sottolineare come sia stata colpita la più antica e la più moderna delle libertà occidentali. Io credo che, se la ricostruzione dei fatti confermerà le anticipazioni che ha fatto questa sera il Sottosegretario, quest'episodio si inserirà in un dramma di ben profonde implicazioni, antiche e lontane.

Nella giornata di oggi, insieme al dolore, ci preme comunque esprimere un apprezzamento per quello che ha fatto l'Amministrazione della Farnesina, il console a Ramallah, l'ambasciatore Terzi e il Segretario generale del Ministero degli affari esteri, nei rapporti con l'ambasciatore di Israele a Roma.

Ci auguriamo che nei prossimi giorni, nelle prossime ore possano arrivare chiarimenti significativi che rendano possibile ripristinare tradizioni di stima e amicizia con lo Stato di Israele, che prima della tragedia di stamattina, già nella notte fra lunedì e martedì, a quanto ho letto sul "Corriere della Sera" di stamattina, si erano, almeno per noi democratici cristiani e democratici di centro, terribilmente appannate. (Applausi dai Gruppi UDC:CCD-CDU-DE, FI e DS-U e del senatore Ruvolo).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Danieli Franco. Ne ha facoltà.

DANIELI Franco (Mar-DL-U). Signor Presidente, noi esprimiamo naturalmente, come Gruppo, come parlamentari della Margherita il nostro affetto e la nostra vicinanza alla famiglia di Raffaele Ciriello e al "Corriere della Sera".

Signor Sottosegretario, lei ha ricostruito qui il fatto tragico che ha portato alla morte di Raffaele Ciriello. Sul fatto non voglio entrare più di tanto a sviluppare congetture o a contrastare ricostruzioni, a sostenere tesi. Mi pare che però, dai testimoni oculari, emerga con chiarezza l'evidenza delle circostanze che hanno portato all'uccisione di Raffaele Ciriello.

Ma non è su questo che voglio soffermarmi in questi pochi minuti. Semplicemente, invece, cercherò di sviluppare alcune considerazioni di ordine politico e, non dico alcune contestazioni all'operato del Governo, ma alcune riflessioni (io sono sempre disponibile e aperto al dialogo).

La prima è la seguente. Lei, signor Sottosegretario, ci ha riferito oggi dell'intervento, dell'attività del Governo rispetto all'ambasciatore israeliano, che è stato convocato alla Farnesina dal segretario generale Baldocci (voglio ricordare che la Francia ha espresso una formale nota di protesta nei confronti dello Stato di Israele sul ferimento del proprio giornalista; ma anche su questo non voglio approfondire, non voglio soffermarmi). Ciò che mi pare però non presente nella sua informativa è il tema posto ieri dalla Federazione nazionale della stampa italiana, la quale, di fronte alle aggressioni, ai colpi di carro armato rivolti all'albergo nel quale, notoriamente, a conoscenza dei militari israeliani, venivano ospitate molte decine di giornalisti della stampa internazionale, aveva chiesto un intervento del Governo italiano, che non c'è stato.

Allora io mi sarei aspettato qualche risposta su questo elemento. Non so, probabilmente sarebbe stato inutile, non sarebbe servito ad evitare questa tragedia, però era stata avanzata questa richiesta e sarebbe stata cosa buona e giusta cercare di darle seguito.

Un'altra riflessione è la seguente. Guardi, signor Sottosegretario, io ho apprezzato in maniera sincera la sua rettifica ad un'agenzia che era apparsa e che le attribuiva l'uso dell'espressione "fuoco amico".

Ho fatto un comunicato invitandola a rettificare, proprio perché credevo che non poteva pronunciare quelle parole, perché ciò avrebbe significato collocare l'Italia in uno schieramento ben chiaro, netto, riducendo le potenzialità dell'azione diplomatica e politica italiana rispetto ai tentativi di individuare una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese.

Per questo motivo ho apprezzato la sua rettifica. Lei ha dichiarato di non aver mai usato l'espressione "fuoco amico"; però non capisco perché voi al Governo - non mi riferisco a lei - continuate imperterriti a cadere in queste deformazioni linguistiche, in queste incomprensioni con le agenzie. Infatti, dopo che lei ha fatto questa correzione, il Ministro della difesa è tornato ad utilizzare l'espressione "fuoco amico", sostenendo testualmente: "Raffaele Ciriello non è stato ucciso intenzionalmente ma, trovandosi a fotografare degli scontri, è stato colpito in modo accidentale, evidentemente non da fuoco amico".

Allora, non posso che tornare ad insistere nel chiedere che il Ministro della difesa chiarisca realmente il suo pensiero, perché a maggior ragione questa dichiarazione è assolutamente inaccettabile. Tra l'altro, mentre lei è stato cauto rispetto all'accertamento della dinamica dei fatti, il Ministro della difesa tende ad escludere che il fotografo sia stato colpito da fuoco amico.

Signor Presidente, oggi c'è bisogno di coraggio per trovare una soluzione a questo conflitto, che ormai è una guerra aperta. Non siamo in una situazione nella quale va condannato lo Stato d'Israele, non c'è la contrapposizione tra quest'ultimo e quello che sarà lo Stato palestinese, ma c'è bisogno di condannare le scelte di leader politici che influiscono gravemente sulle possibilità di trovare soluzioni di pace.

Dal ministro laburista Shimon Peres, che ho ascoltato a Strasburgo, durante l'Assemblea generale del Consiglio d'Europa, mi aspetto gesti coraggiosi. Noi abbiamo apprezzato Peres e credo che oggi a quest'uomo - così combattuto, come lui stesso ci ha detto in quell'occasione - spettino scelte coraggiose; da lui può venire un contributo importante per una soluzione pacifica di questo conflitto. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Magnalbò. Ne ha facoltà.

MAGNALBO' (AN). Signor Presidente, questo episodio tristissimo fa parte di una spirale di violenza sempre più forte ed incontrollabile, che coinvolge tutto il Medioriente e che si sta spargendo nel mondo.

Noi consideriamo Ciriello un valoroso, caduto sul fronte della professionalità e del dovere. Ciriello è una vittima della sua passione e del suo stesso coraggio. Condivido quanto ha affermato Gad Lerner in un'agenzia: "Se si vuole insinuare che l'esercito abbia voluto sparare per uccidere un professionista dell'informazione, mi sentirei di escluderlo nella maniera più assoluta". Anch'io ho questa convinzione, contrariamente a quanto ritiene il senatore Tommaso Sodano.

Credo che il dibattito politico su questo argomento vada svolto con un orizzonte più ampio, guardando dall'alto tutto il problema e credo che questa non sia la sede per un dibattito politico. Ci troviamo di fronte alla morte di un giovane, che dobbiamo considerare come indicatore, come segnale di una violenza che va comunque stroncata.

L'Italia, attraverso Ciampi e Berlusconi, ha espresso il proprio cordoglio, chiedendo ad Israele dei chiarimenti. Alleanza Nazionale lo ha fatto attraverso il ministro Tremaglia ed il Gruppo del Senato mediante il suo presidente Nania, il quale ha dichiarato a nome di tutti i senatori di Alleanza nazionale che ancora una volta è stato colpito il mondo dell'informazione, privato in quest'occasione di uno degli operatori più coraggiosi e professionalmente preparati. Mentre Nania ha fatto una commemorazione all'esterno di quest'Aula, io la faccio al suo interno, auspicando che possa iniziare un processo di pace favorito anche dall'Italia, come ha affermato il presidente Berlusconi nel corso della sua visita negli Emirati.

Quindi, a nome del Gruppo, mi unisco al forte dolore della famiglia con grande rispetto ed anche con pietà cristiana, Presidente, sempre consapevole che, se un povero corpo rimane sulla terra, l'anima inizia invece l'eterno percorso che le è stato assegnato.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Tonini. Ne ha facoltà.

TONINI (DS-U). Signor Presidente, ci auguriamo che il Governo assuma una iniziativa meno burocratica di quella che è stata illustrata dal sottosegretario Antonione e meno confusa delle dichiarazioni che si sono inseguite per tutto il pomeriggio.

Non siamo sicuri che si sia trattato, come è parso di capire da alcune dichiarazioni del Governo, di uno spiacevole incidente ad un posto di blocco. Siamo invece ragionevolmente sicuri che si è trattato dell'ennesimo atto di violenza compiuto contro i giornalisti in una zona occupata illegittimamente, come ha solennemente dichiarato il segretario generale dell'ONU Kofi Annan, sostenuto dalla risoluzione dello stesso Consiglio di sicurezza.

In una giornata che poteva segnare una svolta positiva nella crisi mediorientale, proprio grazie alla risoluzione dell'ONU, siamo stati raggiunti dalla terribile notizia dell'uccisione del fotoreporter italiano Raffaele Ciriello, alla cui famiglia esprimiamo il cordoglio del nostro Gruppo. Ciriello è stato falciato da una raffica di mitragliatrice sparata da un carro armato israeliano. È questo un atto gravissimo, e non solo perché ha spento una vita umana - se ne spengono fin troppe in quella zona - ma anche perché ha colpito il valore civile e democratico della libertà di stampa. Il fatto è reso ancora più grave dalla circostanza dei ritardi nei soccorsi, dovuti al fatto - denunciato da più parti - che le autoambulanze non si sono potute muovere perché l'ospedale di Ramallah è stato circondato dall'esercito israeliano.

L'assassinio di Raffaele Ciriello è l'atto più grave commesso contro i giornalisti dall'inizio dell'Intifada. Purtroppo non è un atto isolato. Come ha denunciato il segretario generale dell'organizzazione "Reporters sans frontières", sono ben 47 i giornalisti oggetto di atti violenti dall'inizio dell'Intifada ad opera dell'esercito israeliano.

Il ripetersi di questi episodi evidenzia un dato paradossale ed inquietante: Israele è forse l'unico Paese dell'area che rispetta sul proprio territorio la libertà di stampa, ma non c'è libertà di stampa nei territori occupati dove l'esercito israeliano ha dato vita ad un clima palesemente intimidatorio nei confronti dei giornalisti, in particolare di quelli palestinesi che - sempre secondo l'organizzazione "Reporters sans frontières" - sono tutti schedati dai Servizi segreti israeliani.

Evidentemente questo clima è teso ad allontanare la scomoda presenza della libera stampa dalle aree nelle quali più acuta è la crisi e più alto è il rischio di violazioni gravi dei diritti umani.

Signor Presidente, facciamo nostra la richiesta della Federazione nazionale della stampa italiana di un'inchiesta, anche da parte italiana, che veda il coinvolgimento attivo delle nostre autorità per un rigoroso accertamento delle responsabilità. Facciamo nostra anche la protesta dei giornalisti italiani, che proprio ieri avevano denunciato il clima ostile alla libertà di stampa nell'area degli scontri, facendo riferimento ad episodi, come quelli già evocati in quest'Aula, di carri armati israeliani che hanno sparato contro l'albergo dove erano i giornalisti, quindi senza alcuna possibilità di errore.

La Federazione nazionale della stampa italiana aveva chiesto al Governo italiano un intervento che non c'è stato e che forse avrebbe potuto salvare la vita di Ciriello. Chiediamo che quell'intervento che non c'è stato ci sia ora e sia un intervento fermo di protesta, almeno analogo a quello che le autorità francesi hanno rivolto al Governo israeliano per un episodio che - per fortuna del giornalista francese - è risultato meno grave, ed un impegno serio per l'accertamento della verità. (Applausi dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U, Verdi-U, Misto-Com e Misto-RC).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Pianetta. Ne ha facoltà.

PIANETTA (FI). Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Antonione per la tempestività delle informazioni fornite e per le immediate azioni diplomatiche intraprese. Il Gruppo di Forza Italia esprime alla famiglia del fotoreporter Raffaele Ciriello il proprio cordoglio ed il proprio dolore.

Come ha rilevato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, oggi anche l'Italia paga con una sua vittima questa drammatica, terribile e tragica situazione, dopo 18 mesi di questa nuova Intifada, che ha visto un'impressionante escalation di contrasti, di morte, di violenza, che colpisce le coscienze di tutti gli uomini liberi.

Questa morte cade tra l'altro in un giorno in cui alcune iniziative stanno cercando di dare un corso diverso alla situazione, per il raggiungimento della pace in questa martoriata regione. Oggi, come ha ricordato il Sottosegretario, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una proposta di risoluzione presentata dagli Stati Uniti, pronunciandosi per la prima volta esplicitamente circa il riconoscimento dello Stato palestinese. Sempre nella stessa risoluzione si chiede un immediato "cessate il fuoco", dopo 18 mesi di sparatorie e di attentati.

La stessa missione del Presidente del Consiglio in Arabia Saudita, che si conclude oggi, esprime la volontà di dare un rilevante contributo alla soluzione del problema israelo-palestinese. L'incontro con il principe Abdullah, finalizzato ad acquisire ampi elementi relativamente al cosiddetto piano Abdullah, ha rappresentato il principale motivo del viaggio del Premier italiano in Arabia Saudita, come egli stesso ha dichiarato.

Come sappiamo, il piano proposto dal principe saudita prevede nelle sue linee essenziali, per quanto ci è dato di conoscere, il riconoscimento di Israele da parte del mondo arabo in concomitanza al ritiro di Israele dai territori occupati nel 1996. Nelle sue linee essenziali il piano rappresenta una tappa storica, in quanto il riconoscimento di Israele potrà ristabilire una situazione di pace, di coesistenza e di sicurezza in quella regione. Anche considerando che il piano di pace potrà essere presentato alla Conferenza araba che si terrà a Beirut il mese prossimo, è pur vero che il prossimo Consiglio europeo di Barcellona potrà valutare ed esprimere conseguentemente un impegno ed un contributo dell'Europa dei 15 per sviluppare azioni finalizzate alla soluzione del problema israelo-palestinese.

Il consenso espresso con l'approvazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza rappresenta una base di notevole significato ed importanza, che può collegare costruttivamente - lo sottolineo - Stati Uniti, Unione europea, Russia e Paesi Arabi. Il contributo di questi Paesi rappresenta un elemento fondamentale che può far ben sperare. L'impegno, il contributo e la tempestività dell'azione italiana vanno sottolineati e mi sembra si manifestino anche attraverso le proposte che saranno sviluppate nel Consiglio di Barcellona con il cosiddetto piano Marshall, poiché un'azione finalizzata allo sviluppo economico e sociale della regione è fondamentale per innescare il processo di riappacificazione.

È pur vero che si tratta preliminarmente di stabilire una tregua, che è fondamentale; di qui anche l'impegno del negoziatore Zinni, tornato in Medio Oriente, che fa ben sperare poiché la tregua è la conditio sine qua non.

A seguito di questi impegni, in questa giornata così tragica, è necessario mettere in atto tutti i possibili sforzi diplomatici ed aiuti economici per innescare il processo di pace, da una parte dissuadendo le azioni terroristiche che provocano distruzione e morte, dall'altra bloccando le operazioni che provocano anch'esse distruzione e morte. (Applausi dal Gruppo FI).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione sulle comunicazioni del Governo.

Ha chiesto di parlare, per una precisazione, il sottosegretario Antonione. Ne ha facoltà.

ANTONIONE, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, desidero puntualizzare alcune dichiarazioni che sono state oggi riprese dalla stampa, anche perché alcuni senatori, in particolare il senatore Martone, hanno fatto delle considerazioni in merito.

Desidero ribadire in quest'Aula che oggi, a fronte di una domanda precisa rivoltami da una giornalista, la mia risposta è stata che non ero in grado di dire alcunché, perché il Governo non aveva elementi. Su ulteriore sollecitazione da parte di altri giornalisti, ho risposto che ritenevo di dover riservare gli elementi a disposizione all'Aula del Senato e non certamente di darli in anteprima alla stampa. Si tratta di una questione di formale e sostanziale rispetto nei confronti di quest'Aula e dei suoi senatori.

Una giornalista ha voluto rivolgermi una domanda di questo tenore: "Per quanto ci viene riferito, questo fotografo potrebbe essere stato colpito da fuoco amico", intendendo per "fuoco amico" addirittura quello di soldati italiani. Mi sembra che francamente in Israele ciò non sia possibile. Ho ripreso parimenti questa definizione rispetto alla quale - rispondo così anche al senatore Danieli - mi trovo francamente disarmato. È un'affermazione francamente kafkiana che, se rispondesse al vero, costituirebbe soltanto una tragedia nella tragedia.

Era giusto che io esplicitassi con chiarezza la posizione da me assunta in proposito e gli argomenti che sono stati affrontati affinché il Parlamento fosse informato correttamente.

Questo lo dico nonostante io abbia poi cercato di rettificare la mia dichiarazione che però, per ragioni di sintesi, è apparsa come è apparsa.

PRESIDENTE. Il presidente Pera ha già comunicato il cordoglio alla famiglia del fotografo Raffaele Ciriello. Aggiungo il mio cordoglio personale e quello di tutti i senatori presenti alle parole espresse dal presidente Pera, insieme alla solidarietà per il mondo dell'informazione ancora una volta colpito nello svolgimento del suo lavoro volto a farci conoscere ciò che realmente accade.

Rivolgo l'auspicio, credo comune a tutti noi, che alle discussioni seguano fatti che consentano di porre fine al massacro e di riportare la pace in Israele e in Palestina.

Interrogazioni, annunzio

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza interrogazioni, pubblicate nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Ordine del giorno

per le sedute di giovedì 14 marzo 2002

PRESIDENTE. Ricordo che il Senato tornerà a riunirsi domani, giovedì 14 marzo, in due sedute pubbliche, la prima alle ore 9,30 e la seconda alle ore 16,30, con il seguente ordine del giorno:

(vedi ordine del giorno)

La seduta è tolta (ore 20,45).

Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (1125) ( V. Nuovo titolo)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (1125) ( Nuovo titolo)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE (*)

Art. 1.

1. È convertito in legge il decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

________________

(*) Approvato, con modificazioni al testo del decreto-legge, il disegno di legge composto del solo articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.

(Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale)

1. Al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, la costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono dichiarati opere di pubblica utilità e soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dal Ministero delle attività produttive, la quale sostituisce autorizzazioni, concessioni ed atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, costituendo titolo a costruire e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, d'intesa con la regione interessata. Ai soli fini del rilascio della VIA, le opere di cui al presente articolo sono equiparate a quelle di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443. Fino al recepimento della direttiva 96/61/CE tale autorizzazione comprende l'autorizzazione ambientale integrata e sostituisce, ad ogni effetto, le singole autorizzazioni ambientali delle Amministrazioni interessate e degli enti pubblici territoriali. L'esito positivo della VIA costituisce parte integrante del procedimento autorizzatorio. L'istruttoria si conclude in ogni caso entro il termine di centottanta giorni dalla data di presentazione della richiesta, comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale.

3. L'autorizzazione di cui al comma 2 indica le prescrizioni e gli obblighi di informativa posti a carico del soggetto proponente per garantire il coordinamento e la salvaguardia del sistema elettrico nazionale e la tutela ambientale, nonché il termine entro il quale l'iniziativa è realizzata. L'autorizzazione, per la quale nei tempi previsti per il procedimento deve essere sentito l'ente locale competente, ha effetto di variante degli strumenti urbanistici e del piano regolatore portuale, se le modificazioni relative sono state previste ed evidenziate nel progetto approvato.

4. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di valutazione di impatto ambientale, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento, su dichiarazione del proponente.

5. Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa l'efficacia dell'allegato IV al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53, relativamente alle centrali termoelettriche e turbogas, alimentate da fonti convenzionali, di potenza termica complessiva superiore a 300 MW.

EMENDAMENTI

1.24

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere l'articolo 1.

1.400

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.401

Coviello, Toia

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.402

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.403

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Respinto

Sostituire l'articolo con il seguente:

"Art. 1. - (Misure per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale) - 1. Al fine dell'aumento della capacità di fornitura di energia elettrica e del raggiungimento di un adeguato margine di nuova potenza di generazione installata su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 della direttiva 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985, come modificata dalla direttiva 11/97/CE e della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, delle vigenti normative in materia di emissioni inquinanti in vista del recepimento del protocollo di Kyoto da parte dell'Unione Europea, la Conferenza unificata e il Ministero delle attività produttive sanciscono un accordo-quadro contenente:

a) la valutazione dell'adeguato margine di nuova potenza necessaria a copertura del fabbisogno nazionale di energia elettrica;

b) il numero massimo di nuove centrali autorizzabili in relazione al predetto margine;

c) l'individuazione degli interventi prioritari;

d) l'individuazione delle procedure per lo snellimento dei procedimenti autorizzatori.

2. Ai fini di cui al comma 1 sono considerati comunque prioritari gli interventi di modifica e ripotenziamento degli impianti esistenti, di diversificazione delle fonti energetiche e di utilizzo di fonti rinnovabili e di decentramento della generazione di energia attraverso impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale.

1.404

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire l'articolo 1 con il seguente:

"Art. 1. - (Costruzione di nuove centrali elettriche) - 1. Al fine di assicurare la continuità del servizio del sistema elettrico nazionale, le opere per la realizzazione di nuove centrali elettriche di potenza superiore a 300 MW, sono soggette alla procedura di cui all'articolo 1, comma 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie in materia di salvaguardia ambientale, libera concorrenza e appalti.

2. Il comma 1 dell'articolo, della legge 21 dicembre 2001, n. 443, è sostituito dai seguenti:

"1. Il Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle Regioni, individua le infrastrutture di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese. L'individuazione è operata, a mezzo di un programma predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, il Ministro dei Beni e delle attività culturali, le Regioni o le Province autonome interessate e inserito, previa intesa della Conferenza unificata ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel Documento di programmazione economico-finanziaria, con indicazione degli stanziamenti necessari per la loro realizzazione.

Nell'individuare le infrastrutture e gli insediamenti strategici di cui al presente comma, il Governo procede secondo finalità di riequilibrio tra le diverse modalità di trasporto, di risanamento e compatibilità ambientale. Il programma viene definito nell'ambito degli indirizzi e delle priorità del Piano generale dei trasporti.

Il Governo indica nel disegno di legge finanziaria ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera i-ter), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, le risorse necessarie che si aggiungono ai finanziamenti pubblici, comunitari e privati allo scopo disponibili, senza diminuzione delle risorse già destinate ad opere concordate con le Regioni e non ricomprese nel programma.

Gli interventi previsti dal Programma sono automaticamente inseriti nelle Intese istituzionali di programma e negli Accordi di programma quadro nei comparti idrici e ambientali, ai fini della individuazione delle priorità e ai fini dell'armonizzazione con le iniziative già incluse nelle Intese stesse, con le indicazione delle risorse disponibili e da reperire, e sono compresi in una Intesa generale quadro avente validità pluriennale tra Governo e ogni singola Regione, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere.

3. La lettera c) del comma 2, dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, è sostituita dalla seguente:

c) attribuzione al CIPE, integrato dai Presidenti delle Regioni interessate, del compito di valutare le proposte dei promotori, di approvare il progetto preliminare e definitivo, di vigilare sulla esecuzione dei progetti approvati, adottando i provvedimenti concessori ed autorizzatori necessari, nel rispetto delle competenze costituzionali delle regioni e degli enti locali. La VIA viene istruita e rilasciata dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti cura le istruttorie, formula le proposte ed assicura il supporto necessario per l'attività del CIPE, avvalendosi, eventualmente, di una apposita struttura tecnica, di advisor e di commissari straordinari, che agiscono con i poteri di cui all'articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, nonché della eventuale ulteriore collaborazione che le Regioni interessate vorranno offrire, con oneri a proprio carico. I commissari straordinari sono nominati d'intesa tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Presidente della Regione interessata, di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio.

1.405

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Improcedibile

Sostituire l'articolo con il seguente:

"Art. 1. - (Misure per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale) - 1. Fino all'individuazione dei principi fondamentali dell'ordinamento, in attuazione della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, nelle more dell'emanazione delle linee guida per la strategia energetica nazionale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2003, per il raggiungimento di un adeguato margine di nuova potenza di generazione installata, per l'aumento della capacità di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e per garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, nel rispetto delle vigenti normative in materia di emissioni inquinanti, della direttiva 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985, come modificata dalla direttiva 11/97/CE, e della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, la modifica e il ripotenziamento degli impianti in attività, la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, sostitutiva delle autorizzazioni, delle concessioni e degli atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, che costituisce titolo a costruire e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, nonché dei criteri definiti con un accordo-quadro sancito nella Conferenza unificata, contenente la valutazione dell'adeguato margine di nuova potenza di cui al comma 1, il numero massimo di nuove centrali autorizzabili in relazione a detto margine. Sono considerati comunque prioritari gli interventi di modifica e ripotenziamento degli impianti esistenti, di diversificazione delle fonti energetiche e di utilizzo di fonti rinnovabili, di decentramento della generazione di energia attraverso impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale.

Il rilascio dell'autorizzazione dovrà essere preceduto dalla sottoscrizione di un verbale tra il Ministero delle attività produttive e la regione competente per territorio, contenente le determinazioni della conferenza di servizi, indetta, per ogni procedimento autorizzatorio, dal Ministero medesimo.

3. Fino al recepimento della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, per il rilascio dell'autorizzazione di cui al comma 1, si applicano gli articoli da 1 a 10 della Direttiva medesima, ed in particolare le norme relative all'autorizzazione ambientale integrata che sostituisce, ad ogni effetto, le singole autorizzazioni ambientali delle Amministrazioni interessate e degli enti pubblici territoriali. L'esito positivo della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), effettuata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, secondo le modalità di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377, costituisce parte integrante del procedimento autorizzatorio. L'istruttoria si conclude in ogni caso entro il termine di centottanta giorni dalla data di presentazione al Ministero delle attività produttive e alla regione competente, della richiesta, comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale, ovvero delle eventuali integrazioni progettuali per le infrastrutture e le opere connesse nei casi di cui al comma 4.

4. L'autorizzazione di cui al comma 1 indica le prescrizioni e gli obblighi di informativa posti a carico del soggetto proponente per garantire il coordinamento e la salvaguardia del sistema elettrico nazionale e la tutela ambientale, nonché il termine di inizio e completamento dei lavori. L'autorizzazione, per la quale nei tempi previsti per il procedimento deve essere sentito l'ente locale competente, ha effetto di variante degli strumenti urbanistici e del piano regolatore generale, se le modificazioni relative sono state previste ed evidenziate nel progetto approvato.

5. Le disposizioni del presente articolo si applicano, su richiesta del proponente, anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di valutazione di impatto ambientale, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento. In tal caso il termine di centottanta giorni di cui al comma due, decorre dalla data di richiesta del proponente, fatti salvi gli esiti delle fasi procedimentali già effettuate.

6. Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa l'efficacia dell'allegato IV al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53, relativamente alle centrali termoelettriche e turbogas alimentate da fondi convenzionali, di potenza termica complessiva superiore a 300 MW. La regione competente promuove eventuali accordi tra il proponente e gli enti locali interessati dagli interventi di cui al comma 1 per l'individuazione di misure di compensazione e riequilibrio ambientale.

7. Il Ministero delle attività produttive e le regioni costituiscono un comitato paritetico per il monitoraggio congiunto dell'efficacia delle disposizioni del presente decreto.

8. Le disposizioni del presente decreto si applicano nelle Regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano in quanto compatibili con i rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione, e con le disposizioni di cui alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, nelle parti che prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite".

1.25

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan,

Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere il comma 1.1.406

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire il comma 1 con i seguenti:

"1. La localizzazione e l'autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di nuove centrali di potenza superiore a 300 MW nonché l'autorizzazione delle modifiche delle centrali esistenti, sono regolate dalle seguenti norme. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e d'intesa con le regioni interessate, definisce entro il 31 dicembre 2002 un programma che definisce i seguenti punti:

a) le aree geografiche nelle quali sarebbe opportuno realizzare le nuove centrali e/o l'ampliamento di quelle esistenti, tenendo conto del fabbisogno energetico di tali aree, anche in relazione alle esigenze di un equilibrato sviluppo ambientale ed economico del Paese, nonché della ubicazione delle fonti energetiche nazionali;

b) i combustibili per le centrali, tenendo conto della necessaria diversificazione delle fonti di energia e della salvaguardia dell'ambiente.

