Mercoledì 6 agosto 2003

 

Appiani, primo cittadino di Calvisano: importante restare uniti. A breve una conferenza di servizi
Centrali: i sindaci ribadiscono il «no»
Scalvenzi (Ghedi): da bocciare tutti i progetti, non solo quello di Offlaga


BASSA

Ancora sulla tanto osteggiata centrale termoelettrica che dovrebbe, o solo potrebbe, trovar posto nella Bassa (ricordiamo che i paesi "candidati" ad accoglierla sono tre: Calvisano, Offlaga e Mairano). Ci sono alcune novità. La prima riguarda il sindaco di Calvisano, Giovanni Appiani, che nei giorni scorsi è andato a Roma, al Ministero competente, per chiedere lumi, e soprattutto per ribadire il no all’impianto. «Contrariamente a quanto è stato detto - spiega Appiani - a noi è parso che, per il momento, i tre paesi candidati siano sullo stesso piano. Non ci sarebbero, insomma, preferenze. Da quanto abbiamo capito, ora la parola passerà dai tecnici ai politici, ai quali spetterà la scelta definitiva. Mi pare che questo sia l’aspetto più preoccupante di tutta la vicenda, perché l’area su cui verrà eventualmente realizzata la centrale termoelettrica verrà scelta anche e soprattutto sulla base di interessi politici. Sia gli esponenti del centrodestra che quelli del centrosinistra, insomma, cercheranno di dirottare l’impianto nei Comuni che non sono "loro". La qual cosa mi disgusta...». Comunque, continua Appiani, e qui siamo alla seconda novità, «mentre eravamo a Roma abbiamo avuto la netta sensazione che l’unica cosa che interessa al Ministero sia il parere dei paesi candidati ad accogliere l’impianto: Calvisano, Mairano e Offlaga. Per questo, a breve, i rappresentanti dei tre Comuni faranno una conferenza per vedere il da farsi. Tutto il resto, per quanto utile alla causa, sono parole. Parole, questa almeno è la mia impressione, che, purtroppo, se a volte vengono usate in buona fede, altre vengono sfruttate per questioni di bassa bottega: per far campagna elettorale, insomma. Se vogliamo vincere, se la Bassa vuole vincere questa battaglia, dobbiamo rimanere uniti, e non fare gli interessi dell’una o dell’altra parte, dell’uno o dell’altro sito...». Affermazione, questa, che ci porta alla terza novità di cui abbiamo detto. Per comprendere la quale bisogna rifarsi ad una vecchia battuta del senatore a vita Giulio Andreotti, secondo il quale «a pensar male si fa peccato, però ci si azzecca». Al sindaco di Ghedi Osvaldo Scalvenzi, infatti, ma anche allo stesso Giovanni Appiani, che condivide le preoccupazioni del collega, hanno fatto saltare la mosca al naso le recenti dichiarazioni, e le relative azioni, di cinque parlamentari bresciani: due deputati (Giuseppe Romele, di Forza Italia, e Davide Caparini, della Lega) e tre senatori (Guglielmo Castagnetti, di Forza Italia, Francesco Tirelli e Sergio Agoni della Lega). I quali parlamentari hanno preso carta e penna, quindi chiesto al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, di bocciare definitivamente il progetto per la costruzione della centrale termoelettrica che potrebbe essere realizzata ad Offlaga. Un impianto da 800 megawatt proposto dall’Asm, dall’Ansaldo e dall’International Power. «Presa così, singolarmente - spiega Scalvenzi -, questa richiesta sembra buona e giusta. Ma dal momento che non siamo nati ieri, ci preoccupa il fatto che i cinque nostri rappresentanti parlamentari abbiano fatto riferimento solo alla centrale di Offlaga. Non vorremmo, insomma, che questa sia una mossa per dirottare la scelta su Calvisano o Mairano. I deputati devono battersi perché la centrale non venga costruita nel Bresciano, non perché Offlaga sia escluso dalla scelta. Sennò ci viene il legittimo sospetto che Andreotti, quando diceva che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca, aveva ragione...». (gaf)




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