Sabato 27 settembre 2003

 

La Casa delle libertà ha approvato in Consiglio una mozione che accoglie le critiche di sindaci e cittadini agli impianti a turbogas già progettati
Centrali, la Provincia verso il no
Rinviato un voto esplicito. L’opposizione: «Siete ambigui. Così si perde tempo»


Enrico Mirani

BRESCIA

No alle centrali termoelettriche, senza se e senza ma; sì alla richiesta a Regione e Ministero per le attività produttive di sospendere l’iter autorizzativo dei nuovi impianti: così l’opposizione di centro sinistra in Provincia. No preliminare alle centrali, ma decisione definitiva fra una decina di giorni, quando sarà reso noto lo studio tecnico - scientifico preparato dal prof. Alberto Clò sul fabbisogno energetico del territorio bresciano: così la Casa delle libertà. Al di là delle schermaglie politiche, della differenza nei toni e nei tempi la Provincia - maggioranza e minoranze - pare avviata verso una bocciatura unanime dei progetti di Offlaga, Mairano e Calvisano. Perché, ha anticipato l’assessore provinciale Enrico Mattinzoli, «lo studio dice che da qui al 2010 a Brescia non servirà più energia di quella attuale». E perché, sono sempre parole di Mattinzoli, «il nostro territorio produce il 12 per cento dell’energia elettrica italiana e nei momenti di punta supporta il fabbisogno energetico dell’intero Paese». Come dire, più di così... Il Consiglio provinciale, convocato ieri su richiesta del centro sinistra (presente fra il pubblico una folta delegazione dei comitati), ha votato due mozioni riguardanti le centrali termoelettriche. È passata (19 sì, 9 no) quella presentata dalla Casa delle libertà. «Il Consiglio provinciale - si legge fra l’altro in essa - ritiene di condividere e fare propri il documento approvato dai 35 sindaci della Bassa, il documento redatto dai parroci, i risultati delle consultazioni referendarie locali svoltesi, la preoccupazione diffusa fra i cittadini dei territori interessati all’insediamento di nuove centrali, la considerazione che la nostra provincia abbia già pagato negli anni alti costi ambientali, l’affermazione che il territorio della Bassa sia terra a forte vocazione agricola e zootecnica da difendere». Ricordiamo che sindaci, parroci e cittadini hanno detto un no secco alle centrali. Questa la considerazione finale della mozione: «Tutto ciò premesso il Consiglio impegna il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, a portare in discussione lo studio sul fabbisogno energetico». Un impegno, ques’ultimo, che non significa nulla, secondo l’opposizione. «Non capisco», ha criticato il diessino Aldo Rebecchi: « Nella mozione fate delle premesse, che condiviamo pienamente, e poi restate nell’ambiguità, senza dire un no chiaro». Le parti avevano esplorato la possibilità di un documento comune, ma il tentativo è fallito. Il centro sinistra, infatti, voleva che la mozione unitaria contenesse un punto della loro proposta: gli impegni del presidente della Provincia a chiedere la «sospensione immediata degli iter autorizzativi riguardanti la costruzione di nuove centrali termoelettriche», nonché ad intraprendere «le azioni a tutela dei diritti delle comunità locali, anche attraverso azioni legali». Richiesta respinta dalla Casa delle libertà: «Sono impegni troppo forti rispetto al ruolo della Provincia in questa partita», ha detto Giuliana Pezzi (Udc). Il centro sinistra, dunque, ha confermato il suo documento, bocciato con 17 no, 8 sì e un’astensione (Paolo Pedersoli di Allenza lombarda, che voleva una mozione ancora più lapidaria: niente centrali e stop). Fortissime le critiche dell’opposizione all’assessore Mattinzoli. Lo studio del prof. Clò è stato consegnato in aprile: «Perchè è stato tenuto nel cassetto per oltre cinque mesi?» ha chiesto Guido Galperti (Margherita). «Nel frattempo - ha proseguito - la giunta regionale, con il voto dei tre assessori bresciani Viviana Beccalossi, Mario Scotti e Franco Nicoli Cristiani, l’8 agosto ha approvato una delibera che dà la priorità a tre siti per la costruzione di centrali: uno è Offlaga. Allora sorge il sospetto: non è che si è aspettato apposta per consentire alla Regione di mandare avanti quel progetto? Adesso il parere della Provincia rischia di essere in ritardo e quindi inutile». Mattinzoli, aprendo il dibattito, aveva ripercorso i passaggi della vicenda sulla centrali. «La giunta - ha detto - non è stata senza fare nulla. Si è comportata in modo serio, senza farsi influenzare dalla fretta o dalle pressioni politiche. Abbiamo commissionato lo studio al prof. Clò, abbiamo valutato le scelte della Regione, esponendo perplessità e presentando osservazioni al Piano energetico regionale». In questi anni, ha affermato l’assessore, «la giunta ha autorizzato 9 impianti idroelettrici, 94 gruppi elettrogeni, un impianto per le biomasse e altri nulla osta stanno per arrivare. Abbiamo messo in atto iniziative per utilizzare risorse energetiche che venivano trascurate. Senza contare l’accordo per l’elettrodotto S. Fiorano-Robbia». Il sen. Guglielmo Castagnetti (FI) (che aveva già più volte detto no all’impianto di Offlaga) ha sostenuto che «il problema energetico in Italia esiste: ma non vogliamo centrali inutili in posti sbagliati». Aggiungendo: «Se altri sopra di noi deciderà diversamente, cercheremo di contrastarlo nell’ambito delle nostre possibilità. Siamo vicini alle popolazioni». Giovanmaria Flocchini (Lega Nord): «È doveroso ascoltare la volontà dei cittadini e dei sindaci. Questa maggioranza non ha mai avallato le centrali. Quanto alla sinistra, invece di accusarci convinca il sindaco di Brescia Paolo Corsini a far ritirare all’Asm il progetto di Offlaga». Pronta la risposta di Rebecchi: «Sono disponibilissimo ad intervenire politicamente in questo senso. Ma il problema è anche un altro: bisogna far sì che nessuno possa presentare progetti sullo stesso sito». Roberto De Giuli (An): «In questa vicenda c’è stata superficialità. Da parte del centro destra, troppo distaccato dal territorio, da parte del centro sinistra che ha cavalcato la demagogia, da parte dei sindaci che hanno mostrato un atteggiamentio populista. Serviva più equilibrio». Mario Braga (Margherita): «Ancora una volta questi temi sono stati sollevati dall’opposizione. La maggioranza è in ritardo, intanto l’iter per gli impianti di Calvisano ed Offlaga stanno andando avanti a Roma e a Milano» .




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