1-bis. Chiunque intenda chiedere le autorizzazioni per la costruzione o la modifica di centrali elettriche, svolge uno studio preliminare che evidenzia i suddetti profili ed informa dell'avvio dei predetti studi il Ministero dell'ambiente, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la regione, la provincia e il comune territorialmente interessati, per consentire ai medesimi di formulare eventuali preliminari osservazioni. Il proponente, ai fini della richiesta di rilascio del provvedimento autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio, propone al Ministero delle attività produttive, alla Regione, alla provincia ed al comune territorialmente competenti, nonché al Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, per ciascuna centrale termoelettrica, il sito ritenuto idoneo, presentando il progetto di massima della centrale stessa o del relativo ampliamento, il progetto di massima delle opere connesse e delle infrastrutture portuali, fluviali, stradali e ferroviarie ritenute indispensabili, lo studio di impatto ambientale secondo lo schema predisposto dal Ministro dell'ambiente ai sensi ed il rapporto di sintesi del medesimo studio. Il proponente dà notizia della presentazione del progetto della centrale sul più diffuso quotidiano locale e su uno nazionale, mentre regione, provincia e comune mettono a disposizione del pubblico per almeno sei mesi la documentazione presentata dal proponente. Il Ministro dell'ambiente stabilisce lo schema in base al quale debbono essere predisposti gli studi di impatto ambientale nonché i criteri per formulare il giudizio finale di compatibilità ambientale. II Ministro dell'ambiente, sulla base della documentazione ricevuta e delle eventuali osservazioni pervenute, promuove ed attua la valutazione di impatto ambientale della centrale termoelettrica, o del relativo ampliamento, nonché di ciascuna delle opere connesse e delle opere infrastrutturali proposte, effettuando la istruttoria tecnica e svolgendo l'inchiesta pubblica. Il Ministro dell'ambiente provvede all'istruttoria tecnica anche richiedendo i pareri del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero della salute, della regione, della provincia e del comune territorialmente interessati, che debbono essere forniti entro il termine di 180 giorni. Per l'espletamento dei compiti e delle funzioni istituzionali connesse con l'istruttoria tecnica, il Ministero dell'ambiente si avvale della commissione per le valutazioni d'impatto ambientale. Nel caso di pareri sfavorevoli, discordanti, o mancanti entro il predetto termine, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro dell'ambiente, convoca una Conferenza dei servizi costituita dai rappresentanti degli enti ai quali è stato chiesto il parere di cui al comma 2, del Ministero dell'ambiente e del Ministero delle attività produttive, del commercio e dell'artigianato e, all'esito della medesima Conferenza, adotta le proprie decisioni circa i pareri sfavorevoli, quelli discordanti, nonché sugli atti mancanti. L'esito favorevole è condizionato al raggiungimento dell'unanimità in sede di Conferenza dei servizi.

1-ter. L'inchiesta pubblica ha luogo, contemporaneamente all'istruttoria tecnica, nel comune in cui è proposta l'ubicazione della centrale, oppure, se sono interessati più comuni, nel capoluogo di provincia, sotto la presidenza di un magistrato della giurisdizione amministrativa con qualifica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Lo stesso è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il presidente della regione interessata. Il presidente dell'inchiesta pubblica è assistito da 3 esperti designati dal Ministero dell'ambiente e da 3 esperti, di comprovata competenza nel settore ambientale ed energetico, designati rispettivamente dalla regione, dalla provincia e dal comune interessati, alla cui nomina si provvede con il medesimo provvedimento. Chiunque ne abbia interesse può fornire, nel termine di 90 giorni contributi di valutazione sul piano scientifico e tecnico attraverso la presentazione di memorie scritte strettamente inerenti l'utilità della centrale proposta, l'installazione dell'impianto sul sito proposto e le sue conseguenze sul piano ambientale e della salute pubblica. Il presidente dell'inchiesta pubblica può svolgere audizioni con gli enti, le associazioni di protezione ambientale ed i privati che hanno presentato le memorie, qualora lo richiedano. Entro sei mesi dall'avvenuta pubblicazione sui quotidiani, il presidente chiude l'inchiesta pubblica e trasmette al Ministero dell'ambiente le memorie presentate e le osservazioni con una relazione di sintesi delle attività svolte.

1-quater. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio definisce l'istruttoria tecnica entro 180 giorni dalla presentazione del progetto. Lo stesso Ministro, entro i 30 giorni successivi al termine dell'istruttoria tecnica di cui al comma 1, invia richiesta di parere alla regione interessata, la quale dovrà renderlo entro i successivi 30 giorni, sentito il comune territorialmente competente, anche relativamente agli aspetti di natura urbanistica. Il Ministro dell'ambiente entro 60 giorni dal termine dell'istruttoria tecnica, sulla base della stessa, delle risultanze dell'inchiesta pubblica e del parere della regione, formula il giudizio finale di compatibilità ambientale, precisando le eventuali prescrizioni per l'esecuzione del progetto della centrale e delle relative infrastrutture. Il giudizio finale di compatibilità ambientale viene comunicato ai Ministeri delle attività produttive, per i beni e attività culturali, della salute, alla regione, alla provincia, al comune ed al proponente. Il proponente deve definire appositi accordi con la regione, la provincia ed il comune per gli oneri da assumere anche ai fini della corresponsione del contributo di cui all'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, oneri per interventi di natura infrastrutturale e di riequilibrio economico e ambientale connessi con la costruzione e l'esercizio della centrale proposta. La mancanza della definizione degli accordi socio-economici impedisce la prosecuzione della procedura autorizzativa.

1-quinquies. II Ministro delle attività produttive, di concerto con la regione ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, localizza ed autorizza la costruzione e l'esercizio della centrale termoelettrica, o del suo ampliamento, secondo il progetto di massima proposto ed il giudizio finale di compatibilità ambientale, indicando le relative prescrizioni, anche per gli impegni di natura socio-economica a carico del proponente non ancora definiti con la regione, la provincia ed il comune. Se il parere della regione è stato negativo non si può provvedere alla localizzazione, sotto il profilo urbanistico ed ambientale, della centrale proposta. Il provvedimento di localizzazione, assume valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità delle opere. Esso, in presenza di vincoli di qualsiasi genere riguardanti il territorio interessato dall'insediamento, ha effetto di variante del piano regolatore comunale e del piano regolatore portuale e dell'area sviluppo industriale e sostituisce la concessione edilizia comunale, nonché i provvedimenti previsti dalla seguente normativa, solo previo parere positivo delle amministrazioni interessate. Le modifiche del progetto autorizzato debbono essere autorizzate, ai fini della costruzione e dell'esercizio, con la medesima procedura seguita per l'autorizzazione.

1-sexies. Non è assoggettabile a procedure straordinarie la messa in esercizio delle centrali e delle relative modifiche che comportano immissione di nuove sostanze nell'ambiente, Sono fatti salvi i poteri delle regioni a statuto speciale e delle province di Trento e Bolzano".

1.407

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. Il Ministero per le Attività Produttive entro 180 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto consegnerà alle competenti commissioni parlamentari un piano energetico nazionale. Tale documento deve prevedere e programmare la domanda di energia elettrica del paese nel breve periodo 2003-2004, nel medio periodo 2005-2010, nel lungo periodo 2011-2020, indicando altresì nell'interesse generale del paese i fabbisogni di produzione elettrica regionali, le situazioni locali congestionate, le previsioni per tipologie di consumi. In tale quadro di riferimento del fabbisogno energetico il Ministero per le attività produttive deve, indicare di concerto con le regioni i luoghi dove installare nuovi impianti di produzione elettrica, la ristrutturazione e il potenziamento di quelle esistenti su tale territorio, nonché il tipo di combustibile usato per alimentarli".

1.18/1

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere il primo periodo.

1.18/10

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dell'emendamento 1.18, prima delle parole: "Al fine di" premettere le seguenti: "nel rispetto delle linee guida che devono essere contenute in un apposito accordo tra Governo, regioni, province, comuni e associazioni di protezione ambientale per assicurare la compatibilità delle centrali elettriche con l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini, da raggiungersi entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto".

1.18/100

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare l'imminente" con le seguenti: "Qualora sia comprovata l'imminenza del".

1.18/101

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole da: "l'imminente" fino a: "fabbisogno nazionale" con le seguenti: "l'applicazione delle norme costituzionali che garantiscono le competenze regionali e degli enti locali in materia energetica e le norme nazionali e comunitarie per la valutazione d'impatto ambientale".

1.18/7

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "garantire" inserire le seguenti: "la migliore compatibilità ambientale delle nuove centrali elettriche, il rispetto delle competenze regionali in materia,".

1.18/8

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire: "necessaria" con: "migliore, dal punto di vista della compatibilità ambientale e della rispondenza alle esigenze regionali".

1.18/104

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "la costruzione e".

1.18/25

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole da: "la costruzione e l'esercizio" fino alla fine del comma, con le seguenti: "la localizzazione e l'autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di nuove centrali di potenza superiore a 300 MW nonché l'autorizzazione delle modifiche delle centrali esistenti, sono regolate dalle seguenti norme. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e d'intesa con le regioni interessate, definisce entro il 31 dicembre 2002 un programma che definisce i seguenti punti:

a) le aree geografiche nelle quali sarebbe opportuno realizzare le nuove centrali e/o l'ampliamento di quelle esistenti, tenendo conto del fabbisogno energetico di tali aree, anche in relazione alle esigenze di un equilibrato sviluppo ambientale ed economico del Paese, nonché della ubicazione delle fonti energetiche nazionali;

b) i combustibili per le centrali, tenendo conto della necessaria diversificazione delle fonti di energia e della salvaguardia dell'ambiente.

Chiunque intenda chiedere le autorizzazioni per la costruzione o la modifica di centrali elettriche, svolge uno studio preliminare che evidenzia i suddetti profili ed informa dell'avvio dei predetti studi il Ministero dell'ambiente, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la regione, la provincia e il comune territorialmente interessati, per consentire ai medesimi di formulare eventuali preliminari osservazioni. Il proponente, ai fini della richiesta di rilascio del provvedimento autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio, propone al Ministero delle attività produttive, alla Regione, alla provincia ed al comune territorialmente competenti, nonché al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per ciascuna centrale termoelettrica, il sito ritenuto idoneo, presentando il progetto di massima della centrale stessa o del relativo ampliamento, il progetto di massima delle opere connesse e delle infrastrutture portuali, fluviali, stradali e ferroviarie ritenute indispensabili, lo studio di impatto ambientale secondo lo schema predisposto dal Ministro dell'ambiente ai sensi ed il rapporto di sintesi del medesimo studio. Il proponente dà notizia della presentazione del progetto della centrale sul più diffuso quotidiano locale e su uno nazionale, mentre regione, provincia e comune mettono a disposizione del pubblico per almeno sei mesi la documentazione presentata dal proponente. Il Ministro dell'ambiente stabilisce lo schema in base al quale debbono essere predisposti gli studi di impatto ambientale nonché i criteri per formulare il giudizio finale di compatibilità ambientale. II Ministro dell'ambiente, sulla base della documentazione ricevuta e delle eventuali osservazioni pervenute, promuove ed attua la valutazione di impatto ambientale della centrale termoelettrica, o del relativo ampliamento, nonché di ciascuna delle opere connesse e delle opere infrastrutturali proposte, effettuando la istruttoria tecnica e svolgendo l'inchiesta pubblica. Il Ministro dell'ambiente provvede all'istruttoria tecnica anche richiedendo i pareri del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero della salute, della regione, della provincia e del comune territorialmente interessati, che debbono essere forniti entro il termine di 180 giorni.

Per l'espletamento dei compiti e delle funzioni istituzionali connesse con l'istruttoria tecnica, il Ministero dell'ambiente si avvale della commissione per le valutazioni d'impatto ambientale. Nel caso di pareri sfavorevoli, discordanti, o mancanti entro il predetto termine, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro dell'ambiente, convoca una Conferenza dei servizi costituita dai rappresentanti degli enti ai quali è stato chiesto il parere di cui al comma 2, del Ministero dell'ambiente e del Ministero delle attività produttive, del commercio e dell'artigianato e, all'esito della medesima Conferenza, adotta le proprie decisioni circa i pareri sfavorevoli, quelli discordanti, nonché sugli atti mancanti. L'esito favorevole è condizionato al raggiungimento dell'unanimità in sede di Conferenza dei servizi. L'inchiesta pubblica ha luogo, contemporaneamente all'istruttoria tecnica, nel comune in cui è proposta l'ubicazione della centrale, oppure, se sono interessati più comuni, nel capoluogo di provincia, sotto la presidenza di un magistrato della giurisdizione amministrativa con qualifica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Lo stesso è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il presidente della regione interessata. Il presidente dell'inchiesta pubblica è assistito da 3 esperti designati dal Ministero dell'ambiente e da 3 esperti, di comprovata competenza nel settore ambientale ed energetico, designati rispettivamente dalla regione, dalla provincia e dal comune interessati, alla cui nomina si provvede con il medesimo provvedimento. Chiunque ne abbia interesse può fornire, nel termine di 90 giorni, contributi di valutazione sul piano scientifico e tecnico attraverso la presentazione di memorie scritte strettamente inerenti l'utilità della centrale proposta, l'installazione dell'impianto sul sito proposto e le sue conseguenze sul piano ambientale e della salute pubblica. II presidente dell'inchiesta pubblica può svolgere audizioni con gli enti, le associazioni di protezione ambientale ed i privati che hanno presentato le memorie, qualora lo richiedano. Entro sei mesi dall'avvenuta pubblicazione sui quotidiani, il presidente chiude l'inchiesta pubblica e trasmette al Ministero dell'ambiente le memorie presentate e le osservazioni con una relazione di sintesi delle attività svolte. II Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio definisce l'istruttoria tecnica entro 180 giorni dalla presentazione del progetto. Lo stesso Ministro, entro i 30 giorni successivi al termine dell'istruttoria tecnica 1, invia richiesta di parere alla regione interessata, la quale dovrà renderlo entro i successivi 30 giorni, sentito il comune territorialmente competente, anche relativamente agli aspetti di natura urbanistica. Il Ministro dell'ambiente entro 60 giorni dal termine dell'istruttoria tecnica, sulla base della stessa, delle risultanze dell'inchiesta pubblica e del parere della regione, formula il giudizio finale di compatibilità ambientale, precisando le eventuali prescrizioni per l'esecuzione del progetto della centrale e delle relative infrastrutture. Il giudizio finale di compatibilità ambientale viene comunicato ai Ministeri delle attività produttive, per i beni e attività culturali, della salute, alla regione, alla provincia, al comune ed al proponente. Il proponente deve definire appositi accordi con la regione, la provincia ed il comune per gli oneri da assumere anche ai fini della corresponsione del contributo di cui all'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, oneri per interventi di natura infrastrutturale e di riequilibrio economico e ambientale connessi con la costruzione e l'esercizio della centrale proposta. La mancanza della definizione degli accordi socio-economici impedisce la prosecuzione della procedura autorizzativa.

Il Ministro delle attività produttive, di concerto con la regione ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, localizza ed autorizza la costruzione e l'esercizio della centrale termoelettrica, o del suo ampliamento, secondo il progetto di massima proposto ed il giudizio finale di compatibilità ambientale, indicando le relative prescrizioni, anche per gli impegni di natura socio-economica a carico del proponente non ancora definiti con la regione, la provincia ed il comune. Se il parere della regione è stato negativo non si può provvedere alla localizzazione, sotto il profilo urbanistico ed ambientale, della centrale proposta. Il provvedimento di localizzazione, assume valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità delle opere. Esso, in presenza di vincoli di qualsiasi genere riguardanti il territorio interessato dall'insediamento, ha effetto di variante del piano regolatore comunale e del piano regolatore portuale e dell'area sviluppo industriale e sostituisce la concessione edilizia comunale, nonché i provvedimenti previsti dalla seguente normativa, solo previo parere positivo delle amministrazioni interessate. Le modifiche del progetto autorizzato debbono essere autorizzate, ai fini della costruzione e dell'esercizio, con la medesima procedura seguita per l'autorizzazione. Non è assoggettabile a procedure straordinarie la messa in esercizio delle centrali e delle relative modifiche che comportano immissione di nuove sostanze nell'ambiente. Sono fatti salvi i poteri delle regioni a statuto speciale e delle province di Trento e Bolzano".

1.18/6

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme nazionali e comunitarie in materia di VIA e appalti di opere pubbliche o di pubblico interesse".

1.18/105

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme comunitarie in materia di VIA e appalti".

1.18/9

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e l'esercizio".

1.18/107

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "esercizio" inserire le seguenti: "nel rispetto della normativa ambientale vigente, con particolare riferimento all'abbattimento delle emissioni".

1.18/11

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, sopprimere le seguenti parole: gli interventi di modifica".

1.18/12

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, dopo la parola: "modifica" inserire le seguenti: "finalizzata alla riduzione delle emissioni ed al conseguimento dell'efficienza energetica".

1.18/111

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e ripotenziamento".

1.18/13

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, primo periodo, dopo la parola: "ripotenziamento" inserire le seguenti: "per i quali sia stato ottenuto il parere positivo di tutte le istituzioni competenti in materia di tutela ambientale, trasporto e produzione di energia elettrica".

1.18/2

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole da: "nonchè" fino a: "all'esercizio degli stessi".

1.18/3

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole: "le opere connesse".

1.18/115

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli , Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "connesse" aggiungere le seguenti: "alla riduzione dell'inquinamento atmosferico".

1.18/4

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole: "e le infrastrutture indispensabili".

1.18/116

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi".

1.18/117

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "esercizio degli stessi" inserire le seguenti: "nel rispetto dei limiti di cui alla direttiva 96/61/CE e ai decreti di cui all'articolo 4 comma 2, della legge 22 febbraio 2001, n. 36".

1.18/118

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" con le seguenti: "sono soggetti alle procedure di gara europea ed alla valutazione ambientale strategica".

1.18/119

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sono" con le seguenti: "possono essere dichiarati, dopo aver ottenuto parere positivo di valutazione di impatto ambientale secondo le procedure ordinarie".

1.18/120

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: "dichiarati opere di pubblica utilità".

1.18/16

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo la parola: "dichiarati" inserire le seguenti: "con atto riguardante ciascun singolo impianto".

1.18/122

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" aggiungere le seguenti: ", soggetti alle procedure di gara europea".

1.18/5

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "300 MW termici", inserire le seguenti: "compatibili con l'ambiente e la pianificazione territoriale regionale".

1.18/108

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" aggiungere le seguenti: "individuati con delibera del CIPE fra quelli di minor impatto ambientale e miglior efficienza energetica".

1.18/17

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 al comma 1, sostituire le parole: "rilasciata dal" con le seguenti: "di competenza del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, d'intesa con le regioni e con il".

1.18/18

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 dopo la parola: "rilasciata" aggiungere le seguenti: "previo parere favorevole del Presidente della Regione interessata, dell'amministrazione preposta ai vincoli di cui al decreto legislativo 490/99, ove esistente, e dell'amministrazione nazionale e regionale competente in materia di VIA".

1.18/14

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole: "delle attività produttive" con le parole: "dell'ambiente e del territorio".

1.18/15

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "delle attività produttive" aggiungere le seguenti: "di concerto con il Ministro dell'ambiente e del territorio".

1.18/126

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole da: "la quale sostituisce le autorizzazioni" fino alle parole: "in conformità al progetto approvato".

1.18/19

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 sostituire la parola: "sostituisce" con le seguenti: "può sostituire, in caso di parere favorevole del Presidente della Regione interessata e del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/20

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 dopo la parola: "sostituisce" inserire le seguenti: "qualora non vi si opponga la regione, la provincia o un comune, o una associazione di protezione ambientale, nei quali casi è obbligatorio il ricorso alla procedura ordinaria".

1.18/21

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 sopprimere la parola: "autorizzazioni".

1.18/130

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere la parola: "concessioni".

1.18/131

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole: "ed atti di assenso comunque denominati".

1.18/22

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole: "previsti dalle norme vigenti" con le seguenti: "di competenza statale, con eccezione di quelle attribuite dalle norme vigenti al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/24

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "previsto al comma 4," aggiungere le seguenti: "e fatta salva in ogni caso la compatibilità con la strumentazione urbanistica territoriale vigente".

1.18/23

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, al comma 1, dopo le parole: "al comma 4" aggiungere le seguenti: "e dall'articolo 117 della Costituzione,".

1.18/134

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole da: "costituendo" fino ad: "approvato".

1.18/135

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole: "a costruire e".

1.18/136

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "a costruire e" con le seguenti: "a richiedere la valutazione d'impatto ambientale e la conformità con la pianificazione regionale e provinciale in materia territoriale ed energetica, nonchè, ottenute tali autorizzazioni,".

1.18/137

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "costruire" inserire le seguenti: "qualora sia stata ottenuta anche l'autorizzazione comunale".

1.18/138

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "esercire l'impianto" inserire le seguenti: "solo a seguito di esito positivo della VIA".

1.18/139

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "conformità al progetto" aggiungere la seguente: "definitivo".

1.18/140

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "approvato" aggiungere le seguenti: "dalla conferenza Stato-regioni-città e dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/141

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "La costruzione delle opere di cui al presente articolo avviene con procedure di evidenza pubblica europea e garantendo il più alto livello di qualità e protezione ambientale possibili".

1.18/142

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "maggiorato del cinquanta per cento per consentire le opere di urbanizzazione e risanamento ambientale".

1.18/143

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: "La dichiarazione di pubblica utilità di cui al presente articolo deve essere esplicita, non può avere effetti a fini di esproprio ed è subordinata all'apprezzamento dell'utilità dell'opera da parte delle regioni interessate e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18

D'Ambrosio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Sostituire il comma 1, con il seguente:

"Al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, la costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono dichiarati opere di pubblica utilità. Gli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi sono soggetti ad una autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive, la quale sostituisce le autorizzazioni, concessioni ed atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, costituendo titolo a costruire e ad esercire l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni".

1.30

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere il primo periodo.

1.50

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, prima delle parole: "Al fine di" premettere le seguenti: "Nel rispetto delle linee guida che devono essere contenute in un apposito accordo tra Governo, regioni, province, comuni e associazioni di protezione ambientale per assicurare la compatibilità delle centrali elettriche con l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini, da raggiungersi entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto".

1.408

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare" con le seguenti: "Qualora sia verificato dall'Autorità garante per l'energia elettrica ed il gas".

1.78

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare l'imminente" con le seguenti: "Qualora sia comprovata l'imminenza del".

1.44

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e garantire".

1.77

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole da: "l'imminente" fino a: "fabbisogno nazionale" con le seguenti: "l'applicazione delle norme costituzionali che garantiscono le competenze regionali e degli enti locali in materia energetica e le norme nazionali e comunitarie per la valutazione d'impatto ambientale".

1.76

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "l'imminente" con la seguente: "l'inesistente".

1.46

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "garantire" inserire le seguenti: "la migliore compatibilità ambientale delle nuove centrali elettriche, il rispetto delle competenze regionali in materia,".

1.47

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire "necessaria" con: "migliore, dal punto di vista della compatibilità ambientale e della rispondenza alle esigenze regionali".

1.409

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "fabbisogno nazionale" inserire le seguenti: "assicurando il rispetto della pianificazione energetica a livello nazionale, regionale e provinciale".

1.500 (testo 2)

La Commissione

Approvato

Al comma 1, primo periodo, all'articolo 1, dopo le parole: "fabbisogno nazionale" inserire le seguenti: ", sino alla determinazione dei princìpi fondamentali della materia in attuazione dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, e comunque non oltre il 31 dicembre 2003, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni".

1.45

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "la costruzione e".

1.85

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire il periodo dalle parole: "la costruzione" fino a: "successive modificazioni" con il seguente: "la Conferenza Stato-Regioni individua il numero massimo necessario di impianti di energia elettrica".

1.42

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme comunitarie in materia di VIA e appalti".

1.48

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e l'esercizio".

1.49

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "esercizio" inserire le seguenti: "nel rispetto della normativa ambientale vigente, con particolare riferimento all'abbattimento delle emissioni".

1.410

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: "300 MW" con le altre: "800 MW".

1.88

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" aggiungere le seguenti: "individuati con delibera del CIPE fra quelli di minor impatto ambientale e miglior efficienza energetica".

1.41

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" inserire le seguenti: "compatibili con l'ambiente e la pianificazione territoriale regionale".

1.51

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "gli interventi di modifica".

1.52

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "modifica" inserire le seguenti: "finalizzata alla riduzione delle emissioni ed al conseguimento dell'efficienza energetica".

1.54

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e ripotenziamento".

1.1

La Commissione

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: "e ripotenziamento" con le seguenti: "o ripotenziamento".

1.53

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "ripotenziamento" inserire le seguenti: "per i quali sia stato ottenuto il parere positivo di tutte le istituzioni competenti in materia di tutela ambientale, trasporto e produzione di energia elettrica".

1.37

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole da: "nonchè" fino a: "all'esercizio degli stessi".

1.38

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "le opere connesse e".

1.57

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "connesse" aggiungere le seguenti: "alla riduzione dell'inquinamento atmosferico".

1.39

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi".

1.74

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Le parole da: "Al comma 1" a "nel rispetto" respinte; seconda parte preclusa

Al comma 1, dopo le parole: "indispensabili all'esercizio degli stessi," aggiungere le seguenti: ", nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione,"

1.58

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 1, dopo le parole: "esercizio degli stessi" inserire le sguenti: "nel rispetto dei limiti di cui alla direttiva 96/61/CE e ai decreti di cui all'articolo 4 comma 2, della legge 22 febbraio 2001, n. 36".

1.94

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan,

Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "indispensabili all'esercizio degli stessi" aggiungere le seguenti: "eccettuate le linee elettriche e le opere di presa scarico delle acque".

1.92

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" con le seguenti: "sono soggetti alle procedure di gara europea ed alla valutazione ambientale strategica".

1.86

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sono" con le seguenti: "possono essere dichiarati, dopo aver ottenuto parere positivo di valutazione di impatto ambientale secondo le procedure ordinarie".

1.59

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: "dichiarati opere di pubblica utilità".

1.73

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, anteporre alle parole: "opere di pubblica utilità" le seguenti: ", ciascun intervento secondo la procedura di cui alla legge n. 2359 del 1865,".

1.58a

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "dichiarati" inserire le seguenti: "con atto riguardante ciascun singolo impianto".

1.60

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "utilità" inserire le seguenti: "solo ai fini dei piani di risanamento".

1.91

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" aggiungere le seguenti: ", soggetti alle procedure di gara europea".

1.61

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "soggetti" inserire le seguenti: "qualora sia raggiunta l'unanimità in sede di Conferenza di servizi".

1.93

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: "autorizzazione unica" aggiungere le seguenti: "i cui criteri sono definiti da un accordo tra Ministero delle attività produttive e Ministero dell'ambiente e del territorio, d'intesa con la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 29 agosto 1997, n. 281".

1.62

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "rilasciata dal" con le seguenti: "di competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, d'intesa con le regioni e con il".

1.63

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "rilasciata" aggiungere le seguenti: "previo parere favorevole del Presidente della Regione interessata, dell'amministrazione preposta ai vincoli di cui al decreto legislativo 490/99, ove esistente, e dell'amministrazione nazionale e regionale competente in materia di VIA".

1.55

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "delle attività produttive" con le seguenti: "dell'ambiente e del territorio".

1.56

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "delle attività produttive" aggiungere le seguenti: "di concerto con il Ministro dell'ambiente e del territorio".

1.67

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: "la quale sostituisce autorizzazioni" fino alle parole: "in conformità al progetto approvato".

1.72

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "attività produttive, la quale" aggiungere il seguente periodo, "nel rispetto di quanto disposto dal Titolo II, Capo III, articoli 12, 13 e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001 n. 327 testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità,".

1.64

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sostituisce" con le seguenti: "può sostituire, in caso di parere favorevole del Presidente della Regione interessata e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.65

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "sostituisce" inserire le seguenti: "qualora non vi si opponga la regione, la provincia o un comune, o una associazione di protezione ambientale, nei quali casi è obbligatorio il ricorso alla procedura ordinaria".

1.66

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere la parola: "autorizzazioni".

1.68

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere la parola: "concessioni".

1.69

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "ed atti di assenso comunque denominati".

1.70

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "previsti dalle norme vigenti".

1.71

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "previsti dalle norme vigenti" con le seguenti: "di competenza statale, con eccezione di quelle attribuite dalle norme vigenti al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.75

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "previsto al comma 4", aggiungere le seguenti: "e fatta salva in ogni caso la compatibilità con la strumentazione urbanistica territoriale vigente".

1.82

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: "costituendo" fino ad: "approvato".

1.80

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo sopprimere le parole: "a costruire e".

1.89

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "a costruire e" con le seguenti: "a richiedere la valutazione d'impatto ambientale e la conformità con la pianificazione regionale e provinciale in materia territoriale ed energetica, nonchè, ottenute tali autorizzazioni,".

1.81

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "costruire" inserire le seguenti: "qualora sia stata ottenuta anche l'autorizzazione comunale".

1.79

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato".

1.2

La Commissione

Approvato

Al comma 1 sostituire la parola: "esercitare" con l'altra: "esercire".

1.83

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: "esercitare l'impianto" inserire le seguenti: "solo a seguito di esito positivo della VIA".

1.90

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "conformità al progetto" aggiungere la seguente: "definitivo".

1.84

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "ed alle norme ambientali e urbanistiche".

1.87

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "approvato" aggiungere le seguenti: "dalla conferenza Stato-regioni-città e dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.95

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "La costruzione delle opere di cui al presente articolo avviene con procedure di evidenza pubblica europea e garantendo il più alto livello di qualità e protezione ambientale possibili".

1.3

La Commissione

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: "del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504" con le seguenti: "del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504".

1.97

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, secondo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "maggiorato del cinquanta per cento per consentire le opere di urbanizzazione e risanamento ambientale".

1.96

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: "La dichiarazione di pubblica utilità di cui al presente articolo deve essere esplicita, non può avere effetti a fini di esproprio ed è subordinata all'apprezzamento dell'utilità dell'opera da parte delle regioni interessate e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.14

Agoni, Corrado, Peruzzotti, Pirovano, Moro

Respinto

Alla fine del comma 1, aggiungere il seguente periodo: "Sono considerati comunque prioritari gli interventi di modifica e ripotenziamento degli impianti esistenti".

1.441

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

"1-bis. Alla domanda di autorizzazione è allegato il progetto dell'impianto, corredato da una relazione nella quale sono comunque indicati il ciclo produttivo, l'indicazione del presumibile termine per la messa a regime dell'impianto, l'utilizzo dell'energia elettrica prodotta, le esigenze per le quali si vuol procedere alla realizzazione dell'impianto, nonché le caratteristiche di collegamento al sistema elettrico nazionale e di compatibilità ambientale, la richiesta di autorizzazione è integrata con indicazione delle tecnologie adottate per prevenire l'inquinamento atmosferico e corredata da una perizia giurata che attesti la qualità e la quantità delle emissioni inquinanti in atmosfera. La medesima è contestualmente inviata, ai fini dell'emissione di un parere vincolante entro 180 giorni, ai Ministeri dell'ambiente e della salute, nonchè alla regione competente per territorio che ne informa i comuni interessati. Il predetto termine è sospeso, in caso di richiesta di informazioni o documentazione aggiuntiva. Trascorso inutilmente tale termine il Ministero delle attività produttive convoca apposita conferenza dei servizi, ai sensi dell'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modifiche ed integrazioni, da tenersi entro trenta giorni. Alla conferenza dei servizi partecipano i Ministeri competenti, le regioni e i comuni territorialmente competenti, ed i rappresentanti dell'impresa su loro richiesta. Ove l'impianto sia assoggettato a valutazione di impatto ambientale, il Ministero dell'ambiente o la regione danno immediata comunicazione al Ministero procedente dell'avvio e della conclusione della procedura, unitamente alle relative determinazioni, ai fini della trasmissione del parere o eventuale convocazione della conferenza dei servizi. Le determinazioni della Conferenza circa la domanda di autorizzazione presentata, le prescrizioni e le altre modalità esecutive da imporre al soggetto richiedente devono essere assunte all'unanimità tra i rappresentanti delle amministrazioni statali e regionali, e dei comuni interessati. Entro sei mesi dal ricevimento dei pareri o dalle determinazioni assunte nella conferenza dei servizi, il Ministro delle attività produttive adotta di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, nel rispetto delle competenze costituzionali delle regioni, il provvedimento con cui rilascia o nega l'autorizzazione. L'autorizzazione non può essere rilasciata in caso di valutazione d'impatto ambientale non positiva".

1.26

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere il comma 2.

1.412

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.26

Sopprimere il comma 2.

1.413

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire il comma 2 con il seguente:

"2. L'autorizzazione è rilasciata solo previa valutazione d'impianto ambientale positiva rilasciata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.31

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sopprimere il primo periodo.

1.98

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "L'autorizzazione" con le seguenti: "Acquisito il parere favorevole di compatibilità ambientale secondo la normativa vigente, l'autorizzazione unica".

1.99

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "autorizzazione" inserire le seguenti: "per le sole opere connesse".

1.100

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "di cui al comma 1" con le seguenti: "deve essere integrata con il parere positivo dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e della salute ed".

1.101

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "è" con le seguenti: "può essere".

1.102

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "rilasciata" con le seguenti: "condizionata all'adozione di tecnologie che consentano l'abbattimento di almeno un terzo delle emissioni inquinanti".

1.103

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "rilasciata" inserire le seguenti: "d'intesa con la regione, la provincia ed il comune competenti".

1.104

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "a seguito di" con le seguenti: "previo parere positivo del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, dopo avere esperito".

1.105

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: "a seguito di" inserire le seguenti: "uno studio di necessità economica, compatibilità ambientale ed urbanistica svolto attraverso".

1.106

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "procedimento" con le seguenti: "favorevole pronunciamento di compatibilità ambientale, con particolare riguardo alle emissioni in atmosfera e all'inquinamento elettromagnetico, che può essere svolto con procedimento".

1.107

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "procedimento" inserire le seguenti: "che tiene conto delle competenze regionali in materia di localizzazione e, previa intesa con le Regioni, la provincia ed i comuni territorialmente competenti, può svolgersi sotto forma di procedimento".

1.108

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire: "unico" con: "integrato, che garantisce comunque l'autonomo pronunciamento delle autorità nazionali e regionali in materia di compatibilità ambientale".

1.109

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "unico" inserire le seguenti: "che deve garantire il rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni e degli enti locali".

1.40

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sostituire le parole: "al quale partecipano" con le seguenti: "che prevede il parere vincolante di tutte".

1.414

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "al quale partecipano le" con le seguenti: "con l'assenso delle".

1.110

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "al quale" con le seguenti: "solo per le centrali di potenza non superiore a 350 MW, al quale comunque".

1.111

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: "al quale" inserire le seguenti: "è propedeutica l'approvazione dell'utilità dell'opera ed al quale".

1.112

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire: "partecipano" con: "prendono parte obbligatoriamente, al fine di esprimere il proprio parere".

1.113

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "partecipano" inserire le seguenti: "con l'espressione del rispettivo parere vincolante".

1.114

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "Amministrazioni" con le seguenti: "le Regioni, gli enti locali e le associazioni di protezione ambientale".

1.115

La Commissione

Approvato

Al comma 2, primo periodo, dopo: "Amministrazioni" inserire le seguenti parole: "statali e locali".

1.116

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "interessate" con le seguenti: "competenti territorialmente per i procedimenti di autorizzazione e valutazione ambientale o comunque interessate".

1.117

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "interessate" inserire le seguenti: "nel rispetto delle rispettive competenze sancite dalla legge o dalla Costituzione".

1.43

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sopprimere le seguenti parole: "svolto nel rispetto dei principi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni".

1.118

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire: "svolto" con le seguenti parole: "al fine di garantire il rispetto della sicurezza della rete elettrica, la protezione ambientale, l'assetto del territorio, l'efficienza energetica e l'abbattimento delle emissioni in atmosfera e".

1.120

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire le parole: "nel rispetto" con le seguenti: "in attuazione di quanto disposto dalla legge 349/86, DPCM 10 agosto 1988 n. 377, DPR 14 aprile 1996 n. 354, assicurando anche, compatibilmente con le finalità di protezione ambientale e rispetto delle norme comunitarie sulla concorrenza, l'applicazione".

1.119

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: "nel rispetto" inserire le seguenti: "delle competenze costituzionali in materia di localizzazione degli impianti e politiche energetiche di cui all'articolo 117 della Costituzione nonché".

1.121

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, alla parola: "semplificazione" premettere le seguenti: "minimizzazione delle emissioni, rispetto delle competenze costituzionalmente garantire delle Amministrazioni partecipanti e".

1.122

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Ritirato e trasformato nell'odg G100. Cfr. sed. 135

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "semplificazione" con le seguenti: "diversificazione delle fonti energetiche e prevalenza degli incentivi delle fonti rinnovabili".

1.123

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "semplificazione" inserire le seguenti: "utilizzo della migliore tecnologia disponibile al fine di abbattere le emissioni e migliorare la situazione preesistente delle aree interessate dagli impianti".

1.124

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "modalità" inserire le seguenti: "dell'inchiesta pubblica, prevedendo anche l'applicazione delle disposizioni".

1.125

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: "7 agosto 1990, n. 241" inserire le seguenti: "al D.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377".

1.4

La Commissione

Approvato

Al comma 2, primo periodo, sopprimere le parole: "ed integrazioni".

1.126

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "integrazioni" inserire le seguenti: "prevedendo la necessità dell'unanimità in caso di ricorso alla Conferenza di servizi, ed in ogni caso".

1.127

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: "d'intesa" inserire le seguenti: "con le autorità preposte al vincolo, ove previsto, con il Comune e la provincia territorialmente competenti e".

1.128

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "regione" con le seguenti: "provincia e regione".

1.129

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, dopo la parola: "regione" inserire le seguenti: "il comune e la provincia".

1.130

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, sostituire la parola: "interessata" con le seguenti: "competente e con gli enti locali e le amministrazioni interessate".

1.131

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "e dopo aver svolto gli opportuni approfondimenti in sede di valutazione d'impatto ambientale nazionale e regionale".

1.132

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "Le richieste di autorizzazione di nuovi impianti vengono valutate, d'intesa con la regione, singolarmente e secondo l'ordine di priorità temporale delle domande".

1.32

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sopprimere il secondo periodo.

1.501

La Commissione

Approvato

Al comma 2, il secondo periodo è sostituito dal seguente: "Ai soli fini del rilascio della valutazione di impatto ambientale (VIA), alle opere di cui al presente articolo si applicano le disposizioni di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377, e successive integrazioni e modificazioni".

1.184

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, premettere le seguenti parole: "Ferme restando le autorizzazioni di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, recante "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali", qualora le predette opere, costruzioni e impianti tecnologici ricadano su immobili o aree vincolate".

1.133

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, premettere le seguenti parole: "Ai fini dell'attribuzione di un ordine di priorità alle domande istruite si deve valutare compiutamente l'effetto sull'ambiente ed il territorio dell'opera e delle infrastrutture connesse ed".

1.415

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Precluso

Al comma 2, secondo periodo sopprimere le parole da: "Ai soli fini del rilascio della VIA" fino a: "e degli enti pubblici territoriali".

1.5

Bettamio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "Ai soli fini del rilascio della VIA" con le seguenti: "Ai soli fini del rilascio della valutazione di impatto ambientale (VIA)".

1.134

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "Ai soli" con le seguenti: "Nel rispetto delle competenze regionali in materia di valutazione di impatto ambientale, esclusivamente ai".

1.135

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo la parola: "fini" inserire le seguenti: "ed esclusivamente per le infrastrutture di cui al comma 1, con esclusione delle attività di costruzione dell'impianto".

1.136

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "del rilascio" con le seguenti: "delle modalità di istruttoria".

1.137

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo la parola: "rilascio" inserire le seguenti: "da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.138

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "della VIA" con le seguenti: "del parere vincolante e obbligatorio di VIA secondo la procedura ordinaria, da parte del competente servizio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.139

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo la parola: "VIA" inserire le seguenti: "secondo le modalità di cui alla legge n. 349 del 1986, D.P.C.M. n. 377 del 1988 e successive integrazioni e modificazioni".

1.186

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: "rilascio della VIA" aggiungere, le seguenti: "secondo la procedura ordinaria".

1.140

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "le opere" con le seguenti: "la modifica degli impianti".

1.141

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo la parola: "opere" inserire le seguenti: "connesse alle centrali".

1.142

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "di cui al presente articolo" con le seguenti: "di ripotenziamento di cui al comma 1".

1.143

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: "presente articolo" inserire le seguenti: "con esclusione della costruzione e dell'esercizio degli impianti".

1.145

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, sostituire le parole: "sono equiparate a quelle di cui" con le seguenti: "devono essere individualmente dichiarate, ove ne sussistano i presupposti e d'intesa con le amministrazioni interessate, strategiche ai sensi".

1.183

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: "sono equiparate" aggiungere le seguenti: ", nel rispetto della normativa e delle competenze in tema di tutela storica, paesaggistico-ambientale e dei beni culturali".

1.144

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, dopo: "legge 21 dicembre 2001. n. 443" aggiungere le seguenti parole: "limitatamente a quelle di competenza statale".

1.185

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 2, secondo periodo, aggiungere, in fine le seguenti parole: "ferme restando le autorizzazioni competenza del Ministero dei beni e attività culturali, ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, recante il testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, qualora le predette opere, costruzioni e impianti tecnologici ricadano su immobili o aree vincolate".

1.146

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, secondo periodo, inserire il seguente: "Fino all'entrata in vigore dei decreti legislativi di cui all'articolo 1, comma 2, della legge n. 443 del 2001, ai fini della VIA si applica la procedura prevista dalla normativa vigente".

1.33

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sopprimere il terzo periodo.

1.416

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.33

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere le parole: "Fino al recepimento della direttiva 96/61/CE..." fino alla fine del periodo.

1.147

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, premettere le seguenti parole: "fermo restando il rispetto delle competenze autorizzative attribuite alle regioni e agli enti locali dalla Costituzione e dalla normativa vigente".

1.148

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, dopo la parola: "recepimento" inserire la seguente: "integrale".

1.6

La Commissione

Approvato

Al comma 2, dopo le parole: "della direttiva 96/61/CE" aggiungere le seguenti: ", del Consiglio, del 24 settembre 1996".

1.150

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 2, terzo periodo, dopo le parole: "96/61/CE" inserire la seguente: "integrale".

1.149

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, dopo la parola: "integrata" inserire le seguenti: "qualora siano rispettate le prescrizioni della suddetta direttiva con particolare riferimento al rispetto di valori limite di emissione".

1.158

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere le parole da: "e sostituisce" fino alla fine del periodo.

1.159

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sostituire le parole da: "e sostituisce" fino alla fine del periodo, con le seguenti: "qualora venga rilasciata nel rispetto integrale dei principi e delle disposizioni di cui alla direttiva 85/337/CEE del consiglio del 27 giugno 1985, modificata dalla direttiva 11/97/CE".

1.153

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, dopo la parola: "sostituisce", inserire le seguenti: "qualora emessa d'intesa con tutte le amministrazioni interessate".

1.151

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere le parole: "ad ogni effetto".

1.152

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere la parola: "singole".

1.7

La Commissione

Approvato

Al comma 2, dopo le parole: "autorizzazioni ambientali" aggiungere le altre: "di competenza".

1.157

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, dopo la parola: "ambientali" inserire le seguenti: "istruite dai servizi o dagli uffici".

1.155

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere le parole: "delle amministrazioni interessate e".

1.160

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sostituire le parole da: "delle Amministrazioni" fino alla fine del periodo, con le seguenti: "di competenza statale".

1.156

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, sopprimere le parole: "e degli enti pubblici territoriali".

1.154

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "fatta salva la necessità di autorizzazione per le emissioni in atmosfera".

1.161

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, terzo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "qualora non risultino istruite alla data del 1º gennaio 2002 dai competenti uffici".

1.162

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, dopo il terzo periodo, inserire il seguente: "l'autorizzazione ambientale integrata può essere rilasciata solo dopo l'entrata in vigore dei regolamenti di cui all'articolo 8 del comma 3 del decreto legislativo n. 79 del 1999".

1.417

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 2, quarto periodo, sopprimere le parole: "L'esito positivo della VIA costituisce parte integrante del procedimento autorizzatorio".

1.171

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, quarto periodo, dopo la parola: "VIA" inserire le seguenti: "da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e della regione".

1.173

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, quarto periodo, sostituire le parole: "parte integrante" con: "condizione per la conclusione".

1.172

La Commissione

Approvato

Al comma 2, quarto periodo, dopo la parola: "integrante" inserire le seguenti: "e condizione necessaria".

1.166

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, dopo il quarto periodo, inserire il seguente: "Al fine di garantire la disposnibilità di impianti ad alta efficienza, i criteri di valutazione ai fini del rilascio dell'autorizzazione di cui al comma 1, devono comprendere in particolare i seguenti profili:

a) coerenza con le esigenze di fabbisogno energetico della regione;

b) garanzia di innovazione tecnologica, con particolare riferimento al rendimento energetico ed al livello di emissioni dell'impianto proposto;

c) coerenza con il principio della diversificazione delle fonti primarie e con gli atti ed indirizzi regionali;

d) minimizzazione dell'impatto ambientale derivante dalla costruzione e dall'esercizio dell'impianto nonchè dalla realizzazione delle opere e infrastrutture ad esso connesse;

e) contributo allo sviluppo della forestazione regionale".

1.34

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, sopprimere l'ultimo periodo.

1.167

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, all'ultimo periodo, premettere le seguenti parole: "Fermo restando l'obbligo di sottoporre a valutazione di impatto ambientale solo gli impianti già stati previsti in atti di indirizzo regionali".

1.164

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "L'istruttoria" con le seguenti: "il procedimento di VIA è istruito dall'amministrazione competente sulla base dell'articolo 71 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 e tale istruttoria".

1.163

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, dopo la parola: "istruttoria" inserire le seguenti: "è svolta dalla Commissione di cui all'articolo 18 comma 5 della legge n. 67 del 1988".

1.165

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "si conclude" con le seguenti: "viene svolta secondo le procedure di cui alla legge 8 luglio 1986 n. 349, DPCM 10 agosto 1988 n. 377 e successive integrazioni e modificazioni, decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 n. 354 e successive modificazioni, e si conclude, salvo il caso di sospensione del termine per richiesta di documentazione aggiuntiva,".

1.168

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sopprimere le parole: "in ogni caso".

1.169

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "in ogni caso" con le seguenti: "qualora l'amministrazione procedente non richieda documentazione ulteriore o imponga prescrizioni particolari".

1.170

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, dopo la parola: "termine" inserire la seguente: "prorogabile, ove necessario al fine di ambientale".

1.174

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire: "centottanta giorni" con: "diciotto mesi".

1.175

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "presentazione della richiesta" con le seguenti: "inizio dell'istruttoria".

1.176

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, dopo la parola: "richiesta" inserire le seguenti: "ad eccezione delle richieste che risultano già presentate alla data di entrata in vigore del presente decreto".

1.177

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "comprensiva del" con le seguenti: "la quale deve obbligatoriamente comprendete il".

1.179

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, dopo la parola: "comprensiva" inserire le seguenti: "di una certificazione di compatibilità urbanistica con la pianificazione territoriale vigente, del".

1.418

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "comprensiva del progetto preliminare" con le seguenti: "comprensiva del progetto esecutivo".

1.419

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, sostituire le parole: "comprensiva del progetto preliminare" con le seguenti: "comprensiva del progetto definitivo".

1.178

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, dopo la parola: "preliminare" inserire le seguenti: "di una perizia giurata sulle emissioni, da sottoporre all'approvazione dei Ministri della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.182

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, alle parole: "e dello studio" premettere le seguenti: "della richiesta ai fini dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera".

1.181

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 2, ultimo periodo, aggiungere, in fine le seguenti parole: "nonché la pubblicazione del progetto ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 349 del 1986 e degli articoli 5 e 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 1988".

1.180

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Ritirato e trasformato nell'odg G101. Cfr. sed. 135

Al comma 2, ultimo periodo, inserire il seguente: "La costruzione di impianti che richiedano anche opere connesse e la realizzazione di infrastrutture di servizio, richiede, oltre alla VIA, il rilascio di una valutazione ambientale strategica ai sensi della direttiva 2001/42/CEE del 27 giugno 2001".

1.15

Agoni, Corrado, Peruzzotti, Pirovano, Moro

Ritirato e trasformato nell'odg G103. Cfr. sed. 135

Dopo il comma 2, inserire il seguente:

"2-bis. Ai fini del rilascio dell'autorizzazione unica di cui al comma 1, il Ministro delle attività produttive, di concerto con il Presidente della regione interessata e sentiti i comuni territorialmente competenti, valuta in particolare:

a) l'inserimento dell'impianto nel quadro di riferimento delle iniziative programmate del settore elettrico, secondo un rapporto di equilibrio tra andamento dei fabbisogni del singolo ambito territoriale ed entità dei nuovi apporti di energia elettrica;

b) la possibilità di decentramento della generazione di energia attraverso impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale, capaci di alimentare autonomamente singoli settori, evitando la concentrazione delle centrali e delle reti di trasporto negli ambiti territoriali e tenendo conto sia della necessità di una congrua distanza dalle centrali esistenti, sia della possibilità di avvicinamento dei nuovi impianti alle zone industriali con necessità emergenti;

c) l'utilizzo di tecnologie avanzate per prevenire l'inquinamento atmosferico e ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera;

d) il coordinamento dell'iniziativa con altre oggettive possibilità di utilizzo di energia da fonti rinnovabili o alternative considerate prioritarie, privilegiando in particolare la costruzione di impianti misti che utilizzano combustibile derivato da rifiuti".

1.187

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Dopo il comma 2, inserire il seguente:

"2-bis. L'esito positivo della VIA costituisce condizione per il rilascio dell'autorizzazione unica".

1.27

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Ritirato e trasformato nell'odg G102. Cfr. sed. 135

Sopprimere il comma 3.

1.420

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Sopprimere il comma 3.

1.135

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, sopprimere il primo periodo.

1.188

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "autorizzazione" con le seguenti: "amministrazione competente, ai fini del rilascio dell'autorizzazione".

1.190

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "autorizzazione", inserire le seguenti: "che può essere rilasciata solo dopo valutazione positiva di impatto ambientale secondo il procedimento".

1.189

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: "di cui al comma 2" con le seguenti: "può essere rilasciata solo previo parere positivo di VIA e qualora il richiedente abbia ottemperato all'atto della competente amministrazione, nazionale e locale, che".

1.8

La Commissione

Approvato

Al comma 3, sostituire le parole: "comma 2" con le seguenti: "comma 1".

1.191

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: "comma 2", inserire le seguenti: "viene rilasciata a seguito di esito positivo di VIA da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, il quale inoltre".

1.192

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "indica", con le seguenti: "prevede come condizione per la validità del titolo che il proponente attui puntualmente".

1.193

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "prescrizioni" inserire le seguenti: "anche di compatibilità ambientale e conformità urbanistica".

1.194

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: "obblighi di" inserire le seguenti: "riduzione delle emissioni in atmosfera e di".

1.195

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "informativa" con le seguenti: "informazione al pubblico o, qualora la Regione lo ritenga necessario, di inchiesta pubblica".

1.196

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "informativa" inserire le seguenti: "il cui adempimento è condizione di efficacia del titolo a costruire, gestire, modificare o potenziare l'impianto, in quanto tali obblighi vengono".

1.205

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "posti" con le seguenti: "delle popolazioni locali".

1.198

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "coordinamento" con le seguenti: "rispetto dell'assetto territoriale esistente, la coerenza con le esigenze del fabbisogno regionale, la compatibilità ambientale dell'impianto".

1.200

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "coordinamento" inserire le seguenti: "con la normativa nazionale e comunitaria in materia di appalti, ambiente ed efficienza energetica".

1.197

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire la parola: "salvaguardia" con le seguenti: "efficienza, ai fini del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni inquinanti,".

1.202

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: "del sistema" con le seguenti: "dell'assetto territoriale e ambientale regionale, la coerenza con l'obiettivo di incentivare le fonti rinnovabili e la compensazione delle criticità ambientali territoriali da parte del sistema".

1.199

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, sostituire: "elettrico" con: "ambientale".

1.201

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "nazionale" inserire la seguente: "e regionale".

1.203

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, alle parole: "la tutela ambientale" premettere le seguenti: "il rispetto dei vincoli presenti sul territorio nonché".

1.204

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo la parola: "ambientale" inserire le seguenti: "il termine massimo di un anno per l'inizio dei lavori".

1.421

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 3, primo periodo, dopo le parole: "nonché il termine" inserire la seguente: "preciso".

1.206

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "e gli obblighi del proponente verso le amministrazioni locali".

1.207

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, dopo il primo periodo inserire il seguente: "L'autorizzazione all'esercizio dell'impianto decade qualora sia riscontrato, a causa dell'attività dello stesso, un peggioramento delle condizioni ambientali locali rispetto ai valori preesistenti".

1.36

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, sopprimere il secondo periodo.

1.422

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.36

Al comma 3, sopprimere il secondo periodo.

1.23

D'Amico

Respinto

Al comma 3 sostituire il secondo periodo con il seguente: "La realizzazione dell'impianto deve essere comunque soggetta a preventivo rilascio di concessione edilizia da parte del Comune".

1.220

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, prima delle parole: "L'autorizzazione" premettere le seguenti: "Limitatamente alla realizzazione delle sole opere non infrastrutturali connesse".

1.209

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo la parola: "autorizzazione" inserire le seguenti parole: "decade automaticamente in caso di mancato rispetto degli obblighi di informativa. L'autorizzazione".

1.210

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: "per la quale" con le seguenti: "ai fini del rilascio della quale, oltre alla valutazione ambientale positiva".

1.211

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole: "nei tempi previsti per il procedimento".

1.212

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: "sentito l'ente" con le seguenti: "acquisito il parere vincolante della regione, dell'amministrazione preposta al vincolo e dell'amministrazione".

1.424

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo le parole: "l'ente locale competente", aggiungere le seguenti: "il cui parere è vincolante".

1.213

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo le parole: "ente locale" inserire le seguenti: "nonchè l'amministrazione preposta al vincolo e la regione".

1.214

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo la parola: "competente" aggiungere la seguente: "non".

Conseguentemente, sopprimere l'ultimo inciso del comma 3.

1.215

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: "ha effetto di variante" con le seguenti: "rispetta la pianificazione territoriale".

1.222

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo le parole: "ha effetto" inserire le seguenti: "limitatamente agli interventi di potenziamento e modifica di cui al comma 1".

1.216

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole: "degli strumenti urbanistici e".

1.217

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole: "degli strumenti urbanistici e del" con le seguenti: "del solo".

1.219

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, dopo le parole: "strumenti urbanistici" inserire le seguenti: "soggetta al medesimo procedimento di approvazione degli strumenti urbanistici".

1.225

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, ultimo periodo, dopo le parole: "state previste" inserire le seguenti: "sottoposte a VIA, approvate dalla Regione, dalla provincia e dal comune competente".

1.218

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole: "e del piano regolatore portuale".

1.227

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, dopo le parole: "piano regolatore portuale" inserire le seguenti: "qualora le opere rispondono a criteri di qualità energetica ed ambientale, consentano il raggiungimento degli obiettivi di riduzione di gas serra in armonia con la programmazione energetico-ambientale delle regioni e".

1.221

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, secondo periodo, sostituire le parole da: "ed evidenziate" fino alla fine del comma, con le seguenti: "nello strumento urbanistico generale".

1.224

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, ultimo periodo, sostituire le parole: "evidenziate nel progetto approvato" con le seguenti: "nel progetto ed approvate dall'amministrazione che ha approvato lo strumento urbanistico cui fanno riferimento".

1.226

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, dopo le parole: "progetto approvato" inserire le seguenti: "nonché fatte oggetto di specifico studio rivolto alle amministrazioni procedenti o interessate al fine di definirne gli effetti urbanistici, ambientali e territoriali".

1.13 (testo 3)

La Commissione

Approvato

Al comma 3, aggiungere, in fine, il seguente periodo: "La regione competente può promuovere accordi tra il proponente e gli enti locali interessati dagli interventi di cui al comma 1 per l'individuazione di misure di compensazione e riequilibrio ambientale".

1.208

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 3, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: "L'autorizzazione decade in caso di difformità dell'impianto dalle prescrizioni imposte al proponente".

1.223 (testo 2)

La Commissione

Approvato

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

"3-bis. Il Ministero delle attività produttive, le Regioni e l'ANCI costituiscono un comitato paritetico per il monitoraggio congiunto dell'efficacia delle disposizioni del presente decreto e la valutazione dell'adeguatezza della nuova potenza installata".

1.28

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere il comma 4.

1.425

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.28

Sopprimere il comma 4.

1.19/100

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 sostituire le parole: "del presente articolo" con le seguenti: "di cui al comma 3".

1.19/101

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 dopo le parole: "del presente articolo" inserire le seguenti: "sulla base di linee guida formulate d'intesa con le regioni e gli enti locali e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, finalizzate alla minimizzazione dell'impatto ambientale e al rispetto della programmazione regionale e provinciale".

1.19/2

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19, sostituire le parole da: "si applicano" fino alla fine del periodo con le seguenti: "si applicano solo alle nuove richieste e sulla base delle direttive e delle linee guida da definire, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attraverso un accordo tra governo, regioni, province, comuni e comunità montane, al fine di concordare, nel rispetto della normativa comunitaria e del disposto costituzionale, l'esercizio delle funzioni di rispettiva competenza in materia di produzione di energia elettrica nel rispetto dell'ambiente. Ai procedimenti per i quali sia stata iniziata la VIA, si applica la procedura ordinaria".

1.19/1

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19, sostituire le parole: "si applicano anche" con le seguenti: "non si applicano".

Conseguentemente, sopprimere le parole da: "eccetto" fino alla fine del comma.

1.19/104

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 sostituire le parola da: "anche" fino alla fine del comma, con le seguenti: "solo ai nuovi procedimenti per i quali sia stata espressa positiva valutazione di impatto ambientale dalla Commissione VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, le cui prescrizioni restano valide ed obbligatorie ai fini del rilascio dell'autorizzazione".

1.19/105

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 sostituire le parole: "di entrata in vigore del presente decreto" con le seguenti: "del 31 dicembre 2000".

1.19/3

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19, sostituire la parola: "completata" con la seguente: "avviata".

1.19/107

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 sostituire le parole: "in via di conclusione" con la seguente: "iniziato".

1.19/108

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19 dopo la parola: "procedimento" aggiungere le seguenti: "e previo parere positivo di regioni, province e comuni interessati, nonché delle autorità preposte ai vincoli eventualmente esistenti e delle amministrazioni competenti per la valutazione di impatto ambientale".

1.19/4

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "e previo parere positivo di regioni, province e commi interessati, nonché delle autorità preposte ai vincoli eventualmente esistenti e delle amministrazioni competenti per la valutazione di impatto ambientale".

1.19/5

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.19, aggiungere, in fine, il seguente periodo: "In tali casi l'autorizzazione è comunque rilasciata solo previa valutazione d'impatto ambientale positiva rilasciata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.19

D'Ambrosio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Sostituire il comma 4, con il seguente:

"Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, facendone salvi gli esiti istruttori, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di impatto ambientale, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento".

1.228

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "del presente articolo" con le seguenti: "di cui al comma 3".

1.229

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, dopo le parole: "del presente articolo" inserire le seguenti: "sulla base di linee guida formulate d'intesa con le regioni e gli enti locali e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, finalizzate alla minimizzazione dell'impatto ambientale e al rispetto della programmazione regionale e provinciale".

1.230

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "si applicano anche" con le seguenti: "non si applicano".

Conseguentemente, sopprimere le parole da: "eccetto" fino alla fine del comma.

1.231

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Le parole da: "Al comma" a "solo" respinte; seconda parte preclusa

Al comma 4, sostituire le parole da: "anche " fino alla fine del periodo con le seguenti: "solo alle nuove richieste e sulla base delle direttive e delle linee guida da definire, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attraverso un accordo tra Governo, regioni, province, comuni e comunità montane, al fine di concordare, nel rispetto della normativa comunitaria e del disposto costituzionale, l'esercizio delle funzioni di rispettiva competenza in materia di produzione di energia elettrica nel rispetto dell'ambiente. Ai procedimenti per i quali sia stata iniziata la VIA, si applica la procedura ordinaria".

1.232

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 4, sostituire le parola da: "anche" fino alla fine del comma, con le seguenti: "solo ai nuovi procedimenti per i quali sia stata espressa positiva valutazione di impatto ambientale dalla Commissione VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, le cui prescrizioni restano valide ed obbligatorie ai fini del rilascio dell'autorizzazione".

1.233

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "di entrata in vigore del presente decreto" con le seguenti: "del 31 dicembre 2000".

1.426

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "alla data di entrata in vigore del presente decreto" con le seguenti: "alla data di entrata in vigore della legge di conversione in legge del presente decreto-legge".

1.234

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire "completata" con: "avviata".

1.9

La Commissione

Approvato

Al comma 4, sostituire le parole: "la procedura di valutazione di impatto ambientale" con le seguenti: "la procedura di VIA".

1.235

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "in via di conclusione" con la seguente: "iniziato".

1.236

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "su dichiarazione del proponente" con le seguenti: "qualora lo richieda il proponente ed il servizio VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio approvi tale richiesta".

1.239

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, sostituire le parole: "del proponente" con le seguenti: "attestante il possesso dei requisiti di compatibilità ambientale e urbanistica che il proponente presenta, ai fini dell'emissione di un parere vincolante, alla regione ed al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.237

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 4, dopo la parola: "proponente" aggiungere le seguenti: "e previo parere positivo di regioni, province e comuni interessati, nonché delle autorità preposte ai vincoli eventualmente esistenti e delle amministrazioni competenti per la valutazione di impatto ambientale".

1.29

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere il comma 5.

1.427

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.29

Sopprimere il comma 5.

1.428

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole: "Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa", con le seguenti: "È fatta salva".

1.240

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Le parole da: "Al comma 5" a "con le seguenti" respinte; seconda parte preclusa

Al comma 5, sostituire le parole: "31 dicembre 2003" con le seguenti: "31 marzo 2002".

1.241

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 5, sostituire "2003" con "2002".

1.429

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole: "31 dicembre 2003", con le seguenti: "30 giugno 2002".

1.430

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole: "31 dicembre 2003", con le seguenti: "30 settembre 2002".

1.250

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, dopo le parole: "31 dicembre 2003" inserire le seguenti: "per un periodo non superiore a trenta giorni, individuato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio sentite le associazioni di difesa ambientale".

1.249

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole: "è sospesa" con le seguenti: "può essere sospesa con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.248

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, dopo la parola: "sospesa" inserire le seguenti: "previa intesa con le regioni e le amministrazioni preposte alla valutazione d'impatto ambientale".

1.245

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole da: "l'efficacia" fino alla fine del periodo, con le seguenti: "l'efficacia della legge 21 dicembre 2001, n. 443".

1.242

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sopprimere le parole: "dell'allegato IV" fino a: "5 gennaio 1989".

1.10

Bettamio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Al comma 5, sopprimere le seguenti parole: "pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989".

1.243

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sopprimere le parole: "dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393".

1.244

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sopprimere le parole: "del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53".

1.11

La Commissione

Approvato

Al comma 5, sostituire le parole: "del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53" con le seguenti: "del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53".

1.247

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sostituire le parole da: "alle centrali" fino alla fine del comma, con le seguenti: "limitatamente alla realizzazione delle opere, non infrastrutturali, connesse alle centrali per le quali sia stata raggiunta una intesa fra i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, della salute, delle attività produttive con le regioni, le province ed i comuni".

1.246

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 5, sostituire la parola: "superiore" con la seguente: "inferiore".

1.700

Il Relatore

Approvato

Al comma 5, aggiungere in fine il seguente periodo: "Restano fermi gli obblighi di corresponsione dei contributi dovuti sulla base delle convenzioni in essere".

1.16 (testo 2)

Michelini, Salzano, Thaler Ausserhofer, Andreotti, Betta, Kofler, Peterlini, Rollandin, Ruvolo

Approvato

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

"5-bis. Le disposizioni del presente decreto si applicano nelle Regioni a Statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano compatibilmente con le disposizioni degli Statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione".

1.431

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

"5-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano previo parere positivo di regioni, province e comuni interessati nonchè dell'autorità preposte ai vincoli eventualmente esistenti e previa valutazione di impatto ambientale positiva".

1.432

Gubert

Ritirato. Confluisce su em. 1.16 (testo 2)

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

"5-bis. Le disposizioni del presente decreto si applicano nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le disposizioni dello statuto di autonomia e con le relative norme di attuazione, nonchè con le disposizioni del Titolo V, parte seconda, della Costituzione per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite".

1.433

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire la rubrica dell'articolo con la seguente: "(Misure urgenti per accelerare la costruzione di nuovi impianti di energia elettrica e il potenziamento di quelli già esistenti)".

1.434

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Nella rubrica dell'articolo, dopo le parole: "misure urgenti per" aggiungere le seguenti: "accelerare le procedure relative alla costruzione e al completamento di impianti per la produzione di energia elettrica, nonchè".

1.435

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Nella rubrica dell'articolo, sostituire le parole: "per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "finalizzate all'accelerazione delle procedure per l'approvvigionamento energetico".

1.436

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Nella rubrica dell'articolo, sostituire le parole: "garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "abbreviare le procedure per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica".

1.437

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Nella rubrica dell'articolo, sostituire le parole: "la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "la semplificazione e l'accelerazione delle procedure finalizzate al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione e all'ampliamento di impianti di energia elettrica".

1.438

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Nella rubrica dell'articolo, aggiungere in fine le seguenti parole: "mediante la semplificazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA)".

ORDINI DEL GIORNO

G100 (già em. 1.122)

Turroni, Donati

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del decreto-legge "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" (A.S. 1125);

considerato che il provvedimento detta norme volte a semplificare la procedura autorizzativa per la costruzione e l'esercizio di nuove centrali elettriche, nonché il potenziamento e la modifica di quelle esistenti;

impegna il Governo a favorire la riconversione delle centrali più inquinanti, pericolose e tecnologicamente arretrate, attraverso l'adozione di un sistema di incentivi e/o sgravi fiscali a favore dei produttori e dei gestori che adottano provvedimenti virtuosi per l'ambiente e l'abbattimento delle emissioni.

________________

(*) Accolto dal Governo

G101 (già em. 1.180) (testo 2)

Turroni, Donati

Respinto

Il Senato,

in sede di esame del decreto-legge "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" (A.S. 1125);

considerato che il provvedimento detta norme volte a semplificare la procedura autorizzativa per la costruzione e l'esercizio di nuove centrali elettriche, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all'esercizio delle centrali stesse;

impegna il Governo:

in sede di recepimento della direttiva 42/2001/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la valutazione ambientale strategica il programma di costruzione delle centrali e delle relative opere infrastruttrali di cui al presente decreto-legge.

G103 (già em. 1.15)

Agoni, Corrado, Peruzzotti, Pirovano, Moro

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 1125,

impegna il Governo:

in sede di attuazione del decreto-legge, a prevedere un coinvolgimento degli enti locali, competenti per territorio, favorendo la realizzazione degli interventi previsti da accordi di programma fra Regioni, enti locali interessati e proponenti.

________________

(*) Accolto dal Governo

G102 (già em. 1.27)

Turroni, Donati

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del decreto-legge "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" (A.S. 1125);

considerato che il decreto detta una disciplina tendente a favorire la costruzione di nuove centrali elettriche di potenza superiore a 300 MW termici e che al comma 3 si prevede che l'autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive ha effetto di variante degli strumenti urbanistici,

impegna il Governo:

in sede di applicazione delle disposizioni di cui al presente decreto, a garantire a decorrere dalla data della sua entrata in vigore piena attuazione alla Convenzione europea sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia per quanto riguarda la materia ambientale, firmata ad Aarhus, il 25 giugno 1998 e ratificata con legge 16 marzo 2001, n. 108.

________________

(*) Accolto dal Governo con le parole evidenziate.

EMENDAMENTI TENDENTI AD INSERIRE ARTICOLI AGGIUNTIVI DOPO L'ARTICOLO 1

1.0.100/1

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire le parole: "31 dicembre 2003" con le seguenti: "31 marzo 2002".

1.0.100/2

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire "2003" con "2002".

1.0.100/3

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, dopo le parole: "31 dicembre 2003" inserire le seguenti: "per un periodo non superiore a tenta giorni, individuato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio sentite le associazioni di difesa ambientale".

1.0.100/4

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire le parole: "è sospesa" con le seguenti: "può essere sospesa con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.0.100/5

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, dopo la parola: "sospesa" inserire le seguenti: "previa intesa con le regioni e le amministrazioni preposte alla valutazione d'impatto ambientale".

1.0.100/6

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire le parole da: "l'efficacia" fino alla fine del periodo, con le seguenti: "l'efficacia della legge 21 dicembre 2001, n. 443".

1.0.100/7

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sopprimere le parole: "dell'allegato IV" fino a: "5 gennaio 1989".

1.0.100/8

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sopprimere le parole: "dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393".

1.0.100/9

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sopprimere le parole: "del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53".

1.0.100/10

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire le parole da: "alle centrali" fino alla fine del comma, con le seguenti: "limitatamente alla realizzazione delle opere, non infrastrutturali, connesse alle centrali per le quali sia stata raggiunta una intesa fra i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, della salute, delle attività produttive con le regioni, le province ed i comuni".

1.0.100/11

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.100, sostituire la parola: "superiore" con la seguente: "inferiore".

1.0.100

D'Ambrosio

Ritirato, Cfr. sed. 135

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

"Art. 1-bis.

(Disciplina transitoria)

1. Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa l'efficacia dell'allegato IV al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53, relativamente alle centrali termoelettriche e turbogas, alimentate da fondi convenzionali, di potenza termica complessiva superiore a 300 MW.

1.0.200

Iervolino

Ritirato

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

"Art. 1-bis.

1. Il Ministro delle attività produttive, ferme restando le concessioni di distribuzione già attribuite ai sensi degli articoli 1 e 9 del decreto legislativo n. 79 del 1999, rilascia le concessioni alle imprese elettriche minori, di cui all'articolo 4 della legge 6 dicembre 1962, n. 1643 e successive modificazioni, per tutti i comuni comprendenti territori da esse già serviti in conformità dell'articolo 7 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, indipendentemente dal numero dei clienti in atto alla data di entrata in vigore della presente legge. La concessione è estesa ai comuni contigui quando il numero complessivo dei clienti finali servito dall'impresa nel comune oggetto della concessione, alla data del 31 dicembre 1999 sia superiore al 20 per cento del totale".

1.0.1/2

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-bis, sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. A decorrere dal 1º luglio 2002 a nessun soggetto è consentito produrre o importare, direttamente o indirettamente, più del 50 per cento del totale dell'energia elettrica prodotta o importata in Italia. Nel caso tale soglia, calcolata come media su base triennale, sia superata, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adotta i provvedimenti di cui all'articolo 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287. A tale scopo, entro la stessa data, l'ENEL predispone, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, un piano per la cessione di non meno dei 15.000 MW della propria capacità produttiva. L'approvazione del suddetto piano, nonché la scelta delle modalità di alienazione degli impianti sono determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive. Il piano per la cessione degli impianti deve consentire adeguate condizioni di mercato nonché la necessaria attenzione alla presenza di piani industriali e al mantenimento della produzione nei siti, con particolare riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, tenendo altresì conto delle esigenze relative all'attività di sviluppo, di innovazione, di ricerca e di internazionalizzazione dell'ENEL spa".

1.0.1/1

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-bis, al comma 2, sopprimere le parole da: "e non concorrono", fino alla fine del comma.

1.0.1/100

Coviello, Giaretta

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-bis, sopprimere il comma 4.

1.0.1/101

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, al comma 4 dell'articolo 1-bis, sostituire le parole: "impianti mid-merit" con le parole: "impianti di modulazione e di punta".

1.0.1/3

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-bis, al comma 4, in fine, sopprimere le parole: "ovvero la disponibilità".

1.0.1/102

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, sopprimere l'articolo 1-ter.

1.0.1/4

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-ter, sopprimere il comma 1, nonché il primo periodo del comma 2.

1.0.1/103

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, sostituire il comma 1 dell'articolo 1-ter con il seguente:

"1. L'Autorità per l'energia e per il gas propone al Governo la definizione degli oneri generali del sistema elettrico, secondo le modalità e le procedure del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79".

1.0.1/5

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, all'articolo 1-ter, al comma 1, sopprimere la lettera d).

1.0.1/104

Coviello, Giaretta

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, nell'articolo 1-ter, sopprimere il comma 2.

1.0.1/105

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.1, al comma 2 dell'articolo 1-ter, sopprimere le parole: "Il comma 11, primo periodo, dell'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, è abrogato".

1.0.1

Bettamio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti:

"Art. 1-bis.

(Misure per favorire la contendibilità

dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica)

1. A decorrere dal 1º ottobre 2002 a nessun soggetto è consentito disporre, direttamente o indirettamente, di più del 50 per cento del totale della potenza nominale installata in Italia per la produzione di energia elettrica. Nel caso tale soglia, calcolata su base mensile, sia superata, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adotta i provvedimenti di cui all'articolo 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287.

2. Gli impianti di produzione già autorizzati sono mantenuti in stato di perfetta efficienza dai proprietari o dai titolari dell'autorizzazione e sono dismessi previa autorizzazione da parte del Ministero delle attività produttive. Al fine di garantire la piena funzionalità del sistema elettrico nazionale, gli impianti idroelettrici di pompaggio sono altresì gestiti dai proprietari assicurandone la continuità produttiva e non concorrono, per un periodo di due anni dall'entrata in funzione del sistema delle offerte di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, alla determinazione del prezzo dell'energia elettrica, come individuato in base al medesimo sistema delle offerte.

3. Il Ministero delle attività produttive, nel valutare domande di autorizzazione per la dismissione di impianti presentate ai sensi del comma 2 ovvero nei casi di inadempienza alle disposizioni di cui al medesimo comma, può disporre l'indizione di un'asta pubblica per la cessione degli impianti medesimi.

4. Entro il termine di cui al comma 1, l'Enel S.p.A., ferma restando la cessione degli impianti individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 1999, individua, per l'eventuale capacità eccedente la percentuale di cui al medesimo comma, ulteriori impianti mid-merit, come definiti nel piano di cessione approvato con il medesimo decreto, e ne cede, utilizzando ogni strumento di mercato, la proprietà ovvero la disponibilità a terzi, con esclusione di società controllate o collegate o controllate dalla medesima controllante.

Art. 1-ter.

(Oneri generali del sistema elettrico)

1. Gli oneri generali afferenti al sistema elettrico sono costituiti da:

a) i costi connessi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare e alle attività connesse e conseguenti;

b) i costi relativi all'attività di ricerca e sviluppo finalizzata all'innovazione tecnologica di interesse generale per il sistema elettrico;

c) l'applicazione di condizioni tariffarie favorevoli per le forniture di energia elettrica previste dalle disposizioni richiamate nell'articolo 2, comma 2.4, della deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas n. 70/97 e dal decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 19 dicembre 1995;

d) la reintegrazione dei maggiori costi derivanti dalla forzata rilocalizzazione all'estero delle attività di scarico a terra e rigassificazione del gas naturale importato dall'Enel S.p.A. dalla Nigeria in base agli impegni contrattuali assunti anteriormente alla data del 19 febbraio 1997 e che non possono essere recuperati a causa dell'entrata in vigore della direttiva europea 96/92/CE.

2. Il comma 11, primo periodo, dell'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, è abrogato. È confermata l'efficacia delle disposizioni di cui ai decreti del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, 26 gennaio 2000 e 17 aprile 2001, con abrogazione delle norme incompatibili con le disposizioni del presente articolo.

3. Con decreto del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, sono emanate eventuali norme di attuazione per l'adeguamento dei decreti di cui al comma 2 alle disposizioni del presente articolo.

4. Sono fatti salvi gli effetti conseguiti sulla base delle precedenti disposizioni in materia".

1.0.2/100

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, sopprimere l'articolo 1-bis.

1.0.2/12

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. A decorrere dal 1º luglio 2002 a nessun soggetto è consentito produrre o importare, direttamente o indirettamente, più del 50 per cento del totale dell'energia elettrica prodotta o importata in Italia. Nel caso tale soglia, calcolata come media su base triennale, sia superata, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adotta i provvedimenti di cui all'articolo 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287. A tale scopo, entro la stessa data, l'ENEL predispone, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, un piano per la cessione di non meno dei 15.000 MW della propria capacità produttiva. L'approvazione del suddetto piano, nonché la scelta delle modalità di alienazione degli impianti sono determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive. Il piano per la cessione degli impianti deve consentire adeguate condizioni di mercato nonché la necessaria attenzione alla presenza di piani industriali e al mantenimento della produzione nei siti, con particolare riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, tenendo altresì conto delle esigenze relative all'attività di sviluppo, di innovazione, di ricerca e di internazionalizzazione dell'ENEL spa".

1.0.2/1

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 1, sostituire le parole: "dal 31 ottobre 2002 e fino al 31 dicembre 2010" con le seguenti: "dal 1º ottobre 2002".

1.0.2/2

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 1, sostituire le parole: "efficiente lorda" con la seguente: "nominale".

1.0.2/3

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 1, sopprimere il terzo periodo.

1.0.2/4

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 2, sopprimere il terzo periodo.

1.0.2/5

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 3, sopprimere il terzo periodo.

1.0.2/6

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-bis, al comma 4, in fine, sopprimere le parole da: "Tenuto conto" fino alla fine del comma.

1.0.2/101

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, sopprimere l'articolo 1-ter.

1.0.2/7

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-ter, al comma 1, sopprimere la lettera e).

1.0.2/8

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-ter, sopprimere il comma 2.

1.0.2/9

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-ter, al comma 3, sopprimere le parole: "fermo restando quanto previsto al comma 2,".

1.0.2/10

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-ter, al comma 3, sopprimere le parole da: "Gli oneri di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)", fino alla fine del comma.

1.0.2/11

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.2, all'articolo 1-ter, sopprimere il comma 4".

1.0.2

Bettamio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti articoli:

"Art. 1-bis.

(Misure per favorire la contendibilità

dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica)

1. A decorrere dal 31 ottobre 2002 e fino al 31 dicembre 2010 a nessun soggetto è consentito disporre, direttamente o indirettamente, di più del 50 per cento del totale della potenza efficiente lorda installata in Italia per la produzione di energia elettrica. Nel caso tale soglia, calcolata su base mensile, sia superata, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adotta i provvedimenti di cui all'articolo 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287. Il termine del 31 ottobre 2002 si intende prorogato per un periodo massimo di due mesi qualora il soggetto obbligato comunichi al Ministro delle attività produttive ed al Ministro dell'economia e delle finanze, l'impossibilità, per comprovati motivi tecnici e di mercato, a completare tale cessione entro il termine prestabilito e salvo diverso avviso del Ministro delle attività produttive e del Ministro dell'economia e delle finanze.

2. Gli impianti di produzione già autorizzati sono mantenuti in stato di perfetta efficienza dai proprietari o dai titolari dell'autorizzazione e sono dismessi previa autorizzazione da parte del Ministero delle attività produttive. Al fine di garantire la piena funzionalità del sistema elettrico nazionale, gli impianti idroelettrici di pompaggio sono altresì gestiti dai proprietari assicurandone la continuità produttiva e non concorrono, per un periodo di due anni dall'entrata in funzione del sistema delle offerte di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, alla determinazione del prezzo dell'energia elettrica, come individuato in base al medesimo sistema delle offerte. Agli impianti idroelettrici di pompaggio è comunque riconosciuto il prezzo che si viene a formare attraverso il medesimo sistema delle offerte.

3. Il Ministero delle attività produttive, nel valutare domande di autorizzazione per la dismissione di impianti presentate ai sensi del comma 2 ovvero nei casi di inadempienza alle disposizioni di cui al medesimo comma, può disporre che i proprietari cedano gli impianti medesimi. Tale disposizione non si applica se il proprietario promuove il riuso delle aree sulle quali insistono gli impianti per altra destinazione economica rilevante.

4. Entro la stessa decorrenza di cui al comma 1, l'Enel S.p.A. individua, per l'eventuale capacità eccedente la percentuale di cui al comma 1, ulteriori impianti mid-merit, come definiti nel piano di cessione approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 1999, eventualmente aggiungendoli alla società per azioni individuata con la lettera C nel piano per le cessioni di cui all'allegato A al decreto medesimo. La proprietà di tale società o degli impianti di cui al presente comma, ovvero la loro disponibilità, è ceduta a terzi, utilizzando ogni strumento di mercato, con esclusione di società controllate o collegate o controllate dalla medesima controllante. Tenuto conto delle cessioni degli impianti di cui al presente comma ad Enel S.p.A. non può essere richiesto di ridurre ulteriormente la propria capacità di generazione, né di metterla a disposizione di terzi, fatto salvo quanto previsto al comma 3".

"Art. 1-ter.

(Oneri generali del sistema elettrico)

1. A far data dal 1º settembre 2002, gli oneri generali afferenti al sistema elettrico, di cui all'articolo 3, comma 11, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, sono costituiti da:

a) i costi connessi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare e alle attività connesse e conseguenti;

b) i costi relativi all'attività di ricerca e sviluppo finalizzata all'innovazione tecnologica di interesse generale per il sistema elettrico;

c) l'applicazione di condizioni tariffarie favorevoli per le forniture di energia elettrica previste dalle disposizioni richiamate nell'articolo 2, comma 2.4, della deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas n. 70/97 e dal decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 19 dicembre 1995;

d) la reintegrazione dei maggiori costi derivanti dalla forzata rilocalizzazione all'estero delle attività di scarico a terra e rigassificazione del gas naturale importato dall'Enel S.p.A. dalla Nigeria in base agli impegni contrattuali assunti anteriormente alla data del 19 febbraio 1997 e che non possono essere recuperati a causa dell'entrata in vigore della direttiva europea 96/92/CE, pari ai costi annui derivanti dal complesso dei relativi impegni contrattuali, al netto dei costi di rigassificazione del gas naturale, sommati agli oneri derivanti dalle perdite tecniche.

2. Dal 1º settembre 2002 non si applica la compensazione della maggiore valorizzazione dell'energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici e geotermoelettrici.

3. È confermata l'efficacia, fermo restando quanto previsto al comma 2, e sono fatti salvi gli effetti fino alla data del 1º settembre 2002, delle disposizioni di cui ai decreti del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, 26 gennaio 2000 e 17 aprile 2001, con abrogazione delle norme incompatibili con le disposizioni del presente articolo. Gli oneri di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, del 6 gennaio 2000, maturati dalle imprese produttrici e distributrici fino al 1º settembre 2002 sono quantificati con uno o più decreti del Ministro delle attività produttive di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Con gli stessi decreti sono impartite disposizioni alla cassa conguaglio per il settore elettrico per il rimborso alle imprese medesime di tali oneri.

4. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, per fare fronte alla mancata compensazione della maggiore valorizzazione dell'energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici e geotermoelettrici, come determinata in base al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 26 gennaio 2000, ed ai fini di quanto previsto al comma 3, utilizza le risorse raccolte dalla cassa conguaglio per il settore elettrico attraverso la vigente componente tariffaria A6 di cui al Testo integrato allegato alla delibera dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas 18 ottobre 2001, n. 228/2001. Le aliquote della componente tariffaria A6 determinate alla data di entrata in vigore della presente legge non possono essere incrementate".

1.0.101/300

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Respinto

All'emendamento 1.0.101, all'articolo 1-bis, al comma 2, sopprimere le parole da: "e non concorrono", fino alla fine del comma.

1.0.101/200

Il Governo

Ritirato. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.101, al comma 2 dell'articolo 1-bis (Misure per favorire la contendibilità dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica) è aggiunto il seguente periodo: "Agli impianti idroelettrici di pompaggio è comunque riconosciuto il prezzo che si viene a formare attraverso il medesimo sistema delle offerte".

1.0.101/201

Il Governo

Ritirato. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.101, nel primo periodo del comma 3 dell'articolo 1-bis (Misure per favorire la contendibilità dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica) le parole: "può disporre l'indizione di un'asta pubblica per la cessione degli impianti medesimi" sono sostituite dalle seguenti: "può disporre che i proprietari cedano gli impianti medesimi".

1.0.101/301

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Respinto

All'emendamento 1.0.101, all'articolo 1-bis, al comma 3, sopprimere l'ultimo periodo.

1.0.101/202

Il Governo

Ritirato. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.101, il comma 4 dell'articolo 1-bis (Misure per favorire la contendibilità dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica) è sostituito dal seguente:

"4. Entro il termine di cui al comma 1, l'Enel S.p.A. individua, per l'eventuale capacità eccedente la percentuale di cui al comma 1, ulteriori impianti mid-merit, come definiti nel piano di cessione approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 1999, eventualmente aggiungendoli alla società per azioni individuata con la lettera C nel piano per le cessioni di cui all'allegato A al decreto medesimo. La proprietà di tale società o degli impianti di cui al presente comma, ovvero la loro disponibilità, è ceduta a terzi, utilizzando ogni strumento di mercato, con esclusione di società controllate o collegate o controllate dalla medesima controllante. Tenuto conto delle cessioni degli impianti di cui al presente comma ad Enel S.p.A. non può essere richiesto di ridurre ulteriormente la propria capacità di generazione né di metterla a disposizione di terzi".

1.0.101/302

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Respinto

All'emendamento 1.0.101, all'articolo 1-bis, al comma 4, sopprimere le seguenti parole: "ovvero la disponibilità a terzi".

1.0.101/303

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Respinto

All'emendamento 1.0.101, all'articolo 1-bis, al comma 4, sopprimere l'ultimo periodo.

1.0.101/304

Turroni, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Respinto

All'emendamento 1.0.101, all'articolo 1-ter, al comma 1, sopprimere la lettera d).

1.0.101/203/1

Turroni, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Decaduto

Al subemendamento 1.0.101/203, dopo le parole: "pari ai costi" sostituire le rimanenti parole con le seguenti: "individuati, con decreto del Ministro dell'industria e delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas".

1.0.101/203/2

Turroni, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Decaduto

Al subemendamento 1.0.101/203, sostituire la parola: "annui" con le seguenti: "calcolati su base trimestrale,".

1.0.101/203/3

Turroni, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Decaduto

Al subemendamento 1.0.101/203, eliminare le parole da: "al netto dei costi di rigassificazione" fino alla fine del periodo.

1.0.101/203/4

Turroni, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Decaduto

Al subemendamento 1.0.101/203, sostituire la parola: "netto" con la seguente: "lordo".

1.0.101/203/5

Turroni, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Muzio, Ripamonti, Zancan

Decaduto

Al subemendamento 1.0.101/203, eliminare le parole: "sommati agli oneri derivanti dalle perdite tecniche".

1.0.1/203

Il Governo

Ritirato

All'emendamento 1.0.101, al comma 1, lettera d), dell'articolo 1-ter (Oneri generali del sistema elettrico), dopo le parole: "direttiva europea 96/92/CE", è aggiunto il seguente periodo: "pari ai costi annui derivanti dal complesso dei relativi impegni contrattuali, al netto dei costi di rigassificazione del gas naturale, sommati agli oneri derivanti dalle perdite tecniche".

1.0.101/204

Il Governo

Ritirato. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.101, i commi 2, 3 e 4 dell'articolo 1-ter (Oneri generali del sistema elettrico), sono sostituiti dai seguenti:

"2. Dal 1º settembre 2002 non si applica la compensazione della maggiore valorizzazione dell'energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici e geotermoelettrici.

3. È confermata l'efficacia, fermo restando quanto previsto al comma 2, e sono fatti salvi gli effetti fino alla data del 1º settembre 2002, delle disposizioni di cui ai decreti del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, 26 gennaio 2000 e 17 aprile 2001, con abrogazione delle norme incompatibili con le disposizioni del presente articolo. Gli oneri di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, del 6 gennaio 2000, maturati dalle imprese produttrici e distributrici fino al 1º settembre 2002 sono quantificati con uno o più decreti del Ministro delle attività produttive di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Con gli stessi decreti sono impartite disposizioni alla cassa conguaglio per il settore elettrico per il rimborso alle imprese medesime di tali oneri".

1.0.101

La Commissione

Approvato

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti:

"Art. 1-bis.

(Misure per favorire la contendibilità

dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica)

1. A decorrere dal 31 ottobre 2002 e fino al 31 dicembre 2010 a nessun soggetto è consentito disporre, direttamente o indirettamente, di più del 50 per cento del totale della potenza efficiente-lorda installata in Italia per la produzione di energia elettrica. Nel caso tale soglia, calcolata su base mensile, sia superata, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adotta i provvedimenti di cui all'articolo 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287. Il termine del 31 ottobre 2002 si intende prorogato per un periodo massimo di due mesi qualora il soggetto obbligato comunichi al Ministro delle attività produttive ed al Ministro dell'economia e delle finanze l'impossibilità, per comprovati motivi tecnici e di mercato, di cedere la quota eccedente quella consentita dal primo periodo del presente comma entro il termine prestabilito e salvo diverso avviso dei citati Ministri.

2. Gli impianti di produzione già autorizzati sono mantenuti in stato di perfetta efficienza dai proprietari o dai titolari dell'autorizzazione e sono dismessi previa autorizzazione da parte del Ministero delle attività produttive. Al fine di garantire la piena funzionalità del sistema elettrico nazionale, gli impianti idroelettrici di pompaggio sono altresì gestiti dai proprietari assicurandone la continuità produttiva e non concorrono, per un periodo di due anni dall'entrata in funzione del sistema delle offerte di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, alla determinazione del prezzo dell'energia elettrica, come individuato in base al medesimo sistema delle offerte.

3. Il Ministero delle attività produttive, nel valutare domande di autorizzazione per la dismissione di impianti presentate ai sensi del comma 2 ovvero nei casi di inadempienza alle disposizioni di cui al medesimo comma, può disporre l'indizione di un'asta pubblica per la cessione degli impianti medesimi. Tale disposizione non si applica se il proprietario promuove il riuso delle aree sulle quali insistono gli impianti per altra destinazione economica rilevante.

4. Entro il termine di cui al comma 1, l'Enel S.p.A., ferma restando la cessione degli impianti individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 1999, individua, per l'eventuale capacità eccedente la percentuale di cui al medesimo comma, ulteriori impianti mid-merit, come definiti nel piano di cessione approvato con il medesimo decreto, eventualmente aggiungendoli alla società per azioni individuata con lettera C nel piano per le cessioni di cui all'allegato A al decreto medesimo, e ne cede, utilizzando ogni strumento di mercato, la proprietà ovvero la disponibilità a terzi, con esclusione di società controllate o collegate o controllate dalla medesima controllante. Tenuto conto delle cessioni degli impianti di cui al presente comma ad Enel S.p.A. non può essere richiesto di ridurre ulteriormente la propria capacità di generazione.

Art. 1-ter.

(Oneri generali del sistema elettrico)

1. A far data dal 1º settembre 2002, gli oneri generali afferenti al sistema elettrico, di cui all'articolo 3, comma 11, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, sono costituiti da:

a) i costi connessi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare e alle attività connesse e conseguenti;

b) i costi relativi all'attività di ricerca e sviluppo finalizzata all'innovazione tecnologica di interesse generale per il sistema elettrico;

c) l'applicazione di condizioni tariffarie favorevoli per le forniture di energia elettrica previste dalle disposizioni richiamate nell'articolo 2, comma 2.4, della deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas n. 70/97 e dal decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 19 dicembre 1995;

d) la reintegrazione dei maggiori costi derivanti dalla forzata rilocalizzazione all'estero delle attività di scarico a terra e rigassificazione del gas naturale importato dall'Enel S.p.A. dalla Nigeria in base agli impegni contrattuali assunti anteriormente alla data del 19 febbraio 1997 e che non possono essere recuperati a causa dell'entrata in vigore della direttiva europea 96/92/CE.

2. Dal 1º settembre 2002 non si applica la compensazione della maggiore valorizzazione dell'energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici e geotermoelettrici. È confermata l'efficacia delle disposizioni di cui ai decreti del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, 26 gennaio 2000 e 17 aprile 2001, con abrogazione delle norme incompatibili con le disposizioni del presente articolo.

3. L'Autorità per l'energia elettrica e il gas provvede, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, a formulare la proposta di cui al comma 11, primo periodo, dell'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. Decorso detto termine, il Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, provvede comunque all'individuazione di detti oneri.

4. Sono fatti salvi gli effetti conseguiti sulla base delle precedenti disposizioni in materia".

1.0.3/13

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, sopprimere l'articolo 1-bis.

1.0.3./100

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, sopprimere l'articolo 1-ter.

1.0.3/4

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, sopprimere l'articolo 1-quater.

1.0.3/8

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, all'articolo 1-quater, sopprimere il comma 1.

1.0.3/11

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, alinea 1-quater, sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. I decreti di cui all'articolo 8, comma 5, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, devono essere emanati entro il 31 marzo di ogni anno".

1.0.3/12

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, alinea 1-quater, sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. A partire dall'anno 2003, i proventi della tassazione sulle emissioni di anidride carbonica sono destinati prevalentemente a fini di bonifica e riqualificazione ambientale".

1.0.3/3

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'articolo 1-quater, comma 1, premettere le parole da: "Fino al 31 marzo 2002".

1.0.3/7

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, all'articolo 1-quater, comma 1, sopprimere le parole: "delle accise sugli oli minerali, nonché".

1.0.3/9

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, alinea 1-quater, comma 1, sostituire le parole da: "sugli oli minerali" fino a: "Orimulsion" con le seguenti: "delle accise e delle imposte sulle fonti energetiche pulite e rinnovabili".

1.0.3/6

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, all'articolo 1-quater, comma 1, sopprimere la parola: "carbone".

1.0.3/5

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, all'articolo 1-quater, comma 1, sopprimere le parole: "coke di petrolio".

1.0.3/2

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'articolo 1-quater, comma 1, sopprimere le parole da: "e bitume", fino a: "Orimulsion" compresa.

1.0.3/10

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, alinea 1-quater, comma 1, sopprimere la parola: "non".

1.0.3/1

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, sopprimere l'articolo 1-quinquies.

1.0.3/101

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, sopprimere l'articolo 1-sexies.

1.0.3/102

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, nell'articolo 1-sexies sopprimere il comma 1.

1.0.3/103

Coviello

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.0.3, nell'articolo 1-sexies sopprimere il comma 2.

1.0.3

Bettamio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti articoli:

"Art. 1-bis.

(Disposizioni in materia di rete di trasmissione nazionale

di energia elettrica)

1. Al fine di assicurare l'unitarietà, la sicurezza, l'affidabilità, l'efficienza e il minor costo del servizio elettrico e degli approvvigionamenti, il Ministro dell'economia e delle finanze ed il Ministro delle attività produttive promuovono, nell'ambito dei rispettivi poteri e competenze, l'unificazione della proprietà e della gestione della rete di trasmissione elettrica nazionale e la quotazione in borsa delle azioni del soggetto derivante da tale riunificazione.

2. A tal fine, al comma 2 dell'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, le parole "gestisce la rete senza discriminazione di utenti o categorie di utenti; delibera gli interventi di manutenzione e di sviluppo della rete a carico delle società proprietarie" sono sostituite dalle seguenti: "gestisce la rete, di cui può essere proprietario, senza discriminazione di utenti o categorie di utenti; delibera gli interventi di manutenzione e di sviluppo della rete, a proprio carico, se proprietario della rete, o a carico delle società proprietarie".

3. All'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, alla fine del comma 5, è aggiunto il seguente periodo: "Con analogo decreto, si provvede ad integrare o modificare la concessione rilasciata, in tutti i casi di modifiche nell'assetto e nelle funzioni del gestore e, comunque, ove il Ministro delle attività produttive ritenga necessario, per la migliore funzionalità della concessione medesima all'esercizio delle attività riservate al gestore".

4. All'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79, comma 6, quarto periodo, dopo le parole "coloro che ne abbiano la disponibilità", sono aggiunte le seguenti parole: "fatta eccezione per il gestore della rete di trasmissione nazionale in relazione alle attività di trasmissione e dispacciamento,".

5. All'articolo 3 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, comma 8, al termine del primo periodo sono aggiunte le seguenti "nel caso in cui non ne sia proprietario; altrimenti, il gestore risponde direttamente nei confronti del Ministero delle attività produttive della tempestiva esecuzione degli interventi di manutenzione e sviluppo della rete deliberati"".

"Art. 1-ter.

(Misure per la remunerazione delle reti elettriche

e della disponibilità di capacità di generazione)

1. Al fine di garantire le esigenze di sviluppo del servizio elettrico di cui al comma 21 dell'articolo 2 della legge 14 novembre 1995, n. 481, l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, nel definire, entro e non oltre tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le tariffe per il periodo regolatorio avente inizio il 1º gennaio 2003 e fine il 31 dicembre 2007:

a) fa riferimento, nella determinazione del capitale investito netto, al valore rivalutato delle reti elettriche a partire dai valori assunti ai fini delle determinazioni tariffarie per il periodo regolatorio 2000-2003, assumendo, nel calcolo del rendimento da riconoscere sul capitale investito, quale tasso di rendimento privo di rischio, il tasso di rendimento dei titoli di Stato di lungo termine;

b) mantiene in capo alle imprese, al termine del periodo regolatorio, una quota delle maggiori efficienze realizzate dalle imprese elettriche, rispetto agli obiettivi di efficienza definiti attraverso il meccanismo del price cap di cui al comma 18 dell'articolo 2 della legge 14 novembre 1995, n. 481, corrispondente a quella attribuita agli utenti;

c) utilizza il meccanismo del price cap citato, anche differenziato tra le diverse tipologie di reti, prevedendo recuperi di efficienza non superiori a quelli correntemente in vigore, ed applica tale meccanismo esclusivamente alla componente tariffaria destinata alla copertura dei costi operativi e degli ammortamenti, escludendo dal calcolo la remunerazione del capitale investito netto.

2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che si pronuncia entro trenta giorni dal ricevimento della proposta, sono dettate norme per realizzare un sistema di remunerazione della disponibilità di capacità di generazione in misura sufficiente a mantenere la piena funzionalità del sistema elettrico nazionale".

"Art. 1-quater.

(Rimodulazione della carbon tax)

1. Alle vigenti aliquote delle accise sugli oli minerali, nonché dell'imposta sui consumi di carbone, coke di petrolio, e bitume di origine naturale emulsionato con il 30 per cento di acqua, denominato "Orimulsion", impiegati negli impianti di combustione non si applicano gli incrementi previsti all'articolo 8 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.

2. Il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con uno o più decreti provvede:

a) ad individuare, per il periodo 2003-2010, soglie decrescenti nel tempo di emissione specifica di anidride carbonica, consentite ai soggetti produttori esercenti officine di produzione di energia elettrica, anche alimentate da fonti energetiche rinnovabili, per il rispetto della percentuale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica prevista per ottemperare agli impegni previsti nel protocollo di Kyoto;

b) a stabilire le modalità per l'organizzazione di un mercato per il commercio dei diritti di emissione di anidride carbonica;

c) a stabilire sanzioni per il mancato rispetto delle soglie di cui alla lettera a), non inferiori a 0,005 e non superiori a 0,01 Euro per ogni kg di anidride carbonica eccedente la soglia di emissione specifica ammessa".

"Art. 1-quinquies.

(Remunerazione degli impianti di cui alla deliberazione CIP n. 6

del 29 aprile 1992 e semplificazione di adempimenti burocratici)

1. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni del comma 7, secondo e quarto periodo, dell'articolo 3 della legge 14 novembre 1995, n.481, alla scadenza del periodo di esercizio di cui al Titolo II, comma 3, della deliberazione del Comitato Interministeriale Prezzi n. 6 del 29 aprile 1992, per costo evitato di cui al Titolo II, comma 2, della medesima deliberazione, si intende il valore medio annuo dei prezzi che si determinano sul sistema delle offerte di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79.

2. Al comma 2 dell'articolo 15 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79, dopo le parole "energia elettrica e il gas," sostituire fino alla fine con le seguenti: "per gli impianti non ancora entrati in esercizio entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le autorizzazioni necessarie alla costruzione degli impianti medesimi, rilasciate entro la data suddetta. Fermo restando il termine ultimo di cui al periodo precedente per l'ottenimento delle autorizzazioni, il mancato adempimento a tale obbligo entro il 30 giugno 2002 comporta la decadenza da ogni diritto alle incentivazioni medesime. Per gli impianti entrati in esercizio nel periodo intercorrente tra il termine di cui al primo periodo ed il termine ultimo per la trasmissione delle suddette autorizzazioni, la corresponsione delle incentivazioni decorre dalla data di effettiva trasmissione delle suddette autorizzazioni, a riduzione del periodo di incentivazione stabilito nelle convenzioni di cui al comma 1"".

"Art. 1-sexies.

(Disposizioni in materia di Cassa conguaglio per il settore elettrico

e indirizzi alla società Acquirente Unico)

1. Le funzioni di vigilanza e controllo sulla Cassa conguaglio per il settore elettrico sono esercitate dal Ministero dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministero delle attività produttive.

2. Al termine del comma 2, articolo 4, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79, sono aggiunte le parole: ", e di assumere il ruolo di acquirente di ultima istanza per determinate categorie di utenze, con particolare riferimento alle utenze domestiche nonché a quelle disagiate"".

1.0.5

Mugnai

Ritirato

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente articolo:

"Art. 1-bis.

(Disposizioni transitorie in materia di fonti rinnovabili di energia)

1. I termini stabiliti nelle convenzioni stipulate con l'ENEL S.p.a. e nelle relative modifiche e integrazioni, di cui all'articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, riguardanti gli impianti non ancora in esercizio, in scadenza prima del 31 dicembre 2002, sono prorogati fino a tale data, in considerazione dei tempi impiegati per lo svolgimento dell'istruttoria di cui al comma 2 della suddetta disposizione.

2. I soggetti che non rispettino la data di entrata in esercizio dell'impianto (cosiddetto primo parallelo), come sopra prorogata, o quella successiva indicata nella convenzione e nelle relative modifiche e integrazioni, sono considerati rinunciatari qualora non provino di aver svolto una delle attività di seguito indicate, dirette alla effettiva realizzazione dell'iniziativa:

a) l'acquisizione della disponibilità delle aree destinate ad ospitare l'impianto;

b) l'accettazione del preventivo di allacciamento alla rete elettrica formulato dal Gestore della rete di trasmissione nazionale S.p.A.;

c) l'indizione di gare d'appalto o la stipulazione di contratti per l'acquisizione dei macchinari o per la costruzione di opere relative all'impianto;

d) la stipulazione di contratti di finanziamento dell'iniziativa.

I soggetti beneficiari che provino di aver svolto una delle attività di cui alle lettere precedenti, non sono considerati rinunciatari e perdono il diritto alle previste incentivazioni nei limiti corrispondenti al ritardo accumulato.

3. All'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, primo periodo, le parole "entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2003"".

1.0.6

D'Ambrosio

Ritirato

Dopo l'articolo 1, aggiungere il seguente:

"Art. 1-bis.

(Disposizioni transitorie in materia di fonti rinnovabili di energia)

1. I termini stabiliti nelle convenzioni stipulate con l'ENEL S.p.a. e nelle relative modifiche e integrazioni, di cui all'articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, riguardanti gli impianti non ancora in esercizio, in scadenza prima del 31 dicembre 2002, sono prorogati fino a tale data, in considerazione dei tempi impiegati per lo svolgimento dell'istruttoria di cui al comma 2 della suddetta disposizione.

2. I soggetti che non rispettino la data di entrata in esercizio dell'impianto (cosiddetto primo parallelo), come sopra prorogata, o quella successiva indicata nella convenzione e nelle relative modifiche e integrazioni, sono considerati rinunciatari qualora non provino di aver svolto una delle attività di seguito indicate, dirette alla effettiva realizzazione dell'iniziativa:

a) l'acquisizione della disponibilità delle aree destinate ad ospitare l'impianto;

b) l'accettazione del preventivo di allacciamento alla rete elettrica formulato dal Gestore della rete di trasmissione nazionale S.p.A.;

c) l'indizione di gare d'appalto o la stipulazione di contratti per l'acquisizione dei macchinari o per la costruzione di opere relative all'impianto;

d) la stipulazione di contratti di finanziamento dell'iniziativa.

I soggetti beneficiari che provino di aver svolto una delle attività di cui alle lettere precedenti, non sono considerati rinunciatari e perdono il diritto alle previste incentivazioni nei limiti corrispondenti al ritardo accumulato.

3. All'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, primo periodo, le parole "entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2003"".

ARTICOLO 2 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 2.

(Entrata in vigore)

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

EMENDAMENTI AL TITOLO DEL DECRETO-LEGGE

Tit. 1

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em 1.433

Al titolo del disegno di legge dopo la parola: "recante" sostituire le rimanenti parole con le seguenti: "misure urgenti per accelerare la costruzione di nuovi impianti di energia elettrica e il potenziamento di quelli già esistenti".

Conseguentemente, sostituire il titolo del decreto-legge, con il seguente: "Misure urgenti per accelerare la costruzione di nuovi impianti di energia elettrica e il potenziamento di quelli già esistenti".

Tit. 2

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em. 1.434

Al titolo del disegno di legge dopo le parole: "misure urgenti per" aggiungere le seguenti: "accelerare le procedure relative alla costruzione e al completamento di impianti per la produzione di energia elettrica, nonchè".

Conseguentemente, al titolo del decreto-legge, sostituire le parole: "garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "accelerare le procedure relative alla costruzione e al completamento di impianti per la produzione di energia elettrica, nonchè".

Tit. 3

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em. 1.435

Al titolo del disegno di legge di conversione sostituire le parole: "per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "finalizzate all'accelerazione delle procedure per l'approvvigionamento energetico".

Conseguentemente, al titolo del decreto-legge, sostituire le parole: "per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "finalizzate all'accelerazione delle procedure per l'approvvigionamento energetico".

Tit. 4

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em. 1.436

Al titolo del disegno di legge sostituire le parole: "garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "abbreviare le procedure per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica".

Conseguentemente, al titolo del decreto-legge, sostituire le parole: "garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "abbreviare le procedure per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica".

Tit. 5

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em. 1.437

Al titolo del disegno di legge sostituire le parole: "la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "la semplificazione e l'accelerazione delle procedure finalizzate al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione e all'ampliamento di impianti di energia elettrica".

Conseguentemente, al titolo del decreto-legge, sostituire le parole: "la sicurezza del sistema elettrico nazionale" con le seguenti: "la semplificazione e l'accelerazione delle procedure finalizzate al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione e all'ampliamento di impianti di energia elettrica".

Tit. 6

Turroni, Muzio, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

Precluso dalla reiezione dell'em. 1.438

Al titolo del disegno di legge aggiungere in fine le seguenti parole: "mediante la semplificazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA)".

Conseguentemente, al titolo del decreto-legge, aggiungere in fine le seguenti parole: "mediante la semplificazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA)".

Tit.100

Il Relatore

Approvato

Il titolo del decreto-legge è sostituito dal seguente: "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale e per favorire la contendibilità dell'offerta nel mercato dell'energia elettrica, nonchè disposizioni concernenti gli oneri generali del sistema elettrico".

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4, recante disposizioni urgenti finalizzate a superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura (1064)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGE DI CONVERSIONE

Art. 1.

1. È convertito in legge il decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4, recante disposizioni urgenti finalizzate a superare lo stato di crisi per il settore zootecnico, per la pesca e per l'agricoltura.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.

1. A decorrere dal 1º maggio 2002 cessa ogni intervento dello Stato diretto a fronteggiare le conseguenze della crisi derivante dall'encefalopatia spongiforme bovina, conseguentemente le associazioni rappresentative del settore, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, stipulano appositi accordi interprofessionali di filiera aventi l'obiettivo di ripristinare normali condizioni di mercato.

2. A decorrere dal 1º gennaio 2002 e fino al 30 aprile 2002, fermi restando gli obblighi di incenerimento o coincenerimento previsti dal decreto-legge 11 gennaio 2001, n.1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, di seguito citato: "decreto-legge n. 1 del 2001", l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, di seguito denominata: "Agenzia", riconosce al soggetto che assicura la distruzione dei materiali e dei prodotti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001 le seguenti indennità forfettarie onnicomprensive:

a) 5 centesimi di euro per ogni chilogrammo di prodotto tal quale, di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001;

b) 14 centesimi di euro per ogni chilogrammo di proteine animali trasformate ed ottenute dai materiali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001.

3. Al fine di favorire il ripristino delle normali condizioni di smaltimento dei residui di macellazione e di consentire l'operatività dei relativi accordi di filiera, l'Agenzia, dal 1º gennaio al 30 aprile 2002, assicura lo stoccaggio dei materiali trasformati a basso rischio presso i depositi dalla stessa Agenzia individuati. Il materiale conferibile è quello prodotto dal 1º gennaio al 31 marzo 2002; dal 1º maggio 2002 le spese di stoccaggio sono a carico dei conferenti.

4. L'indennizzo per la macellazione di cui all'articolo 7-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge n. 1 del 2001, è esteso fino al 30 giugno 2001.

5. L'importo per ogni bovino macellato nel periodo 1º aprile - 30 giugno 2001 è corrisposto nella misura del 50 per cento dell'importo massimo previsto dall'articolo 7-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge n.1 del 2001.

EMENDAMENTI

1.100/1

Murineddu, Piatti, Basso, Flammia, Vicini

All'emendamento 1.100, al comma 1, premettere le parole: "Fermi restando gli obblighi di incenerimento o coincenerimento previsti dalla legge 9 marzo 2001, n. 49".

1.100/2

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia, Malentacchi

All'emendamento 1.100, al comma 1, sostituire le parole: "31 ottobre 2002" con le seguenti: "31 dicembre 2002".

Conseguentemente, all'emendamento 7.100, comma 1, sostituire le parole: "euro 152.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 166.974.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "45.780.000 per l'anno 2002".

1.100/3 (testo 2)

Coletti

All'emendamento 1.100, al comma 2, sostituire le parole: "possono essere svolte dall'organizzazione interprofessionale di settore", con le seguenti: "possono essere svolte, ove costituita e riconosciuta, dall'organizzazione interprofessionale di settore".

1.100/4 (testo 2)

Piatti, Murineddu, Flammia, Vicini, Basso

All'emendamento 1.100, al comma 2, dopo le parole: "possono essere svolte" inserire la seguente: "anche".

1.100/5

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

All'emendamento 1.100, dopo il comma 3, inserire il seguente:

"3-bis. Al fine di favorire l'eliminazione delle giacenze dei materiali e dei prodotti a rischio di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 maggio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, il Ministro per le politiche agricole e forestali adotta, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, di concerto con il Ministro della salute e d'intesa con la conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome, una programma che assicuri il completo smaltimento dei suddetti residui entro il 30 settembre 2002".

1.100/5a (testo 2)

Coletti

All'emendamento 1.100, al comma 4, sostituire le parole: "la somma di euro 12,919 milioni" con le altre: "la somma di euro 10,919 milioni".

Conseguentemente sostituire il comma 8, con il seguente:

"8. A decorrere dal 1º novembre 2002 è istituito il consorzio obbligatorio nazionale per la raccolta, il trasporto, la trasformazione, lo stoccaggio e la distruzione dei materiali di cui al comma 1. Al consorzio partecipano i soggetti produttori di residui e le imprese di raccolta, di trasporto, della trasformazione, dello stoccaggio e della distruzione dei medesimi materiali, anche in forma associata. In ogni caso la maggioranza del consorzio deve essere detenuta dai produttori di residui, anche in forma associata. Con decreto del Presidente della Repubblica, da emanare entro il 30 giugno 2002, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e tutela del territorio e del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle attività produttive e con il Ministro delle politiche agricole e forestali, sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono disciplinate le modalità di istituzione, di finanziamento, di funzionamento e di articolazione del consorzio di cui al presente comma, sulla base dei princìpi di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 95. Per le finalità di cui al presente comma, è autorizzato il trasferimento al consorzio di un contributo pari a 2 milioni di euro per l'anno 2002. Dell'attuazione delle predette disposizioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato rispetto a quelli indicati nel precedente periodo".

1.100/6

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia, Malentacchi

All'emendamento 1.100, al comma 6, dopo le parole: "presenti in azienda" aggiungere: "nonchè agli allevatori di capi bovini danneggiati dalla presenza della Blue Tongue,".

Conseguentemente, all'emendamento 7.100, comma 1, sostituire le parole: "euro 152.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 177.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "56.530.000 per l'anno 2002".

1.100/7

Coletti

All'emendamento 1.100, al comma 6, sostituire le parole: "413 euro per capo" con le seguenti: "495,6 euro per capo" e le parole: "310 euro per capo" con le parole: "372 euro per capo".

Conseguentemente, all'emendamento 7.100, al comma 1, sostituire le parole: "valutato in euro 152.724.000 per l'anno 2002 ed in euro 1.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004" con le seguenti: "valutato in euro 153.231.000 per l'anno 2002 ed in euro 2.207.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004" e, di seguito, le parole: "e quanto a euro 31.530.000 per l'anno 2002 e 1.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004" con le seguenti: "e quanto a euro 32.037.000 per l'anno 2002 e 1.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004".

1.100/8

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

All'emendamento 1.100 dopo il comma 6, inserire i seguenti:

"6-bis. A decorrere dal 1º ottobre 2003 la macellazione degli animali e la divisione delle carcasse in mezzene o quarti è consentita esclusivamente negli impianti riconosciuti dalla Commissione delle Comunità europee ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 18 aprile 1994, n. 286, e successive modificazioni.

6-ter. Al fine di agevolare l'adeguamento dei macelli di capacità limitata, alle aziende titolari degli impianti di macellazione di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 18 aprile 1994 n. 286 è riconosciuto un credito di imposta pari al 40 per cento delle spese sostenute per gli interventi strutturali necessari ad ottenere il riconoscimento CE. Le modalità di concessione dell'agevolazione di cui al presente comma sono determinate con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

6-quater. Gli enti locali competenti eseguono gli interventi per l'adeguamento dei macelli pubblici alle disposizioni di cui al comma 6-bis. A tale scopo è assegnata alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano la somma di euro 20.000.000 da ripartire con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con la Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano".

Conseguentemente all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "valutato in euro 52.724.000 per l'anno 2002 ed in euro 1.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004" con le parole: valutato in euro 72.724.000 per l'anno 2002 ed in euro 21.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004", nonchè le parole: "quanto a euro 31.530.000 per l'anno 2002 e 1.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004" con le parole: "quanto a euro 51.530.000 per l'anno 2002 e 21.700.000 per ciascuno degli anni 2003 e 2004".

1.100/9

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia, Malentacchi

All'emendamento 1.100 al comma 7, sostituire, ovunque ricorrono le parole: "30 giugno" con le seguenti: "30 settembre".

Conseguentemente, all'emendamento 7.100, comma 1, sostituire le parole: "euro 152.724.000 per l'anno 2002" con "euro 177.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con "56.530.000 per l'anno 2002".

1.100/10 (testo 2)

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

All'emendamento 1.100 dopo il comma 7, inserire il seguente:

"7-bis. È prorogato fino al 31 dicembre 2002, con un'autorizzazione di spesa pari a euro 14.000.000, il regime di aiuti a favore delle imprese agricole, istituito con l'articolo 7-ter, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49".

Conseguentemente all'emendamento 7.100, comma 1, sostituire le parole: "euro 152.724.000 per l'anno 2002" con le parole: "euro 166.724.000 per l'anno 2002"; le parole: "euro 31.530.000 per l'anno 2002" con le parole: "euro 45.530.000 per l'anno 2002".

1.100/11

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

All'emendamento 1.100 sostituire i commi 8 e 9 con il seguente:

"8. A decorrere dal 1º novembre 2002 alla copertura dei costi connessi agli obblighi di smaltimento dei materiali di cui al comma 1 ed alle attività previste dal medesimo comma 1 si provvede a carico della filiera zootecnica previo accordo da definirsi entro il 15 settembre 2002, ai sensi dell'articolo 12, comma 2 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, nell'ambito dell'organizzazione interprofessionale di settore di cui al comma 2.

1.100/13

Piatti, Murineddu, Flammia, Vicini, Basso

All'emendamento 1.100, al comma 8, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "Le risorse di tale fondo vengono ripartite tra le diverse regioni e province autonome sulla base delle differenti esigenze territoriali. Le amministrazioni regionali sono responsabili delle attività di smaltimento sul proprio territorio e svolgono tale servizio attraverso l'emanazione di appositi bandi di gara rivolti alle imprese di smaltimento".

1.100/14 (testo 2)

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

All'emendamento 1.100 dopo il comma 11, inserire il seguente:

"11-bis. Al libro II, Capo II del Codice penale, approvato con regio decreto 19 ottobre 1930 n. 1398, dopo l'articolo 444 è inserito il seguente:

Art. 444-bis.

(Macellazione e commercio illegali di carni)

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato. Chiunque procede alla macellazione di animali, al sezionamento o al deposito delle carni in stabilimenti non riconosciuti o non autorizzati ovvero detiene per il commercio, pone in commercio o distribuisce per il consumo carni destinate all'alimentazione prive delle attestazioni sanitarie previste dalla legge, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 50.000".

1.100/15

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia, Malentacchi

All'emendamento 1.100, al comma 12, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "Il Ministro delle politiche agricole e forestali trasmette alle competenti commissioni parlamentari, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il programma operativo predisposto dall'Agenzia, ai sensi dell'articolo 7-bis, comma 6, del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 49, relativo all'incenerimento o al coincenerimento delle proteine animali trasformate, di cui all'articolo 2 della medesima legge. Il ministro medesimo entro la stessa data, trasmette altresì alle competenti commissioni parlamentari un'analitica relazione sulla distruzione mediante incenerimento o coincenerimento delle proteine animali trasformate, di cui all'articolo 1 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1 convertito con modificazioni dalla legge 9 marzo 2001 n. 49. Il Ministro per la salute trasmette alle competenti commissioni parlamentari entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, un'analitica relazione sulle condizioni igienico-sanitarie dei depositi nei quali l'Agenzia conserva le proteine animali trasformate, di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001 n. 1 convertito con modificazioni dalla legge 9 marzo 2001, n. 49".

1.100/16

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia, Malentacchi

All'emendamento 1.100 dopo il comma 14, aggiungere il seguente:

"14-bis. Per l'effettuazione dei test di diagnosi rapida per la BSE previsti dalle norme vigenti da parte degli istituti zooprofilattici per il periodo 1º gennaio 2002 31 dicembre 2002, sono stanziati 60 milioni di euro".

Conseguentemente all'emendamento 7.100, comma 1, sostituire le parole: "euro 152.724.000 per l'anno 2002" con "euro 212.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con "91.530.000 per l'anno 2002".

1.100 (testo 2)

La Commissione

V. testo 3

Sostituire gli articoli 1, 2 e 3 con il seguente:

"Art. 1.

1. Al fine di assicurare, sotto il controllo dell'autorità sanitaria pubblica competente per territorio, l'eliminazione dei materiali che, classificati a rischio dalla normativa comunitaria, non possono essere utilizzati in alcun ciclo produttivo in attuazione della decisione (UE) n. 2000/766 del 4 dicembre 2000 del Consiglio, nonché i processi di tracciabilità di tutte le parti degli animali allevati e macellati sul territorio nazionale, è riconosciuto, per il periodo dal 1º gennaio 2002 al 31 ottobre 2002, un contributo di:

a) euro 146 a tonnellata sul materiale tal quale ed euro 486 sul materiale trasformato in farine per le attività relative all'obbligo di raccolta, trasporto, trasformazione, stoccaggio e distruzione, in regime di vincolo sanitario, dei materiali definiti a rischio specifico e di quelli ad alto rischio;

b) euro 55 a tonnellata sul materiale tal quale ed euro 183 sul materiale trasformato in farine per le attività relative all'obbligo di raccolta, trasporto, trasformazione, stoccaggio e distruzione, in regime di controllo o vigilanza sanitaria, dei materiali definiti a basso rischio.

2. Le attività di cui al comma 1 possono essere svolte dall'organizzazione interprofessionale di settore, di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, così come modificato dall'articolo 25 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, o da consorzi con personalità giuridica di diritto privato, aventi lo scopo anche di valorizzazione energetica. Lo statuto - approvato dal Ministero delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministero della salute ed il Ministero dell'ambiente e del territorio ovvero dalla regione competente per territorio in caso di consorzio regionale - regola l'attività di raccolta, di trasformazione e distruzione, nonché gli obblighi dei consorziati e dei detentori.

2-bis. I materiali ad alto rischio ottenuti negli allevamenti e macelli di avicoli, non colpiti da influenza aviaria, possono essere destinati agli impianti per la produzione di esche per la pesca sportiva sotto controllo e vigilanza veterinaria e con modalità stabilite dal Ministero della salute.

3. Il pagamento delle indennità e dei contributi di cui ai commi 1, 6, 8 e 11 del presente articolo è effettuato dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. I materiali di cui alle lettere a) e b) del comma 1 sono obbligatoriamente lavorati in impianti differenti. Con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono determinate le modalità di attuazione del comma 1.

3-bis. Al fine di favorire l'eliminazione delle giacenze dei materiali e dei prodotti a rischio di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, il Commissario straordinario di Governo per l'emergenza BSE adotta, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, di concerto con il Ministro della salute e d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome, un programma che assicuri il completo smaltimento dei suddetti residui entro il 31 ottobre 2002.

4. Al fine di incentivarne l'utilizzo a fini energetici dei materiali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, nonché di quelli prodotti in attuazione del comma 1, lettere a) e b) del presente articolo , si applica il regime di aiuto n. 307/B98, approvato con decisione della Commissione europea 9 novembre 1999, in attuazione dell'articolo 1, commi 3 e 4, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173. A tale scopo è assegnata alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano la somma di euro 12,919 milioni da ripartire con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sono autorizzate ad utilizzare le risorse finanziarie loro assegnate in attuazione dell'articolo 25 della legge 17 maggio 1999, n. 144, per gli scopi di cui al presente comma.

5. I materiali di cui al comma 4, impiegati per la produzione di energia elettrica, sono considerati fonti rinnovabili con applicazione degli incentivi previsti dall'articolo 8, comma 10, lettera f), della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e successive modificazioni. Per l'utilizzazione a fini energetici di detti materiali si applica la normativa vigente in materia di certificati verdi la cui tariffa sarà riconosciuta in quota parte all'effettivo utilizzo dei medesimi materiali in impianti dedicati o convenzionali.

6. A partire dal 1º gennaio 2002 all'allevatore, nella cui azienda siano state effettuate le procedure di abbattimento totale o selettivo di capi bovini in conseguenza di positività ai test BSE di capi presenti in azienda, è riconosciuta una indennità nella misura massima di 413 euro per capo, che non contribuisce alla formazione di reddito, destinata a coprire gli oneri del mancato reddito subito nel periodo di riavvio a regime dell'allevamento, in proporzione alle UBA abbattute e per un periodo massimo pari a 8 mesi; è altresì autorizzata la concessione di contributi, nella misura massima di 310 euro per capo, per il riacquisto dei capi da parte degli allevatori cui è stato imposto l'abbattimento dei capi. L'ammontare e le modalità di erogazione delle provvidenze del presente comma sono determinate con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

7. L'indennizzo per la macellazione di cui all'articolo 7-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge n. 1 del 2001 è esteso fino al 30 giugno 2001; l'importo per ogni bovino macellato nel periodo 1º aprile- 30 giugno 2001 è corrisposto nella misura del 50 per cento dell'importo massimo previsto dal medesimo articolo 7-bis.

8. A decorrere dal 1º novembre 2002, per assicurare, la copertura dei costi connessi agli obblighi di smaltimento dei materiali di cui al comma 1 ed alle attività previste dal medesimo comma 1, nonché per determinare le condizioni finalizzate a ripristinare normali condizioni di mercato è istituito, con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, il tavolo della filiera zootecnica, coordinato dal Ministro delle politiche agricole e forestali, cui partecipano, per le finalità previste dal presente comma, anche rappresentanti delle associazioni nazionali dei consumatori. A tal fine le associazioni rappresentative di tutta la filiera zootecnica stipulano, entro il 15 settembre 2002, un apposito accordo interprofessionale i cui risultati sono recepiti con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro delle politiche agricole e forestali, sentita la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, da emanarsi entro il 15 ottobre 2002, sono determinati - anche in caso di mancata stipula dell'accordo suddetto - i soggetti obbligati al prelievo e al versamento delle somme, destinate alle finalità di cui al presente comma, nonché l'aliquota e le modalità di prelievo e di versamento delle somme stesse in un apposito Fondo istituito presso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, senza oneri a carico della finanza pubblica.

9. Con deliberazione del Commissario straordinario di Governo per l'emergenza BSE, d'intesa con il Ministro delle politiche agricole e forestali, il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, si provvede al riparto delle risorse del Fondo di cui al comma 8, destinate alle attività di cui al comma 1 in relazione alle necessità derivanti dalle esigenze territoriali.

10. Le somme dovute e non corrisposte per effetto della sospensione dei termini di cui all'articolo 7-ter, comma 2, del decreto-legge n. 1 del 2001, e successive modificazioni, sono versate, a decorrere dal 1º gennaio 2003, in cinquanta rate mensili.

11. È autorizzata la concessione di un'indennità, che non contribuisce alla formazione di reddito, nella misura massima di 40.000 euro, erogata in favore dei soggetti colpiti dalla variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob a parziale copertura delle relative spese mediche. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole e forestali, sono determinate le modalità di erogazione della suddetta indennità.

12. Con relazione trimestrale, il Commissario straordinario di Governo per l'emergenza BSE riferisce, sulla base degli elementi forniti dai competenti Ministeri, al Parlamento ed alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sulle attività previste dal presente decreto.

13. Al fine di assicurare il finanziamento delle misure previste dai commi 6, 7 e 11 del presente articolo, nonché per eventuali maggiori esigenze relative al comma 1, e, a partire dal 1º gennaio 2002, per assicurare le risorse necessarie per lo stoccaggio delle farine di carne detenute dall'Agenzia in attuazione di precedenti disposizioni legislative, nonché per il pagamento dell'IVA per le misure per le quali è dovuta, il fondo di cui all'articolo 7-bis, comma 1, del decreto-legge n. 1 del 2001, è incrementato di 56.805 milioni di euro.

14. Il riparto dell'importo di cui al comma 13, è operato dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento dell'emergenza conseguente alla encefalopatia spongiforme bovina, e d'intesa con i Ministri dell'economia e delle finanze, delle politiche agricole e forestali, della salute e con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

14-bis. A decorrere dal 1º gennaio 2003 l'identificazione del bestiame ai fini della registrazione nella banca dati nazionale riconosciuta ai sensi del regolamento (CE) n. 820/97 del Consiglio del 21 aprile 1997 e successive integrazioni e modificazioni, avviene in base a sistemi di identificazione elettronica. Entro novanta giorni dalla data di conversione in legge del presente decreto, il Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con i Ministri della salute e dell'innovazione tecnologica, definisce, con proprio decreto, le modalità tecnico-operative necessarie all'adozione del suddetto sistema di identificazione entro il termine sopra indicato.

14-ter. È concessa l'esenzione fiscale per la durata di anni cinque ai coltivatori diretti, agli imprenditori agricoli e ai soggetti privi di occupazione di età non superiore ai 40 anni, che in forma individuale o associata intendano avviare una nuova attività di impresa agricola".

1.100 (testo 3)

La Commissione

Sostituire gli articoli 1, 2 e 3 con il seguente:

"Art. 1.

1. Al fine di assicurare, sotto il controllo dell'autorità sanitaria pubblica competente per territorio, l'eliminazione dei materiali che, classificati a rischio dalla normativa comunitaria, non possono essere utilizzati in alcun ciclo produttivo in attuazione della decisione (UE) n. 2000/766 del 4 dicembre 2000 del Consiglio, nonché i processi di tracciabilità di tutte le parti degli animali allevati e macellati sul territorio nazionale, è riconosciuto, per il periodo dal 1º gennaio 2002 al 31 ottobre 2002, un contributo di:

a) euro 146 a tonnellata sul materiale tal quale ed euro 486 sul materiale trasformato in farine per le attività relative all'obbligo di raccolta, trasporto, trasformazione, stoccaggio e distruzione, in regime di vincolo sanitario, dei materiali definiti a rischio specifico e di quelli ad alto rischio;

b) euro 55 a tonnellata sul materiale tal quale ed euro 183 sul materiale trasformato in farine per le attività relative all'obbligo di raccolta, trasporto, trasformazione, stoccaggio e distruzione, in regime di controllo o vigilanza sanitaria, dei materiali definiti a basso rischio.

2. Le attività di cui al comma 1 possono essere svolte dall'organizzazione interprofessionale di settore, di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, così come modificato dall'articolo 25 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, o da consorzi con personalità giuridica di diritto privato, aventi lo scopo anche di valorizzazione energetica. Lo statuto - approvato dal Ministero delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministero della salute ed il Ministero dell'ambiente e del territorio ovvero dalla regione competente per territorio in caso di consorzio regionale - regola l'attività di raccolta, di trasformazione e distruzione, nonché gli obblighi dei consorziati e dei detentori.

2-bis. I materiali ad alto rischio ottenuti negli allevamenti e macelli di avicoli, non colpiti da influenza aviaria, possono essere destinati agli impianti per la produzione di esche per la pesca sportiva sotto controllo e vigilanza veterinaria e con modalità stabilite dal Ministero della salute.

3. Il pagamento delle indennità e dei contributi di cui ai commi 1, 6, 8 e 11 del presente articolo è effettuato dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. I materiali di cui alle lettere a) e b) del comma 1 sono obbligatoriamente lavorati in impianti differenti. Con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono determinate le modalità di attuazione del comma 1.

4. Al fine di incentivarne l'utilizzo a fini energetici dei materiali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, nonché di quelli prodotti in attuazione del comma 1, lettere a) e b) del presente articolo , si applica il regime di aiuto n. 307/B98, approvato con decisione della Commissione europea 9 novembre 1999, in attuazione dell'articolo 1, commi 3 e 4, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173. A tale scopo è assegnata alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano la somma di euro 12,919 milioni da ripartire con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sono autorizzate ad utilizzare le risorse finanziarie loro assegnate in attuazione dell'articolo 25 della legge 17 maggio 1999, n. 144, per gli scopi di cui al presente comma.

5. I materiali di cui al comma 4, impiegati per la produzione di energia elettrica, sono considerati fonti rinnovabili con applicazione degli incentivi previsti dall'articolo 8, comma 10, lettera f), della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e successive modificazioni. Per l'utilizzazione a fini energetici di detti materiali si applica la normativa vigente in materia di certificati verdi la cui tariffa sarà riconosciuta in quota parte all'effettivo utilizzo dei medesimi materiali in impianti dedicati o convenzionali.

6. A partire dal 1º gennaio 2002 all'allevatore, nella cui azienda siano state effettuate le procedure di abbattimento totale o selettivo di capi bovini in conseguenza di positività ai test BSE di capi presenti in azienda, è riconosciuta una indennità nella misura massima di 413 euro per capo, che non contribuisce alla formazione di reddito, destinata a coprire gli oneri del mancato reddito subito nel periodo di riavvio a regime dell'allevamento, in proporzione alle UBA abbattute e per un periodo massimo pari a 8 mesi; è altresì autorizzata la concessione di contributi, nella misura massima di 310 euro per capo, per il riacquisto dei capi da parte degli allevatori cui è stato imposto l'abbattimento dei capi. L'ammontare e le modalità di erogazione delle provvidenze del presente comma sono determinate con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

7. L'indennizzo per la macellazione di cui all'articolo 7-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge n. 1 del 2001 è esteso fino al 30 giugno 2001; l'importo per ogni bovino macellato nel periodo 1º aprile- 30 giugno 2001 è corrisposto nella misura del 50 per cento dell'importo massimo previsto dal medesimo articolo 7-bis.

8. A decorrere dal 1º novembre 2002, per assicurare, la copertura dei costi connessi agli obblighi di smaltimento dei materiali di cui al comma 1 ed alle attività previste dal medesimo comma 1, nonché per determinare le condizioni finalizzate a ripristinare normali condizioni di mercato è istituito, con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, il tavolo della filiera zootecnica, coordinato dal Ministro delle politiche agricole e forestali, cui partecipano, per le finalità previste dal presente comma, anche rappresentanti delle associazioni nazionali dei consumatori. A tal fine le associazioni rappresentative di tutta la filiera zootecnica stipulano, entro il 15 settembre 2002, un apposito accordo interprofessionale i cui risultati sono recepiti con decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro delle politiche agricole e forestali, sentita la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, da emanarsi entro il 15 ottobre 2002, sono determinati - anche in caso di mancata stipula dell'accordo suddetto - i soggetti obbligati al prelievo e al versamento delle somme, destinate alle finalità di cui al presente comma, nonché l'aliquota e le modalità di prelievo e di versamento delle somme stesse in un apposito Fondo istituito presso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, senza oneri a carico della finanza pubblica.

9. Con deliberazione del Commissario straordinario di Governo per l'emergenza BSE, d'intesa con il Ministro delle politiche agricole e forestali, il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, si provvede al riparto delle risorse del Fondo di cui al comma 8, destinate alle attività di cui al comma 1 in relazione alle necessità derivanti dalle esigenze territoriali.

10. Le somme dovute e non corrisposte per effetto della sospensione dei termini di cui all'articolo 7-ter, comma 2, del decreto-legge n. 1 del 2001, e successive modificazioni, sono versate, a decorrere dal 1º gennaio 2003, in cinquanta rate mensili.

11. È autorizzata la concessione di un'indennità, che non contribuisce alla formazione di reddito, nella misura massima di 40.000 euro, erogata in favore dei soggetti colpiti dalla variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob a parziale copertura delle relative spese mediche. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole e forestali, sono determinate le modalità di erogazione della suddetta indennità.

12. Con relazione trimestrale, il Commissario straordinario di Governo per l'emergenza BSE riferisce, sulla base degli elementi forniti dai competenti Ministeri, al Parlamento ed alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sulle attività previste dal presente decreto.

13. Al fine di assicurare il finanziamento delle misure previste dai commi 6, 7 e 11 del presente articolo, nonché per eventuali maggiori esigenze relative al comma 1, e, a partire dal 1º gennaio 2002, per assicurare le risorse necessarie per lo stoccaggio delle farine di carne detenute dall'Agenzia in attuazione di precedenti disposizioni legislative, nonché per il pagamento dell'IVA per le misure per le quali è dovuta, il fondo di cui all'articolo 7-bis, comma 1, del decreto-legge n. 1 del 2001, è incrementato di 56.805 migliaia di euro.

14. Il riparto dell'importo di cui al comma 13, è operato dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento dell'emergenza conseguente alla encefalopatia spongiforme bovina, e d'intesa con i Ministri dell'economia e delle finanze, delle politiche agricole e forestali, della salute e con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

ORDINI DEL GIORNO

G1.100 (testo corretto)

La Commissione

Il Senato,

in sede di esame degli articoli 1, 2 e 3 del disegno di legge n. 1064, di conversione del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4,

premesso:

che è in atto una gravissima crisi del settore zootecnico e agricolo a causa anche della degenerazione del fenomeno BSE;

che tale fenomeno sta mettendo in evidenza la carenza delle strutture di macellazione e di incenerimento, soprattutto in certe regioni, come rilevato in seguito agli accertamenti eseguiti dagli organi preposti ai controlli e come riferito dal sottosegretario alla salute onorevole Cursi in Commissione agricoltura del Senato;

che appare indispensabile creare nuove strutture ed adeguare quelle esistenti;

impegna il Governo:

a finanziare studi di fattibilità di impianti di macellazione, colatura e incenerimento, oltre che - con un apposito stanziamento nel bilancio 2003 - la realizzazione delle suddette strutture ove necessario".

G1.200 (già commi14-bis e 14-ter dell'em. 1.100 (testo 2)

Il relatore

Il Senato

in sede di esame dell'articolo 1 del disegno di legge n. 1064 di conversione del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. 4,

considerato che, a causa della grave crisi del settore zootecnico ed agricolo, è necessario prevedere interventi per il rilancio del settore,

impegna il Governo,

ad introdurre il sistema della identificazione elettronica del bestiame ai fini dell'anagrafe bovina;

a concedere incentivi ai coltivatori diretti, agli imprenditori agricoli, ai soggetti privi di occupazione di età non superiore ai quaranta anni, che, in forma individuale o associata, avviino nuove attività imprenditoriali agricole.

EMENDAMENTI

1.9

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Sopprimere il comma 1.

1.21

Murineddu, Piatti, Vicini, Flammia, Basso

Sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. Le disposizioni della presente legge si applicano sino alla data del 31 dicembre 2002".

1.22

Murineddu, Piatti, Vicini, Flammia, Basso

Sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. A decorrere dal 1º gennaio 2003 cessa ogni intervento dello Stato diretto a fronteggiare le conseguenze della crisi derivante dall'encefalopatia spongiforme bovina, conseguentemente le associazioni rappresentative del settore, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, stipulano appositi accordi interprofessionali di filiera aventi l'obiettivo di ripristinare normali condizioni di mercato.".

1.100a

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

Al comma 1, sostituire le parole: "A decorrere dal 1º maggio 2001" con le seguenti: "A decorrere dal 1º gennaio 2003".

1.25

Coletti

Al comma 1, sostituire le parole: "dal 1º maggio 2002" con le parole: "dal 1º ottobre 2002".

Al comma 2, sostituire le parole: "al 30 aprile 2002" con le parole: "al 30 settembre 2002".

Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: "al 30 aprile 2002" con le altre: "al 30 settembre 2002" e, al secondo periodo, sostituire le parole: "al 31 marzo 2002" con le altre: "al 30 giugno 2002" e le parole: "dal 1º maggio 2002" con le parole: "dal 1º ottobre 2002".

Al comma 4, sostituire le parole: "al 30 giugno 2001" con le parole: "al 31 agosto 2001".

Al comma 5, sostituire le parole: "30 giugno 2001" con le parole: "31 agosto 2001".

Conseguentemente, all'articolo 7, al comma 1 sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con le seguenti: "euro 93.784.000 per l'anno 2002"; al comma 2 aggiungere infine le seguenti parole: "quanto a euro 41.060.000 per l'anno 2002, mediante corrispondente riduzione del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa per le leggi permanenti di natura corrente (4.1.5.2 - Altri fondi di riserva Cap. 3003) di cui all'articolo 9-ter della legge n. 468 del 1978, come quantificato per gli anni 2002, 2003 e 2004 dalla Tab. C della legge 28 dicembre 2001, n. 448".

1.102

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan, Murineddu

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

"1-bis. Al fine di favorire l'eliminazione delle giacenze dei materiali e dei prodotti a rischio di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, il Ministro per le politiche agricole e forestali adotta, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, di concerto con il Ministro della salute e d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome, un programma che indichi modalità idonee al completo smaltimento dei suddetti residui entro il 30 settembre 2002".

1.103

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Sostituire il comma 2 con il seguente:

"2. A decorrere dal 1º gennaio 2002 e fino al 30 settembre 2002, fermi restando gli obblighi di incenerimento previsti dal decreto-legge 11 gennaio, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, di seguito citato: "decreto-legge n. 1 del 2001", l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, di seguito denominata: "Agenzia", riconosce al soggetto che assicura la distruzione dei materiali e dei prodotti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001 le seguenti indennità forfettarie onnicomprensive:

a) 20 centesimi di euro per ogni chilogrammo di prodotto tal quale, di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001;

b) 70 centesimi di euro per ogni chilogrammo di proteine animali trasformate ed ottenute dai materiali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001".

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 66.974.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "45.780.000 per l'anno 2002".

1.3

De Petris

Sostituire il comma 2 con il seguente:

"2. A decorrere dal 1º gennaio 2002 e fino al 30 settembre 2002, fermi restando gli obblighi di incenerimento e coincenerimento previsti dal decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, di seguito citato "decreto-legge n. 1 del 2001", l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, di seguito denominata "Agenzia", riconosce al soggetto che assicura la distruzione dei materiali e dei prodotti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001 le seguenti indennità forfettarie onnicomprensive:

a) 10 centesimi di euro per ogni chilogrammo di prodotto tal quale, di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001;

b) 28 centesimi di euro per ogni chilogrammo di proteine animali trasformate ed ottenute dai materiali di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001.

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con le seguenti: "euro 102.774.000 per l'anno 2002" e le parole: "euro 31.530.000 per l'anno 2002" con le seguenti: "euro 81.580.000 per l'anno 2002".

1.18

Murineddu, Piatti, Vicini, Flammia, Basso

Al comma 2 sostituire la parole da: "al soggetto che assicura la distruzione" fino alla fine del comma con le seguenti: "ai soggetti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, le indennità nei medesimi articoli previste, ridotte del 20 per cento".

1.19

Murineddu, Piatti, Basso, Flammia, Vicini

Sopprimere il comma 3.

1.105

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Sostituire il comma 3 con il seguente:

"3. Al fine di favorire il ripristino delle normali condizioni di smaltimento dei residui di macellazione e di consentire l'operatività dei relativi accordi di filiera, l'Agenzia, dal 1º gennaio al 30 settembre 2002, assicura lo stoccaggio e la successiva distruzione dei materiali trasformati a basso rischio presso i depositi individuati dalla stessa Agenzia, come disposto dall'articolo 7-bis, comma 6, della legge n. 49 del 2001. Il materiale conferibile è quello prodotto dal 1º gennaio al 30 settembre 2002; dal 1º ottobre 2002 le spese di stoccaggio sono a carico dei conferenti".

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 61.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "euro 31.530.000 per l'anno 2002" con: "euro 40.530.000 per l'anno 2002".

1.15

Murineddu, Basso, Piatti, Flammia, Vicini

Al comma 3, sostituire le parole: "31 marzo 2002" con le seguenti: "31 dicembre 2002".

1.23

Bianconi

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

"3-bis. I materiali ad alto rischio ottenuti negli allevamenti e macelli di avicoli, non colpiti da influenza aviaria, possono essere destinati agli impianti per la produzione di esche per la pesca sportiva sotto controllo e vigilanza veterinaria e con modalità stabilite dal Ministero della salute.".

1.107

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

"3-bis. Al fine di favorire il ripristino delle normali condizioni di smaltimento dei residui di macellazione, a decorrere dal 1º ottobre 2002 e fino al 31 dicembre 2002, ai Consorzi costituiti fra aziende operanti nella filiera delle carni è corrisposto un contributo pari al 50 per cento delle indennità forfettarie di cui al precedente comma 2 per il trattamento dei materiali e dei prodotti di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 1 del 2001".

Conseguentemente all'articolo 7, comma 1, sostituire:

le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con le parole: "euro 74.174.000 per l'anno 2002";

le parole: "euro 31.530.000 per l'anno 2002" con le parole: "euro 52.980.000 per l'anno 2002".

1.10a

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Sostituire il comma 4, con il seguente:

"4. L'indennizzo per la macellazione di cui all'articolo 7-bis, comma 2, lettera b) del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, è esteso fino al 30 giugno 2002".

Conseguentemente all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 127.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "106.530.000 per l'anno 2002".

1.24

Il relatore

Dopo il comma 4, inserire il seguente:

"4-bis. All'articolo 1, comma 6, del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, le parole: "nel territorio italiano" sono soppresse".

1.8

Eufemi

Dopo il comma 4, inserire il seguente:

"4-bis. All'articolo 1, comma 6, del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, le parole: "nel territorio italiano" sono soppresse".

1.11a

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Sostituire il comma 5 con il seguente:

"5. L'importo per ogni bovino macellato nel periodo 1º aprile 2001-30 settembre 2001 è corrisposto nella misura del 50 per cento dell'importo massimo previsto dall'articolo 7-bis, comma 2, lettera b), del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49.".

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 77.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "56.530.000 per l'anno 2002".

1.200

Magnalbò

Al comma 5 aggiungere il seguente periodo: "Gli impianti integrati di produzione e incenerimento di farine animali con recupero energetico di tipo elettrico, con capacità di incenerimento minima pari a 100.000 ton/anno, sono dichiarate opere di pubblica utilità e urgenza; pertanto la deliberazione del Consiglio Comunale di approvazione dei relativi progetti preliminari e la deliberazione della Giunta comunale di approvazione del progetto definitivo ed esecutivo, costituiscono adozione di variante degli strumenti urbanistici, ai sensi dell'articolo 1 della legge del 3 gennaio 1978, n. 1 e successive modificazioni e integrazioni".

1.16

Murineddu, Piatti, Vicini, Flammia, Basso

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

"5-bis. Il Ministro delle politiche agricole e forestali trasmette alle competenti Commissioni parlamentari, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il programma operativo predisposto dall'Agenzia, ai sensi dell'articolo 7-bis, comma 6, del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49, relativo all'incenerimento o al coincenerimento delle proteine animali trasformate, di cui all'articolo 2 della medesima legge. Il medesimo Ministro, entro la stessa data, trasmette altresì alle competenti Commissioni parlamentari un'analitica relazione sulla distruzione mediante incenerimento o coincenerimento delle proteine animali trasformate, di cui all'articolo 1 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49".

1.110

De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Turroni, Zancan, Murineddu

Dopo il comma 5, inserire il seguente:

"5-bis. È prorogato fino al 31 dicembre 2002, con un'autorizzazione di spesa pari a euro 14.000.000, il regime di aiuti a favore delle imprese agricole, istituito con l'articolo 7-ter, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2001".

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire:

le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con le parole: "in euro 66.724.000 per l'anno 2002";

le parole: "euro 31.530.000 per l'anno 2002" con le parole: "euro 45.530.000 per l'anno 2002".

1.17

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

"5-bis. Il Ministro per la salute trasmette alle competenti Commissioni parlamentari, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, un'analitica relazione sulle condizioni igienico-sanitarie dei depositi nei quali l'Agenzia conserva le proteine animali trasformate, di cui all'articolo 2 del decreto-legge 11 gennaio 2001, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2001, n. 49".

1.20a

Murineddu, Piatti, Vicini, Basso, Flammia

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

"5-bis. Per l'effettuazione dei test di diagnosi rapida per la BSE previsti dalle norme vigenti da parte degli Istituti zooprofilattici per il periodo 1º gennaio 2002-31 dicembre 2002, sono stanziati 30 milioni di euro.".

Conseguentemente, all'articolo 7, comma 1, sostituire le parole: "euro 52.724.000 per l'anno 2002" con: "euro 82.724.000 per l'anno 2002" e le parole: "31.530.000 per l'anno 2002" con: "61.530.000 per l'anno 2002".

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 1

1.0.1

Bonatesta, Cozzolino, Bongiorno, Pace, Minardo

Dopo l'articolo 1, è inserito il seguente:

"Art. 1-bis.

1. Ai fini del potenziamento delle attività di controllo nel settore della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria, nonché delle attività di profilassi veterinaria nazionale ed internazionale:

a) il Ministro della salute è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato, anche in soprannumero, in deroga a quanto stabilito dall'articolo 19, comma 1, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, fino ad un massimo di sessanta tra veterinari, chimici e farmacisti, mediante l'utilizzo di graduatorie concorsuali in corso di validità, fino ad un massimo di dieci unità, e mediante l'indizione di un concorso speciale per titoli ed esami, riservato ai collaboratori di cui al decreto-legge 8 agosto 1996, n. 429, convertito nella legge 21 ottobre 1996, n. 352, che abbiano alla data di entrata in vigore della presente legge maturato almeno trecentosessantacinque giorni di collaborazione con il Ministero stesso;

b) le regioni sono autorizzate, in deroga a quanto stabilito dall'articolo 19, comma 1, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, a potenziare i servizi veterinari, nei limiti dei rispettivi organici, mediante l'utilizzo di graduatorie concorsuali in corso di validità ovvero mediante l'indizione di concorsi.

2. Al fine di potenziare le attività dei Centri di referenza nazionali degli Istituti zooprofilattici sperimentali, con particolare riferimento alla ricerca, e la sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e diffusive del bestiame, il finanziamento di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 21 novembre 2000, n. 335, convertito, con modificazioni, nella legge 19 gennaio 2001, n. 3, è elevato a partire dall'anno finanziario 2002, a 30 milioni di euro.

3. Le somme derivanti dal finanziamento da parte dell'Unione europea dei piani di profilassi ed eradicazione delle malattie infettive e diffusive del bestiame sono assegnati al Ministero della salute, al fine di:

a) rafforzare la partecipazione alle attività comunitarie nel settore veterinario;

b) sostenere i costi delle attività di ispezione e controllo in materia di sanità animale e sanità pubblica veterinaria;

c) contribuire al potenziamento, anche attraverso l'ausilio di dispositivi elettronici, del sistema di identificazione dei bovini di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 2000, n. 437, e al finanziamento delle attività di sorveglianza ed eradicazione delle malattie degli animali svolte dai servizi veterinari.

4. Nell'elenco allegato al decreto legislativo 30 dicembre 1999, n. 507, le voci n. 12), 29), 34) e 38) sono soppresse.

5. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero medesimo".

Allegato B

Disegni di legge, annunzio di presentazioni

Sen. FERRARA Mario Francesco, BASILE Filadelfio Guido, DEGENNARO Giuseppe, FABBRI Luigi,

VIZZINI Carlo

Modifica dei commi 32 e 33 dell' articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, in materia di

trattamenti pensionistici integrativi (1225)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. FASSONE Elvio, CALVI Guido, AYALA Giuseppe Maria, MARITATI Alberto

Distinzione delle funzioni giudicanti e requirenti (1226)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. BATTAGLIA Giovanni, ROTONDO Antonio, MONTALBANO Accursio, BARATELLA Fabio,

GARRAFFA Costantino, MONTAGNINO Antonio Michele

Disposizioni relative al personale docente della scuola (1227)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. LONGHI Aleandro, CORRADO Andrea, GRILLO Luigi, DALLA CHIESA Fernando, MARTONE

Francesco, PEDRINI Egidio Enrico, CORTIANA Fiorello, ACCIARINI Maria Chiara, PIZZINATO Antonio

Interventi a sostegno dell' attività del teatro "Carlo Felice" di Genova (1228)

(presentato in data 13/03/02 )

DDL Costituzionale

Sen. GRECO Mario, GIRFATTI Antonio, D'IPPOLITO Ida, BIANCONI Laura, ALBERTI Maria Elisabetta,

BASILE Filadelfio Guido

Modifica dell' articolo 51 della Costituzione (1229)

(presentato in data 13/03/02 )

Disegni di legge, assegnazione

In sede deliberante

3ª Commissione permanente Aff. esteri

Concessione di prestiti garantiti dallo Stato a favore della "Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF)"

del Fondo Monetario Internazionale (1171)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio, 6° Finanze

(assegnato in data 13/03/02 )

In sede referente

3ª Commissione permanente Aff. esteri

Ratifica ed esecuzione dell' Accordo di partenariato e di cooperazione che istituisce un partenariato tra le

Comunita' europee ed i loro Stati membri, da una parte, e il Turkmenistan, dall' altra, con allegati,

protocollo ed atto finale, fatto a Bruxelles il 25 maggio 1998 (847)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 4° Difesa, 5° Bilancio, 6° Finanze, 7° Pubb. istruz.,

8° Lavori pubb., 9° Agricoltura, 10° Industria, 11° Lavoro, 12° Sanita', 13° Ambiente, Giunta affari Comunita'

Europee

(assegnato in data 13/03/02 )

4ª Commissione permanente Difesa

Sen. FORCIERI Giovanni Lorenzo

Istituzione di una Commissione parlamentare d' inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il

personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace nella ex Jugoslavia, sulle condizioni

della conservazione e sull' eventuale utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul

territorio nazionale (1196)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 3° Aff. esteri, 12° Sanita'

(assegnato in data 13/03/02 )

6ª Commissione permanente Finanze

Sen. BERGAMO Ugo

Norme per il trasferimento del patrimonio disponibile e per la successiva cessione ai privati di aree demaniali

della regione Veneto (939)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 5° Bilancio, 13° Ambiente

(assegnato in data 13/03/02 )

6ª Commissione permanente Finanze

Sen. EUFEMI Maurizio ed altri

Disciplina delle cooperative e dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi (1207)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 5° Bilancio, 9° Agricoltura, 10° Industria, 11°

Lavoro, Giunta affari Comunita' Europee, Commissione parlamentare questioni regionali

(assegnato in data 13/03/02 )

7ª Commissione permanente Pubb. istruz.

Sen. PEDRIZZI Riccardo

Interventi a favore dell' Universita' pontina (1175)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio

(assegnato in data 13/03/02 )

10ª Commissione permanente Industria

Sen. SCALERA Giuseppe ed altri

Norme per favorire la modernizzazione del sistema del commercio (954)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio, 6° Finanze, 8° Lavori pubb., 11° Lavoro, 13° Ambiente,

Giunta affari Comunita' Europee, Commissione parlamentare questioni regionali

(assegnato in data 13/03/02 )

Governo, trasmissione di documenti

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 7 marzo 2002, ha inviato, ai sensi dell'articolo 16 del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, la relazione di monitoraggio - riferita al primo semestre 2001 - sull'Accordo di programma quadro riguardante l'azione di ricostruzione a seguito degli eventi sismici del settembre 1997, nelle regioni Marche e Umbria (Doc. LXXII, n. 1).

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 3a e alla 13a Commissione permanente.

Il Ministro per la funzione pubblica, delegato per il coordinamento dei Servizi di informazione e sicurezza, con lettera in data 8 marzo 2002, ha inviato, ai sensi dell'articolo 11, primo comma, della legge 24 ottobre 1977, n. 801, relativa all'istituzione ed all'ordinamento dei Servizi per le informazioni e la sicurezza ed alla disciplina del segreto di Stato, la relazione sulla politica informativa e della sicurezza, e sui risultati ottenuti, attinente al secondo semestre 2001 (Doc. XXXIII, n. 2).

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 4a Commissione permanente.

Enti pubblici, trasmissione di documenti

Il Presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, con lettera in data 26 febbraio 2002, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3 della legge 4 agosto 1977, n. 593, la relazione consuntiva e programmatica per il triennio 1999-2001 sull'attività del Centro linceo interdisciplinare "Beniamino Segre".

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 7a Commissione permanente.

Allegato A

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (1125) ( V. Nuovo titolo)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale (1125) ( Nuovo titolo)

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE (*)

Art. 1.

1. È convertito in legge il decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, recante misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

________________

(*) Approvato, con modificazioni al testo del decreto-legge, il disegno di legge composto del solo articolo 1

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.

(Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale)

1. Al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, la costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono dichiarati opere di pubblica utilità e soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dal Ministero delle attività produttive, la quale sostituisce autorizzazioni, concessioni ed atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, costituendo titolo a costruire e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, d'intesa con la regione interessata. Ai soli fini del rilascio della VIA, le opere di cui al presente articolo sono equiparate a quelle di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443. Fino al recepimento della direttiva 96/61/CE tale autorizzazione comprende l'autorizzazione ambientale integrata e sostituisce, ad ogni effetto, le singole autorizzazioni ambientali delle Amministrazioni interessate e degli enti pubblici territoriali. L'esito positivo della VIA costituisce parte integrante del procedimento autorizzatorio. L'istruttoria si conclude in ogni caso entro il termine di centottanta giorni dalla data di presentazione della richiesta, comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale.

3. L'autorizzazione di cui al comma 2 indica le prescrizioni e gli obblighi di informativa posti a carico del soggetto proponente per garantire il coordinamento e la salvaguardia del sistema elettrico nazionale e la tutela ambientale, nonché il termine entro il quale l'iniziativa è realizzata. L'autorizzazione, per la quale nei tempi previsti per il procedimento deve essere sentito l'ente locale competente, ha effetto di variante degli strumenti urbanistici e del piano regolatore portuale, se le modificazioni relative sono state previste ed evidenziate nel progetto approvato.

4. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di valutazione di impatto ambientale, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento, su dichiarazione del proponente.

5. Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa l'efficacia dell'allegato IV al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53, relativamente alle centrali termoelettriche e turbogas, alimentate da fonti convenzionali, di potenza termica complessiva superiore a 300 MW.

EMENDAMENTI

1.24

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere l'articolo 1.

1.400

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.401

Coviello, Toia

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.402

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Id. em. 1.24

Sopprimere l'articolo.

1.403

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Respinto

Sostituire l'articolo con il seguente:

"Art. 1. - (Misure per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale) - 1. Al fine dell'aumento della capacità di fornitura di energia elettrica e del raggiungimento di un adeguato margine di nuova potenza di generazione installata su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 della direttiva 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985, come modificata dalla direttiva 11/97/CE e della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, delle vigenti normative in materia di emissioni inquinanti in vista del recepimento del protocollo di Kyoto da parte dell'Unione Europea, la Conferenza unificata e il Ministero delle attività produttive sanciscono un accordo-quadro contenente:

a) la valutazione dell'adeguato margine di nuova potenza necessaria a copertura del fabbisogno nazionale di energia elettrica;

b) il numero massimo di nuove centrali autorizzabili in relazione al predetto margine;

c) l'individuazione degli interventi prioritari;

d) l'individuazione delle procedure per lo snellimento dei procedimenti autorizzatori.

2. Ai fini di cui al comma 1 sono considerati comunque prioritari gli interventi di modifica e ripotenziamento degli impianti esistenti, di diversificazione delle fonti energetiche e di utilizzo di fonti rinnovabili e di decentramento della generazione di energia attraverso impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale.

1.404

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire l'articolo 1 con il seguente:

"Art. 1. - (Costruzione di nuove centrali elettriche) - 1. Al fine di assicurare la continuità del servizio del sistema elettrico nazionale, le opere per la realizzazione di nuove centrali elettriche di potenza superiore a 300 MW, sono soggette alla procedura di cui all'articolo 1, comma 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie in materia di salvaguardia ambientale, libera concorrenza e appalti.

2. Il comma 1 dell'articolo, della legge 21 dicembre 2001, n. 443, è sostituito dai seguenti:

"1. Il Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle Regioni, individua le infrastrutture di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese. L'individuazione è operata, a mezzo di un programma predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, il Ministro dei Beni e delle attività culturali, le Regioni o le Province autonome interessate e inserito, previa intesa della Conferenza unificata ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel Documento di programmazione economico-finanziaria, con indicazione degli stanziamenti necessari per la loro realizzazione.

Nell'individuare le infrastrutture e gli insediamenti strategici di cui al presente comma, il Governo procede secondo finalità di riequilibrio tra le diverse modalità di trasporto, di risanamento e compatibilità ambientale. Il programma viene definito nell'ambito degli indirizzi e delle priorità del Piano generale dei trasporti.

Il Governo indica nel disegno di legge finanziaria ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera i-ter), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, le risorse necessarie che si aggiungono ai finanziamenti pubblici, comunitari e privati allo scopo disponibili, senza diminuzione delle risorse già destinate ad opere concordate con le Regioni e non ricomprese nel programma.

Gli interventi previsti dal Programma sono automaticamente inseriti nelle Intese istituzionali di programma e negli Accordi di programma quadro nei comparti idrici e ambientali, ai fini della individuazione delle priorità e ai fini dell'armonizzazione con le iniziative già incluse nelle Intese stesse, con le indicazione delle risorse disponibili e da reperire, e sono compresi in una Intesa generale quadro avente validità pluriennale tra Governo e ogni singola Regione, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere.

3. La lettera c) del comma 2, dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, è sostituita dalla seguente:

c) attribuzione al CIPE, integrato dai Presidenti delle Regioni interessate, del compito di valutare le proposte dei promotori, di approvare il progetto preliminare e definitivo, di vigilare sulla esecuzione dei progetti approvati, adottando i provvedimenti concessori ed autorizzatori necessari, nel rispetto delle competenze costituzionali delle regioni e degli enti locali. La VIA viene istruita e rilasciata dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti cura le istruttorie, formula le proposte ed assicura il supporto necessario per l'attività del CIPE, avvalendosi, eventualmente, di una apposita struttura tecnica, di advisor e di commissari straordinari, che agiscono con i poteri di cui all'articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, nonché della eventuale ulteriore collaborazione che le Regioni interessate vorranno offrire, con oneri a proprio carico. I commissari straordinari sono nominati d'intesa tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Presidente della Regione interessata, di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio.

1.405

Chiusoli, Maconi, Garraffa, Baratella

Improcedibile

Sostituire l'articolo con il seguente:

"Art. 1. - (Misure per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale) - 1. Fino all'individuazione dei principi fondamentali dell'ordinamento, in attuazione della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, nelle more dell'emanazione delle linee guida per la strategia energetica nazionale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2003, per il raggiungimento di un adeguato margine di nuova potenza di generazione installata, per l'aumento della capacità di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e per garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, nel rispetto delle vigenti normative in materia di emissioni inquinanti, della direttiva 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985, come modificata dalla direttiva 11/97/CE, e della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, la modifica e il ripotenziamento degli impianti in attività, la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, la costruzione e l'esercizio di nuovi impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, sostitutiva delle autorizzazioni, delle concessioni e degli atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, che costituisce titolo a costruire e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, nonché dei criteri definiti con un accordo-quadro sancito nella Conferenza unificata, contenente la valutazione dell'adeguato margine di nuova potenza di cui al comma 1, il numero massimo di nuove centrali autorizzabili in relazione a detto margine. Sono considerati comunque prioritari gli interventi di modifica e ripotenziamento degli impianti esistenti, di diversificazione delle fonti energetiche e di utilizzo di fonti rinnovabili, di decentramento della generazione di energia attraverso impianti di ridotte dimensioni e contenuto impatto ambientale.

Il rilascio dell'autorizzazione dovrà essere preceduto dalla sottoscrizione di un verbale tra il Ministero delle attività produttive e la regione competente per territorio, contenente le determinazioni della conferenza di servizi, indetta, per ogni procedimento autorizzatorio, dal Ministero medesimo.

3. Fino al recepimento della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, per il rilascio dell'autorizzazione di cui al comma 1, si applicano gli articoli da 1 a 10 della Direttiva medesima, ed in particolare le norme relative all'autorizzazione ambientale integrata che sostituisce, ad ogni effetto, le singole autorizzazioni ambientali delle Amministrazioni interessate e degli enti pubblici territoriali. L'esito positivo della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), effettuata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, secondo le modalità di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377, costituisce parte integrante del procedimento autorizzatorio. L'istruttoria si conclude in ogni caso entro il termine di centottanta giorni dalla data di presentazione al Ministero delle attività produttive e alla regione competente, della richiesta, comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale, ovvero delle eventuali integrazioni progettuali per le infrastrutture e le opere connesse nei casi di cui al comma 4.

4. L'autorizzazione di cui al comma 1 indica le prescrizioni e gli obblighi di informativa posti a carico del soggetto proponente per garantire il coordinamento e la salvaguardia del sistema elettrico nazionale e la tutela ambientale, nonché il termine di inizio e completamento dei lavori. L'autorizzazione, per la quale nei tempi previsti per il procedimento deve essere sentito l'ente locale competente, ha effetto di variante degli strumenti urbanistici e del piano regolatore generale, se le modificazioni relative sono state previste ed evidenziate nel progetto approvato.

5. Le disposizioni del presente articolo si applicano, su richiesta del proponente, anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di valutazione di impatto ambientale, ovvero risulti in via di conclusione il relativo procedimento. In tal caso il termine di centottanta giorni di cui al comma due, decorre dalla data di richiesta del proponente, fatti salvi gli esiti delle fasi procedimentali già effettuate.

6. Fino al 31 dicembre 2003 è sospesa l'efficacia dell'allegato IV al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, dell'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998, n. 53, relativamente alle centrali termoelettriche e turbogas alimentate da fondi convenzionali, di potenza termica complessiva superiore a 300 MW. La regione competente promuove eventuali accordi tra il proponente e gli enti locali interessati dagli interventi di cui al comma 1 per l'individuazione di misure di compensazione e riequilibrio ambientale.

7. Il Ministero delle attività produttive e le regioni costituiscono un comitato paritetico per il monitoraggio congiunto dell'efficacia delle disposizioni del presente decreto.

8. Le disposizioni del presente decreto si applicano nelle Regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano in quanto compatibili con i rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione, e con le disposizioni di cui alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, nelle parti che prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite".

1.25

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan,

Giovanelli, Forcieri

Respinto

Sopprimere il comma 1.1.406

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Sostituire il comma 1 con i seguenti:

"1. La localizzazione e l'autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di nuove centrali di potenza superiore a 300 MW nonché l'autorizzazione delle modifiche delle centrali esistenti, sono regolate dalle seguenti norme. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e d'intesa con le regioni interessate, definisce entro il 31 dicembre 2002 un programma che definisce i seguenti punti:

a) le aree geografiche nelle quali sarebbe opportuno realizzare le nuove centrali e/o l'ampliamento di quelle esistenti, tenendo conto del fabbisogno energetico di tali aree, anche in relazione alle esigenze di un equilibrato sviluppo ambientale ed economico del Paese, nonché della ubicazione delle fonti energetiche nazionali;

b) i combustibili per le centrali, tenendo conto della necessaria diversificazione delle fonti di energia e della salvaguardia dell'ambiente.

1-bis. Chiunque intenda chiedere le autorizzazioni per la costruzione o la modifica di centrali elettriche, svolge uno studio preliminare che evidenzia i suddetti profili ed informa dell'avvio dei predetti studi il Ministero dell'ambiente, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la regione, la provincia e il comune territorialmente interessati, per consentire ai medesimi di formulare eventuali preliminari osservazioni. Il proponente, ai fini della richiesta di rilascio del provvedimento autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio, propone al Ministero delle attività produttive, alla Regione, alla provincia ed al comune territorialmente competenti, nonché al Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, per ciascuna centrale termoelettrica, il sito ritenuto idoneo, presentando il progetto di massima della centrale stessa o del relativo ampliamento, il progetto di massima delle opere connesse e delle infrastrutture portuali, fluviali, stradali e ferroviarie ritenute indispensabili, lo studio di impatto ambientale secondo lo schema predisposto dal Ministro dell'ambiente ai sensi ed il rapporto di sintesi del medesimo studio. Il proponente dà notizia della presentazione del progetto della centrale sul più diffuso quotidiano locale e su uno nazionale, mentre regione, provincia e comune mettono a disposizione del pubblico per almeno sei mesi la documentazione presentata dal proponente. Il Ministro dell'ambiente stabilisce lo schema in base al quale debbono essere predisposti gli studi di impatto ambientale nonché i criteri per formulare il giudizio finale di compatibilità ambientale. II Ministro dell'ambiente, sulla base della documentazione ricevuta e delle eventuali osservazioni pervenute, promuove ed attua la valutazione di impatto ambientale della centrale termoelettrica, o del relativo ampliamento, nonché di ciascuna delle opere connesse e delle opere infrastrutturali proposte, effettuando la istruttoria tecnica e svolgendo l'inchiesta pubblica. Il Ministro dell'ambiente provvede all'istruttoria tecnica anche richiedendo i pareri del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero della salute, della regione, della provincia e del comune territorialmente interessati, che debbono essere forniti entro il termine di 180 giorni. Per l'espletamento dei compiti e delle funzioni istituzionali connesse con l'istruttoria tecnica, il Ministero dell'ambiente si avvale della commissione per le valutazioni d'impatto ambientale. Nel caso di pareri sfavorevoli, discordanti, o mancanti entro il predetto termine, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro dell'ambiente, convoca una Conferenza dei servizi costituita dai rappresentanti degli enti ai quali è stato chiesto il parere di cui al comma 2, del Ministero dell'ambiente e del Ministero delle attività produttive, del commercio e dell'artigianato e, all'esito della medesima Conferenza, adotta le proprie decisioni circa i pareri sfavorevoli, quelli discordanti, nonché sugli atti mancanti. L'esito favorevole è condizionato al raggiungimento dell'unanimità in sede di Conferenza dei servizi.

1-ter. L'inchiesta pubblica ha luogo, contemporaneamente all'istruttoria tecnica, nel comune in cui è proposta l'ubicazione della centrale, oppure, se sono interessati più comuni, nel capoluogo di provincia, sotto la presidenza di un magistrato della giurisdizione amministrativa con qualifica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Lo stesso è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il presidente della regione interessata. Il presidente dell'inchiesta pubblica è assistito da 3 esperti designati dal Ministero dell'ambiente e da 3 esperti, di comprovata competenza nel settore ambientale ed energetico, designati rispettivamente dalla regione, dalla provincia e dal comune interessati, alla cui nomina si provvede con il medesimo provvedimento. Chiunque ne abbia interesse può fornire, nel termine di 90 giorni contributi di valutazione sul piano scientifico e tecnico attraverso la presentazione di memorie scritte strettamente inerenti l'utilità della centrale proposta, l'installazione dell'impianto sul sito proposto e le sue conseguenze sul piano ambientale e della salute pubblica. Il presidente dell'inchiesta pubblica può svolgere audizioni con gli enti, le associazioni di protezione ambientale ed i privati che hanno presentato le memorie, qualora lo richiedano. Entro sei mesi dall'avvenuta pubblicazione sui quotidiani, il presidente chiude l'inchiesta pubblica e trasmette al Ministero dell'ambiente le memorie presentate e le osservazioni con una relazione di sintesi delle attività svolte.

1-quater. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio definisce l'istruttoria tecnica entro 180 giorni dalla presentazione del progetto. Lo stesso Ministro, entro i 30 giorni successivi al termine dell'istruttoria tecnica di cui al comma 1, invia richiesta di parere alla regione interessata, la quale dovrà renderlo entro i successivi 30 giorni, sentito il comune territorialmente competente, anche relativamente agli aspetti di natura urbanistica. Il Ministro dell'ambiente entro 60 giorni dal termine dell'istruttoria tecnica, sulla base della stessa, delle risultanze dell'inchiesta pubblica e del parere della regione, formula il giudizio finale di compatibilità ambientale, precisando le eventuali prescrizioni per l'esecuzione del progetto della centrale e delle relative infrastrutture. Il giudizio finale di compatibilità ambientale viene comunicato ai Ministeri delle attività produttive, per i beni e attività culturali, della salute, alla regione, alla provincia, al comune ed al proponente. Il proponente deve definire appositi accordi con la regione, la provincia ed il comune per gli oneri da assumere anche ai fini della corresponsione del contributo di cui all'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, oneri per interventi di natura infrastrutturale e di riequilibrio economico e ambientale connessi con la costruzione e l'esercizio della centrale proposta. La mancanza della definizione degli accordi socio-economici impedisce la prosecuzione della procedura autorizzativa.

1-quinquies. II Ministro delle attività produttive, di concerto con la regione ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, localizza ed autorizza la costruzione e l'esercizio della centrale termoelettrica, o del suo ampliamento, secondo il progetto di massima proposto ed il giudizio finale di compatibilità ambientale, indicando le relative prescrizioni, anche per gli impegni di natura socio-economica a carico del proponente non ancora definiti con la regione, la provincia ed il comune. Se il parere della regione è stato negativo non si può provvedere alla localizzazione, sotto il profilo urbanistico ed ambientale, della centrale proposta. Il provvedimento di localizzazione, assume valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità delle opere. Esso, in presenza di vincoli di qualsiasi genere riguardanti il territorio interessato dall'insediamento, ha effetto di variante del piano regolatore comunale e del piano regolatore portuale e dell'area sviluppo industriale e sostituisce la concessione edilizia comunale, nonché i provvedimenti previsti dalla seguente normativa, solo previo parere positivo delle amministrazioni interessate. Le modifiche del progetto autorizzato debbono essere autorizzate, ai fini della costruzione e dell'esercizio, con la medesima procedura seguita per l'autorizzazione.

1-sexies. Non è assoggettabile a procedure straordinarie la messa in esercizio delle centrali e delle relative modifiche che comportano immissione di nuove sostanze nell'ambiente, Sono fatti salvi i poteri delle regioni a statuto speciale e delle province di Trento e Bolzano".

1.407

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. Il Ministero per le Attività Produttive entro 180 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto consegnerà alle competenti commissioni parlamentari un piano energetico nazionale. Tale documento deve prevedere e programmare la domanda di energia elettrica del paese nel breve periodo 2003-2004, nel medio periodo 2005-2010, nel lungo periodo 2011-2020, indicando altresì nell'interesse generale del paese i fabbisogni di produzione elettrica regionali, le situazioni locali congestionate, le previsioni per tipologie di consumi. In tale quadro di riferimento del fabbisogno energetico il Ministero per le attività produttive deve, indicare di concerto con le regioni i luoghi dove installare nuovi impianti di produzione elettrica, la ristrutturazione e il potenziamento di quelle esistenti su tale territorio, nonché il tipo di combustibile usato per alimentarli".

1.18/1

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere il primo periodo.

1.18/10

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dell'emendamento 1.18, prima delle parole: "Al fine di" premettere le seguenti: "nel rispetto delle linee guida che devono essere contenute in un apposito accordo tra Governo, regioni, province, comuni e associazioni di protezione ambientale per assicurare la compatibilità delle centrali elettriche con l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini, da raggiungersi entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto".

1.18/100

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare l'imminente" con le seguenti: "Qualora sia comprovata l'imminenza del".

1.18/101

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole da: "l'imminente" fino a: "fabbisogno nazionale" con le seguenti: "l'applicazione delle norme costituzionali che garantiscono le competenze regionali e degli enti locali in materia energetica e le norme nazionali e comunitarie per la valutazione d'impatto ambientale".

1.18/7

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "garantire" inserire le seguenti: "la migliore compatibilità ambientale delle nuove centrali elettriche, il rispetto delle competenze regionali in materia,".

1.18/8

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire: "necessaria" con: "migliore, dal punto di vista della compatibilità ambientale e della rispondenza alle esigenze regionali".

1.18/104

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "la costruzione e".

1.18/25

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole da: "la costruzione e l'esercizio" fino alla fine del comma, con le seguenti: "la localizzazione e l'autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di nuove centrali di potenza superiore a 300 MW nonché l'autorizzazione delle modifiche delle centrali esistenti, sono regolate dalle seguenti norme. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e d'intesa con le regioni interessate, definisce entro il 31 dicembre 2002 un programma che definisce i seguenti punti:

a) le aree geografiche nelle quali sarebbe opportuno realizzare le nuove centrali e/o l'ampliamento di quelle esistenti, tenendo conto del fabbisogno energetico di tali aree, anche in relazione alle esigenze di un equilibrato sviluppo ambientale ed economico del Paese, nonché della ubicazione delle fonti energetiche nazionali;

b) i combustibili per le centrali, tenendo conto della necessaria diversificazione delle fonti di energia e della salvaguardia dell'ambiente.

Chiunque intenda chiedere le autorizzazioni per la costruzione o la modifica di centrali elettriche, svolge uno studio preliminare che evidenzia i suddetti profili ed informa dell'avvio dei predetti studi il Ministero dell'ambiente, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la regione, la provincia e il comune territorialmente interessati, per consentire ai medesimi di formulare eventuali preliminari osservazioni. Il proponente, ai fini della richiesta di rilascio del provvedimento autorizzativo alla costruzione ed all'esercizio, propone al Ministero delle attività produttive, alla Regione, alla provincia ed al comune territorialmente competenti, nonché al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per ciascuna centrale termoelettrica, il sito ritenuto idoneo, presentando il progetto di massima della centrale stessa o del relativo ampliamento, il progetto di massima delle opere connesse e delle infrastrutture portuali, fluviali, stradali e ferroviarie ritenute indispensabili, lo studio di impatto ambientale secondo lo schema predisposto dal Ministro dell'ambiente ai sensi ed il rapporto di sintesi del medesimo studio. Il proponente dà notizia della presentazione del progetto della centrale sul più diffuso quotidiano locale e su uno nazionale, mentre regione, provincia e comune mettono a disposizione del pubblico per almeno sei mesi la documentazione presentata dal proponente. Il Ministro dell'ambiente stabilisce lo schema in base al quale debbono essere predisposti gli studi di impatto ambientale nonché i criteri per formulare il giudizio finale di compatibilità ambientale. II Ministro dell'ambiente, sulla base della documentazione ricevuta e delle eventuali osservazioni pervenute, promuove ed attua la valutazione di impatto ambientale della centrale termoelettrica, o del relativo ampliamento, nonché di ciascuna delle opere connesse e delle opere infrastrutturali proposte, effettuando la istruttoria tecnica e svolgendo l'inchiesta pubblica. Il Ministro dell'ambiente provvede all'istruttoria tecnica anche richiedendo i pareri del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero della salute, della regione, della provincia e del comune territorialmente interessati, che debbono essere forniti entro il termine di 180 giorni.

Per l'espletamento dei compiti e delle funzioni istituzionali connesse con l'istruttoria tecnica, il Ministero dell'ambiente si avvale della commissione per le valutazioni d'impatto ambientale. Nel caso di pareri sfavorevoli, discordanti, o mancanti entro il predetto termine, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministro dell'ambiente, convoca una Conferenza dei servizi costituita dai rappresentanti degli enti ai quali è stato chiesto il parere di cui al comma 2, del Ministero dell'ambiente e del Ministero delle attività produttive, del commercio e dell'artigianato e, all'esito della medesima Conferenza, adotta le proprie decisioni circa i pareri sfavorevoli, quelli discordanti, nonché sugli atti mancanti. L'esito favorevole è condizionato al raggiungimento dell'unanimità in sede di Conferenza dei servizi. L'inchiesta pubblica ha luogo, contemporaneamente all'istruttoria tecnica, nel comune in cui è proposta l'ubicazione della centrale, oppure, se sono interessati più comuni, nel capoluogo di provincia, sotto la presidenza di un magistrato della giurisdizione amministrativa con qualifica di presidente di sezione del Consiglio di Stato. Lo stesso è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentito il presidente della regione interessata. Il presidente dell'inchiesta pubblica è assistito da 3 esperti designati dal Ministero dell'ambiente e da 3 esperti, di comprovata competenza nel settore ambientale ed energetico, designati rispettivamente dalla regione, dalla provincia e dal comune interessati, alla cui nomina si provvede con il medesimo provvedimento. Chiunque ne abbia interesse può fornire, nel termine di 90 giorni, contributi di valutazione sul piano scientifico e tecnico attraverso la presentazione di memorie scritte strettamente inerenti l'utilità della centrale proposta, l'installazione dell'impianto sul sito proposto e le sue conseguenze sul piano ambientale e della salute pubblica. II presidente dell'inchiesta pubblica può svolgere audizioni con gli enti, le associazioni di protezione ambientale ed i privati che hanno presentato le memorie, qualora lo richiedano. Entro sei mesi dall'avvenuta pubblicazione sui quotidiani, il presidente chiude l'inchiesta pubblica e trasmette al Ministero dell'ambiente le memorie presentate e le osservazioni con una relazione di sintesi delle attività svolte. II Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio definisce l'istruttoria tecnica entro 180 giorni dalla presentazione del progetto. Lo stesso Ministro, entro i 30 giorni successivi al termine dell'istruttoria tecnica 1, invia richiesta di parere alla regione interessata, la quale dovrà renderlo entro i successivi 30 giorni, sentito il comune territorialmente competente, anche relativamente agli aspetti di natura urbanistica. Il Ministro dell'ambiente entro 60 giorni dal termine dell'istruttoria tecnica, sulla base della stessa, delle risultanze dell'inchiesta pubblica e del parere della regione, formula il giudizio finale di compatibilità ambientale, precisando le eventuali prescrizioni per l'esecuzione del progetto della centrale e delle relative infrastrutture. Il giudizio finale di compatibilità ambientale viene comunicato ai Ministeri delle attività produttive, per i beni e attività culturali, della salute, alla regione, alla provincia, al comune ed al proponente. Il proponente deve definire appositi accordi con la regione, la provincia ed il comune per gli oneri da assumere anche ai fini della corresponsione del contributo di cui all'articolo 15 della legge 2 agosto 1975, n. 393, oneri per interventi di natura infrastrutturale e di riequilibrio economico e ambientale connessi con la costruzione e l'esercizio della centrale proposta. La mancanza della definizione degli accordi socio-economici impedisce la prosecuzione della procedura autorizzativa.

Il Ministro delle attività produttive, di concerto con la regione ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, localizza ed autorizza la costruzione e l'esercizio della centrale termoelettrica, o del suo ampliamento, secondo il progetto di massima proposto ed il giudizio finale di compatibilità ambientale, indicando le relative prescrizioni, anche per gli impegni di natura socio-economica a carico del proponente non ancora definiti con la regione, la provincia ed il comune. Se il parere della regione è stato negativo non si può provvedere alla localizzazione, sotto il profilo urbanistico ed ambientale, della centrale proposta. Il provvedimento di localizzazione, assume valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità delle opere. Esso, in presenza di vincoli di qualsiasi genere riguardanti il territorio interessato dall'insediamento, ha effetto di variante del piano regolatore comunale e del piano regolatore portuale e dell'area sviluppo industriale e sostituisce la concessione edilizia comunale, nonché i provvedimenti previsti dalla seguente normativa, solo previo parere positivo delle amministrazioni interessate. Le modifiche del progetto autorizzato debbono essere autorizzate, ai fini della costruzione e dell'esercizio, con la medesima procedura seguita per l'autorizzazione. Non è assoggettabile a procedure straordinarie la messa in esercizio delle centrali e delle relative modifiche che comportano immissione di nuove sostanze nell'ambiente. Sono fatti salvi i poteri delle regioni a statuto speciale e delle province di Trento e Bolzano".

1.18/6

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme nazionali e comunitarie in materia di VIA e appalti di opere pubbliche o di pubblico interesse".

1.18/105

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme comunitarie in materia di VIA e appalti".

1.18/9

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e l'esercizio".

1.18/107

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "esercizio" inserire le seguenti: "nel rispetto della normativa ambientale vigente, con particolare riferimento all'abbattimento delle emissioni".

1.18/11

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, sopprimere le seguenti parole: gli interventi di modifica".

1.18/12

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, dopo la parola: "modifica" inserire le seguenti: "finalizzata alla riduzione delle emissioni ed al conseguimento dell'efficienza energetica".

1.18/111

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e ripotenziamento".

1.18/13

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 comma 1, primo periodo, dopo la parola: "ripotenziamento" inserire le seguenti: "per i quali sia stato ottenuto il parere positivo di tutte le istituzioni competenti in materia di tutela ambientale, trasporto e produzione di energia elettrica".

1.18/2

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole da: "nonchè" fino a: "all'esercizio degli stessi".

1.18/3

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole: "le opere connesse".

1.18/115

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli , Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "connesse" aggiungere le seguenti: "alla riduzione dell'inquinamento atmosferico".

1.18/4

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sopprimere le parole: "e le infrastrutture indispensabili".

1.18/116

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi".

1.18/117

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "esercizio degli stessi" inserire le seguenti: "nel rispetto dei limiti di cui alla direttiva 96/61/CE e ai decreti di cui all'articolo 4 comma 2, della legge 22 febbraio 2001, n. 36".

1.18/118

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" con le seguenti: "sono soggetti alle procedure di gara europea ed alla valutazione ambientale strategica".

1.18/119

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sono" con le seguenti: "possono essere dichiarati, dopo aver ottenuto parere positivo di valutazione di impatto ambientale secondo le procedure ordinarie".

1.18/120

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: "dichiarati opere di pubblica utilità".

1.18/16

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo la parola: "dichiarati" inserire le seguenti: "con atto riguardante ciascun singolo impianto".

1.18/122

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" aggiungere le seguenti: ", soggetti alle procedure di gara europea".

1.18/5

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "300 MW termici", inserire le seguenti: "compatibili con l'ambiente e la pianificazione territoriale regionale".

1.18/108

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" aggiungere le seguenti: "individuati con delibera del CIPE fra quelli di minor impatto ambientale e miglior efficienza energetica".

1.18/17

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 al comma 1, sostituire le parole: "rilasciata dal" con le seguenti: "di competenza del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, d'intesa con le regioni e con il".

1.18/18

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 dopo la parola: "rilasciata" aggiungere le seguenti: "previo parere favorevole del Presidente della Regione interessata, dell'amministrazione preposta ai vincoli di cui al decreto legislativo 490/99, ove esistente, e dell'amministrazione nazionale e regionale competente in materia di VIA".

1.18/14

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole: "delle attività produttive" con le parole: "dell'ambiente e del territorio".

1.18/15

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "delle attività produttive" aggiungere le seguenti: "di concerto con il Ministro dell'ambiente e del territorio".

1.18/126

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole da: "la quale sostituisce le autorizzazioni" fino alle parole: "in conformità al progetto approvato".

1.18/19

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 sostituire la parola: "sostituisce" con le seguenti: "può sostituire, in caso di parere favorevole del Presidente della Regione interessata e del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/20

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 dopo la parola: "sostituisce" inserire le seguenti: "qualora non vi si opponga la regione, la provincia o un comune, o una associazione di protezione ambientale, nei quali casi è obbligatorio il ricorso alla procedura ordinaria".

1.18/21

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18 sopprimere la parola: "autorizzazioni".

1.18/130

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere la parola: "concessioni".

1.18/131

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole: "ed atti di assenso comunque denominati".

1.18/22

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, sostituire le parole: "previsti dalle norme vigenti" con le seguenti: "di competenza statale, con eccezione di quelle attribuite dalle norme vigenti al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/24

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, dopo le parole: "previsto al comma 4," aggiungere le seguenti: "e fatta salva in ogni caso la compatibilità con la strumentazione urbanistica territoriale vigente".

1.18/23

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Decaduto. Cfr. sed. 135

All'emendamento 1.18, al comma 1, dopo le parole: "al comma 4" aggiungere le seguenti: "e dall'articolo 117 della Costituzione,".

1.18/134

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole da: "costituendo" fino ad: "approvato".

1.18/135

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le parole: "a costruire e".

1.18/136

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "a costruire e" con le seguenti: "a richiedere la valutazione d'impatto ambientale e la conformità con la pianificazione regionale e provinciale in materia territoriale ed energetica, nonchè, ottenute tali autorizzazioni,".

1.18/137

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "costruire" inserire le seguenti: "qualora sia stata ottenuta anche l'autorizzazione comunale".

1.18/138

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "esercire l'impianto" inserire le seguenti: "solo a seguito di esito positivo della VIA".

1.18/139

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo le parole: "conformità al progetto" aggiungere la seguente: "definitivo".

1.18/140

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo la parola: "approvato" aggiungere le seguenti: "dalla conferenza Stato-regioni-città e dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18/141

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "La costruzione delle opere di cui al presente articolo avviene con procedure di evidenza pubblica europea e garantendo il più alto livello di qualità e protezione ambientale possibili".

1.18/142

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "maggiorato del cinquanta per cento per consentire le opere di urbanizzazione e risanamento ambientale".

1.18/143

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Decaduto. Cfr. sed. 135

Al comma 1, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente: "La dichiarazione di pubblica utilità di cui al presente articolo deve essere esplicita, non può avere effetti a fini di esproprio ed è subordinata all'apprezzamento dell'utilità dell'opera da parte delle regioni interessate e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.18

D'Ambrosio

Ritirato. Cfr. sed. 135

Sostituire il comma 1, con il seguente:

"Al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale, la costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi, sono dichiarati opere di pubblica utilità. Gli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi sono soggetti ad una autorizzazione unica rilasciata dal Ministero delle attività produttive, la quale sostituisce le autorizzazioni, concessioni ed atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto previsto al comma 4, costituendo titolo a costruire e ad esercire l'impianto in conformità al progetto approvato. Resta fermo il pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 63, commi 3 e 4, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni".

1.30

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere il primo periodo.

1.50

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, prima delle parole: "Al fine di" premettere le seguenti: "Nel rispetto delle linee guida che devono essere contenute in un apposito accordo tra Governo, regioni, province, comuni e associazioni di protezione ambientale per assicurare la compatibilità delle centrali elettriche con l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini, da raggiungersi entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto".

1.408

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare" con le seguenti: "Qualora sia verificato dall'Autorità garante per l'energia elettrica ed il gas".

1.78

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "Al fine di evitare l'imminente" con le seguenti: "Qualora sia comprovata l'imminenza del".

1.44

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e garantire".

1.77

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole da: "l'imminente" fino a: "fabbisogno nazionale" con le seguenti: "l'applicazione delle norme costituzionali che garantiscono le competenze regionali e degli enti locali in materia energetica e le norme nazionali e comunitarie per la valutazione d'impatto ambientale".

1.76

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, sostituire le parole: "l'imminente" con la seguente: "l'inesistente".

1.46

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "garantire" inserire le seguenti: "la migliore compatibilità ambientale delle nuove centrali elettriche, il rispetto delle competenze regionali in materia,".

1.47

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire "necessaria" con: "migliore, dal punto di vista della compatibilità ambientale e della rispondenza alle esigenze regionali".

1.409

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "fabbisogno nazionale" inserire le seguenti: "assicurando il rispetto della pianificazione energetica a livello nazionale, regionale e provinciale".

1.500 (testo 2)

La Commissione

Approvato

Al comma 1, primo periodo, all'articolo 1, dopo le parole: "fabbisogno nazionale" inserire le seguenti: ", sino alla determinazione dei princìpi fondamentali della materia in attuazione dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, e comunque non oltre il 31 dicembre 2003, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni".

1.45

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "la costruzione e".

1.85

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire il periodo dalle parole: "la costruzione" fino a: "successive modificazioni" con il seguente: "la Conferenza Stato-Regioni individua il numero massimo necessario di impianti di energia elettrica".

1.42

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "costruzione" inserire le seguenti: "nel rispetto delle norme costituzionali in materia urbanistica, delle norme comunitarie in materia di VIA e appalti".

1.48

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e l'esercizio".

1.49

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "esercizio" inserire le seguenti: "nel rispetto della normativa ambientale vigente, con particolare riferimento all'abbattimento delle emissioni".

1.410

Sodano Tommaso, Malabarba, Malentacchi

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: "300 MW" con le altre: "800 MW".

1.88

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" aggiungere le seguenti: "individuati con delibera del CIPE fra quelli di minor impatto ambientale e miglior efficienza energetica".

1.41

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "300 MW termici" inserire le seguenti: "compatibili con l'ambiente e la pianificazione territoriale regionale".

1.51

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "gli interventi di modifica".

1.52

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "modifica" inserire le seguenti: "finalizzata alla riduzione delle emissioni ed al conseguimento dell'efficienza energetica".

1.54

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e ripotenziamento".

1.1

La Commissione

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: "e ripotenziamento" con le seguenti: "o ripotenziamento".

1.53

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "ripotenziamento" inserire le seguenti: "per i quali sia stato ottenuto il parere positivo di tutte le istituzioni competenti in materia di tutela ambientale, trasporto e produzione di energia elettrica".

1.37

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole da: "nonchè" fino a: "all'esercizio degli stessi".

1.38

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "le opere connesse e".

1.57

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "connesse" aggiungere le seguenti: "alla riduzione dell'inquinamento atmosferico".

1.39

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le seguenti parole: "e le infrastrutture indispensabili all'esercizio degli stessi".

1.74

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Le parole da: "Al comma 1" a "nel rispetto" respinte; seconda parte preclusa

Al comma 1, dopo le parole: "indispensabili all'esercizio degli stessi," aggiungere le seguenti: ", nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione,"

1.58

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Precluso

Al comma 1, dopo le parole: "esercizio degli stessi" inserire le sguenti: "nel rispetto dei limiti di cui alla direttiva 96/61/CE e ai decreti di cui all'articolo 4 comma 2, della legge 22 febbraio 2001, n. 36".

1.94

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan,

Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "indispensabili all'esercizio degli stessi" aggiungere le seguenti: "eccettuate le linee elettriche e le opere di presa scarico delle acque".

1.92

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" con le seguenti: "sono soggetti alle procedure di gara europea ed alla valutazione ambientale strategica".

1.86

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sono" con le seguenti: "possono essere dichiarati, dopo aver ottenuto parere positivo di valutazione di impatto ambientale secondo le procedure ordinarie".

1.59

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Inammissibile. Cfr. sed. 135

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: "dichiarati opere di pubblica utilità".

1.73

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, anteporre alle parole: "opere di pubblica utilità" le seguenti: ", ciascun intervento secondo la procedura di cui alla legge n. 2359 del 1865,".

1.58a

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "dichiarati" inserire le seguenti: "con atto riguardante ciascun singolo impianto".

1.60

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "utilità" inserire le seguenti: "solo ai fini dei piani di risanamento".

1.91

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "sono dichiarati opere di pubblica utilità" aggiungere le seguenti: ", soggetti alle procedure di gara europea".

1.61

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "soggetti" inserire le seguenti: "qualora sia raggiunta l'unanimità in sede di Conferenza di servizi".

1.93

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: "autorizzazione unica" aggiungere le seguenti: "i cui criteri sono definiti da un accordo tra Ministero delle attività produttive e Ministero dell'ambiente e del territorio, d'intesa con la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 29 agosto 1997, n. 281".

1.62

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "rilasciata dal" con le seguenti: "di competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, d'intesa con le regioni e con il".

1.63

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "rilasciata" aggiungere le seguenti: "previo parere favorevole del Presidente della Regione interessata, dell'amministrazione preposta ai vincoli di cui al decreto legislativo 490/99, ove esistente, e dell'amministrazione nazionale e regionale competente in materia di VIA".

1.55

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "delle attività produttive" con le seguenti: "dell'ambiente e del territorio".

1.56

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "delle attività produttive" aggiungere le seguenti: "di concerto con il Ministro dell'ambiente e del territorio".

1.67

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: "la quale sostituisce autorizzazioni" fino alle parole: "in conformità al progetto approvato".

1.72

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "attività produttive, la quale" aggiungere il seguente periodo, "nel rispetto di quanto disposto dal Titolo II, Capo III, articoli 12, 13 e 14 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001 n. 327 testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità,".

1.64

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, sostituire la parola: "sostituisce" con le seguenti: "può sostituire, in caso di parere favorevole del Presidente della Regione interessata e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.65

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "sostituisce" inserire le seguenti: "qualora non vi si opponga la regione, la provincia o un comune, o una associazione di protezione ambientale, nei quali casi è obbligatorio il ricorso alla procedura ordinaria".

1.66

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere la parola: "autorizzazioni".

1.68

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere la parola: "concessioni".

1.69

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "ed atti di assenso comunque denominati".

1.70

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "previsti dalle norme vigenti".

1.71

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "previsti dalle norme vigenti" con le seguenti: "di competenza statale, con eccezione di quelle attribuite dalle norme vigenti al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.75

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "previsto al comma 4", aggiungere le seguenti: "e fatta salva in ogni caso la compatibilità con la strumentazione urbanistica territoriale vigente".

1.82

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: "costituendo" fino ad: "approvato".

1.80

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo sopprimere le parole: "a costruire e".

1.89

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: "a costruire e" con le seguenti: "a richiedere la valutazione d'impatto ambientale e la conformità con la pianificazione regionale e provinciale in materia territoriale ed energetica, nonchè, ottenute tali autorizzazioni,".

1.81

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo la parola: "costruire" inserire le seguenti: "qualora sia stata ottenuta anche l'autorizzazione comunale".

1.79

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: "e ad esercitare l'impianto in conformità al progetto approvato".

1.2

La Commissione

Approvato

Al comma 1 sostituire la parola: "esercitare" con l'altra: "esercire".

1.83

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: "esercitare l'impianto" inserire le seguenti: "solo a seguito di esito positivo della VIA".

1.90

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: "conformità al progetto" aggiungere la seguente: "definitivo".

1.84

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, primo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "ed alle norme ambientali e urbanistiche".

1.87

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo la parola: "approvato" aggiungere le seguenti: "dalla conferenza Stato-regioni-città e dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio".

1.95

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: "La costruzione delle opere di cui al presente articolo avviene con procedure di evidenza pubblica europea e garantendo il più alto livello di qualità e protezione ambientale possibili".

1.3

La Commissione

Approvato

Al comma 1, sostituire le parole: "del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504" con le seguenti: "del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504".

1.97

Turroni, Muzio, Donati, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Martone, Ripamonti, Zancan, Giovanelli, Forcieri

Respinto

Al comma 1, secondo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "maggiorato del cinquanta per cento per consentire le opere di urbanizzazione e risanamento ambientale".

Allegato B

Disegni di legge, annunzio di presentazioni

Sen. FERRARA Mario Francesco, BASILE Filadelfio Guido, DEGENNARO Giuseppe, FABBRI Luigi,

VIZZINI Carlo

Modifica dei commi 32 e 33 dell' articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, in materia di

trattamenti pensionistici integrativi (1225)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. FASSONE Elvio, CALVI Guido, AYALA Giuseppe Maria, MARITATI Alberto

Distinzione delle funzioni giudicanti e requirenti (1226)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. BATTAGLIA Giovanni, ROTONDO Antonio, MONTALBANO Accursio, BARATELLA Fabio,

GARRAFFA Costantino, MONTAGNINO Antonio Michele

Disposizioni relative al personale docente della scuola (1227)

(presentato in data 13/03/02 )

Sen. LONGHI Aleandro, CORRADO Andrea, GRILLO Luigi, DALLA CHIESA Fernando, MARTONE

Francesco, PEDRINI Egidio Enrico, CORTIANA Fiorello, ACCIARINI Maria Chiara, PIZZINATO Antonio

Interventi a sostegno dell' attività del teatro "Carlo Felice" di Genova (1228)

(presentato in data 13/03/02 )

DDL Costituzionale

Sen. GRECO Mario, GIRFATTI Antonio, D'IPPOLITO Ida, BIANCONI Laura, ALBERTI Maria Elisabetta,

BASILE Filadelfio Guido

Modifica dell' articolo 51 della Costituzione (1229)

(presentato in data 13/03/02 )

Disegni di legge, assegnazione

In sede deliberante

3ª Commissione permanente Aff. esteri

Concessione di prestiti garantiti dallo Stato a favore della "Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF)"

del Fondo Monetario Internazionale (1171)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio, 6° Finanze

(assegnato in data 13/03/02 )

In sede referente

3ª Commissione permanente Aff. esteri

Ratifica ed esecuzione dell' Accordo di partenariato e di cooperazione che istituisce un partenariato tra le

Comunita' europee ed i loro Stati membri, da una parte, e il Turkmenistan, dall' altra, con allegati,

protocollo ed atto finale, fatto a Bruxelles il 25 maggio 1998 (847)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 4° Difesa, 5° Bilancio, 6° Finanze, 7° Pubb. istruz.,

8° Lavori pubb., 9° Agricoltura, 10° Industria, 11° Lavoro, 12° Sanita', 13° Ambiente, Giunta affari Comunita'

Europee

(assegnato in data 13/03/02 )

4ª Commissione permanente Difesa

Sen. FORCIERI Giovanni Lorenzo

Istituzione di una Commissione parlamentare d' inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il

personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace nella ex Jugoslavia, sulle condizioni

della conservazione e sull' eventuale utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul

territorio nazionale (1196)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 3° Aff. esteri, 12° Sanita'

(assegnato in data 13/03/02 )

6ª Commissione permanente Finanze

Sen. BERGAMO Ugo

Norme per il trasferimento del patrimonio disponibile e per la successiva cessione ai privati di aree demaniali

della regione Veneto (939)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 5° Bilancio, 13° Ambiente

(assegnato in data 13/03/02 )

6ª Commissione permanente Finanze

Sen. EUFEMI Maurizio ed altri

Disciplina delle cooperative e dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi (1207)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 2° Giustizia, 5° Bilancio, 9° Agricoltura, 10° Industria, 11°

Lavoro, Giunta affari Comunita' Europee, Commissione parlamentare questioni regionali

(assegnato in data 13/03/02 )

7ª Commissione permanente Pubb. istruz.

Sen. PEDRIZZI Riccardo

Interventi a favore dell' Universita' pontina (1175)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio

(assegnato in data 13/03/02 )

10ª Commissione permanente Industria

Sen. SCALERA Giuseppe ed altri

Norme per favorire la modernizzazione del sistema del commercio (954)

previ pareri delle Commissioni 1° Aff. cost., 5° Bilancio, 6° Finanze, 8° Lavori pubb., 11° Lavoro, 13° Ambiente,

Giunta affari Comunita' Europee, Commissione parlamentare questioni regionali

(assegnato in data 13/03/02 )

Governo, trasmissione di documenti

Il Presidente del Consiglio dei ministri, con lettera in data 7 marzo 2002, ha inviato, ai sensi dell'articolo 16 del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, la relazione di monitoraggio - riferita al primo semestre 2001 - sull'Accordo di programma quadro riguardante l'azione di ricostruzione a seguito degli eventi sismici del settembre 1997, nelle regioni Marche e Umbria (Doc. LXXII, n. 1).

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 3a e alla 13a Commissione permanente.

Il Ministro per la funzione pubblica, delegato per il coordinamento dei Servizi di informazione e sicurezza, con lettera in data 8 marzo 2002, ha inviato, ai sensi dell'articolo 11, primo comma, della legge 24 ottobre 1977, n. 801, relativa all'istituzione ed all'ordinamento dei Servizi per le informazioni e la sicurezza ed alla disciplina del segreto di Stato, la relazione sulla politica informativa e della sicurezza, e sui risultati ottenuti, attinente al secondo semestre 2001 (Doc. XXXIII, n. 2).

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 1a e alla 4a Commissione permanente.

Enti pubblici, trasmissione di documenti

Il Presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, con lettera in data 26 febbraio 2002, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3 della legge 4 agosto 1977, n. 593, la relazione consuntiva e programmatica per il triennio 1999-2001 sull'attività del Centro linceo interdisciplinare "Beniamino Segre".

Detto documento è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento, alla 7a Commissione permanente.

 



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